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  • Pignoramento delle proprietà dei fratelli Andrea e Giovanni Battista del fu Pietro Bassetti di Lasino

    Luigi Travaglia di Cavedine chiede il pignoramento dei mobili e del bestiame dei fratelli Andrea e Giovanni Battista Bassetti per il mancato saldo dell'intera prima rata del debito che avevano verso di lui. I beni di Andrea: 1. una porzione di casa con cortile a Lasino in località detta "ai Bassetti" 2. una porzione d'orto a Lasino 3. una porzione di un fondo in loc. "le Calade" a Sarche 4. due sorti in loc. "alle Sorti Magre" a Sarche 5. un fondo in loc. "alle Chiusure" di Madruzzo 6. un fondo alle "Pallade" 7. un fondo al Barcolo 8. un fondo in loc. "alla Valle" 9. un fondo in loc. Soraprà 10. un pezzo di prativa con poco arativo in loc. Grumol 11. la metà circa della prativa con vecchia casina e poca parte di boschivo in loc. al Campo I beni di Giovanni Battista: 1. una porzione di casa rustica e civile con cortile e orto in loc. "ai Bassetti" 3. una porzione del fondo in loc. "le Calade" a Sarche 4. due sorti in loc. "al Sachetto di Mezzo" 5. una sorte in loc. "alla croce" a Sarche di Lasino 6. un fondo in loc. Dapedallo 7. un fondo in loc. S. Pietro 8. un fondo in loc. "alla Nogara" ossia Pozzo 9. un piccolo fondo in loc. sotto Pozzo 10. una terza parte di prativa in loc. Grumol 11. metà prativa con porzione di boschiva di faggio in loc. al Campo
  • Decreto d'aggiudicazione dell'eredità paterna di Augusto Bassetti

    Le cifre sono espresse in corone. Non siamo riusciti a collocare in mappa località Possevel o Fossevel (n.3); le altre località sono invece "al Campo", "Pra boran", "Sotto San Pietro" e "Soraprà". Il documento misura 34 x 42 cm.
  • Dote di Lisetta Caldini

    Al n. 3 si menziona la [lana del] tibet
  • Accordo privato tra Antonio Pisoni fu Domenico di Sarca e Giovanni Battista fu Pietro Bassetti di Lasino

    Accordo a seguito di un contenzioso per degli alberi sul confine tra le due proprietà al Dosso dei sassi di Sarche; il pagamento è in corone. Il documento misura 33.5 x 20.5 cm.
  • Compromesso di compravendita Sottovi 1893

    Il documento testimonia la coltivazione di gelsi e fichi a Sottovi di Padergnone. La moneta usata erano i fiorini viennesi. --- Padergnone 14 ottobre 1893 Compromesso di Compravendita Fra i sottoscritti Cesare Graziadei venditore di Padergnone e fratelli Claudio Vincenzo fu Gio Batta di Santa Massenza compratori, passarono oggidì al seguente contratto di Compravendita Cesare Graziadei di Padergnone vende e trasferisce in assoluta proprietà libero da qualsiasi ipoteca ai fratelli Claudio e Vincenzo fi Gio Batta di Santa Massenza un suo fondo, greggivo con gelsi e fichi l. d. a Sottovi fra i confini 1° Ferrari V.a Famis di Stenico, 2° la stessa e la Mensa Vescovile, 3° Mensa Vescovile, 4° Mensa e strada comunale, pertinenza di Padergnone. Tale vendita viene fatta dal venditore Graziadei ai fratelli Bassetti per la somma di fiorini 745 diconsi fiorini settecentoquarantacinque v. a che i compratori Bassetti si obbligano di pagare in contanti all’atto dell’assunzione del rispettivo documento, il quale verrà assunto entro 8 giorni descrivibili da oggidì. Cesare Graziadei accusa ricevuta di una caparra di fiorini 50 diconsi cinquanta. Letto e firmato alla presenza dei presenti testimoni Graziadei Cesare venditore Vincenzo e Claudio Bassetti Beatrici Emanuelle testimonio Luigi Graziadei testimonio
  • Incanto giudiziale 1876

