Veduta in bianco e nero di Ranzo con il monte Gazza sullo sfondo. La foto è stata ipoteticamente scattata dal monte Dain Piccolo (stessa inquadratura di Ra 01)
Si vede la nuova strada, costruita negli anni '50.
La cartolina, di dimensioni 15x10 cm, è viaggiata. Presenta due francobolli di Poste italiane, uno da 5 lire e uno da 10 lire dedicato ai giochi della XVII olimpiade; posizionati sul retro e timbrati con data 24 luglio 1961.
Veduta in bianco e nero di Ranzo con il monte Gazza sullo sfondo, ipoteticamente scattata dal Dain Piccolo.
La datazione si ipotizza per l'assenza dell'attuale strada di collegamento al paese (costruita negli anni '50) e per l'evidenza dei sentieri che salgono verso malga Bael e il monte Gazza. Anche la presenza del francobollo italiano da 10 centesimi (posizionato sul fronte, nell'angolo in basso a sinistra) contribuisce ad ipotizzare la datazione.
La cartolina è viaggiata, non è annotata la data; è presente il bollo delle Poste Italiane da 10 centesimi, il timbro di spedizione non è più visibile. Dimensioni 15x10cm.
Il titolo dato dal fotografo fa pensare al viaggiatore che dal Banale raggiungeva Sarche via Ranzo.
Cartolina viaggiata in bianco e nero raffigurante tre panoramiche di Ciago e uno scorcio della "piazza" con la bottega aperta e la fontana in pietra. La datazione è precedente al 1960, anno di chiusura della bottega, considerato che nell'immagine la bottega è aperta.
La cartolina è viaggiata del 1975.
Fotografia raffigurante il capitello di San Rocco, i mulini Cappelletti, Eccel e Zuccatti, la scuola, la canonica e la Chiesa di San Lorenzo. La datazione è stimata in base al confronto con altre cartoline.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9195 TRENTO".
Cartolina non viaggiata, in bianco e nero, dimensioni: 10 x 7 cm.
Il formato della cartolina e la presenza di pali della luce fa ipotizzare una datazione tra gli anni 10 e 20 del 1900.
Lo scatto raffigura un gruppo di case di Padergnone.
Si intravedono due pali della luce che fanno pensare alle linee elettriche Fies-Trento realizzate nel 1908/09.
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Approfondimento
Condividiamo con piacere le preziose informazioni storiche che ci ha inviato Silvano Maccabelli osservando questa fotografia:
In questa panoramica orientale del paese s'intravede, in primo piano al centro, il retro semidiroccato di Casa Walzl, poi ristrutturata nei primi anni Cinquanta.
Più importanti sono gli elementi architettonici siti accanto al campanile sulla destra della foto.
L'edificio che si vede nella foto immediatamente accanto al campanile venne distrutto da un incendio nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, fu demolito ed oggi al suo posto c'è un giardino privato.
(Si tratta di quello che un tempo era il "civico n. 56" acquistato all'incanto presso il Giudizio Distrettuale di Vezzano nell'agosto del 1882 dal curato padergnonese Domenico Pozzi in qualità di amministratore del "Fondo per l'ampliamento della chiesa curaziale" del paese. Dieci anni più tardi, nel 1892, era pronto pure il progetto, opera di don Donato Perli, allora cooperatore presso la chiesa decanale di Calavino, e poi curato di Vezzano. Il "Comitato pro ampliamento chiesa", tuttavia ebbe vita breve a causa di forti contrasti nel suo seno, e solo nel 1907, col patrocinio del nuovo curato don Vigilio Tamanini, ne poté vedere la luce una nuova edizione, che si affidò al progetto dell'architetto Mario Sandonà. Fu poi la guerra a porre fine anche a questo secondo "Comitato", che tuttavia risorse ancora una volta dalle sue ceneri nel 1924, sotto la guida del curato don Giuseppe Tamanini, riuscendo però soltanto a portare a termine esclusivamente alcune piccole modifiche, che gli fruttarono pure una denuncia di cui dovette rispondere davanti al Pretore del mandamento di Vezzano, nell'aprile del 1925, per avere operato senza la necessaria autorizzazione delle competenti Autorità. Contrapposizioni assortite all'interno del "Comitato pro ampliamento chiesa" perdurarono anche prima e dopo la seconda guerra, quando venne approntato un nuovo progetto di ampliamento da parte del Sandonà. Questo stato di cose portò diritto all'idea di sostituire il progetto di ampliamento con quello della edificazione ex novo, a proposito della quale il parroco don Luigi Flaim riuscì a porre la "prima pietra" della nuova chiesa nel luglio del 1964.)
L'edificio che vediamo aggettato ad est di quello appena descritto è stato anch'esso demolito nella seconda metà del Novecento, lasciando luogo ad una abitazione privata, ora anche B&B, in via Nazionale 62.
