Anziani
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Anziani
Contenuti
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Cartolina per Alberta - dalla sua nonna brontolona
Maria Faiota scrive alla nipote Alberta. Decide di firmarsi "la tua nonna brontolona". Da questo, come riportano anche le nipoti, possiamo cogliere come Maria fosse molto "rigida" e attenta all'educazione delle figlie e delle nipoti, non mancando mai di affetto e simpatia nei loro confronti. -
La gènt senza dènt la g'ha frét de ogni tèmp
Disegno preparato per la quarta di copertina del numero 10 della rivista "Retrospettive" per illustrare il proverbio: "La gènt senza dènt la g'ha frét de ogni tèmp" -
Circolo Pensionati e Anziani di Padergnone
Ha la sua sede nelle ex scuole elementari in piazza del municipio 2. Ha messo a disposizione dell'Archivio alcune foto e documenti e la pubblicazione -
Coi nonni
C'era un tempo in cui la famiglia allargata conviveva nella stessa casa e così ecco nello scatto nonni e nipote in un momento di relax. Il piccolo è Luciano Zuccatti classe 1931, i suoi nonni sono Casimiro e Maria Annunziata, classe 1854-1856. -
Ricordi di scuola del Circolo Pensionati e Anziani di Cavedine
Sei componenti del Circolo Pensionati e Anziani di Cavedine offrono in questa intervista i loro ricordi relativi alla personale esperienza scolastica. Ciascuno di loro si presenta, indicando la data di nascita e il luogo in cui ha trascorso l'infanzia, così da collocare nel tempo e nello spazio i racconti proposti. Dalle parole degli intervistati si ricavano numerose informazioni relativamente alla scuola del secolo scorso, sia in riferimento all'organizzazione delle attività didattiche, sia per quanto riguarda gli stili educativi del tempo, sia, infine, in merito all'organizzazione della giornata dei bambini di allora. L'intervista si colloca all'interno del progetto coordinato da ecomuseo della Valle dei Laghi per la ricostruzione della storia delle scuole del Comune di Cavedine. -
Ricordi di scuola di Lina Bolognani
La maestra Lina Bolognani di Vigo Cavedine, classe 1939, ha gentilmente accettato l'invito della classe terza primaria di Cavedine ad entrare in classe per rispondere alle curiosità dei bambini sulla sua esperienza di scolara e maestra. È stato questo uno degli incontri all'interno del progetto coordinato da ecomuseo della Valle dei Laghi per la ricostruzione della storia delle scuole del Comune di Cavedine. Gli intervistatori sono stati gli alunni della classe terza di Cavedine. Nonostante la classe numerosa, ogni bambino ha avuto la possibilità di soddisfare le proprie curiosità incontrando grande disponibilità dalla maestra Lina, che ha mantenuto inalterata la sua capacità di coinvolgere la classe, nonostante non potesse girare fra i banchi, come le veniva naturale, per problemi di ripresa video in assenza dei bambini. I bambini sono riusciti a intervenire con ordine, a mantenersi concentrati, a prendere appunti sulle risposte alle rispettive domande con l'aiuto dell'insegnante. Le poche parole dialettali citate sono state spiegate direttamente nel video, comunque in fondo a questa scheda sono riportati i termini dialettali usati con il collegamento al glossario. -
Ricordi di scuola di Dolores Gottardi
Dolores Gottardi, classe 1937, racconta i suoi ricordi di insegnante di scuola materna. Un'intera vita dedicata con passione alla cura dei piccoli, iniziata giovanissima quando, nel 1955, accetta il primo incarico con l'O.N.A.I.R.. Successivamente insegna nella scuola di Lases, per 7 anni. Nel 1960, con la nascita della scuola materna statale, la signora Dolores partecipa al concorso pubblico e prende posto a S. Agnese, accompagnando i bambini delle cinque frazioni della zona. Si sposta poi a Terlago, dove resta per 12 anni, fino al pensionamento, contribuendo attivamente alla realizzazione di una nuova scuola materna. Con grande coinvolgimento, la maestra Dolores racconta la nascita di questa scuola, descrivendo le scelte fatte sia dal punto di vista dell'organizzazione e dell'arredo degli spazi, sia per quanto riguarda la metodologia didattica, sia per quanto concerne, infine, il rapporto con il territorio e con la confinante scuola elementare. Le parole di questa insegnante raccontano con chiarezza e passione un'interessante esperienza nella scuola materna tra gli anni '60 e gli anni '80, offrendo a chi ascolta l'immagine di una scuola impegnata sia nell'istruzione, sia nell'educazione dei bambini del tempo. Emerge inoltre una concezione dell'infanzia in cui il bambino è protagonista attivo del suo apprendimento, che avviene sempre in modo graduale e coerente con le capacità e con l'età. L'approccio pedagogico presentato dall'intervistata prevede un progressivo lavoro di responsabilizzazione del bambino, volto a renderlo via via sempre più autonomo e consapevole di se stesso. -