    In questo documento la superficie del campo viene espressa in are. Un'ara corrisponde a 100 mq. Il valore viene espresso in fiorini austriaci e soldi (centesimi di fiorini) separati da .., es.: "aust. fiorini 2..70". Per quanto riguarda la toponomastica viene citata la località "alla Roggiola". --- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni: - N. 2580. III 75-1876 A Claudio e Vincenzo fu Giobatta Bassetti di Santa Massenza. Al quarto incanto giudiziale tenuto il 30 Novembre 1876 dietro l’Editto 2 Ottobre stesso anno N. 4701 per la vendita degli stabili nelle abbinate esecuzioni promossi da Nicolò Parolini di Trento e da Secondiano Pisoni quale ricevitore comunale di Calavino in danno di Carlo e Tommaso fu Francesco Parisi, nonché di Eugenio, Emmanuele e Maria figli minori del fu Giuseppe Parisi rappresentati dalla tutrice madre Catterina - tutti di Santa Massenza – il Tammara dimorante a Trento – essi Claudio e Vincenzo Bassetti si rendevano levatari per il prezzo di aust. f. 132 della seguente realità: Zappativa nelle pertinenze di Santa Massenza detta alla Roggiola, cui 1 Pietro Parisi, 2 il Comune, 3 eredi di Luigi Bassetti, 4 Pietro Bassetti di ari 20 stimata aust. f. 210.- In osservanza delle condizioni d’asta vengono pagati all’atto a sconto del suddetto prezzo aust. f. 27.- Il residuo presso di aust. f. 105 pagabile a senso delle condizioni d’asta in quattro eguali annue rate decorribili dal giorno della delibera col relativo annuo interesse del 6 p% venne nel riparto della massa esentata 8 Giugno p. p. N. 2580 non eccepito da alcun interessato entro il termine legale, assegnato come segue: a Sigismondo e Gaetano ? Manci di Trento con austriaci f. 99..60, compresi austriaci fiorini 2..62 di conteggiato interesse al 6 p% su tutto il residuo prezzo di austraici f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente. 2. a Pietro Baroni di Trento con au fiorini 5..32 3 a Francesco fu Francesco Parisi di Pietramurata con aust. Fiorini 2..70- Stante la comprensione nell’assegno ad 1 degli interessi dovuti su tutto il residuo prezzo di aust. f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente, l’interesse sugli assegni suesposti, e per quello ad 1 in quanto riguarda il prezzo di delibera, è decorribile dal 1 maggio anno corrente in poi. Essi deliberatari colle quietanze e certificato del locale i. r. Ufficio delle Imposte prodotti il 15 corrente mese hanno giustificato il pagamento dei predetti assegni, e la franchiaggia dello stabile deliberata da ogni aggravio dipendentemente dall’esonero del suolo a favore del rispettivo fondo. In conseguenza quest’I. R. Giud. Distrett. Aggiudica ad essi deliberatari Claudio e Vincenzo Bassetti a termine delle condizioni d’asta l’assoluta proprietà dello stabile sopra ascritto e gli autorizza a far archiviare il presente decreto nei pubblici libri dei documenti per ogni effetto di legge. Vezzano 19 dicembre 1877 N.1019 Iscritto oggidì al N. 158 ½ dei diritti reali Dall’I. R. Giudiszio D. Vezzano 1. Marzo 1878 Eseguita la voltura catastrale dalla pag. 159 alla pag. 17 ed esata la tassa di soldi 26 ½ ventisei e mezzo. I. R. Ufficio delle Imposte Vezzano 13 Gennaio 1879 [firmato] N. 1019 VI 158 a Claudio Bassetti per sé e fratello Vincenzo di Santa Massenza
  • Eredità di Giobatta Bassetti - 1866

