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  • Incanto giudiziale 1876

    In questo documento la superficie del campo viene espressa in are. Un'ara corrisponde a 100 mq. Il valore viene espresso in fiorini austriaci e soldi (centesimi di fiorini) separati da .., es.: "aust. fiorini 2..70". Per quanto riguarda la toponomastica viene citata la località "alla Roggiola". --- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni: - N. 2580. III 75-1876 A Claudio e Vincenzo fu Giobatta Bassetti di Santa Massenza. Al quarto incanto giudiziale tenuto il 30 Novembre 1876 dietro l’Editto 2 Ottobre stesso anno N. 4701 per la vendita degli stabili nelle abbinate esecuzioni promossi da Nicolò Parolini di Trento e da Secondiano Pisoni quale ricevitore comunale di Calavino in danno di Carlo e Tommaso fu Francesco Parisi, nonché di Eugenio, Emmanuele e Maria figli minori del fu Giuseppe Parisi rappresentati dalla tutrice madre Catterina - tutti di Santa Massenza – il Tammara dimorante a Trento – essi Claudio e Vincenzo Bassetti si rendevano levatari per il prezzo di aust. f. 132 della seguente realità: Zappativa nelle pertinenze di Santa Massenza detta alla Roggiola, cui 1 Pietro Parisi, 2 il Comune, 3 eredi di Luigi Bassetti, 4 Pietro Bassetti di ari 20 stimata aust. f. 210.- In osservanza delle condizioni d’asta vengono pagati all’atto a sconto del suddetto prezzo aust. f. 27.- Il residuo presso di aust. f. 105 pagabile a senso delle condizioni d’asta in quattro eguali annue rate decorribili dal giorno della delibera col relativo annuo interesse del 6 p% venne nel riparto della massa esentata 8 Giugno p. p. N. 2580 non eccepito da alcun interessato entro il termine legale, assegnato come segue: a Sigismondo e Gaetano ? Manci di Trento con austriaci f. 99..60, compresi austriaci fiorini 2..62 di conteggiato interesse al 6 p% su tutto il residuo prezzo di austraici f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente. 2. a Pietro Baroni di Trento con au fiorini 5..32 3 a Francesco fu Francesco Parisi di Pietramurata con aust. Fiorini 2..70- Stante la comprensione nell’assegno ad 1 degli interessi dovuti su tutto il residuo prezzo di aust. f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente, l’interesse sugli assegni suesposti, e per quello ad 1 in quanto riguarda il prezzo di delibera, è decorribile dal 1 maggio anno corrente in poi. Essi deliberatari colle quietanze e certificato del locale i. r. Ufficio delle Imposte prodotti il 15 corrente mese hanno giustificato il pagamento dei predetti assegni, e la franchiaggia dello stabile deliberata da ogni aggravio dipendentemente dall’esonero del suolo a favore del rispettivo fondo. In conseguenza quest’I. R. Giud. Distrett. Aggiudica ad essi deliberatari Claudio e Vincenzo Bassetti a termine delle condizioni d’asta l’assoluta proprietà dello stabile sopra ascritto e gli autorizza a far archiviare il presente decreto nei pubblici libri dei documenti per ogni effetto di legge. Vezzano 19 dicembre 1877 N.1019 Iscritto oggidì al N. 158 ½ dei diritti reali Dall’I. R. Giudiszio D. Vezzano 1. Marzo 1878 Eseguita la voltura catastrale dalla pag. 159 alla pag. 17 ed esata la tassa di soldi 26 ½ ventisei e mezzo. I. R. Ufficio delle Imposte Vezzano 13 Gennaio 1879 [firmato] N. 1019 VI 158 a Claudio Bassetti per sé e fratello Vincenzo di Santa Massenza
  • Eredità di Giobatta Bassetti - 1866

