Sono i vigili del fuoco, qui nella loro divisa storica, a preparare tradizionalmente gli spaghetti (bìgoi) al carnevale di Vezzano. Si nota la tipica struttura in legno alla quale si appendevano le caldere per la cottura della pasta. Davanti a loro un signore mangia dal suo piatto di porcellana gli spaghetti.
La data approssimativa è stata dedotta dal vestiario.
La cartonolina è stata ritagliata con le forbici.
Folto gruppo a rappresentare la "Banda Petazzi" al carnevale di Vezzano.
Su uno dei loro manifesti si riesce a leggere all'incirca:
"Banda Petazzi - Programma:
I - ore 2 entrata trionfale carro antidiluviano
II - concerto musicale capobanda D.A.P.I.C.B.
III - sbigolata in bocai ...
IV - il corteo percorrerà Via Roma, Via Dante e Via dell'aria
V - il concerto s'appella a pietosa ... elemosina
Per il comitato
firma"
Dietro riporta la scritta "Cartolina postale italiana".
Una giovane donna sorridente elegantemente vestita in bianco, con in mano un cestino di fiori, è accanto ad un militare dell'esercito austroungarico.
In uno scatto sono davanti ad un portale aperto dal quale escono altre ragazze col cesto fiorito vestite di bianco.
Nell'altro scatto si vedono anche altri militari, uno dei quali con fiori in mano. Dietro di loro si vede l'insegna bilingue italiano-tedesco dei Fratelli Corradini mercerie e manifatture.
Sul retro la cartolina riporta la dicitura: "Feldpost Korrespondenzkarte", era cioè una cartolina postale che viaggiava senza affrancatura attraverso la "Feldpost" ossia la "posta militare" , servizio garantito da militari a questo adibiti.
Cerchiamo informazioni utili a contestualizzare l'evento.
Durante il carnevale di Vezzano, Roberto Garbari a cavallo rappresenta l'entrata del Negus (monarca etiopico) ad Addis Abeba, fatto successo il 5 maggio 1941 dopo che gli italiani avevano dovuto cedere la capitale etiopica agli inglesi.
Nella foto si intravedono anche due carri allegorici tra le molte persone.
Come spesso succedeva, la foto è stampata per essere usata anche come cartolina, in questo caso su carta prodotta dalla Gevaert, infatti dietro riporta la scritta: Cartolina postale - Carte postale - "Gevaert".
Viste le pose e l'abbigliamento l'immagine fa pensare ad un carnevale.
La presenza delle giovani piante in veste primaverile su piazza Fiera e l'abbigliamento stesso delle persone ci portano a datarla negli anni venti.
Il 2 maggio 1945 terminò ufficialmente il secondo conflitto mondiale in Italia ed a Vezzano, il sabato successivo, venne effettuata la celebrazione solenne qui immortalata.
Essa era prevista dalla preghiera e voto fatta per ottenere l'intercessione di San Valentino da autorità ecclesiastiche, civili e popolazione del Comune di Vezzano il 14 febbraio del 1944, nella quale si legge: "...ottenute le sospirate grazie, vogliamo mostrare la nostra riconoscenza impegnandoci oggi con voto solenne a celebrare, appena cessata la guerra, una festa di ringraziamento, portando in processione la benedetta tua immagine, seguita come scorta d'onore dalle Autorità e rappresentanze di tutto il Comune."
Si vedono gli archi da festa con in cima lo stemma comunale, e la scritta "Grazie San Valentino d'averci salvati"; sulla sinistra si scorge parte della facciata della chiesa di Vezzano mentre sulla destra si vede parte dell'edificio del Bar alla Posta, sulle cui finestre sono esposte delle lenzuola bianche, come da tradizione.
Nella piazza di Vezzano ha luogo probabilmente un comizio elettorale. Sul piccolo palco montato a ridosso del Caffè alla Posta (tutt'ora presente in paese) presenziano alcune figure pubbliche, fra cui Celeste Bressan, con i pantaloni bianchi, consigliere comunale eletto fra i socialisti già alle prime elezioni del 1947, che sarà sindaco nel 1976/77.
In basso si notano alcuni suonatori della banda e tutt'attorno la popolazione.
In alto si nota l'insegna di una trattoria, che oggi non esiste più: l'attività apparteneva ad Annibale Garbari detto "Nibale".
Da notare come ben quattro lampioni illuminassero questo tratto di piazza.
La datazione della foto è ipotetica.
Si tratta di un estratto della copertina del libretto dedicato alla Prima S. Messa di don Attilio Comai, celebrata il 3 aprile 1932.
Nella parte alta del documento sono riportate tutte le fotografie dei sacerdoti presenti per l'evento.
I suonatori sono disposti in gran numero a semicerchio su una tribuna a due livelli sulla destra, attorniati dalla folla. La piazza è addobbata a festa con delle bandierine bianche. Si noti nell'angolo in alto a sinistra la collocazione della Cassa Rurale di Cavedine a quest'altezza cronologica.
La data è scritta a matita sul retro della fotografia.
A questo grande raduno bandistico, oltre alla banda di Cavedine, c'erano anche quelle di Vezzano, Terlago, Mattarello e Vigo Meano. Il pubblico è stato eccezionalmente numeroso, non solo per godere del grande concerto, ma incuriosito anche dal clamoroso evento accaduto la sera prima. Alle 22:15 qualcuno aveva fatto esplodere la trebbiatrice custodita nel cortile del Consorzio cooperativo di Cavedine provocando spavento e danni anche ai mezzi e alle case vicine.
La banda è qui ritratta in gruppo assieme ad altre persone nel cortile della villa e sulle sponde del lago di Cavedine, probabilmente sempre per un concerto privato in occasione di una festa organizzata da un finanziatore dell'associazione. La divisa è quella di taglio italiano, confezionata nel 1907, caratterizzata da un cappello con piumaggio alla bersagliera, una giacca verde con spalline rosse e pantaloni verdi con una banda rossa.
A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero.
Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità.
Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.
La fotografia ritrae un momento della processione avvenuta nel paese di Stravino durante una visita pastorale dell'arcivescovo Celestino Endrici.
È possibile notare le pareti dei muri abbellite con preziosi copriletti e tovaglie. Tale usanza era simbolo di rispetto da parte dei fedeli durante le processioni religiose.
Processione della Madonna del 1960 circa. La popolazione si trova riunita nelle campagne di Fraveggio, delle quali si intuisce una posizione incerta grazie alla montagna (versante del Monte Gazza).
Fraveggio, 1950 circa. Popolazione riunita in occasione di una festa, si pensa fosse la Festa di San Bartolomeo, che si svolge il 24 agosto, per via degli abiti leggeri indossati dalla gente, per lo più donne.
La fotografia è stata scattata guardando alla chiesa e alla scalinata che vi sale. La nicchia sopra il portone principale ospita la statua settecentesca di San Pietro, oggi custodita nella sacrestia.
Matrimonio a Brusino di Pietro Giuseppe Dallapè, industriale a Stradella e Bianca Pietra. Il matrimonio è stato celebrato nel 1929 nella chiesa più antica di Brusino, davanti alla quale è stata realizzata la fotografia.