Religiosità

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  • Viglietto di lode a Adriano Bortolotti

    Biglietto ("Viglietto") di lode per Buon Contegno e Diligenza, per profitto in Religione, rilasciato dal Decano (1909-21) di Calavino Giovanni Facinelli ad Adriano Bortolotti che ha frequentato la scuola dal 1911 al 1919. Essendo privo di data ne è stata messa una ipotetica.
  • Attestato di lode

    Attestato di lode per Diligenza e Profitto nello Studio della Religione rilasciato dal Decano (1909-21) di Calavino Giovanni Facinelli a
  • Graziano Eccher racconta alcuni ricordi in chiesa quando era bambino

    Graziano Eccher parla dei suoi ricordi durante le celebrazioni religiose in chiesa a Vigo Cavedine, durante gli anni '50 del 1900. Questo contenuto deriva da una video intervista realizzata nel 2019.
  • Vescovo al cimitero di Stravino

    Nella fotografia è presente il vescovo presso il cimitero di Stravino durante una benedizione.
  • Vescovo in visita a Stravino

    In questa fotografia si vede il vescovo che esce dalla chiesa di Stravino circondato dai fedeli. Farà tappa al cimitero per una benedizione.
  • Accoglienza dell'arcivescovo Celestino Endrici a Stravino

    La fotografia mostra l'arrivo dell'arcivescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930. Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada. A sinistra è presente Albina Pederzolli, maestra del paese che segue e coordina i bambini durante la cerimonia. Al centro è presente l'arcivescovo Celestino Endrici intento ad ascoltare la recita del sonetto eseguita dal bambino. Accanto a lui alcuni sacerdoti tra cui don Ermenegildo Tonelli.
  • Accoglienza del vescovo a Stravino

    La fotografia mostra l'arrivo del vescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930. Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada.
  • Processione Madonna del Carmine a Stravino

    La fotografia mostra il rituale della processione con la statua della Madonna del Carmine a Stravino. Lo scatto risale al 1956. Sullo sfondo si nota il capitello di San Rocco completo di gradini e di un piccolo cancello che furono distrutti negli anni a seguire per la viabilità.
  • Direttivo dell'Azione Cattolica di Cavedine

    In occasione della prima comunione sono riuniti presso la canonica gli insegnanti e il direttivo dell'Azione Cattolica che hanno organizzato il rinfresco per i comunicandi. Al tempo anche gli insegnanti partecipavano coi loro alunni alla vita religiosa del paese.
  • Posa della prima pietra della scuola dell'infanzia di Vigo Cavedine

    Nella fotografia viene immortalato il momento della benedizione durante la posa della prima pietra del nuovo asilo infantile di Vigo Cavedine. Il parroco è don Livio Ruggera. Tra i partecipanti è presente don Matteo Eccher, allora giovane studente. I lavori continuano:
  • Itinerario per la visita pastorale dal 10-17 maggio 1930

    Il documento rappresenta il programma per un itinerario di una visita pastorale in valle di Cavedine svoltasi nel 1930. La prima pagina riguarda il programma di previsione, mentre le pagine seguenti il riassunto della visita pastorale avvenuta. La partenza della visita fu a Calavino e a seguire il territorio di Cavedine. Interessante risulta l'esame degli scolari e le cresime fatte a Cavedine e a Vigo. Fu visitato il paese di Stravino e il giorno seguente Vigo e Brusino. Seguono le visite di Lasino, Madruzzo, Ranzo e Margone. Infine a Calavino si tenne una conferenza al clero.
  • Gruppo di sacerdoti

    La fotografia ritrae un gruppo di sacerdoti presumibilmente della Valle di Cavedine.
  • Gruppo di sacerdoti

    La fotografia ritrae un gruppo di sacerdoti tra i quali è presente don Ermenegildo Tonelli, parroco di Cavedine.
  • Evento religioso a Cavedine