    L'analisi della "eredità abbandonata" da GioBatta Bassetti, che descrive tutte le proprietà facendo riferimento alle particelle catastali ("segnata in catastro") ci dovrebbe permettere di individuare nomi di località ancora d'uso comune ma anche in parte dimenticati: Redardella, Vai, Parisoti, Campagna, alla Medega, Fontanamorta, Valle di Ranzo, Sopravilla. I numeri di particella segnati non corrispondono però agli attuali. Curioso come le misure vengano espresse in pertiche e piedi (pertica = quadrato da 12 piedi di lato e piede di Vienna = 31,61024 cm) a parte una che vien data in quantità di prodotto: "Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo". Tutti i valori sono espressi in fiorini austriaci. --- Per una prima rapida lettura, segue trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni. N° d’aff. IV/22/1865 A Claudio fu Batta Bassetti di Santa Massenza L’eredità abbandonata fu Batta fu Vincenzo Bassetti decesso a Santa Massenza li 18 Novembre 1865 con testamento di 24 Luglio 1855 e codicillo 16 settembre 1859, consistente a) In mobili e semoventi aust. f. 210.- b) In stabili f.740.- Totale aut. f. 950.- aggravati da un passivo di aust. f. 943:31 per cui l’esso si depura in aust. f. 6.69 viene in base al testamento e codicillo predetti da questa I. R. Pretura qual Giudizio e coll’appoggio dell’adizione condizionata espressa nel protocollo 24 aprile 1866 da questa I. R. Pretura qual giudizio aggiudicata beneficiariamente ai figli Claudio e Vincenzo colla legittima alle figlie Rosa e Margherita col prelegato alla Rosa dell’usufrutto della camera e cucina assieme alla madre ed al percipimento annuo di aust. f. 16:80 dopo la morte di quest’ultima, e coll’usufrutto ancora alla superstite moglie, di annui f. 16:80; sempre però che ambedue rimangano la moglie vedova e la figlia nubile. Incomberà agli eredi di sottostare ai pesi inerenti all’eredità e di sodisfare i legati imposti dal testatore. Si dichiara con ciò ultimata la ventilazione ereditaria in morte di Batta Bassetti e ci autorizzano gli eredi a far inscrivere il presente decreto in questi registri dei diritti reali per l’acquisto della proprietà seguenti stabili: 1. Casa in Santa Massenza segnata in catastro ai N. 255, 282, 261 e 281 rustica ad uso abitazione f. 200.- a cui 1 strada, 2 l’orto della massa, 3 Giuseppe fu Andrea Bassetti e 4 Pietro Perini salvi--- 2. Arativa pertinenze di Santa Massenza di pertiche 103. p. 4 segnata al N. 286 a cui 1 Francesco Bassetti, e così al 2, 3. strada comune, e 4 Vincenzo Bassetti-- f. 52.- 3. Arativa alla tosto detta pertinenza a cui 1 il ciengio, 2. Vincenzo Bassetti, 3 Giacomo Bassetti, e 4 Vincenzo fu Vincenzo Bassetti salvi segnata in catastro ai N. 289, e 345.- 4. Arativa al Redardella di pertiche 80 stesse pertinenze, e segnata in catastro al N. 290 a cui 1 Antonio Polli 2 Gio. Bassetti, 3 la roggia e 4 la strada. – f 28.- f. tot 336 Riporto f. 336 5. Altra in Vai pertinenza medesima di pertiche 46 segnata in catastro al N. 291 a cui 1 Antonio Polli, 2 lo stesso, 3 Felicita Cattoni, e così al 4-- f. 16.- 6. Altra ai Parisoti stessa pertinenza, di pertiche 72 p. 2 e segnata al N. 292 a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Antonio Polli, 3 lo stesso e 4 Felicita Cattoni f. 27.- 7. Bosco sopra la casa al N. 224 del catastro, a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Francesco Polli, 3 i Cengi, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 8.- 8. Arativa in Campagna pertinenza suddetta l. d. [luogo detto] Alla Medega segnata al N. 287 di pertiche 139 a cui 1 Francesco Polli, 2 Vedova Giovanni Danielli, 3 strada, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 70.- 9. Altra detta in Fontanamorta stesse pertinenze al N. 403, di pertiche 90 a cui 1 strada, 2 Vincenzo Bassetti, 3 Andrea Bassetti, e 4 lo stesso – f. 21.- 10. Un piccolo orto di pertiche 5 detto agli orti in S. Massenza segnato al N. 214, a cui 1 strada, 2 Francesco Polli, 3 Vincenzo Bassetti, e 4 la casa della massa salvi f.2.- 11. Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo a cui, 1 Vincenzo Bassetti, 2 strada, 3 Vincenzo Basetti e 4 fratelli Beatrici-- f . 6.- ./. 486.- Riporto f. 486.- 12. Un piccolo bosco nella Valle di Ranzo a cui 1 e 2 il Comune di Ranzo, 3 Giacomo Tonelli, e 4 Lorenzo Bassetti salvi 4.- 13. fondo arativo nelle pertinenze di Vezzano l. d. [luogo detto] Sopravilla di pertiche 600 circa a cui 1 strada comunale, 2 Francesco e Giacomo Bassetti, 3 la roggia, e 4 Antonio Benigni salvi – f. 250.- Totale aust. f. 740 Più fiorini - - 210 di mobili 950 I. R. Giudizio Distrettuale Vezzano 24 Aprile 1866 [firmato]
  • I coscritti vezzanesi del 1924