    L'analisi della "eredità abbandonata" da GioBatta Bassetti, che descrive tutte le proprietà facendo riferimento alle particelle catastali ("segnata in catastro") ci dovrebbe permettere di individuare nomi di località ancora d'uso comune ma anche in parte dimenticati: Redardella, Vai, Parisoti, Campagna, alla Medega, Fontanamorta, Valle di Ranzo, Sopravilla. I numeri di particella segnati non corrispondono però agli attuali. Curioso come le misure vengano espresse in pertiche e piedi (pertica = quadrato da 12 piedi di lato e piede di Vienna = 31,61024 cm) a parte una che vien data in quantità di prodotto: "Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo". Tutti i valori sono espressi in fiorini austriaci. --- Per una prima rapida lettura, segue trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni. N° d’aff. IV/22/1865 A Claudio fu Batta Bassetti di Santa Massenza L’eredità abbandonata fu Batta fu Vincenzo Bassetti decesso a Santa Massenza li 18 Novembre 1865 con testamento di 24 Luglio 1855 e codicillo 16 settembre 1859, consistente a) In mobili e semoventi aust. f. 210.- b) In stabili f.740.- Totale aut. f. 950.- aggravati da un passivo di aust. f. 943:31 per cui l’esso si depura in aust. f. 6.69 viene in base al testamento e codicillo predetti da questa I. R. Pretura qual Giudizio e coll’appoggio dell’adizione condizionata espressa nel protocollo 24 aprile 1866 da questa I. R. Pretura qual giudizio aggiudicata beneficiariamente ai figli Claudio e Vincenzo colla legittima alle figlie Rosa e Margherita col prelegato alla Rosa dell’usufrutto della camera e cucina assieme alla madre ed al percipimento annuo di aust. f. 16:80 dopo la morte di quest’ultima, e coll’usufrutto ancora alla superstite moglie, di annui f. 16:80; sempre però che ambedue rimangano la moglie vedova e la figlia nubile. Incomberà agli eredi di sottostare ai pesi inerenti all’eredità e di sodisfare i legati imposti dal testatore. Si dichiara con ciò ultimata la ventilazione ereditaria in morte di Batta Bassetti e ci autorizzano gli eredi a far inscrivere il presente decreto in questi registri dei diritti reali per l’acquisto della proprietà seguenti stabili: 1. Casa in Santa Massenza segnata in catastro ai N. 255, 282, 261 e 281 rustica ad uso abitazione f. 200.- a cui 1 strada, 2 l’orto della massa, 3 Giuseppe fu Andrea Bassetti e 4 Pietro Perini salvi--- 2. Arativa pertinenze di Santa Massenza di pertiche 103. p. 4 segnata al N. 286 a cui 1 Francesco Bassetti, e così al 2, 3. strada comune, e 4 Vincenzo Bassetti-- f. 52.- 3. Arativa alla tosto detta pertinenza a cui 1 il ciengio, 2. Vincenzo Bassetti, 3 Giacomo Bassetti, e 4 Vincenzo fu Vincenzo Bassetti salvi segnata in catastro ai N. 289, e 345.- 4. Arativa al Redardella di pertiche 80 stesse pertinenze, e segnata in catastro al N. 290 a cui 1 Antonio Polli 2 Gio. Bassetti, 3 la roggia e 4 la strada. – f 28.- f. tot 336 Riporto f. 336 5. Altra in Vai pertinenza medesima di pertiche 46 segnata in catastro al N. 291 a cui 1 Antonio Polli, 2 lo stesso, 3 Felicita Cattoni, e così al 4-- f. 16.- 6. Altra ai Parisoti stessa pertinenza, di pertiche 72 p. 2 e segnata al N. 292 a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Antonio Polli, 3 lo stesso e 4 Felicita Cattoni f. 27.- 7. Bosco sopra la casa al N. 224 del catastro, a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Francesco Polli, 3 i Cengi, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 8.- 8. Arativa in Campagna pertinenza suddetta l. d. [luogo detto] Alla Medega segnata al N. 287 di pertiche 139 a cui 1 Francesco Polli, 2 Vedova Giovanni Danielli, 3 strada, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 70.- 9. Altra detta in Fontanamorta stesse pertinenze al N. 403, di pertiche 90 a cui 1 strada, 2 Vincenzo Bassetti, 3 Andrea Bassetti, e 4 lo stesso – f. 21.- 10. Un piccolo orto di pertiche 5 detto agli orti in S. Massenza segnato al N. 214, a cui 1 strada, 2 Francesco Polli, 3 Vincenzo Bassetti, e 4 la casa della massa salvi f.2.- 11. Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo a cui, 1 Vincenzo Bassetti, 2 strada, 3 Vincenzo Basetti e 4 fratelli Beatrici-- f . 6.- ./. 486.- Riporto f. 486.- 12. Un piccolo bosco nella Valle di Ranzo a cui 1 e 2 il Comune di Ranzo, 3 Giacomo Tonelli, e 4 Lorenzo Bassetti salvi 4.- 13. fondo arativo nelle pertinenze di Vezzano l. d. [luogo detto] Sopravilla di pertiche 600 circa a cui 1 strada comunale, 2 Francesco e Giacomo Bassetti, 3 la roggia, e 4 Antonio Benigni salvi – f. 250.- Totale aust. f. 740 Più fiorini - - 210 di mobili 950 I. R. Giudizio Distrettuale Vezzano 24 Aprile 1866 [firmato]
  • Compravendita terreni 1845