    La fotografia, scattata nel piazzale della chiesa di Santa Maria Assunta di Cavedine, ritrae un gruppo di fedeli in attesa. Si possono notare le bandierine e in particolare le ghirlande sul portone di ingresso della chiesa, segno di evento religioso importante. Si tratta presumibilmente dell'ingresso del nuovo parroco, oppure la Prima Messa di un novello sacerdote di Cavedine; non possiamo neppure escludere una qualche attinenza con le fisarmoniche di Stradella. Qualcuno ha qualche informazione in più su questo scatto?
  • Cappella dedicata a Maria Bambina

    La fotografia ritrae la piccola cappella dedicata a Maria Bambina che fu realizzata nel 1921 all'interno dell'Ospitale-Ricovero di Cavedine. Il 28 agosto 1926 venne benedetta la piccola statua della Madonna, rappresentante Maria Bambina.
  • Gruppo di sacerdoti

    Nella fotografia sono presenti un gruppo di sacerdoti presumibilmente della Valle di Cavedine. Si riconoscono: Il terzo sacerdote in piedi da sinistra è don Ermenegildo Tonelli. L'ultimo sacerdote in piedi sulla destra dovrebbe essere don Alfonso Bolognani (classe 1878) e affianco don Francesco Manara (classe 1890) entrambi sacerdoti nativi di Vigo Cavedine. Al centro, seduto in prima fila, è presente l'allora curato del paese di Stravino.
  • Argomenti che dimostrano come la chiesa di S. Udalrico appartenga esclusivamente a Vigo

    Nel documento, scritto da Francesco Manara nel 1919, viene descritta una località abitata oggi scomparsa che sorgeva presso S.Udalrico: "la Torre". Tale località fu distrutta secoli fa dalle alluvioni del vicino torrente e ne rimase solo la chiesa-cappella di S.Udalrico come testimonianza. La Torre era perciò un abitato allora esistente assieme a Vigo, Valli (attualmente Masi di Vigo), Coste e Luch. A seguito delle alluvioni questo abitato fu abbandonato mentre nell'attuale centro storico di Vigo crescevano gli abitanti e la cappella di S.Biagio divenne una chiesa. Seguono poi altre argomentazioni che dimostrano come la chiesa di S. Udalrico appartenga esclusivamente a Vigo.
  • Croce sul Monte Ranzo

    Sulla cima del Monte Ranzo a quota 1835 mslm si trova una grande croce lignea dalla quale si domina la sottostante Valle di San Giovanni col Gazza, il Brenta ed il Bondone. È raggiungibile seguendo il percorso che dalla malga Gazza (Ranzo) arriva alla Bocca di San Giovanni. È questo territorio del CC di Fraveggio e la sua storia è legata ad un contadino di quel paese che poco distante da questo luogo è stato colpito da un fulmine mentre batteva il ferro per falciare fuori dalla sua baita. Il suo cavallo venne fulminato ma lui si salvò e per questo il 21 agosto 1938 eresse qui una croce che venne poi sostituita il 21 agosto 1983, dopo il crollo della prima. --- Bibliografia: - La croce del Monte Ranzo - di Danilo Mussi e Rosetta Margoni - pag. 200-201 in
  • Lapide di Pietro Catoni nel 2012

    La lapide era in fondo ad una proprietà sulla strada che sale dalla bocca di San Giovanni in direzione Paganella, appena superato il “Doss Padergnon”, al bivio che porta verso le coste e la brozara per Cancanù, dove è rimasta fino al 2022. Dalle foto possiamo notare che già nel 2012 era per metà nascosta dalla vegetazione ed anche nel tratto scoperto la scritta era di difficile lettura.
  • Strade di accesso al santuario di San Valentino in agro

