Così chiamano in famiglia la valigia che John Monti, emigrato in U.S.A. (Florida e California), originario del bellunese e marito di Angelina Miori di Lon, ha donato a Paolo Chiusole.
La carta di imbarco incollata sul davanti è datata 9 maggio 1966 e testimonia che questa valigia ha viaggiato con John E. Monti sulla nave Constitution partita dal molo 84 di New York con sbarco al porto di Genova, con destinazione Vezzano , Trento, Italy.
La, valigia, della dimensione di 60X45X18 cm è robusta, fornita di chiusura a chiave, divisa all'interno in due settori distinti e munita di tasche. Essa contiene un patrimonio di circa 800 diapositive scattate dal Monti, di cui una parte nei suoi viaggi e soggiorni a Lon tra i 1956 e il 1968, contenitori e mascherine per diapositive, lampade di ricambio per il proiettore.
È testimone dei viaggi transoceanici dei nostri emigrati, custode della memoria di tanti momenti di vita e angoli della nostra valle negli anni '50-'60, che gli emigrati fotografavano e filmavano più spesso dei residenti, in parte perché era per loro forte il bisogno di portarsi via un po' di ricordi della loro terra natale, in parte perché quelli che potevano permettersi di andare e tornare avevano raggiunto una certa sicurezza economica.
Cartolina scritta da Eugenio Leonardi in partenza per l'America da Genova fra il 1900 e il 1910: Eugenio si recò in America a lavorare, ma partecipò anche a delle gare automobilistiche in Argentina. Quando tornò, insegnò a guidare ad alcune persone di Vezzano. Chiese alla fidanzata, Onorina Faes, di raggiungerlo, ma siccome lei rifiutò fu lui a tornare in Italia.
La cartolina presenta sul davanti una fotografia e la dicitura "GENOVA - Piroscafo in partenza per l'America". Sul retro, indirizzata a Signorina Onorina Faes, Eugenio scriveva: "Cara Onorina, Scusami tanto che io son partito da Vezzano senza salutarti ma perquesto me ricorderò sempre" e "di te e io ... in .. io ti saluto adeso che io parto da Genova ... con questo vapore ti saluto e sono e sarò sempre il tuo A Eugenio Leonardi".
Tornato a Vezzano lavorò anche ai primi impianti elettrici del paese: probabilmente in America aveva svolto lavori simili e laggiù aveva imparato il mestiere.
Assunta Gianordoli di Lasino, in posizione centrale dietro nella foto, prima di partire per gli Stati Uniti d'America col marito Giuseppe Ceschini, saluta le parenti con una visita al santuario di Piné. La sorella suora dona a tutte una medaglietta della Madonna di Caravaggio alla quale è dedicato il luogo sacro. Si recano poi dal fotografo per immortalare questa uscita e conservare un ricordo dei parenti lontani.
Questo quadro a carboncino acquerellato è stato realizzato a partire dalle due fotografie di famiglia allegate per ricongiungere virtualmente con la mamma i sei fratelli della famiglia Ceschini di Lasino ("Maibei"), tre dei quali emigrati negli Stati Uniti. Nel quadro è raffigurato evanescente anche uno dei bimbi di famiglia morto nel frattempo.
All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle.
Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa.
Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
La fotografia è stata scattata in occasione della prossima partenza per l'America di Silvia Ceschini, una delle nipoti dell'autore di canti popolari Giovanni Dorigatti, detto "Nane Periòt". Con loro un'altra nipote: Maria Dorigatti. Era usanza all'epoca recarsi dal fotografo per avere un ricordo degli emigranti in forma di fotografia.
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
Prospero Bressan, emigrato negli Stati Uniti nel 1929, ha conosciuto e sposato là Ines Genovese emigrata dall’Italia nel 1912. Questa foto ricordo è stata scattata sul suolo dove sarebbe sorta la loro casa a Fraveggio, in occasione del loro breve viaggio fatto per acquistare il terreno e dare disposizioni per la costruzione. Dietro la coppia si vede la scuola di Fraveggio com'era nella prima fase della sua esistenza con una sola grande aula. Si notano la coltivazione della vite e dei broccoli, una catasta di ramaglie, l'ambiente sullo sfondo spoglio, il capitello sulla vecchia strada per Lon e, a ben guardare, anche i resti del muraglione di "Castel Tonin" sul doss Tonin (a sinistra).