Bambini

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  • Camiciola per il neonato

    Altro tipo di camiciola per il neonato; estiva con largo girocollo e senza maniche, da chiudere sul dietro con dei lacci.
  • Camicetta per il neonato

    Per confezionare le camiciole dai neonati si utilizzava un tessuto di cotone molto leggero. Dovevano essere pratiche pertanto l’allacciatura era posta sul dietro con dei nastri.
  • Camicetta per il neonato

    Camiciola che indossava il neonato subito dopo aver dismesso la fasciatura. Era di cotone molto leggero con ampio collo e senza maniche.
  • Fasce per neonati

    Servivano per fasciare il neonato. Erano lunghe anche 2 mt. e da un lato avevano due fettuccine per l’allacciatura.
  • Fascia per neonato

    Serviva per fasciare il neonato. Questi appena nato era completamente fasciato dal collo fino alle caviglie la procedura serviva per irrobustire la struttura ossea ancora debole dell’infante. .
  • Ból ból bèl

    Registrazione estemporanea realizzata col cellulare durante una passeggiata per tramandare un giochino che i bambini fanno da tempo immemorabile con la capsula dei papaveri sfioriti per timbrarsi un “orologio” sul polso. Ai più piccoli lo fanno i più grandi o gli adulti che li accompagnano. Mentre si tiene premuta la capsula sul polso si recita per tre volte una breve filastrocca: “Ból, ból bèl, fame deventar bèl.” Staccata la capsula il suo disegno rimane impresso sul polso a mo’ di orologio. Un'altra versione della filastrocca è contenuta al n. 7 del fascicolo
  • Giochi sulla neve

    Numeroso gruppo di bambini e ragazzi sulla neve con i loro slittini costruiti in casa e palle di neve. I più piccoli portano i pantaloni corti. Dietro si vede una parte del paese di Ranzo. Sullo sfondo, il Gazza completamente spoglio da vegetazione si presenta come un ghiaione.
  • Bambina sullo slittino

    Una bambina è seduta sullo slittino, con cappotto, calze, muffole e cuffia di lana. Notare il bambino che le è accanto in pantaloncini corti nonostante la presenza della neve, abitudine diffusa un tempo, cosicché si diceva ai bambini: "fin a Nadal fret no 'l fa, braghe d'istà, dopo Nadal fret pasà... braghe d'istà". [Fino a Natale non fa freddo perciò si usano i pantaloni estivi, dopo Natale il freddo è passato perciò si usano i pantaloni estivi]
  • Bimbo in bici

    Bambino in bicicletta, strada sterrata, case con sassi a vista.
  • Bimba con bambola

    Bambina e bambino seduti su una scala in pietra. La bambina ha in braccio una bambola.
  • Bimbi, carretto e forca

    Un bimbo gioca con un carretto costruito in casa ed una bambina maneggia con disinvoltura una forca. La strada è sterrata. Dietro ai bambini il capitello di Sant'Anna.
  • Bimbo col cane

    Anche una volta cani e gatti erano spesso compagni di giochi dei bambini. Altro gioco molto usato era "scondilever", ossia nascondino, lo si faceva liberamente in giro per il paese entrando ed uscendo da case e fienili, nascondendosi tra i numerosi attrezzi agricoli presenti ovunque, come ad esempio sotto la "bèna" che si vede nella foto. La "bèna" era una grande contenitore che si metteva sul carro per trasportare il letame o altri materiali. La strada interna della parte alta del paese era ancora sterrata.
  • Famiglia in gita sul Bondone

    La famiglia è ritratta sul ciglio della strada durante una gita domenicale in montagna.
  • Bambino sul Bondone

    Fotografia scattata in occasione di una gita domenicale in montagna. La data è stampata sul retro, quindi presumibilemnte è quella dello sviluppo della fotografia.
  • Una nonna con i due nipotini

    Le anziane all'epoca portavano dei lunghi e accollati abiti scuri. A terra c'è un trattore giocattolo. La data è riportata sul retro a penna.
  • Tre fratelli suonano

    I bambini suonano degli strumenti-giocattolo: una fisarmonica, un clarino e un ukulele.
  • Aratura manuale

    In mancanza dell’asino, tutta la famiglia tira la “piovina” per il solco delle patate.
  • Raganella

    Strumento musicale di legno costituito da una cassa sulla quale ad una estremità è inserita una ruota dentata attaccata ad un manico, all'altra è fissata con sei chiodi una lamina di legno che va ad appoggiarsi sulla ruota dentata. Tenendo il manico in mano si fa ruotare lo strumento producendo un suono simile al gracidio della rana (da cui il nome). Tradizionalmente veniva usato durante la Settimana Santa quando le campane delle chiese venivano “legate” per rispetto della morte di Gesù Cristo. La usavano i ragazzi anche alla sera del 12 dicembre, vigilia di Santa Lucia per informare i più piccoli che la Santa stava arrivando con i suoi doni e che loro dovevano dormire.
  • Le sorelline Giavarina nel 1948

    Maniche gonfie, pizzi, pieghettature, fiocchi sui capelli caratterizzavano l'abbigliamento festivo delle bimbe.
  • Foto per la Prima Comunione

    All'epoca le bambine indossavano un abito bianco col velo. Le mani guantate di questa bambina reggono l'attestato dell'avvenuto sacramento. Sulla sedia, il libro delle preghiere che ogni bambina aveva. La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
  • Battesimo di Nellj Giavarina

    All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle. Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa. Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
  • Prima Comunione 1945

    Foto ricordo dei bambini nati nel 1937 che hanno ricevuto la Prima Comunione nel 1945 a Cavedine. Lo scatto è stato realizzato davanti all'ingresso della Chiesa dei Santi Martiri di Cavedine.
  • Foto di gruppo in via Nogarin a Santa Massenza

    Numeroso gruppo di uomini e bambini, da notare la presenza di persone anche sui muri a destra e sinistra e sulle finestre, sulla scalinata anche il prete. A destra la presenza di un bue. Sul balcone è appeso ad essiccare il granoturco. Curioso l'abbigliamento in particolare dei bambini: è da osservare con attenzione. Negli uomini si vede diffusa l'abitudine al fumo di toscani e pipe; in diversi di loro si nota la presenza dell'orologio da taschino.
  • Carnevale 1950 a Lasino

    A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero. Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità. Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.