Casa

Collezione

Contenuti

Ricerca avanzata
  • Schiumarola

    Mestolo bucherellato, usato per schiumare i liquidi in bollore o per togliere le vivande dal liquido di cottura. Dopo il suo utilizzo era riposto sopra una griglia accanto alla cucina economica, alla portata dell’uso.
  • Paletta

    Attrezzo utilizzato in cucina per girare le frittate o le “fortaie” (omelette) in padella.
  • Batticarne

    arnese impiegato per schiacciare e battere la carne.
  • Gruppo di donne nei pressi della chiesa di Pergolese

    La fotografia ritrae un gruppo di donne in un piccolo campo di fiori nei pressi della Chiesa di Pergolese. Sullo sfondo si notano le tipiche "arche" che venivano realizzate in occasione di particolari festività e/o ricorrenze. Sempre sullo sfondo è possibile notare alcune abitazione tipiche del luogo. Sul retro della fotografia appare la seguente descrizione: "Maria Molinari...le signore Comai di Vigo."
  • Processione di San Lorenzo a Ciago

    La processione del Santo patrono veniva celebrata nel giorno esatto della ricorrenza, il 10 agosto; vi partecipavano anche gli abitanti dei paesi vicini, in particolar modo quelli di Lon, che rimpinguavano anche il coro. La confraternita che portava il Santo portava una tunica blu con sopra una bianca e sopra una mantellina blu. Si notano le case in sassi a vista e la strada sterrata. La casa sulla sinistra ha la soffitta aperta sul lato strada con stretto balcone, vi si nota la presenza del fieno. Sull'angolo della stessa si vede il braccio di sostegno delle linee elettriche aeree con i cinque isolatori di corrente in ceramica. Nella seconda foto, in effetti scattata per prima, si vede che la processione era arrivata all'altro capo del paese; al capitello di San Rocco si girava per rifare il percorso a ritroso. In primo piano entra nell'immagine una pianta di fico.
  • Una nonna con i due nipotini

    Le anziane all'epoca portavano dei lunghi e accollati abiti scuri. A terra c'è un trattore giocattolo. La data è riportata sul retro a penna.
  • Tre fratelli suonano

    I bambini suonano degli strumenti-giocattolo: una fisarmonica, un clarino e un ukulele.
  • Dichiarazione di proprietà

    Dichiarazione di proprietà, per la precisione di un'abitazione a Vezzano, di Giuseppe Tonelli.
  • Cartolina con scorci di Vigo Cavedine

    Cartolina danneggiata che mostra alcuni scorci relativi al paese di Vigo Cavedine. Si nota una casa della vecchia piazza del paese e un panorama che illustra l'abitato visto da est verso ovest. Le fotografie che compongono la cartolina sono state eseguite prima del 1908.
  • Scorcio di Stravino

    Scorcio di Stravino lungo via Rosmini. La fotografia riporta la seguente didascalia sul retro: "Casa Mimica e negozio alimentari di Rina Chemotti in Dallapè - Rosinota - Ferruccio Ceschini con passeggino".
  • Donna sulla porta di casa a Stravino

    Lo scatto ritrae una donna all'ingresso di una abitazione a Stravino. Sul retro della fotografia appare la seguente didascalia: "Casa Domenica - Rosinota".
  • La vecchia canonica di Stravino

    Lo scatto ritrae un evento particolare avvenuto presso la vecchia canonica del paese di Stravino. Il luogo è dove c'era l'unico ristorate di Stravino, ora chiuso. Il ricordo della precedente funzione dell'edificio è mantenuto nella denominazione della "caneva" usata nella manifestrazione "Stravino Stravinario", organizzata ogni ultimo fine settimana di luglio dalla Pro Loco di Stravino: "la vecia canonega". Sul balcone sono presenti personaggi allora importanti in valle come gli autisti e un certo signor Folgaresi. L'occasione di festa era in occasione dell'ingresso in paese di don Luigi Mascotti.
  • Gruppo di giovani uomini