(Anche l'attiguo 56a apparteva al "Fondo pro ampliamento chiesa". Nel 1911 venne venduto al Beneficio canonicale Rigotti, il quale lo lasciò più o meno tale e quale a come si vede nella foto e ne fece la - miseranda - casa colonica per i suoi dipendenti, quali ad esempio la famiglia Mauro e quella di Beniamino Rigotti.)
Entrambi i luoghi, compreso un vecchio orto attiguo, denominato "Lunèl", subirono dopo la demolizione, delle modifiche ambientali dovute all' "interramento" prodotto dallo scarico dei materiali di scavo della nuova chiesa, edificata più a sud in località detta "Le Ave" per la presenza d'un vecchio alveare.
Fotografia raffigurante quattro mulini di Ciago, la scuola e la chiesa. La datazione è stimata in base al confronto con altre cartoline.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9192 TRENTO".
Veduta, dal dosso della chiesa di S. Giacomo, della piazza, dal 2023 denominata "piazza Maria Cappelletti". Si può notare un alto muro attorno alla canonica, oggi non più presente. Sullo sfondo il Monte Gazza.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Covelo m. 585 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9178 TRENTO".
Sul retro è riportata la dicitura "Vera fotografia" e l'identificativo, ma non il nome del fotografo.La datazione è ricavata basandosi sulla seguente cartolina, che ha il numero identificativo 2033:
Cartolina con scorcio di Padergnone: vista chiesa e teleferica.
Durante la prima guerra mondiale, la teleferica, che collegava il comando militare di Trento con le zone operative giudicariesi dell'Adamello, attraversava il paese.
Non viaggiata, misura 8 x 11 cm.
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Approfondimento
Condividiamo con piacere le preziose informazioni storiche che ci ha inviato Silvano Maccabelli osservando questa fotografia:
La teleferica militare è noto che faceva parte della "cintura difensiva della fortezza di Trento", messa a punto nel 1915 con una serie di opere di difesa che partiva da Ischia Podetti e arrivava sino al Monte Rosta, interessando tutta l'odierna Valle dei Laghi, con concentrazioni strutturali particolarmente intense nella località padergnonese di Van e in quota sopra l'abitato di Santa Massenza. Dopo il palo di sostegno, che nella foto vediamo stazionare nei pressi della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ve n'era un altro più a sud sul "Doss dei Tomasini" che tuttora sovrasta l'ex Cantina Bressan. Di lì l'impianto raggiungeva Sarche per per inoltrarsi sino a Breguzzo e raggiungere le pendici dell'Adamello. La "forza elettrica" utilizzata era quella che dalla "centrale in Dro", giungeva sino a Trento con una "conduttura divisa da tre interruttori in quattro tronchi", uno dei quali era costituito dalla "cabina" di Padergnone, edificata dal Comune di Trento nel 1908. L'intera "cintura" venne smantellata nel 1916, quando ormai l'Intelligence asburgica s'era convinta - meglio tardi che mai - che un eventuale attacco italiano alla città si sarebbe comunque prodotto lungo la Vallagarina. Come puntualmente avvenne.
Cartolina Albergo Padergnone con vista albergo, garage dell'albergo e scuole sullo sfondo.
Da notare come sul retro della cartolina si valorizzi la presenza dell'acqua corrente.
Pur non essendo stata spedita presenta un testo in tedesco riguardante il vino santo, datato 9 giugno 1938 dimostrante il fatto che lo scatto è precedente a questa data. Misura 9 x 14 cm, formato in uso soprattutto precedentemente al 1931.
Cartolina di Padergnone con vista dell'Albergo 2 Laghi e della troticoltura.
Non viaggiata. Misura 9 x 14 cm per cui potrebbe essere precedente al 1931, anno in cui a livello l’U.P.U. autorizzò l’aumento del formato a 10 x 15 cm ed oltre.
Fotografia rappresentante 3 uomini in divisa militare austro-ungarica con un carretto, percorrono una strada ripida in selciato tipica del territorio. In secondo piano a sinistra è presente un arco d'ingresso in pietra, al centro un edificio, a destra un bue. Sullo sfondo il Monte Gaza.
Sul retro: -rußn in Covello - 27. M. Buon - März 17
(scritta in penna in corsivo, in parte in tedesco e in parte in italiano; il 17, abbreviazione indicante l'anno, è sopralineato).
Dimensioni: 5,8 cm x 8,6 cm
Cartolina a sfondo scuro con tre immagini del paese di Ciago, fiori decorativi e scritta "Saluti da Ciago". Uno scatto è dedicato alla panoramica del paese, in uno degli scorci si vede il campanile con davanti la canonica e si intravede la scuola, nell’altro si vedono in primo piano gli edifici che ospitavano tre dei mulini presenti un tempo in paese: Cappelletti, Eccel, Zuccatti.