    Il documento tratta di una compravendita di "un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla" a Vezzano confinanti con "la strada nuova" e fa riferimento ad un altro fondo in Cignon. Le misure sono indicate in pertiche (quadrato da 12 piedi di lato) e piedi di Vienna (31,61024 cm). I valori sono espressi sia in fiorini e carantani in valuta di Vienna che in fiorini e carantani abusivi plateali. I carantani valevano 1/60 di di fiorino. Il documento è redatto su carta legale da 30 kreuzer (carantani) e riporta in calce il timbro del Imperial Regio Giudizio Distrettuale di Vezzano. ------- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione: Vezzano li 18 ottobre 1845 In ordine al compromesso dei 28 agosto po. po. ed alla misurazione fatta dal peritto Tommaso Trentini dei 10 settembre po. po. i qui presenti Antonio del fu Giuseppe Benigni di Vezzano, Giombattista del fu Vincenzo Bassetti di Santa Massenza sono passati al seguente dfinitivo contratto di compravendita. Antonio Benigni trasferisce in assoluta proprietà a titolo di vendita a Giambattista del fu Vincenzo Bassetti un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla di sopra pertinenza di Vezzano, cui confinano a mattina la strada nuova, e Giorgio Benigni, mezzodì lo stesso Giorgio Benigni, e Giuseppe fu Bortolo Benigni, sera la roggia, a settentrione il venditore Antonio Benigni, l’arativo di pertiche 651 piedi 5 di Vienna, ed il Crozzivo pertiche 204 piedi 3.- Questa compravendita viene fatta per lo prezzo convenuto di fiorini 2(?) la pertica viennese dell’arativo, e di fiorini 4 la pertica del crozzivo in valuta abusiva di piazza e quindi in complesso per lo prezzo di fiorini 1317..18 Mille trecento dieci sette e carantani dieciotto abusivi plateali. A conto di questo prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Gio’Batt: Bassetti d pagare in solieno (?) di esso venditore la metà del capitale ipotecario di fiorini 800 d’impero dipendente da documento primo febbraio 1791, coi relativi interessi fin qui goduti qual metà di capitale ed interessi inposta in valuta di Vienna moneta di convenzione fiorini 429..40 ½ pari ad abusivi plateali.- - - f. 533–1/4 ritenuto che altra simile metà sta a carico di Giorgio Benigni fratello del venditore.- Egualmente in isconto di detto prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare al seminario vescovile di Trento fiorini 148..43 ½ in M (??) pari ad abusivi plateali - fi 193..20 per metà di capitale, interessi, e spese dipendente da documento 3 Maggio 1788, ritenuta che altra simile metà stà a carico di Giorgio Benigni fratello del Venditore. In isconto pure del detto mezzo di compravendita il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare entro due settimane fiorini 25 ed entro due anni altri fiorini 300 in tutto ab. plateali fi 325..- ad Antonio figlio di esso venditore per la metà del capitale ipotecario di quello dovuto in forza del documento dei 6 (?) archiviato li 15 Novembre 1837 sotto N° 542. Anzi trovandosi qui presente esso assegnatario Antonio Benigni figlio, dichiara d’accettare il premesso assegnamento, e dichiara pure in riguardo all’altra metà di capitale donatogli in forza del sopracitato documento fi 1051..20 1/4 di rimozione all’ipoteca a lui compettente sul fondo a sopravilla e di attenersi a quella dell’altro fondo a Cignon ferma però fino al pagamento degli assegnati fi 325 abusivi ? anche l’ipoteca sul fondo a sopravilla. Il compratore Bassetti in isconto del pari del prezzo suddetto ha sborsati al venditore Anto= Benigni abusivi - - - fi. 150..- Finalmente a solito del convenuto prezzo il compratore pagherà il venditore entro un anno fi 115..57 ¾ Il venditore Benigni dichiara di garantire fi. 1317..18 il venduto stabile per libero di ipoteche a riserva di quelle riferibili alla fatta accolazioni(?) - Sulle somme assegnate, e insolute dovrà dal compratore corrispondersi fino al pagamento l’interesse del 5/6& Fino al pagamento dell’intiero prezzo resta riservata a favore dei creditori, e del venditore l’ipoteca speciale porvileggiata (?) sul venduto stabile suddetto. Le parti si autorizzano vicendevolmente all’archiviazione del presente nel libro degli istromenti (?) presso il Giudizio.- Ora letto si firmano Antonio Benigni segno di croce di Gio. Bassetti x Antonio Benigni figlio Nazzaro Ronchetti testimonio Francesco Patuzzi in nome di Gio’ Batt’ Bassetti, che fece la croce, e fu testimonio N. 5919 Inscritto oggi a ore 11 ant= al N° 515 in questi pubblici registri dei diritti coli (?) dall’i. a. Giud. ? Vezzano li 19 8bre 1845 de Vigillio La presente è conforme al suo originale e stesa in carta (?) da fi. 4.- dall’i r giudizio di Vezzano li 24 8bre 1845 [firmato] [Trascrizione da ricontrollare di Rosetta Margoni, 11.2.2021]
  • Napoleone 1812