    I coscritti del 1924 col tipico cappello addobbato con fiori e piume festeggiano la coscrizione nella piazza di Vezzano. Con loro un soldato. Ricordiamo che il periodo 1943-1945 fu quello dell'occupazione tedesca seguita al "rebalton" e che a Vezzano aveva sede un reparto di gendarmeria tedesca che mantenne un buon rapporto coi civili. Il gruppo si trova in quella che allora era Piazza Fiera, dietro loro si vede Via Dante, sulla destra la scuola elementare e la fontana.
  • Compravendita terreni 1845

    Il documento tratta di una compravendita di "un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla" a Vezzano confinanti con "la strada nuova" e fa riferimento ad un altro fondo in Cignon. Le misure sono indicate in pertiche (quadrato da 12 piedi di lato) e piedi di Vienna (31,61024 cm). I valori sono espressi sia in fiorini e carantani in valuta di Vienna che in fiorini e carantani abusivi plateali. I carantani valevano 1/60 di di fiorino. Il documento è redatto su carta legale da 30 kreuzer (carantani) e riporta in calce il timbro del Imperial Regio Giudizio Distrettuale di Vezzano. ------- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione: Vezzano li 18 ottobre 1845 In ordine al compromesso dei 28 agosto po. po. ed alla misurazione fatta dal peritto Tommaso Trentini dei 10 settembre po. po. i qui presenti Antonio del fu Giuseppe Benigni di Vezzano, Giombattista del fu Vincenzo Bassetti di Santa Massenza sono passati al seguente dfinitivo contratto di compravendita. Antonio Benigni trasferisce in assoluta proprietà a titolo di vendita a Giambattista del fu Vincenzo Bassetti un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla di sopra pertinenza di Vezzano, cui confinano a mattina la strada nuova, e Giorgio Benigni, mezzodì lo stesso Giorgio Benigni, e Giuseppe fu Bortolo Benigni, sera la roggia, a settentrione il venditore Antonio Benigni, l’arativo di pertiche 651 piedi 5 di Vienna, ed il Crozzivo pertiche 204 piedi 3.- Questa compravendita viene fatta per lo prezzo convenuto di fiorini 2(?) la pertica viennese dell’arativo, e di fiorini 4 la pertica del crozzivo in valuta abusiva di piazza e quindi in complesso per lo prezzo di fiorini 1317..18 Mille trecento dieci sette e carantani dieciotto abusivi plateali. A conto di questo prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Gio’Batt: Bassetti d pagare in solieno (?) di esso venditore la metà del capitale ipotecario di fiorini 800 d’impero dipendente da documento primo febbraio 1791, coi relativi interessi fin qui goduti qual metà di capitale ed interessi inposta in valuta di Vienna moneta di convenzione fiorini 429..40 ½ pari ad abusivi plateali.- - - f. 533–1/4 ritenuto che altra simile metà sta a carico di Giorgio Benigni fratello del venditore.- Egualmente in isconto di detto prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare al seminario vescovile di Trento fiorini 148..43 ½ in M (??) pari ad abusivi plateali - fi 193..20 per metà di capitale, interessi, e spese dipendente da documento 3 Maggio 1788, ritenuta che altra simile metà stà a carico di Giorgio Benigni fratello del Venditore. In isconto pure del detto mezzo di compravendita il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare entro due settimane fiorini 25 ed entro due anni altri fiorini 300 in tutto ab. plateali fi 325..- ad Antonio figlio di esso venditore per la metà del capitale ipotecario di quello dovuto in forza del documento dei 6 (?) archiviato li 15 Novembre 1837 sotto N° 542. Anzi trovandosi qui presente esso assegnatario Antonio Benigni figlio, dichiara d’accettare il premesso assegnamento, e dichiara pure in riguardo all’altra metà di capitale donatogli in forza del sopracitato documento fi 1051..20 1/4 di rimozione all’ipoteca a lui compettente sul fondo a sopravilla e di attenersi a quella dell’altro fondo a Cignon ferma però fino al pagamento degli assegnati fi 325 abusivi ? anche l’ipoteca sul fondo a sopravilla. Il compratore Bassetti in isconto del pari del prezzo suddetto ha sborsati al venditore Anto= Benigni abusivi - - - fi. 150..- Finalmente a solito del convenuto prezzo il compratore pagherà il venditore entro un anno fi 115..57 ¾ Il venditore Benigni dichiara di garantire fi. 1317..18 il venduto stabile per libero di ipoteche a riserva di quelle riferibili alla fatta accolazioni(?) - Sulle somme assegnate, e insolute dovrà dal compratore corrispondersi fino al pagamento l’interesse del 5/6& Fino al pagamento dell’intiero prezzo resta riservata a favore dei creditori, e del venditore l’ipoteca speciale porvileggiata (?) sul venduto stabile suddetto. Le parti si autorizzano vicendevolmente all’archiviazione del presente nel libro degli istromenti (?) presso il Giudizio.- Ora letto si firmano Antonio Benigni segno di croce di Gio. Bassetti x Antonio Benigni figlio Nazzaro Ronchetti testimonio Francesco Patuzzi in nome di Gio’ Batt’ Bassetti, che fece la croce, e fu testimonio N. 5919 Inscritto oggi a ore 11 ant= al N° 515 in questi pubblici registri dei diritti coli (?) dall’i. a. Giud. ? Vezzano li 19 8bre 1845 de Vigillio La presente è conforme al suo originale e stesa in carta (?) da fi. 4.- dall’i r giudizio di Vezzano li 24 8bre 1845 [firmato] [Trascrizione da ricontrollare di Rosetta Margoni, 11.2.2021]
  • Convenzione per diritti di passo - 1837