    Gruppo di giovani uomini davanti al vecchio calzaturifio Dallapè. Sul retro della fotografia appaiono i seguenti nomi: Tullieto, Otorino, Elio Ranzo, Aldon, Giulio e Celeste.
  • Donne nei pressi di via Rosmini a Stravino

    La fotografia ritrae un gruppo di donne nei pressi della vecchia via Rosmini a Stravino. Si noti la strada in selciato, tipica anche dei centri storici di altri paesi limitrofi. Sullo sfondo è possibile notare il capitello di San Rocco.
  • La Sarca presa dal ponte alle Sarche

    In primo piano il greto e il fiume Sarca, sullo sfondo l'inizio della gola del Limarò. La gola del Limarò è una forra naturale che le acque del fiume Sarca hanno formato. A sinistra dell'immagine ci sono due case, una in particolare ha la tipica architettura di casa contadina: sono evidenti infatti le grate di legno per appendere le pannocchie di granoturco ad essiccare. A metà montagna, scavata nella roccia, si nota una strada.
  • Battesimo di Nellj Giavarina

    All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle. Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa. Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
  • Lago di Lagolo e abitazione

    Lago di Lagolo e abitazione che si riflette nelle acque.
  • Castello e Castel Madruzzo

    Scorcio di Castel Madruzzo con campagna sulla sinistra e sfondo del castello in alto sulla collina.
  • Scorcio di via Dante a Vezzano

    La fotografia è stampata su cartoncino pesante la cui trama è visibile nella foto. La presenza di militari insieme ai civili lungo la via fa presumere che la foto risalga al 1944-45, periodo dell'occupazione tedesca. Si può notare come la pavimentazione della strada fosse in terra battuta e come l'energia elettrica veniva trasportata con cavi aerei. Interessante la presenza di ben due erker in un tratto così breve di via. Essi sono tipici dei luoghi di area tedesca, utili per dare volume e luce ad una stanza e maggiore vista sull'esterno. Quello in legno non c'è più mentre quello in muratura all'incrocio fra via Dante e via Roma è ancora lì.
  • Scorcio di Vigo Cavedine

    Lo scorcio raffigura una casa contadina tipica del paese, forse illustrata dall'artista perchè la più rappresentativa o particolare. Si notano i caratteristici poggioli di legno e un muretto a secco che delimita la strada.
  • Visite importanti alla Famiglia Cooperativa di Ranzo

    La contessa di Castel Toblino con il Decano visita la Famiglia Cooperativa di Ranzo fondata su iniziativa di don Alfonso Amistadi, nel 1894. Insieme a questi tre personaggi altra gente di Ranzo. Si notano diversi particolari caratteristici della casa rustica: scale in pietra ed in legno senza ringhiere, ballatoio su cui essiccare le pannocchie, aperture senza infissi sui solai ("bochéri") per essiccare il fieno, orto recintato a protezione dagli animali.
  • Casa contadina a Vigo Cavedine

    Casa contadina situata a Vigo Cavedine, soprannominata dagli abitanti del paese "Mas dei tonieti".
  • Treppiede

    Arnese di ferro di forma triangolare con tre piedini che si colloca sopra il fuoco (focolare aperto) sul quale è posta la pentola per cuocere le vivande. Si utilizza quando i tegami non sono agganciati alla catena (segosta) che scende dalla cappa.
  • La cucina

    Ricostruzione della cucina tipica di inizio '900 effettuata nel 2012
  • Tostaorzo

    Al tempo in cui il caffè era considerato un bene di lusso, al posto del "cafè bòn" si usava il caffè di orzo. L'orzo veniva tostato sulla stufa per mezzo di questa pentola di ferro detta "brustolin", munita di una manovella sul coperchio, collegata ad una spatola anch'essa di ferro al suo interno, che permetteva di muovere l'orzo. Una piccola apertura chiudibile sul coperchio permetteva di inserire i chicchi, controllare il grado di tostatura dell'orzo e toglierlo dalla pentola dopo il raffreddamento.