    Documento del periodo napoleonico redatto su carta legale con timbro riportante la scritta K K Stempel - 10 zehen kreuzer k intorno a uno stemma. I kreuzer, corrispondenti ai carantani, valevano 1/60 di fiorino. "Convenzionalmente, per quel che riguarda il Trentino, viene impropriamente detto Periodo napoleonico l’arco storico-temporale che va dal 20 maggio 1796, giorno in cui l’ultimo Principe vescovo di Trento, Pietro Vigilio de Thunn abbandonò la città al suo destino di fronte all’incalzare delle truppe francesi, al 9 giugno 1815, quando il Congresso di Vienna attribuì all’Austria il territorio dell’ex Principato di Trento." (da: http://www.archiviodistatotrento.beniculturali.it/index.php?it/152/periodo-napoleonico) Il documento riguarda una transizione avvenuta a "Baselga di Terlago". Si coglie l'occasione per ricordare che oltre a Baselga anche Vigolo, Cadine e il Pedegazza (Fraveggio, Lon, Ciago, Covelo) vennero aggregati a Terlago dai francesi nel 1810 e poi ritornarono autonomi dopo il passaggio all'Austria nel 1815. Trascrizione: Napoleone Per la grazia di Dio, e per le Costituzioni Imperatore dei Francesi, Re d'Italia, a tutti i presenti e futuri salute. Avanti il Giudice di Pace di Trento Capo Luogo del Dipartimento dell'Alto Adige, è seguito la presente Transazione. Trà La Sig.ra Massenza Vedova del fu Simone Tevini, qual tutrice dei propri di lei figli , possidente domiciliata in questa Città, Attrice comparente in persona da una parte, e Francesco, Giovanni, e Leonardo fratelli Baldessari nonché Giovanni del fu Giacomo Baldessari altro debitore principale, e solidale, dei Convenuti, comparenti in persona dell'altra parte, ad eccezione di Francesco, che non comparì, domiciliato in Baselga di Terlago. La Sig.ra Massenza domandò dai Convenuti il pagamento di Lire duecento e una, centmi = apparenti da obbligazione dei ventisette Novembre 1811 undici registrato in Trento lì 18 corrente al N° 1873 contro pagamento di Lire una, centesimi dieci qui esibita, e restituita al momento; non che gl’interessi maturati e da maturare fino all'effettivo pagamento. Conchiude ricercando la rifusione delle spese. Li due primi Convenuti, cioè Giovanni, e Leonardo fratelli Baldessari hanno detto di non ritrovarsi in situazione di potere pagare; e il terzo Giovanni del fu Giacomo Baldessari, ha detto, che egli non intende di pagare, che solamente la sua quotta. A nostra insinuazione le Parti hanno convenuto come segue: 1 Che il predetto Giovanni del fu Giacomo Baldessari s'obblighi, e si costituisca debitore principale, e solidale verso la Sig.ra Attrice per l’intiera somma Capitale, ed interessi sopraddimandata, rinunciando a qualunque eccezione; ed in detta somma viene anche contemplato una porzione, che s’affretta di pagare a Francesco fratello dei suddetti Giovanni e Leonardo Baldessari. 2 Detta somma diLire duecento una sarà pagata dal detto Giovanni Baldessari alla Sig.ra Attrice per tutto il giorno quindici Ottobre corrente anno, coi suoi interessi maturati, e da maturarsi in ragione del cinque per cento. 3 Che i suddetti Convenuti Giovanni, e Leonardo fratelli Baldessari rinunciano a favore di Giovanni Baldessari suddetto la loro porzione del fondo posto nelle pertinenze di Baselga luogo detto alla Cozza a cui confina a mattina la comune, a mezzodì Bortolo Endrizzi, a sera, a sera Giovanni Failo, ed a settentrione esso Giovanni Baldessari unitamente all’entrante pendenti cosiché, avrà il suo possesso ancor oggidì delle dette porzioni di fondo, ed entrate, al quale resterà riservata la sua ragione contro Francesco Baldessari, ridotto per la di questi quota di debito, le quali due porzioni di fondo valeranno Lire cento ventisei all'incirca. 4to Che pagando detti due Convenuti Giovanni, e Leonardo Baldessari la loro rispettiva quota di debito pel giorno quindici Ottobre suddetto s'intenda retrocesse ad essi le loro porzioni di fondo suddette, cesse a Giovanni Baldessari; e privato dello detto termine non potranno più redimere le dette loro due porzioni di fondo. 5to Le spese di quest'atto sono a carico dei convenuti ciascuno per la loro porzione. Hanno in seguito instato le predette parti, che il presente sia munito della formula esecutiva, e Noi abbiamo steso questo processo verbale, al quale esse si sono assieme con Noi, e col nostro Cancelliere sottoscritte. Fatto a Trento lì 19 Agosto 1812 Massenza Ved. Tevini Giovanni del fu Giacomo Baldessari Leonardo Baldessari Riva Giudice Corradi Cancelliere Trento lì 5 Settembre 1812 Registrato al N° 484 foglio 69 della sezione II, e pagate L. 10/100 come da Bolletta N° 16 Capivaz Comandiamo, ed ordiniamo a tutti gli uscieri, che ne saranno richiesti di porre ad esecuzione la detta Transazione, ai nostri Procuratori Generali, ai nostri Procuratori presso i tribunali di prima istanza, di darvi mano; a tutti i comandanti, ed Ufficiali di forza pubblica di prestarvi mano forte allorché ne saranno legalmente richiesti. In fede di che la presente Transazione è stata sottoscritta dal Giudice di Pace e dal Cancelliere. Per spedizione Corradi Cancelliere Copia Napoleone 1812
  • Memoria delle fatture di tesitore di ogidì - 1857