    Il documento tratta una convenzione fra due famiglie Bassetti per i diritti di "passo, e ripasso a piedi, e col bestiame disgiunto" in un "vòlto" posto al piano terra di una casa "in località detta al Torchio" e in un orto accanto ad essa. Si parla anche della costruzione di un barbacane a sostegno di una casa. Le firme degli interessati alla convenzione vengono fatte col segno della croce. Si riporta la trascrizione per una prima rapida lettura: Santa Massenza li 12 dodici ottobre 1837 trentasette Si premette che ai fratelli Andrea e Giovanni de fu Gio’ Bassetti di S. Massenza competteva il diritto di passo, e ripasso a piedi, e col bestiame disgiunto a traverso ad un volto apiano terra della casa di GBattista del fu Vincenzo Bassetti di S. Massenza, esistente questo volto nella casa di vagione d’esso Giobatta Bassetti sita in questa Villa in loco detto al Torchio. Si premette altresì, che questo diritto di servitù attiva spettante ai fratelli suddetti Andrea, e Gio’ Bassetti, è da riguardarsi come un diritto reale accordato in perpetuo ai proprietari della casa sita in S. Massenza in località detta al Torchio di gagione dei fratelli Andrea e Gio’ fratelli Bassetti.- Dopo tutto ciò le parti qui presenti divennero alla seguente Convenzione I qui presenti, e sottoscritti anzi con croce firmati fratelli Andrea , e Giovanni Bassetti per se agendo ed eredi rinunziano al paso presente, e per se ed eredi accetante Gbattista Bassetti il diritto del passo e ripasso a piedi, e con bestiame sciolto ad essi loro spettante quai possessori della casa da loro attualmente abitata in S. Massenza a traverso del volto apiano terra di compendio della casa di Gbattista Bassetti. Esso Gbattista Bassetti poi dà e concede ai predetti Gio e Andrea Bassetti quai proprietari della casa di S. Massenza al Torchio confinante 1° Gbatta Bassetti fu Vincenzo e così pure al 2°, 3° fratelli Parisi, 4° gli stessi e Giuseppe Polli salvi (?), il diritto di servitù attiva del passo, e ripasso a piedi, e bestiame sciolto a tramezo l’orto di vagione di Gbattista fu Vincenzo Bassetti e ciò nella larghezza di quattro piedi; al quale orto confina al 1° la strada comune, 2° Giuseppe Polli, e i sud. [suddetti] fratelli Andrea e Gio Bassetti, 3° gli stessi, 4° i fratelli Parisi salvi (?) E ciò fanno i suddetti fratelli Gio’, ed Andrea Bassetti perché oltre il suddetto diritto di passo esso Gbatta fu Vincenzo Bassetti si obbliga, e promette di pagare ai predetti Andrea e Gio Bassetti l’importo di fiorini 15 quindici abusivi nel prossimo S. Martino 1837 sette, riservato a Gio, e Andrea Bassetti di poter costruire all’occorrenza un barbacano nell’orto suo a sostegno della loro casa sopra descritta. - Gbattista Bassetti autorizza i fratelli Gio, e Andrea Bassetti a far inscrivere da se soli il presente documento nei libri relativi del Lod. I. R. Giudizio Distrettuale di Vezzano. Le spese sono tutte a carico di Gbattista Bassetti. Preletto le parti si firmano con croce Segno di croce di Gbattista Bassetti Segno di croce di Giovanni Bassetti Segno di croce di Andrea Bassetti Gio Danieli (?) ? sottoscritto per Gio Bassetti, Gio, ed Andrea Bassetti Antonio ? ? ? e testimonio come sopra [firma] Acquistato nel libro dei strumenti di questo Giudizio li 13 care alle ore 10 ante al N° 616 Vezzano 13 Xmbre 1837 [Trascrizione da ricontrollare di Rosetta Margoni, 12.2.2021]
  • Locazione perpetua a Vezzano - 1795

