Come recita il cartello posto sul luogo curato dagli alpini di Cavedine: "La Via Crucis fu inaugurata il 19 maggio 1966. Alla realizzazione delle 14 cappelle hanno provveduto in forma volontaria i muratori di Cavedine, mentre i quadri in ceramica provenienti da Roma sono dono di un anonimo benefattore."
Posta alla sommità del colle di San Siro, ha sul cippo la seguente iscrizione: "A ricordo del XIX centenario di Nostra Santa Redenzione i fratelli Ceschini eressero".
In occasione del XIX centenario della Redenzione del genere umano, Pio XI aveva indetto l'anno santo della redenzione tra il 2 aprile 1933 ed il 2 aprile 1934.
Da lassù si gode un ottimo panorama della Valle di Cavedine da Calavino a Stravino.
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Bibliografia:
Capitello in nicchia del tardo cinquecento con una elaborata cornice lapidea, il cui arco di volta è sormontato da un'architrave a più lesine.
Dell'affresco della SS Trinità, restaurato nel 1996, rimane leggibile solo la parte alta con la figura del Signore Gesù, del Dio Padre col simbolo dell'occhio nel triangolo e la colomba con raggi di luce simbolo dello Spirito Santo.
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Bibliografia:
L'edicola con una statuetta della Madonna è incassata nel sopraluce di una vecchia porta d'entrata in Via SS Trinità 13. È contornata da una cornice in gesso recante la scritta "Salve Maria" ed è protetta da una inferriata lavorata.
Inaugurata il 9 maggio 1937, è stata ristrutturata 60 anni dopo dalla Pro Loco. All'interno di ogni capitello è presente una delle originali lastre in gesso che rappresentano uno dei momenti della passione del Cristo, la titolazione del momento e il nome del benefattore che ne ha permesso la realizzazione.
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Bibliografia:
Posata nel 2001, in occasione della realizzazione del nuovo tratto stradale che collega la viabilità principale con la parte di paese a monte fino ad allora di difficile accesso per i mezzi pesanti. Sullo stesso luogo vi era anche in passato una croce in pietra che si è voluto così ricordare.
Oltre la piazza di Fraveggio al bivio tra la strada che scende a Santa Massenza e quella che porta alle "Crone Basse" e al sentiero dello Scal, unica strada che collegava un tempo Fraveggio a Margone, si trova questa croce in pietra datata 1854 e siglata F.B.
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Bibliografia:
Con questo video Ecomuseo, con la collaborazione della Banda Sociale di Cavedine e del Coro Valle dei Laghi, ci guida alla riscoperta dei segni del sacro in Valle dei Laghi. Viene proposto un percorso ad otto in ogni comune con la tematica della pace per Vallelaghi, dei nobili Madruzzo per Madruzzo, delle rogazioni per Cavedine.
È uno dei sei video del progetto "Ciak si gira in Valle dei Laghi" finanziato dal Primo bando CARITRO per il volontariato culturale 2021 e dalla Comunità di Valle ed integra le proposte di Ecomuseo della serie:
Dietro riporta la scritta "Cross just before Fraveggio Italia", il che fa presumere che sia stata scattata da un emigrato in America e poi spedita. La croce è stata posta sul nuovo bivio di Fraveggio verso il 1948
Sul bivio della Provinciale per entrare in campagna, di fronte alla ‘Berlonga’, troviamo un’altra delle quattro croci lignee di Stravino sul percorso delle rogazioni, rinnovate a cura della Pro Loco nel 1983-84, denominata croce Casoléta.
Questa croce lignea si trova in loc. Berlonga. Un tempo era una dei punti di sosta delle processioni delle rogazioni ed è una delle quattro rinnovate dalla Pro Loco di Stravino nel 1983/84.
Piccola edicola di fattura artigianale realizzata in un tronco incavato protetto da tegole, realizzato verso il 2015 su un incrocio di strade di campagne nella zona di Castin.
Situata sulla casa al bivio tra via Dante e via Croz, l’edicola è posta in una nicchia con cornice in pietra rossa di stampo settecentesco. È andato perso il contenuto originario ed ospita ora un quadro con l’immagine di una Madonna con Bambino.
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Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private.