Ricordi di scuola dei nonni di classe quarta di Cavedine
Ben sette nonni sono riusciti ad essere presenti contemporaneamente a scuola per raccontare alla classe dei loro nipoti la loro esperienza scolastica. È stato questo uno degli incontri all'interno del progetto coordinato da ecomuseo della Valle dei Laghi per la ricostruzione della storia delle scuole del Comune di Cavedine. Gli intervistatori sono stati gli alunni della classe quarta di Cavedine. Gli intervistati sono presentati con la loro data di nascita e luogo in cui vivevano al tempo in cui andavano a scuola, così da poter inserire correttamente le loro esperienze nel tempo e nello spazio. Le poche parole dialettali usate, se non comprese dai bambini, sono state spiegate direttamente nel video, comunque in fondo a questa scheda sono riportati i termini dialettali usati con il collegamento al glossario cosicché, se non capite qualche termine, potete conoscerne il suo significato. -
Ricordi di scuola di Elsa Bolognani e Albina Bolognani
Elsa Bolognani, classe 1934, e Albina Bolognani, classe 1938, ci raccontano i loro ricordi di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia in quel di Vigo Cavedine. Pochi anni di differenza e qualcosa è cambiato, le percezioni sono diverse, così come le esperienze, ma lo scenario è lo stesso: una scuola vista come luogo in cui i figli vengono principalmente custoditi ed educati, con severità, pochi mezzi e formazione di genere differente. -
Caterina Eccher nei ricordi di Elsa Bolognani
Andando alla ricerca di figure femminili del passato, grazie ai ricordi di Elsa Bolognani, abbiamo incontrato Caterina Eccher (nata nel 1893), figura importante per il paese di Vigo Cavedine al tempo in cui la bachicoltura era la principale fonte di sostentamento per molte famiglie. Era lei che portava in paese i seme-bachi e li accudiva fino alla nascita dei bacolini che distribuiva poi alle famiglie interessate alla produzione dei bozzoli. -
Ricordi di Liliana Zuccatti seguendo il calendario
L'intervista alla signora Liliana è stata fatta su invito di Fausto, uno dei bambini coinvolti nel "Progetto calendario" che Ecomuseo sta svolgendo con la collaborazione delle scuole del territorio. Liliana, classe 1949, ha raccontato, con trasporto e talvolta con commozione, molti momenti della vita di Ciago e della sua famiglia quando lei era una bambina, esprimendosi per lo più in lingua italiana, ma di tanto in tanto anche il dialetto ha fatto capolino: anche quello fa parte della sua e nostra storia! Frequente anche l'uso di località: San Rocco all'interno del paese; Olif, Pian, Zignon/Cignon, Slincia, Segrai, Ronchi nei dintorni; San Giovanni, Al piocio, Seraiole sul Monte Gazza. Come di consueto, in fondo alla scheda trovate i termini dialettali utilizzati da Liliana ed inseriti nel nostro glossario; se non capite qualche altra parola provate ad utilizzare la ricerca libera, se avete richieste o precisazioni da fare non esitate a contattarci. -
Ricordi di Gemma Zuccatti seguendo il calendario
L'intervista alla signora Gemma è stata fatta su invito di Gaia, una delle bambine coinvolte nel "Progetto calendario" che Ecomuseo sta svolgendo con la collaborazione delle scuole del territorio. Gemma, classe 1939, nel raccontare le esperienze legate al calendario si è soffermata anche a narrare episodi della sua vita di bambina: qualche marachella, gli interventi educativi del papà e della maestra, ... Alla visione del video assemblato ha poi voluto aggiungere ancora qualche ricordo. Come di consueto, in fondo alla scheda trovate i termini dialettali utilizzati da Gemma ed inseriti nel nostro glossario; se non capite qualche altra parola provate ad utilizzare la ricerca libera, se avete richieste o precisazioni da fare non esitate a contattarci. -
Ricordi di Elvira Depaoli seguendo il calendario
L'intervista alla signora Elvira è stata fatta su invito di Nicholas, uno dei bambini coinvolti nel "Progetto calendario" che Ecomuseo sta svolgendo con la collaborazione delle scuole del territorio. Come si vede dall'indice, molte sono le esperienze raccontate da Elvira, classe 1947, tra vita di campagna, religiosità, vita ed eventi del paese, alimentazione. Riportiamo a parte il suo racconto sulla vita nel "cason gris". In fondo alla scheda trovate i termini dialettali utilizzati da Elvira ed inseriti nel nostro glossario; se non capite qualche altra parola provate ad utilizzare la ricerca libera. -
Uomini durante la merenda
L'ingrandimento in formato 29,7x21 cm, scansionato in questa occasione, raffigura due uomini in campagna durante la merenda. -
Semina a spaglio del frumento
Sto percorrendo la Valle di Cavedine e vedo, in un campo a fianco della strada, due contadini seminare il frumento a mano. È mezzogiorno, vado di fretta e non è l’ora di disturbare chi lavora ma... “Se non ora quando?” Mi fermo e faccio conoscenza con Aldo Pederzolli, che gentilmente mi permette di riprendere e mi rilascia questa veloce e preziosa testimonianza. Per questa volta accontentiamoci di un video fatto di fretta, meglio questo che niente. Da pochi anni Aldo ha ripreso la semina del frumento ed in assenza di mezzi meccanici la fa a mano come prima di lui hanno fatto i suoi avi. Percorrendo il campo con regolarità avanti e indietro, lancia i semi a manciate con un ampio movimento del braccio, chi lo aiuta fa la stessa cosa incrociandosi con lui, così da garantire una distribuzione più equilibrata delle sementi. In sottofondo il silenzio. Ricorda il proverbio: "Se no i ha somenà el fórment da San Luca (18 ottobre) i pol metersèl én la zzuca." Occasione per parlare della modificazione delle stagioni e delle coltivazioni in valle di Cavedine. In fondo alla scheda trovate collegamenti alle voci del glossario dialetto-italiano utilizzate. Piccola variazione dello stesso proverbio qui: -
Una tradizione ai Santi Martiri
Anche un campo porta con sé dei ricordi: questo, ha fatto rammentare a Roberto il tempo in cui ci andava col nonno a raccogliere le patate dentro una grande fazzoletto per il pasto tradizionale della seconda domenica di luglio, festa dei Santi Martiri: salsicce e patate al forno. -
I "brozzadóri" di Cavedine
Roberto Pedrotti ci porta a scoprire quel che rimane dei "brozzadóri" di Cavedine, luoghi in cui il carro a due ruote che scendeva dalla montagna veniva trasformato in carro a quattro ruote per proseguire il viaggio in paese. Sono luoghi abbandonati in cui la natura sta prendendo il sopravvento anche laddove l'uomo non ha già distrutto, ma permettono comunque di capire il loro funzionamento di un tempo. -
Il lavoro nei campi
Il lavoro svolto un tempo nei campi e la fienagione vengono qui descritti dai nonni intervenuti in classe prima della scuola primaria di Vezzano all'interno del progetto memoria svolto con Ecomuseo. -
Bei momenti, anche se in tempo di guerra, con Flora Tasin
Flora racconta momenti positivi vissuti a Fraveggio dopo la distruzione della sua casa a Trento il 2 settembre 1943. Cesarino Bassetti, insegnante di musica di Flora, appare in foto mentre suona la chitarra. Le foto del rifugio di cui ci racconta Flora sono attuali: la vista sul lago e la valle è ora interrotta dalla vegetazione. -
Audiointervista a un'anziana di Cavedine
Racconto della vita al tempo della guerra, tra miseria e restrizioni. A proposito di "copàr piòci", si veda la filastrocca al n. 29 del fascicolo -
El serén che vègn de nòt l'è come na vècia che va de tròt
Se si rasserena verso sera, il meteo per il giorno seguente è incerto, come una vecchia che corre potrebbe cadere da un momento all'altro. -
Quando l'acqua nelle case non c'era... nei ricordi di Dolores Zuccatti
Il video riporta esperienze di vita legate all'uso dell'acqua prima dell'arrivo dei rubinetti in casa. Le immagini sovrapposte aiutano a comprendere il racconto della bisnonna Dolores che si esprime in dialetto. I termini meno usuali sono spiegati nel glossario e linkati a fondo pagina: bugàda, celéti, crazidèi, seciàr, brènta, pizeghìn. La localizzazione in mappa si riferisce alle fontane e lavatoi citati, ormai scomparsi. -
vècio
Oltre che col significato letterale di vecchio, "el mé vècio" sta ad indicare "mio padre" e così "la mé vècia" sta per "mia madre". "Veciòt" e "veciòta" sono utilizzati non tanto per indicare la bassa statura ma per lo più per parlarne in modo dolce. -
Se 'l gióen el savés e 'l vècio el podés no ghe sarìa roba che nó se fés
Il giovane è ingenuo e inesperto mentre il vecchio sarebbe esperto ma magari ha delle difficoltà fisiche