    Diverse le notizie ricavate da questo documento, che a prima vista sembrava di scarsa importanza, presentandosi come mezza pagina strappata. - a Padergnone c'era un tessitore che si chiamava Luigi Pedroti; - i tessuti elencati in questo documento e venduti erano: dada (?), spina da braga (stoffa a spina di pesce per pantaloni), bombaso (cotone), canevela (canapa); - la tela veniva misurata a bracci (marca B); - i prezzi erano espressi in fiorini (marca fi) e carantani (marca X, corrispondenti a 1/60 di fiorino); - l'acquisto è stato pagato tramite due acconti e presumibilmente col successivo saldo è stato consegnato questo documento al compratore - il compratore probabilmente era un Bassetti di Santa Massenza visto che il documento in oggetto è stato conservato da quella famiglia. Trascrizione del documento: Memoria dele fatture di Tesitore di ogidi dada B [bracci] 19 a x [carantani] 6 il brazo inporta - - - fi 1 x 54 spina da braga B 11 a c 6 il brazo inporta - - - - - - - - - - - fi 1 x 6 dopo Tela di bombaso B 31 a x 6 inporta - - - - - - - - - - - fi 3 x 6 altra Tela di canevela B 8 a x 4 inporta - - - - - - - - - - - - fi 0 x 32 ------------------------------------------------------------------- fi 6 x 38 Lì 3 lulio 1857 Ricevo aconto fi 2:30 Luigi Pedroti di Padergnone Ricevo altri aconto fi 2:30 Luigi Pedroti
  • Bilancino da cambiavalute

    Questo bilancino di precisione in ottone è inserito in una custodia in legno insieme a diversi pesi monetali. Non è munito di un supporto di sostegno per la bilancia. Il peso monetale veniva messo su un piatto della bilancia dal cambiavalute per verificare peso e autenticità della moneta corrispondente in metallo prezioso (oro e argento) posta sull'altro piatto, accertandosi che non fosse stata illegalmente "tosata", cioè che ne fosse stata raschiata via una parte. I pesi monetali qui presenti sono in ottone, tutti diversi per dimensione e corrispondenza, ma tutti lisci su una faccia e decorati sull'altra con uno stemma e una scritta. Il loro diametro varia da 14 a 25 millimetri. Ci sono: 1 doppia di Roma, 2 doppia di Parma, 2 doppia di Savoia, 3 doppia di Genova, 4 doppia di Spagna, 2 Luigi di Francia, 2 sovranno, uno con la scritta 20 franchi, uno senza scritte. Le monete di riferimento sono sicuramente precedenti alla nascita della Zecca di Stato che risale al 1871, ma sembra che corrispondano a monete risalenti fino al 1600.