    Documento redatto su carta legale da 6 kreuzer. Si tratta di una locazione perpetua di alcuni terreni di Vezzano da rinnovare ogni 20 anni col "tocco della mano" e la presentazione di "una libbra di pepe intero secondo l'uso e la consuetudine". Si citano coltivazioni e località: arativo, vigne, gelsi, fichi, orto, bosco in loc. "al Croz", "alla Pontara", "al Gaidos in Narano" Trascrizione: Nel nome di Dio Correndo l’anno del Signore millesettecento novantacinque [l"? 13] in giorno di mercoledì undici del mese di Febbraio, nella città di Trento Contrada di Santo Pietro ed in una stufa del secondo piano della casa otto, abitazione di me Notaio alla presenza del Sig Dr Gian Albano Zambaiti Padre di me Notaio e di Valentino fu Valentino Bortolotti di qui, Humani cogniti, e specialmente a questo atto chiamati e pregati. Nel qual luogo personalmente trovandosi il Nobile Sig Giovanni fu Andrea de Revelli Nobile del Sacro Romano Impero e Patrizio di Trento, facendo a nome proprio e dei suoi eredi per titolo di locazione perpetua da rinnovarsi nello stesso modo in capo d'ogni decimo nono anno sotto pena della caducità colla presentazione d'una libbra di pepe intero secondo l'uso e la consuetudine di simili locazioni perpetuali e condizioni solite stipularsi nelle medesime col tocco della mano e per una libbra di pepe effettivamente e legittimamente investito il Domino Bartolomeo figlio del Sig Tommaso Garbari di Vezzano già separato dal Padre e da sé solo qual capo di famiglia regolandosi anzi col consenso paterno come da biglietto qui presentato da registrarsi che qui parte per sé e suoi eredi ha fatto istanza di avere questa locazione perpetua, l'ha accettata nominatamente. Primo: D’un’arativa vignata ed in parte ortiva con moreri e figari entravi della quantità d'uno staro quarte due passi venti posta nelle pertinenze di Vezzano luogo detto al Croz alla quale confina a mattina la strada comune, gli eredi di Giovanni Chemelli e Nicolò Leonardi, ½dì la strada e l’infrascritto luogo alla Pontara, sera e 7ne Agostino Benigni ed in parte il Comune. Secondo: Altra arativa e svignata con poco d'orto e bosco della quantità rispetto all'arativo vignato ed ortivo di stara due passi due e rispetto al bosco di stara una quarte tre posta nelle pertinenze antescritte luogo detto alla Pontara alla quale confina a mattina la strada comune, ½dì e sera il Comune di Fraveggio e 7ne l’antescritto Agostino Benigni ed in parte il detto luogo al Croz. Terzo: Altra pezza di terra arativa della quantità di stara tre passi due posta nelle predette pertinenze in luogo detto al Gaidos in Narano alla quale confina a mattina Cristoforo Garbari , ½dì eredi Carpelli, sera il Condattore col livello di Santo Valentino , 7ne il Sig Antonio Benigni e come meglio delle vecchie investiture alle quali caso per averle tenerle possederle e poterne disporre perpetuamente a suo piacere e dei suoi eredi rispetto però solamente all'utile e salve sempre le ragioni ed il diretto dominio a favore della nobile parte locatrice; promettendo esso Nobile Sig. Giovanni Ravelli Locatore ed esso Conduttore presente stipite ed accetta per sé e suoi eredi la evasione e legittima difesa delle cose locate rispetto però solamente al diretto dominio secondo la disposizione della legge ratificando tutte e singole le cose nel presente istrumento contenute e obbligandosi a non contravvenire ne per sé ne per altri per qualunque ragione, o causa de jure o