Il trasferimento degli animali in montagna durante il periodo estivo è stata pratica molto diffusa e gestita in forma di uso civico con diverse malghe sia sul Bondone che sul Gazza.
Le foto descritte sono allegate al progetto di risanamento esterno e cosolidamento degli avvolti della Malga in località Bael p.ed.110 nel c.c di Ranzo
Foto numero 1: Malga Bael e la sua stalla viste dall'esterno
Foto numero 2: La stalla di Malga Bael vista dall'interno
Foto numero 3: La stalla di Malga Bael vista dall'interno da un'altra prospettiva
Foto numero 4: Malga Bael vista dall'interno
Il podestà di Vezzano richiede alla sezione provinciale dell'alimentazione di Trento di fornire agli operai che si recheranno alla Malga di Ranzo per la fienagione delle maggiori quantità di riso e polenta. Senza queste razioni supplementari la Malga si troverebbe in difficoltà, poiché gli operai non avrebbero abbastanza cibo per supportare il lungo e faticoso lavoro.
Nel documento, datato 22 ottobre 1945, Luigi Margoni, presidente della Malga Ranzo, chiede al Comune di Vezzano di diminuire la quota dell’affitto della malga per quell’anno. La necessità di questa richiesta nacque dalla siccità che quell’estate aveva accorciato notevolmente la stagione dell’alpeggio, diminuendo quindi il guadagno della società di Malga Ranzo.