Sono qui riunite immagini della Valle dei Laghi che riguardano bar, alberghi e qualsiasi altro locale aperto al pubblico in cui si svolga un'attività di impresa avente come oggetto la prestazione di servizi al pubblico.
Sotto il riquadro della panoramica di Vezzano, c'è il particolare della piazza con l'ampia facciata riportante bilingue la scritta "ALBERGO ALLA CROCE D'ORO CON GIARDINO" e "GASTHOF ZUM GOLDEREN KREUZE MIT GARTEN" con in mezzo l'insegna in ferro battuto. Si intravedono poi sopra le porte insegne di altri esercizi pubblici e quella in ferro battuto dell'albergo Stella d'oro.
In primo piano una carrozza.
Cartolina viaggiata scritta 11.7.1903. Come d'uso al tempo, il testo della missiva è sul davanti mentre sul retro c'è solo l'indirizzo del destinatario che abitava a "Pietramurata Tirolo dellà del pont".
Cartolina non datata e non viaggiata per cui la datazione è solo ipotetica.
La didascalia riporta: "PADERGNONE m. 286 (Trentino) - Albergo 2 Laghi (prop. Germano Bassetti)".
Sull'albergo campeggia la scritta " ALBERGO DUE LAGHI VINO SANTO RISTORANTE", All'esterno vi sono due alberi, una pergola, tavolini con avventori e biciclette.
Lungo la strada ci sono paracarri in pietra e, sul lato opposto all'albergo, giovani cipressi.
Storico albergo di Vezzano a servizio di turisti tedeschi e italiani, ma anche della gente del posto e dei lavoratori impiegati in zona.
Nelle schede allegate vediamo che aveva giardino, ristorante, caffè e birra, deposito di vino santo, inscrizione messaggeria ... Trento-Tione. Era qui che si fermava e faceva il cambio di cavalli il servizio di trasporto pubblico della posta e delle persone su prenotazione.
Ha chiuso i battenti nel 1977.
In particolare invitiamo la consultare:
La foto è stata scattata all'interno di una tipica osteria, probabilmente quella di Annibale Garbari a Vezzano. Si vedono alcune persone in movimento, conseguenza dei tempi lunghi utilizzati nello scatto necessari in presenza di scarsa luce, e la foto risulta pure danneggiata, ma abbiamo comunque scelto di inserire questo scatto in archivio per la presenza del gioco in primo piano.
Come all'esterno era comune delle osterie il gioco delle bocce, all'interno lo era quello del pirlo, gioco completamente in legno.
Esso era formato da una piattaforma inclinata con i bordi rialzati, dentro cui si faceva ruotare una trottola (pirlo) allo scopo di far cadere il maggior numero dei piccoli birilli presenti e guadagnare così punti.
Essendo in osteria questo gioco era riservato agli uomini che le frequentavano, i bambini ed i ragazzi usavano invece il pirlo in altro modo sulle strade, come si può vedere in questa testimonianza:
L'ingrandimento in formato 70x50 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta il primo edificio della Cooperativa, inaugurato il 13 maggio 1900. Una parte del piano terra è occupato dalla segheria che verrà trasferita dopo pochi mesi sotto una tettoia sulla sinistra dello stabile.
La fotografia ritrae i coniugi Bruno e Alda Bassetti, originari di Santa Massenza, nel 1953, davanti a un'esposizione di vino santo.
Grazie alla targhetta posta in alto, che riporta il nome: "Salvetta Dario Sarche", sappiamo che si trattava dell'azienda agricola vinicola fondata a Sarche proprio da Dario Salvetta negli anni '30 del 1900 e tutt'ora produttiva.
Attilio Ernesto Tonelli con la famiglia in uno scatto che lo ritrae all'interno del suo negozio a Joliet.
Attilio Ernesto Tonelli nacque a Vezzano nel 1880 ed è figlio di Teodoro Domenico Tonelli (di Vezzano) e (Giuseffa Chistè di Calavino). Nel 1905 emigrò negli Stati Uniti e lavorò in una miniera di carbone a South Wilmington (un villaggio minerario dell'Illinois): qui conobbe sua moglie. In seguito cambio attività, aprendo un negozio di alimentari, e quando si spostò a Joliet (un altra cittadina dell'Illinois) nel 1912, aprì anche lì un negozio.
Teofilo Tonelli, suo fratello, lo raggiunse e aprì anche lui un negozio nella cittadina. Un terzo fratello, Evaristo Lorenzo Tonelli emigrò a Buenos Aires, in Argentina, mentre il quarto fratello, Giuseppe Oreste Tonelli, giunse nel Michigan.
Attilio morì in Illinois nel 1961.
Quasi un secolo dopo, Rodney, discendente di Attilio, ricostruisce la vita da emigrato del bis nonno cercando e collegando documenti e fotografie.
In questo angolo della piazza di Vezzano si intravede la fontana accanto all'albergo Stella d'oro con tavolo esterno.
Sull'altro lato della strada si nota il tabacchino, alimentari e bazar gestito da Angelina Nicolussi, dal 1936 vedova di Leone Perini di Ciago. Lui, al ritorno dalla Galizia al termine della grande guerra, aveva assunto l’incarico di custode delle prigioni, allora situate nell’attuale edificio del municipio.
In primo piano Fulvio Garbari, attivo in qualità di veterinario in tutta la valle; la sua divisa, insieme alle informazioni riportate sopra, ci fanno presumere la data dello scatto.