de facto sottopena di rifare danni e spese in giudizio e fuori sotto l'obbligazione di tutti i suoi beni presenti e futuri. E ciò ha fatto,perché all'incontro esso Bartolomeo Garbari Conduttore per sé e suoi eredi obbligando a tal fine tutti i propri beni presenti e venturi colla clausola del contratto informale ha promesso al predetto Nobile Sig Locatore per sé e suoi eredi stipulante ed accettante di ben coltivare migliorare e non deteriorare le cose locate ed ogni anno nella Festa di San Michele o dentro la sua ottava al medesimo Sig Locatore, suoi eredi e loro legittimi amministratori, agenti od esattori che di tempo saranno numerare e pagare in pronti effettivi contanti a titolo di livello e di censo perpetuo la somma di troni quarantanove e mezzo dico troni 49 e carantani 6 di buona moneta. E tutto questo coi patti e condizioni solite stipolarsi nelle locazioni perpetue del Mercato Vecchio di Trento le quali principalmente sono le seguenti: I Che se dal Conduttore o suoi eredi non venisse pagato nel primo anno il livello sia esso tenuto portarlo duplicato e non pagandolo nel secondo anno si reduplichi lo stesso livello il quale si debba triduplicare se per un intero triennio non fosse stato pagato. II Che inoltre ed in tal caso della cessazione del pagamento di tre anni continui il Conduttore o li suoi eredi decada e decadano ipso facto da ogni ragione dell'utile dominio e dei miglioramenti delle cose locate le quali debbono ipso jure devolversi insieme con i miglioramenti medesimi a favore della Nobile Parte Locatrice di maniera che si consolidi l'utile col diretto dominio. III E che nulladimeno sia tenuto il Conduttore o i suoi eredi al pagamento di tutti i livelli non pagati coi doppi ridoppi e tridoppi sopra gli altri loro beni mobili ed immobili quali perciò quivi a questo fine rimangano e s'intendono espressamente obbligati. IV E che sotto pena della caducità e devoluzione non sia lecito al conduttore o ai suoi eredi di vendere o in qualsiasi modo alienare l'utile dominio ed i miglioramenti senza la licenza in iscritto della Nobile Parte Locatrice quale volendo comprare tale utile dominio e miglioramenti debba averlo per venti soldi di quanto potesse il Conduttore conseguire da altri; ed in caso che il Padrone del diritto non volesse entrare nell'acquisto o lasciasse passare quindici giorni popola esibizione legittimamente fattagli a deliberare allora sarà lecito al Conduttore o alienazione della cosa locata a chi vorranno con questo però che non la facciano a persone citate dalla legge o inabili a pagare il livello e che per ogni nuova investitura si debba presentare al Padrone del Diritto una libbra di pepe. Per la osservanza dei quali patti e condizioni si obbligano due Conduttori a nome proprio e dei suoi eredi tutti gli suoi beni presenti futuri. Segue l’enonziato Relato Vezzano 28 Gennaio 1795 Io sottoscritto acconsento, admetto, faccio dispotico mio figlio Bortolo di poter rinnovare la Investitura del livello col Nob. Sig. Revelli di Trento delli suoi luoghi giacenti qui in Vezzano e in confermazione di quanto sopra mi sottoscrivo e qui ai piedi appongo il mio domestico sigillo ed in fede Tommaso Garbari. Ego Francisco Albano Zambaiti de Vezzano Notaj Colleg. Civili e Cancelliere Magistrali Tridenti permisi omnibus e singuli originali meo prottocolo esti alieno fideli tamen mane desumpti partesi ed concordati ecc ecc
  • Cronistoria del Quinto Palio delle sette frazioni