Sull'abitazione davanti alla chiesa si trova l'affresco della Madonna Addolorata. Ormai molto sbiadito e cancellato. Raffigura la Madonna Addolorata con una spada nel cuore vicino alla quale si intravede la sagoma di un santo. Era stato dipinto come ex voto durante l'epidemia di peste che aveva colpito la zona.
Si intravede la scritta sul fondo che permette di datare l'opera: "Anno 1715".
Bibliografia:
Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private.
Nel cortile di un'abitazione privata, poco distante dalla piazza, si può trovare l'affresco raffigurante la Sacra Famiglia. Questo affresco, a causa di un restauro mal riuscito, ha subito una deturpazione assumendo un colore verdastro. Raffigura la Sacra Famiglia con la Madonna e il bambino e San Giuseppe.
Bibliografia:
Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private.
Uno di questi, situato sulla parete dell'abitazione che si intravede poco dopo la piazza, raffigura la Madonna con bambino, con sopra di loro una schiera di Santi.
Ormai significativamente rovinato.
Bibliografia:
In questa località di campagna si trova questa grande croce in pietra rosa, nota come "Crós de Campagna". Eretta il 29 settembre 1824. Fungeva da punto di sosta nelle antiche processioni delle rogazioni.
Era stata distrutta nel 2012, probabilmente a causa di un urto di qualche mezzo agricolo.
Bibliografia:
All'incrocio della strada che porta a Lasino o a Calavino si trova questa croce in pietra, nota proprio come "Crós de préda". Veniva utilizzata come punto di sosta nelle antiche processioni delle rogazioni.
Non è presente alcuna incisione per cui risulta difficile datarla con certezza.
Bibliografia:
Appena sopra l'omonima chiesetta, si trova questo sepolcro. In parte scavato nella roccia e in parte costruito con dei sassi, ospita al suo interno una statua a grandezza naturale del Cristo Deposto.
Il sepolcro è stato realizzato nel 1946, dedicato al ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale, come ricorda la targa marmorea posta sotto il monumento.
Bibliografia:
Posta in via Lagolo a Lasino, sulla casa 3-5 si trova quello che rimane di questa edicola, in cui si intravedono solo pochi resti dell'affresco con la Madonna dell'Olivo.
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Nella zona di San Siro, questa croce era utilizzata come punto di sosta nelle antiche processioni delle rogazioni. Sul suo basamento in pietra è posta un'epigrafe con questa incisione: "Anno Iubileo 1886"
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Lungo il percorso della "passeggiata archeologica" si trova questo capitello, detto "déi mericàni" perché eretto dagli emigranti americani nel 1923 e "dé Làgol" dal nome della località.
Il capitello è dedicato a Santa Maria Assunta, infatti, nella sua nicchia ospita proprio una statua della santa.
Venne inaugurato il 5 settembre dello stesso anno.
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Nella piazza di Stravino si trova questo capitello, conosciuto come capitello di San Rocco ma anche come capitello della peste o capitello del crocefisso.
Nelle sue tre nicchie gli affreschi raffigurano San Rocco, Sant'Antonio Abate e un crocifisso.
Si tratta di un capitello votivo edificato in occasione dell'epidemia di colera che ha colpito la zona nel 1836; venne poi restaurato e ampliato nel 1855 per la seconda ondata di colera.
Restaurato per l'ultima volta nel 1987-1990.
Questo capitello è anche ricordato nella poesia "El Caputel de Stravin" di Ottorino Pederzolli.
Bibliografia:
Una delle quattro croci lignee di Stravino sul percorso delle rogazioni, rinnovate a cura della Pro Loco nel 1983-84. Questa è situata nella zona di Stravino nota come "Mas del Gómbet", all'entrata della zona industriale di Cavedine.
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Croce in pietra nota come "Croce dei Filari", situata tra le campagne di Cavedine. Durante la Seconda Guerra Mondiale le sue "braccia" erano state scheggiate con dei colpi di pistola scagliati da un ufficiale tedesco. Più tardi è caduta a terra a causa dell'urto di un camion. Visti i danni subiti venne poi ricostruita di più piccole dimensioni.
Probabilmente un tempo era usata come punto di sosta nelle antiche processioni delle rogazioni.
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