Cartolina Albergo Padergnone con vista albergo, garage dell'albergo e scuole sullo sfondo.
Da notare come sul retro della cartolina si valorizza la presenza dell'acqua corrente.
Vediamo la strada sterrata, sulla destra l'Albergo Stella Alpina che ha chiuso i battenti nel 1969, sulla sinistra la corriera di linea che non sappiamo da quando ha raggiunto il paese.
La datazione è desunta dal confronto con altre con identificativo simile.
La stampa, formato 10x14,5 cm, presenta sul retro la scritta a mano "Margone m. 951 (Trentino) " ed il timbro riportante "Foto Cine 9354".
La cartolina 10x15 cm non è viaggiata, ma l'affrancatura da 15 lire ne fa ipotizzare la datazione negli anni '50.
Nelle due panoramiche si vede che non c'erano ancora case sulla via nuova a ovest della chiesa, al valle era coltivata ed il Bondone innevato. Nei due scorci, posizionati in mappa, si vedono la chiesa e la canonica da dietro e l'edificio che allora era "Albergo passo San Udalrico".
L'8 settembre si festeggia la Natività della Madonna ed a Vigo Cavedine viene portata in processione per le vie del paese la statua dell'Immacolata Concezione.
La tradizione assegna il compito di preparare le arche sul sagrato e portare la statua in processione ai coscritti, ovvero i diciottenni che, fino al 2004, erano chiamati alla coscrizione obbligatoria con la visita di leva.
Nel 1973 è toccato perciò ai coscritti nati nel 1955 portare la statua di oltre un quintale dandosi più volte il cambio. Usciti dalla chiesa, sono passati sotto le arche, scesi dalla "pontèra" (non c'era ancora l'attuale strada che sale alla chiesa da ovest), via Garibaldi, via San Biagio, per poi risalire via Capitello, via Piave, via Cavour e rientrare da via Nuova.
All'esterno del cimitero di Ciago, dietro la chiesa di San Lorenzo, c'è un bel capitello, immerso tra il verde ed i fiori.
Un cancello in ferro lavorato protegge la nicchia che custodisce una tela di Vittorio Bertoldi con la Madonna del Rosario, una piccola statua in bronzo della Madonna Immacolata e alcuni vasi di fiori.
Subito sotto il tetto una targa recita:
PER GRAZIA RICEVUTA
COMM. GIUSEPPE CAPPELLETTI
E
ALICE CAPPELLETTI-SIMONINI
A MEMORIA FECERO
A.D.1949
Giuseppe Cappelletti è nato nella casa che si vede in foto accanto alla chiesa e lì ha poi vissuto con la moglie Alice Simonini.
Alla sua figura è dedicata la scheda
In primo piano si vede la casa natale del Cav. Giuseppe Cappelletti, lo scatto risale al 1937 in occasione della richiesta di ampliamento dell'edificio con l'aggiunta del garage.
Questa illustrazione, realizzata da Mario Colombelli nel 1983, mostra uno scorcio di via Rosmini a Stravino.
Interessante appare la struttura edilizia rustica tipica delle case contadine che poggiava sugli androni (po'rteghi) e su imponenti sovrastrutture lignee composte di ballatoi, graticci e scale esterne.
La fotografia mostra uno scorcio dell'abitato di Stravino presso il portico dove si incrociano l'attuale via Rosmini e via Monte Bondone, nella parte alta del paese.
Lo scatto risale ai primi anni del 1900.
Davanti al portone si notano due uomini in uniforme.
Presumibilmente potrebbero indossare la divisa militare dell'Impero austro-ungarico.
Sul lato opposto si notano alcuni bambini seduti.
La cartolina prodotta dalla famiglia cooperativa di Covelo è sicuramente antecedente al 1945, data in cui Maria la scrive con apprensione alla figlia Modesta, inserendo anche l'indirizzo del mittente, prudenza che le ha permesso di averla di ritorno e di sapere quindi che la figlia non l'aveva ricevuta.
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Una copia della stessa cartolina è presente con l'identificativo Co-02 presso:
Tre giovani vestite di bianco si trovano all'entrata di Terlago, provenendo da Covelo, nei pressi del capitello del crocefisso. Accanto a loro, come riportato sul retro, c'è "Giacomo da Covelo detto Giazintot" che porta un cesto di vimini. Appena superato il capitello c'è un'altra donna che riposa col suo sacco appoggiato sul muro. Sullo sfondo Terlago.
La ricorrenza di San Biagio, patrono di Vigo Cavedine, cade il 3 febbraio.
Vediamo in questi scatti alcuni tratti della processione: partita dalla chiesa, dopo la discesa da via Garibaldi e via San Biagio, risale via Capitello, via Piave e via Cavour, e rientra da Via Nuova per tornare alla chiesa.
Nello scatto è ben visibile una parte dell'insegna della fucina Manzoni che riporta la scritta: "articoli da cucina, albergo, caseificio". Risulta visibile il canale di carico nella parte destra del caseggiato.
Abbiamo qui riunito due scatti che ci mostrano una pozione dello stesso edificio da due diverse angolazioni, casa Zuccatti della stirpe dei "Casimiri". Possiamo notare la recinzione della terrazza in mattoni rossi con spazi forati e la scala di accesso in cemento senza alcuna recinzione, elementi architettonici utilizzati al tempo.
Il bimbo in primo piano porta i tipici pantaloncini di lana fatti in casa.
Dietro al bimbo si intravede la fontana in "pietra morta" già descritta in altra scheda:
Utilizziamo questi scatti del carnevale per parlare della nuova piazza di Ciago, riconosciuta come tale solo dai residenti, presente in paese fin dal 1966 come si vede in quest'altro contenuto:
Lo scatto mostra la sede del comando militare austriaco a Vezzano durante la prima guerra mondiale.
Accanto ad essa era presente il negozio di Valentino Tonelli.
La foto è incollata su cartoncino e quindi mancano eventuali informazioni desumibili dal retro.
Cartolina non datata e non viaggiata per cui la datazione è solo ipotetica, ma sicuramente antecedente al 1951, data riportata su una copia viaggiata della stessa.
La didascalia riporta: "PADERGNONE m. 286 (Trentino) - Albergo 2 Laghi (prop. Germano Bassetti)".
Sull'albergo campeggia la scritta " ALBERGO DUE LAGHI VINO SANTO RISTORANTE", All'esterno vi sono due alberi, una pergola, tavolini con avventori e biciclette.
Lungo la strada ci sono paracarri in pietra e, sul lato opposto all'albergo, giovani cipressi.
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Una copia della stessa cartolina è presente con l'identificativo Pa-03 presso:
In questo scatto vediamo un angolo caratteristico di Ranzo con pavimentazione in acciottolato, solai aperti coi tipici "bochéri", panni stesi, arco in pietra con vegetazione, scale esterne, poggioli con griglia in legno su cui si essiccavano le pannocchie.
La cartolina non è datata né viaggiata: possiamo perciò solo indicare una data approssimativa.
I vestiti sono eleganti sia per le signore che per il rematore. Ci sono anche mazzi di fiori, probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. Le signore sono amiche della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
Lo scatto risale agli anni '30 quando i fratelli Dallapè iniziarono a dilettarsi come fotografi.