    Breve cronistoria della quinta edizione del Palio delle sette frazioni, disputato a Ranzo, copiata dal sito statico non più attivo del Comitato organizzatore.
  • Scorcio di Padergnone

    Cartolina viaggiata datata "Pad. 3 dic. 1927" con tre francobolli delle poste italiane da 10 centesimi e il timbro dell'ufficio postale di Vezzano del 5 .12.27. L'immagine ritrae la porzione settentrionale della vasta zona padergnonese di Limbiach, immediatamente a nord dell'area odierna dei Due Laghi o Stretta, - che nella foto rimane in basso fuori campo -, lasciando sullo sfondo superiore il paese di Padergnone e le attigue pendici del Bondone. Sulla sinistra si vede il luogo del Porto, dove stazionavano le barche da pesca, e la strada di Limbiach che, snodandosi a serpente, raggiunge l'abitato, transitando a valle del Doss Olivèr. Sulla destra si scorgono le falde occidentali del Doss Alt o Cime con lo sbancamento della Lasta dei Conti, da cui si traeva il materiale per alimentare l'adiacente complesso dell'antico cementificio Miori e Graffer - anch'esso nella foto -, e dove nell'aprile del 1848 si minacciò di fucilare i catturati di Sottovi, prima di cambiare idea e di trasferirli a morire nella fossa del castello di Trento.
  • Località "Lavini" tutta campagna

    La zona che ora ospita il parco giochi e diverse case era allora tutta campagna. Sullo sfondo il paese di Lon.
  • Località "Lavini" innevata

    La zona che ora ospita il parco giochi e diverse case era allora tutta campagna. Si notano due covoni nella neve. Sullo sfondo il Gazza.
  • Pietra scolpita sul Dòs del Merler

    Il Dòs del Merler, situato di fronte al paese di Ciago, prende il suo nome da questa pietra scolpita non si sa quando, anche gli anziani nati nel XIX secolo dichiaravano che quella tavola da gioco l'avevano sempre vista lì. I bambini e ragazzi che portavano al pascolo i loro animali nella zona si fermavano a fare una partita a tria, "merler" in dialetto, usando come pedine oggetti naturali. Altro gioco presente sulla stessa roccia veniva fatto usando le nocciole che venivano fatte rotolare come bilie per raggiungere una serie di coppelle. Sembrano essere queste le incisioni più antiche, poiché le coppelle erano proprie delle culture preistoriche, anche se il loro significato rimane misterioso. Nel 1943, o 1948, uno di quei ragazzi pastori, di indole solitaria, ha inciso il suo nome e la data accanto alla tavola da tria: Oliviero Perini. È così dunque che sulla stessa roccia troviamo tre incisioni rupestri di epoche e significati diversi. --- Questa pietra è stata riportata su un sito tematico nel quale possiamo ricavare altre informazioni e vedere molte altre trie:
  • Il capitello ai Piovesi

    Angelina Miori visita il capitello ai Piovesi costruito da Donato Miori nel 1961 quale ex voto a Santa Rita dopo aver recuperato l'uso delle gambe, perso nel 1957 in seguito ad una paralisi che l'ha costretto in ospedale per ben 28 mesi.
  • Case in costruzione a Fraveggio

    Nella foto si vede la località ai Vernisi, alle spalle del paese, ancora coperta dalla campagna. Gli anni '60 sono stati caratterizzati dal boom edilizio e qui si vedono ben tre case in costruzione
  • La piana di Terlago

    Nelle foto si possono vedere Terlago col lago e Vigolo Baselga, Selva Faeda e la prateria di Prada, il Gazza e la Paganella senza antenne. Il ripetitore RAI sulla Paganella è entrato in funzione il 7.12.1955, il che ci fa datare questi scatti al massimo al 1955, nonostante l'indicazione dell'autore riporti che la sua collezione risale al 1956-68
  • Sul selciato presso Presalter

    Il motocoltivatore di Valentino Verones di Covelo, immortalato in questo scatto, è stato il primo a raggiungere le praterie del Monte Gazza sul finire degli anni '50, inizio anni'60, dopodiché molti abitanti del Pedegaza hanno seguito il suo esempio. Era un motocoltivatore AEBI AM 53 con motore MAG; il serbatoio era diviso in due parti, una piccola conteneva benzina e serviva esclusivamente per accendere il motore tirando una corda, appena acceso si collegava l'altro serbatoio che conteneva petrolio. Nella foto vediamo che qualcuno era a bordo, altri gli camminavano intorno attaccandosi a volte per aiutarsi nella salita; questo mezzo era infatti abbastanza lento da poter essere seguito a piedi. Da notare come al tempo la strada, "novicter factam" nel 1447, fosse ancora completamente selciata. Il toponimo "Presalter" ci riporta alla figura del "saltaro", presente nelle antiche carte di Regola, che aveva il compito di sovrintendere al controllo di una determinata zona. La testimonianza dei più anziani ci riporta che il prato sulle coste del Gazza a "Presalter" era di proprietà pubblica e veniva affidato di anno in anno a persone diverse, evidentemente in cambio di questo servizio per la comunità.
  • Il viale dei cipressi a Castel Toblino

