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  • Ricevuta d'acquisto con Vino Santo

    Ricevuta d'acquisto che mostra vari prodotti e il loro prezzo. Interessante il prezzo del Vino Santo, a confronto ad esempio col prezzo dell'acquavite o di un altro vino citato nelle prime righe: il prezzo è il triplo rispetto a quello del vino da tavola. Il Vino Santo, visto il lungo processo di produzione e la resa (di tutta l'uva raccolta ne rimane circa un 30% per via del processo di appassimento di 6 mesi) ha sempre avuto un prezzo più elevato rispetto ad altri vini.
  • Etichette Vino Santo cantina Pisoni di Calavino

    Etichette di Vino Santo della cantina Pisoni di Calavino. Fondata la cantina nel 1879 da Mansueto Pisoni, in seguito la produzione di Vino Santo passò alla discendenza. Poi la cantina fu spostata a Padergnone; dopo il calo di popolarità che subì il Vino Santo, nel secondo dopoguerra la cantina fu ceduta a Cirillo Morelli. (Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagina 103 e 104)
  • Etichetta Vino Santo cantina Costante Roncher

    Etichetta di Vino Santo della cantina Costante Roncher di Cavedine: Costante Roncher è nato intorno al 1830 e, a seguito dell'apertura dell'Albergo Corona e dello spaccio adiacente, apre anche una cantina, che produceva Vino Santo. In seguito la cantina fu portata avanti dalla discendenza finché terminò la propria attività nel 1956. (Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagine 104 e 106)
  • Etichetta Vino Santo Cantina Pisoni

    Vecchia etichetta della Cantina Pisoni utilizzata sulle bottiglie di Vino Santo.
  • Pila

    Questo pesante masso incavato serviva da enorme mortaio per pestare il granoturco ("zaldo") per preparare la razione ("pastón") per gli animali da cortile quali galline ("galine"), conigli ("cunèi"), maiali ("ruganti"); è dotato di maniglie laterali per agevolarne lo spostamento, realizzate sempre incavando la pietra. Una pila di dimensioni più grandi serviva a pestare il granoturco per ottenere la farina. Come "pestello" Loretta usava la testa ("òcio") di un "pal de fèr", un attrezzo in ferro con terminazione a forma di cuneo che serviva a scavare delle buche nell'orto per seminare.
  • Bigoncia con cinghie

    Un esemplare più moderno rispetto a quest'altra
  • Etichette cantina Beniamino Bassetti

    Varie etichette di alcune delle produzioni della cantina Beniamino Bassetti, non più in attività (chiuse nella seconda metà del 1900). Ci sono il Teroldico, ovvero Teroldego, il Moscato Passito, Vino Vermouth e Acquavite.
  • Macinacaffè

    A differenza di altri esemplari presenti in archivio,
  • Intervista ad Arrigo Pisoni

    Intervista ad Arrigo Pisoni, classe 1932, che ci parla della nascita del Consorzio per la valorizzazione del Vino Santo Trentino, nato il 30 settembre 1976, del quale Arrigo è stato presidente per 21 anni. Ci parla anche di come, in passato, era visto in Vino Santo, durante la Seconda Guerra Mondiale, e di come si sia lottato insieme per far riemergere questa perla della Valle dei Laghi.
  • Tritacarne insaccatrice

    Tritacarne Porker 32 in ghisa rivestito di stagno fissato su supporto di legno. La carne inserita nell'apertura superiore vine mandata avanti da una vite elicoidale mossa ruotando la manovella. Per fare lucaniche e salami la si usa prima per tritare, e quindi si fissano sull'uscita la lama di acciaio e la piastrina bucherellata dello spessore desiderato, poi per insaccare, e quindi si fissa sull'uscita l'imbuto della grossezza adatta per infilare il budello da salame o da lucaniche.
  • Vaglio

    Grande setaccio usato per pulire il grano dopo essere stato battuto per togliere tutte le impurità. È formato da un telaio di legno di forma circolare con due fori rettangolari opposti da usare come maniglie ed il fondo è composto da strisce sottili di legno intrecciate.
  • Spannatrice (parziale)

    Parte superiore di una vecchia spannatrice. Vi si versava il latte che entrava nel macchinario. Girando una manovella si imprimeva una forza centrifuga che separava la panna dal latte. La panna, essendo più leggera, usciva dall'apertura superiore ed il latte scremato da quella inferiore, andando in due diversi contenitori. Questo processo accelerava i tempi rispetto all'attesa che la panna affiorasse sopra il latte, produceva più panna e latte più scremato. Riporta il marchio ALFA LAVAL - COLIBRI III - 150 LITER, grande azienda nata nel 1883.
  • Macinino

    Vecchio malandato macinino metallico.
  • Punteruolo

    Viene utilizzato per bucherellare a fondo le lucaniche ed i salami appena fatti evitando così la formazione di sacche d'aria all'interno dell'insaccato che ne comprometterebbero la conservazione.
  • Setaccio

    Il setaccio veniva usato per setacciare la farina quando la si usava eliminando così tarme e impurità. Ha un diametro di circa 22 cm.
  • Macinino

    Questo macinino dalla struttura in legno con la base quadrata dal lato di circa 12 cm è marchiato "Standart".
  • Gruppo di uomini a Malga Campo

    La fotografie ritrae un gruppo di persone presso Malga Campo di Drena, durante la raccolta del latte e la realizzazione di prodotti caseari. Si può osservare l'abbigliamento degli uomini, i quali usavano indossare pantaloni con bretelle, camicia con gilet e cappello.
  • Mezzo litro

    Il mezzo litro veniva usato nei caseifici e nelle latterie per la vendita del latte. Il latte portato al caseificio dagli allevatori del paese, dopo essere stato pesato veniva versato attraverso un filtro in un bidone. Dopo la raccolta di più allevatori, in modo da rendere il latte più sicuro, iniziava la vendita. Gli acquirenti si recavano al caseificio col loro secchiello (bandin dal lat) ed acquistavano il latte fresco che veniva misurato col "mezzo litro".
  • Tostino

    Serviva per abbrustolire soprattutto l’orzo. L’orzo poi tostato era macinato e reso in polvere per preparare il caffè.
  • Secchiello per il latte

    Era sempre utile avere in cucina un secchiello, serviva non solo per anare a prendere il latte, ma anche come contenitore di alimenti liquidi che si dovevano conservare al fresco sul davanzale della finestra. Serviva anche per portare ad un parente una minestra calda ecc…
  • Secchiello per il latte

    Per andare a prendere il latte al caseificio
  • Pestello e mortaio

    Per ridurre e tritare in piccoli pezzi gli alimenti, soprattutto il sale. I pestelli, utilizzati nelle famiglie contadine erano prevalentemente di legno, mentre nelle famiglie più agiate potevano essere di marmo o di pietra levigata.
  • Sacco per alimenti

    Contenitore realizzato in stoffa alquanto grezza utilizzato durante il piano Marshall subito dopo la seconda guerra mondiale per rifornire la popolazione italiana di generi alimentari. Nelle foto trattasi di sacchi che contenevano farina.
  • Colabrodo

    Attrezzo da cucina, di metallo a fondo bucherellato, che serve per trattenere i piccoli residui di erbe, di carne e di ossa, quando si passa il brodo.
  • Macinacaffè

    Piccolo utensile domestico per polverizzare i grani del caffè.