Divise, vestiti e accessori che segnano un’epoca o che vengono posti in evidenza per qualche particolarità, ma anche i materiali, gli attrezzi, la lavorazione, la filiera che porta alla loro realizzazione.
La data dello scatto è presunta all'incirca dai dati anagrafici di Albina Pederzolli: è nata nel 1878 e morta nel 1966.
La donna veste con una blusa a collo alto nel tipico stile dei primi anni del 1900.
Ritratto di Albina Pederzolli, maestra elementare per 47 anni nella scuola elementare di Stravino. La data dello scatto è presunta all'incirca dai suoi dati anagrafici: è nata nel 1878 e morta nel 1966.
La donna veste con un abito molto elegante e prezioso, il cui stile è tipico dei primi anni del 1900.
La possiamo vedere anche in altre fotografie:
La fotografia ritrae un gruppo di donne nei pressi della vecchia via Rosmini a Stravino. Si noti la strada in selciato, tipica anche dei centri storici di altri paesi limitrofi. Sullo sfondo è possibile notare il capitello di San Rocco.
La fotografia ritrae un gruppo di donne di Cavedine di varie fasce di età, probabilmente un gruppo AC (Azione Cattolica). Nell'insieme si distinguono poche donne che, disponendo di condizioni economiche agiate, vestono più ricercate e alla moda. Lo scatto è stato realizzato nel cortile della canonica di Cavedine in data 3 marzo 1932.
Nella parte centrale del gruppo è presente la maestra Bortolotti e la prima donna posta in seconda fila da destra è Giuseppina in Angeli, comunemente soprannominata "comare", ostetrica della zona.
Così venivano chiamate le componenti del coro femminile amatoriale di Lasino.
Tra loro, davanti in centro, la maestra dell'asilo Domenica Anna Ceschini (1885-1966).
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
All'epoca le bambine indossavano un abito bianco col velo. Le mani guantate di questa bambina reggono l'attestato dell'avvenuto sacramento. Sulla sedia, il libro delle preghiere che ogni bambina aveva.
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle.
Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa.
Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
I domestici sono ritratti nel parco della villa in atteggiamenti conviviali.
Tra loro possiamo riconoscere "Nane Periòt", "manente" del Barone Ciani Bassetti.
Si noti, nella seconda immagine, il ragazzino che regge un fucile.
Sul retro della seconda fotografia, è riportata la data 1884 con un punto di domanda.
Data la scarsa leggibilità delle fotografie originali, si sono inserite anche delle riproduzioni modificate digitalmente.
Foto ricordo dei bambini nati nel 1937 che hanno ricevuto la Prima Comunione nel 1945 a Cavedine. Lo scatto è stato realizzato davanti all'ingresso della Chiesa dei Santi Martiri di Cavedine.
Numeroso gruppo di uomini e bambini, da notare la presenza di persone anche sui muri a destra e sinistra e sulle finestre, sulla scalinata anche il prete. A destra la presenza di un bue. Sul balcone è appeso ad essiccare il granoturco. Curioso l'abbigliamento in particolare dei bambini: è da osservare con attenzione.
Negli uomini si vede diffusa l'abitudine al fumo di toscani e pipe; in diversi di loro si nota la presenza dell'orologio da taschino.
A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero.
Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità.
Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.
I panettieri indossano per lo più una divisa a righe verticali. Fra loro anche giovanissimi lavoratori.
Risale al 1907 “l’erezione di un forno cooperativo con i mezzi destinati per il fondo Pellagra” a Lasino. Questo panificio operava sull’intero bacino della valle di Cavedine e poi su tutta la Valle dei Laghi.
La data della foto è desunta dal panettiere centrale dietro, Giuseppe Ceschini (Maibel), classe 1897, partito per la guerra nel 1915: la foto è perciò precedente, perchè a fine guerra, rientrato a Lasino, è emigrato in America, dove è morto nel 1970.
La foto, in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale, messo a disposizione per una mostra.
In Archivio abbiamo anche una fotografia successiva di Silvia con la sua famiglia allargata in Pennsylvania:
La fotografia, scattata nel maggio del 1925, ritrae gli allora componenti della banda di Vigo Cavedine con al centro don Pietro Franzelli, l'allora parroco del paese.
Un ex bandista, Comai Tranquillo, dichiarò che la "banda parrocchiale di Vigo" fu fondata da don Pietro Franzelli nello stesso periodo in cui fondò la Filodrammatica del paese.
Si è esaurita verso il 1950 perchè non si era più in grado di tener testa alle spese. Partecipava alle sagre e feste del paese.
La fotografia fu realizzata sul retro della chiesa di San Biagio, davanti alla porta che conduce nella sacrestia.
Ritratto di giovane donna che veste alla moda tipica degli anni '20 - '30.
Indossa un abito intero di tonalità chiara a vita bassa, impreziosito da leggere increspature. Indossa delle calze molto coprenti e un paio di scarpe con lo scollo arrotondato e il cinturino.
I capelli sono acconciati in uno chignon (crucòl) sulla nuca.
La fotografia ritrae un momento della processione avvenuta nel paese di Stravino durante una visita pastorale dell'arcivescovo Celestino Endrici.
È possibile notare le pareti dei muri abbellite con preziosi copriletti e tovaglie. Tale usanza era simbolo di rispetto da parte dei fedeli durante le processioni religiose.
Piazza Giovanni Bressan di Fraveggio, scattata nel periodo della Prima Guerra Mondiale. Sei uomini e due donne siedono e sostano attorno ad un tavolo bevendo, probabilmente del vino, dando le spalle alla fontana che fu demolita nel 1960, quando l'acqua potabile ormai arrivava in tutte le abitazioni. Solo tre dei presenti sono in abiti civili (ovvero il primo uomo e le due donne, Giovanni Bressan e Pia Bressan, non si sa chi sia l'altra donna): gli altri sono tutti in divisa.
Don Ermenegildo Tonelli in posa davanti al monumento dedicato ai caduti situato lungo la via crucis che conduce al Santuario di Cavedine.
Il monumento è stato eretto nel 1934, per ricordare “i figli caduti in guerra e quelli morti lontani dalla terra dei padri, perché tutti qui vivano nell'affetto e nella prece dei fratelli”.
Sullo sfondo è possibile notare la Chiesa di Santa Maria Assunta che domina il paese di Cavedine.
Ritratto fotografico di giovane donna. L'abbigliamento e l'acconciatura dimostrano che si tratta di uno scatto successivo agli anni '20. Si può notare il timbro fotografico "fotografia G. Bruner & C Trento".
Sul retro della fotografia appare il nome "Bressan Leopolda".
Lo scatto ha immortalato Natale Pederzolli e Tullio Dallapè lungo la vecchia via Rosmini a Stravino. Si noti la strada composta da tantissimi sassi posti uno accanto all'altro, tipica anche dei centri storici di altri paesi limitrofi. Sullo sfondo è possibile notare il capitello di San Rocco.