    In primo piano il viale dei cipressi che dal Castello di Toblino portava alla dépendance dove un tempo vivevano il fattore e la servitù del Castello. Sullo sfondo una donna. La strada sterrata con muri in pietra era utilizzata anche per raggiungere l'abitato di Ranzo dalla località "Paone".
  • La Sarca presa dal ponte alle Sarche

    In primo piano il greto e il fiume Sarca, sullo sfondo l'inizio della gola del Limarò. La gola del Limarò è una forra naturale che le acque del fiume Sarca hanno formato. A sinistra dell'immagine ci sono due case, una in particolare ha la tipica architettura di casa contadina: sono evidenti infatti le grate di legno per appendere le pannocchie di granoturco ad essiccare. A metà montagna, scavata nella roccia, si nota una strada.
  • Cartolina da Castel Madruzzo

    Cartolina da Castel Madruzzo con duplice fotografia e data nel mezzo. Il castello è visto da due diverse angolazioni; nella seconda si vede il muro che costeggia la strada che risale la collina e i tetti dell'abitato sulla sinistra. La prima foto è stata scattata dal Dòs delle Bonàghe ("Dòs Bonàl")
  • Processione alla chiesetta delle Coste

    La fotografia ritrae il momento conclusivo della processione con la nuova statua della Madonna destinata alla Chiesetta delle Coste donata da Aleandro Merlo. Tra la grande folla vi è anche la Banda di Cavedine.
  • Visuale Lago di Santa Massenza

    Visuale del Lago di Santa Massenza dell'anno 1958: le due bambine sulla destra guardano alle spalle del fotografo. La visuale prende per intero il Lago di Santa Massenza, dove si vedono vari coltivi e la centrale, oltre all'abitato sulla destra. Si può vedere anche parte della Valle di Cavedine con Castel Madruzzo. Sul retro della fotografia è indicato "piai", località dello scatto da cui passa la vecchia strada che da Fraveggio giunge a Lon.
  • Uomo che porta il fieno a Lon

    Uomo che entra in paese dall'antica strada del Monte Gazza trasportando a spalla un lenzuolo (baza) di fieno. In senso opposto una bambina percorre solitaria la strada verso la campagna e la montagna. Si nota la presenza di diversi gelsi e la località "Lavini" senza case.
  • Gente nei campi a Vezzano

    Gente nei campi di Vezzano, di fronte alla zona denominata al tempo ai "Alberoni", ora lì ci sono una casa e la caserma dei Carabinieri. Da notare come tra i filari delle viti si coltivasse il granoturco. Sulla strada possiamo vedere un contadino con una fascina di legna in spalla.
  • Bambino nei pressi della casa cantoniera di Vezzano

    Sulla facciata della casa cantoniera, ora hotel Vezzano, è riportata la dicitura che indica l'altitudine del paese; all'ultimo piano il tipico ballatoio su cui venivano sistemate le pannocchie ad essiccare. Le proprietà ai lati della strada erano protette da muri in sassi, spesso alti come quello che si può vedere sulla destra. La strada era delimitata da grossi paracarri in pietra. La via principale (Via Roma), allora strada di percorrenza Trento-Riva era asfaltata, mentre via Stoppani era sterrata. Dietro si vede la salita al Doss e i grossi ippocastani che hanno dato il nome a questo luogo: ai "Alberoni".
  • La scuola di Fraveggio nel primo periodo

    Prospero Bressan, emigrato negli Stati Uniti nel 1929, ha conosciuto e sposato là Ines Genovese emigrata dall’Italia nel 1912. Questa foto ricordo è stata scattata sul suolo dove sarebbe sorta la loro casa a Fraveggio, in occasione del loro breve viaggio fatto per acquistare il terreno e dare disposizioni per la costruzione. Dietro la coppia si vede la scuola di Fraveggio com'era nella prima fase della sua esistenza con una sola grande aula. Si notano la coltivazione della vite e dei broccoli, una catasta di ramaglie, l'ambiente sullo sfondo spoglio, il capitello sulla vecchia strada per Lon e, a ben guardare, anche i resti del muraglione di "Castel Tonin" sul doss Tonin (a sinistra).
  • Archivio di Stato di Trento, Capitolo del Duomo di Trento, Pergamena ITASTNCAPITOLODUOMON1208

    Il documento è presente nel Sistema Archivistico Nazionale