Sul retro è riportata a mano la scritta "Ciago m. 573 (Trentino) ed il timbro "FotoCINE N.10805 Trento".
La datazione è ipotetica.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino)" ed il timbro "Foto CINE N. 10805 TRENTO".
Vediamo la strada sterrata, sulla destra l'Albergo Stella Alpina che ha chiuso i battenti nel 1969, sulla sinistra la corriera di linea che non sappiamo da quando ha raggiunto il paese.
La datazione è desunta dal confronto con altre con identificativo simile.
La stampa, formato 10x14,5 cm, presenta sul retro la scritta a mano "Margone m. 951 (Trentino) " ed il timbro riportante "Foto Cine 9354".
La cartolina 10x15 cm non è viaggiata, ma l'affrancatura da 15 lire ne fa ipotizzare la datazione negli anni '50.
Nelle due panoramiche si vede che non c'erano ancora case sulla via nuova a ovest della chiesa, al valle era coltivata ed il Bondone innevato. Nei due scorci, posizionati in mappa, si vedono la chiesa e la canonica da dietro e l'edificio che allora era "Albergo passo San Udalrico".
L'8 settembre si festeggia la Natività della Madonna ed a Vigo Cavedine viene portata in processione per le vie del paese la statua dell'Immacolata Concezione.
La tradizione assegna il compito di preparare le arche sul sagrato e portare la statua in processione ai coscritti, ovvero i diciottenni che, fino al 2004, erano chiamati alla coscrizione obbligatoria con la visita di leva.
Nel 1973 è toccato perciò ai coscritti nati nel 1955 portare la statua di oltre un quintale dandosi più volte il cambio. Usciti dalla chiesa, sono passati sotto le arche, scesi dalla "pontèra" (non c'era ancora l'attuale strada che sale alla chiesa da ovest), via Garibaldi, via San Biagio, per poi risalire via Capitello, via Piave, via Cavour e rientrare da via Nuova.
All'esterno del cimitero di Ciago, dietro la chiesa di San Lorenzo, c'è un bel capitello, immerso tra il verde ed i fiori.
Un cancello in ferro lavorato protegge la nicchia che custodisce una tela di Vittorio Bertoldi con la Madonna del Rosario, una piccola statua in bronzo della Madonna Immacolata e alcuni vasi di fiori.
Subito sotto il tetto una targa recita:
PER GRAZIA RICEVUTA
COMM. GIUSEPPE CAPPELLETTI
E
ALICE CAPPELLETTI-SIMONINI
A MEMORIA FECERO
A.D.1949
Giuseppe Cappelletti è nato nella casa che si vede in foto accanto alla chiesa e lì ha poi vissuto con la moglie Alice Simonini.
Alla sua figura è dedicata la scheda
In primo piano si vede la casa natale del Cav. Giuseppe Cappelletti, lo scatto risale al 1937 in occasione della richiesta di ampliamento dell'edificio con l'aggiunta del garage.
Questa illustrazione, realizzata da Mario Colombelli nel 1983, mostra uno scorcio di via Rosmini a Stravino.
Interessante appare la struttura edilizia rustica tipica delle case contadine che poggiava sugli androni (po'rteghi) e su imponenti sovrastrutture lignee composte di ballatoi, graticci e scale esterne.
La fotografia mostra uno scorcio dell'abitato di Stravino presso il portico dove si incrociano l'attuale via Rosmini e via Monte Bondone, nella parte alta del paese.
Lo scatto risale ai primi anni del 1900.
Davanti al portone si notano due uomini in uniforme.
Presumibilmente potrebbero indossare la divisa militare dell'Impero austro-ungarico.
Sul lato opposto si notano alcuni bambini seduti.
La cartolina prodotta dalla famiglia cooperativa di Covelo è sicuramente antecedente al 1945, data in cui Maria la scrive con apprensione alla figlia Modesta, inserendo anche l'indirizzo del mittente, prudenza che le ha permesso di averla di ritorno e di sapere quindi che la figlia non l'aveva ricevuta.
Misura 9 x 14 cm.
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Una copia della stessa cartolina, non viaggiata, è presente con l'identificativo Co-02 presso:
Tre giovani vestite di bianco si trovano all'entrata di Terlago, provenendo da Covelo, nei pressi del capitello del crocefisso. Accanto a loro, come riportato sul retro, c'è "Giacomo da Covelo detto Giazintot" che porta un cesto di vimini. Appena superato il capitello c'è un'altra donna che riposa col suo sacco appoggiato sul muro. Sullo sfondo Terlago.
La ricorrenza di San Biagio, patrono di Vigo Cavedine, cade il 3 febbraio.
Vediamo in questi scatti alcuni tratti della processione: partita dalla chiesa, dopo la discesa da via Garibaldi e via San Biagio, risale via Capitello, via Piave e via Cavour, e rientra da Via Nuova per tornare alla chiesa.