    Questo estratto dalla mappa catastale del 1860 ci mostra le strade di accesso al santuario di San Valentino in agro. In rosa è segnata la strada maestra Trento - Valle di Cavedine, che ha raggiunto Calavino nel 1828 (con discesa a Padergnone e risalita dal cimitero), Cavedine nel 1833, Dro nel 1917. Allora come oggi da essa si accede alla piana del santuario. La strada marrone che vediamo separarsi da essa in loc. Al Castello, era la vecchia strada imperiale che portava a Sarche, e quindi Riva o Tione, via Santa Massenza e, prima del 1828 in Val di Cavedine via Padergnone. Su questa strada, di fianco a Castino, vediamo quello che un tempo era l'accesso principale al santuario con l'imponente capitello dei santi Vigilio e Valentino. Nel 1848 questa strada ha perso la sua importanza, diventando strada di campagna, poiché è stata realizzata la nuova strada che collegava Padergnone a Riva con ponte tra i due laghi di Santa Massenza e Toblino. Nel 1970-72, con la costruzione del nuovo tratto della Gardesana 45 bis, che ha tolto il traffico da Vezzano e Padergnone, è stato tagliato questo accesso al santuario e abbattuto il capitello.
  • Capitello dei Santi Vigilio e Valentino

    Non vi è più alcuna traccia di questo capitello chiamato di San Vigilio, o di San Valentino, o di San Rocco, situato sul bivio tra l'allora strada imperiale, che univa Vezzano a Santa Massenza e Padergnone, e la via principale che portava alla chiesetta di San Valentino in agro. Con la costruzione del nuovo tratto della Gardesana 45 bis, che ha tolto il traffico da Vezzano e Padergnone, nel 1970-72 è stato tagliato l'accesso al santuario e abbattuto il capitello, che, nonostante le assicurazione dell'ANAS (Azienda Nazionale Strade), non è più stato ricostruito. Il maestoso capitello, leggermente sporgente dal muro di un vigneto, era stato realizzato nel 1835 per scongiurare l'epidemia di colera che stava arrivando dal Lombardo-veneto. Nella nicchia, a destra era raffigurato San Rocco, sulla sinistra un Angelo Custode, sulla pala centrale, a colori vivaci, San Vigilio e san Valentino che venerano la Madonna con Bambino. È stato poi restaurato e consolidato nel 1855 e di nuovo nel 1932. --- Bibliografia: - pag. 181
  • Capitello del crocifisso

    Eretto probabilmente agli inizi del XX secolo, questo capitello contiene un Crocifisso ligneo di buona fattura, di autore sconosciuto, protetto da un basso cancelletto in ferro.
  • Capitello della peste

    Realizzato nel 1798 "Per voto della Villa di Vigo mentre serpegia mal bovino. DOM”. Vi sono raffigurati la Madonna con Bambino e i Santi Rocco e Valentino.
  • La croce alla chiesa

    Sul cippo alla sua base è inciso: “Ex voto 1821 Vicinia di Vigo”. La Vicinia Dònego di Vigo è un ente di origine medievale proprietario di 200 ettari di boschi e pascoli con una malga; tutti questi beni appartengono alle famiglie di Vigo, identificabili dal cognome che portano, che discendono dagli abitanti originari.
  • Cros del Mèla

    Posta in quello che un tempo era l'ingresso del paese, sull'incrocio di due antiche strade medioevali: l'una che portava verso Drena e l'altra che risaliva la montagna fin su al Passo della Becca, collegando così la Valle di Cavedine con la Valle dell'Adige. Non si sa a quando risale ma la tradizione ricorda che qui era uso costruire le arche per i novelli sacerdoti ed era uso che gli popolazione accompagnasse fino a questa croce emigranti, che narrano all'estero in cerca di lavoro e di fortuna, per dar loro un affettuoso saluto collettivo. Nel 1984, su un'iniziativa del locale Gruppo degli Alpini, la croce lignea è stata ricostruita, ponendola su un basamento in muratura ed è stata risistemata anche tutta l'area circostante con la costruzione di una fontana. Nel 2011 è stato ricostruito il Crocifisso ed abbellendolo con un'aiuola fiorita. --- Bibliografia: