Corsi d'acqua

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  • SARCHE - TRENTINO con lago di Toblino

    Il titolo corrisponde a quello posto sul retro della cartolina - VERA FOTOGRAFIA R. V.. La cartolina non è stata scritta, la data è presunta dalla presenza dell'edificio attuale Hotel Ideal (1919?) e dal formato della cartolina 13,6x8,8 cm (nel 1931 vengono autorizzate quelle da 10x15 cm). In primo piano il rione del "Ghèto" (dove un tempo c'era il traghetto per l'attraversamento del fiume), il fiume Sarca col ponte; poi gli storici "casoni" "Nòf" (distrutto nel 1974), "Ros", "del Convent", "Gris" e pochi altri edifici; più lontano il Lago di Toblino con "la Toresèla", il castello ed il mulino, sullo sfondo Padergnone e Calavino.
  • La Sarca presa dal ponte alle Sarche

    In primo piano il greto e il fiume Sarca, sullo sfondo l'inizio della gola del Limarò. La gola del Limarò è una forra naturale che le acque del fiume Sarca hanno formato. A sinistra dell'immagine ci sono due case, una in particolare ha la tipica architettura di casa contadina: sono evidenti infatti le grate di legno per appendere le pannocchie di granoturco ad essiccare. A metà montagna, scavata nella roccia, si nota una strada.
  • La ruota idraulica Manzoni

    La ruota idraulica a cassetta, in ferro, della fucina per la lavorazione del rame dei Manzoni, posta sulla Roggia Grande a Vezzano, è l'ultima ancora rimasta al suo posto in vista in Valle dei Laghi.
  • Centrale idroelettrica di Santa Massenza

    La centrale di Santa Massenza, l'impianto più potente del Trentino, sorge sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago. Entrata in funzione nel 1952, è parte di un sistema articolato che, attraverso una vasta rete di gallerie, condotte forzate e opere idrauliche, porta l’acqua dalle cime dell’Adamello al Lago di Garda. La spettacolare sala turbine, con un volume di oltre 150.000 metri cubi, è interamente scavata nella roccia a 600 metri di profondità. Per visitarla consultare il sito di
  • Disegno incanalazione roggia sotto mulino Cappelletti

    Nello schizzo di massima del geometra Cesare de Valentini si può vedere come la roggia, qui denominata "Walachel", sia stata poi incanalata passando all'interno della nuova porzione di edificio del mulino Cappelletti.