La saggezza popolare, il modo di pensare ed esprimersi tipico di un determinato momento storico, luoghi comuni, ci portano a conoscere la quotidianità del passato.
La parlata trentina, con le differenze proprie di ogni zona e talvolta paese, danno un particolare colore ad ogni proverbio.
A febbraio il giorno dura quanto la notte.
"Febreròt" è il diminutivo di "febrèr", usato in questo caso per indicarne la brevità come mese, ma anche per fare la rima.
A Sant'Andrea (30 novembre) diventa troppo freddo per continuare il lavoro in campagna, quindi si può chiudere il bue nella stalla e allontanare la famiglia dai campi.
I bambini sono golosi di nocciole tanto che non aspettano che maturino e già a Santa Maria Maddalena (22 luglio) vogliono aprirle .
Il verbo corretto sarebbe "davèrger", ma in questo caso si sono cambiati la desinenza e l'accento tonico per mantenere la rima.
A San Rocco (16 agosto) le nocciole sono mature, cosicché basta una leggera pressione per farle uscire dall'involucro fogliaceo che le protegge con il suono onomatopeico "scroc". Se non lo fanno bisogna aspettare ancora.