Vediamo qui il campo da bocce della trattoria di Annibale Garbari nella piazza centrale di Vezzano. Il gioco delle bocce appassionava e radunava gli uomini nei giorni festivi.
Sulla sinistra campeggia la scritta dell'albergo Stella d'oro con giardino, ristorante, caffè e birra, deposito di vino santo, inscrizione messaggeria ... Trento-Tione.
Era qui che si fermava e faceva il cambio di cavalli il servizio di trasporto pubblico della posta e delle persone su prenotazione.
Nell'angolo l'artistica fontana resa poi monumentale nel 1917, con accanto un uomo con "bazilón e crazidèi" per il trasporto dell'acqua.
Sulla destra l'albergo Croce d'oro e due negozi: D. Piccoli e ...
Gli alberghi hanno elaborate insegne in ferro battuto.
Si nota sulla destra anche una lanterna, che verrà sostituita dalla luce elettrica nel 1911.
Lettera inviata da Innsbruck che annuncia una nuova edizione degli elenchi degli uffici telefonici e degli abbonati al telefono per i primi di gennaio del 1913.
Nella seconda parte viene richiesto l'invio di un elenco degli uffici e degli abbonati entro il 3 dicembre 1912.
Rapporto con una serie di regole da seguire per il Maestro di Posta per il Tirolo -Vorarlberg per gli anni 1900-1901 probabilmente in possesso del responsabile delle poste di Vezzano.
Nell'ultima pagina si scusano per non essere stati in grado di produrre una versione in italiano per i colleghi del Tirolo Meridionale a causa degli alti costi che hanno dovuto sostenere.
Delega a favore di Rosa Bachlechner di Innsbruck da parte delle sorelle Emma e Argia Andreis per il prelievo di 7300 Corone dalla filiale Tiroler Vereinsbank Innsbruck da depositare alla Pretura.
La piazza di Vezzano è invasa da manifesti elettorali: sulla destra l'intero edificio è coperto dal simbolo dello scudo crociato della DC (Democrazia Cristiana) e la fontana monumentale invece è coperta dai simboli della fiamma tricolore del MSI (Movimento Sociale Italiano).
Potrebbe trattarsi delle prime elezioni politiche della repubblica italiana svolte il 17-18 aprile 1948.
Accanto alla fontana fuori dal bar Garbari campeggia la scritta "Vino santo", prodotto d'eccellenza del territorio. Accanto l'albergo Stella d'oro. Bar e albergo erano gestiti da cugini.
Il giorno della prima comunione i genitori organizzavano una merenda insieme presso le scuole ma Don Dante Clauser, arrivato a Vezzano nel 1958 portò delle novità: i bambini indossavano una tunica fornita dalla chiesa così come la merenda presso la locanda "Stella d'oro". Li serve Maria Carla Garbari.
Vediamo qui Olga Morandi, cuoca nell'albergo che gestiva insieme al marito Roberto Garbari nella piazza di Vezzano. Avevano assunto la gestione della storica locanda "La stella d'oro" fin dal 1942, quando si sono sposati.
Le 6 stanze di cui disponevano non erano sempre sufficienti per ospitare i turisti, che venivano perciò dirottati per la notte in camere nelle case private . Se i tedeschi, soprattutto di Monaco, utilizzavano solitamente il servizio a mezza pensione, gli italiani, soprattutto milanesi si fermavano solitamente per due settimane a pensione completa e perciò Olga, come Dirce prima di lei, avevano un bel da fare in cucina.
Oltre che dai turisti, il ristorante era frequentato dalla gente del posto, in occasioni particolari, e c'erano i clienti fissi: gli impiegati delle poste e dell'esattoria, la maestra e il direttore didattico. Poi si sono aperti grandi cantieri e così sono arrivati gli operai della SISM (centrale idroelettrica), dell'ENEL (linee elettriche), della SENSI (strade), della SIP (telefoni). Con la nascita del centro scolastico nel 1969, è diventato anche mensa per gli scolari delle frazioni, fino al 1977 quando Olga è morta ed il ristorante ha chiuso i battenti.
Ricevuta d'acquisto che mostra vari prodotti e il loro prezzo.
Interessante il prezzo del Vino Santo, a confronto ad esempio col prezzo dell'acquavite o di un altro vino citato nelle prime righe: il prezzo è il triplo rispetto a quello del vino da tavola.
Il Vino Santo, visto il lungo processo di produzione e la resa (di tutta l'uva raccolta ne rimane circa un 30% per via del processo di appassimento di 6 mesi) ha sempre avuto un prezzo più elevato rispetto ad altri vini.
Etichetta di Vino Santo della cantina Costante Roncher di Cavedine: Costante Roncher è nato intorno al 1830 e, a seguito dell'apertura dell'Albergo Corona e dello spaccio adiacente, apre anche una cantina, che produceva Vino Santo. In seguito la cantina fu portata avanti dalla discendenza finché terminò la propria attività nel 1956.
(Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagine 104 e 106)
Etichetta di Vino Santo della cantina di Domenico Ricci.
Domenico nacque nel 1881. Ereditò la cantina e iniziò la produzione di Vino Santo nel 1920 assieme all'amico Carlo Pisoni, che possedeva diversi vigneti: veniva utilizzata solo uva Nosiola proveniente dai monti di Calavino. La vendita del Vino Santo avveniva per lo più in zona, attraverso le due attività di famiglia, l'albergo Ricci a Calavino e il Rifugio Lagolo situato nell'omonima località.
La cantina chiuse nel 1944, con la morte di Domenico.
(Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagina 111)