Contenuti
Cerca in tutto il testo
centrale
-
cosìna
Oltre che luogo "cosìna" può indicare anche persona: -
vegnìr
"vegnìr fòra" significa "uscire", "vegnìr dentro" "entrare", "vegnìr gió" "scendere", "vegnìr su" "salire" -
El pan dei altri 'l g'ha sète gróste
Lavorare sotto gli altri è faticoso; portare il pane a casa con un lavoro duro è difficile, quindi il pane è duro perchè ha sette croste. -
Il lago di Santa Massenza si rimpicciolisce
Foto panoramica con Fraveggio e Santa Massenza. Si può notare la strada che collega le due frazioni circondata da muri. Sul lago di Santa Massenza si vedono i primi depositi di materiale di scavo che porteranno ad una riduzione della superficie del 10%. La cartolina non è stata spedita. La collocazione in mappa è approssimativa rispetto allo scatto. -
Con la pecora
Olga Morandi partiva da Vezzano e saliva il ripido sentiero dello Scal per far visita agli amici di famiglia a Margone, eccola lassù con una pecora degli amici. Alle sue spalle la scuola. (La strada Vezzano-Margone è stata costruita nel 1949 dalla SISM per raggiungere il pozzo piezometrico verso Maso Rualt, collegato alla Centrale Idroelettrica di Santa Massenza.) -
Olga cuoca
Vediamo qui Olga Morandi, cuoca nell'albergo che gestiva insieme al marito Roberto Garbari nella piazza di Vezzano. Avevano assunto la gestione della storica locanda "La stella d'oro" fin dal 1942, quando si sono sposati. Le 6 stanze di cui disponevano non erano sempre sufficienti per ospitare i turisti, che venivano perciò dirottati per la notte in camere nelle case private . Se i tedeschi, soprattutto di Monaco, utilizzavano solitamente il servizio a mezza pensione, gli italiani, soprattutto milanesi si fermavano solitamente per due settimane a pensione completa e perciò Olga, come Dirce prima di lei, avevano un bel da fare in cucina. Oltre che dai turisti, il ristorante era frequentato dalla gente del posto, in occasioni particolari, e c'erano i clienti fissi: gli impiegati delle poste e dell'esattoria, la maestra e il direttore didattico. Poi si sono aperti grandi cantieri e così sono arrivati gli operai della SISM (centrale idroelettrica), dell'ENEL (linee elettriche), della SENSI (strade), della SIP (telefoni). Con la nascita del centro scolastico nel 1969, è diventato anche mensa per gli scolari delle frazioni, fino al 1977 quando Olga è morta ed il ristorante ha chiuso i battenti. -
Parata militare asburgica
Numerosi militari asburgici sono in parata in piazza Fiera a Vezzano durante la prima guerra mondiale, Vediamo che la piazza era separata da via Dante da una fila di giovani alberi spogli. Sulla destra vediamo anche una costruzione provvisoria, probabilmente a servizio dei militari acquartierati a Vezzano. Sulla sinistra si può notare l'impianto di illuminazione realizzato nel 1911 in seguito ad una contratto tra Comune di Vezzano e Comune di Trento per la distribuzione dell'energia prodotta alla centrale di Fies per il Comune di Trento. -
Vezzano e la nuova strada verso Margone
In questa foto panoramica Vezzano è circondato dai vigneti e non vi sono edifici ad est di via Roma, dopo il municipio. Il chiarore della strada verso Fraveggio e dei ghiaioni sulla strada di Ranzo fanno pensare ad una strada in fase di costruzione o ultimata da poco, di qui la datazione della fotografia. La costruzione della strada verso le gallerie ai Gaggi ed ai 5 roveri e poi fino a maso Rualt nei pressi di Margone è iniziata verso il 1947 ad opera della dalla Società Idroelettrica Sarca Molveno (S.I.S.M.) in funzione della realizzazione della Centrale idroelettrica di Santa Massenza, nei primi anni '50 il Comune ha poi realizzato il collegamento con Ranzo. -
Padergnone - scorcio con l'antica chiesa
Cartolina non viaggiata. Riporta la descrizione: Padergnone m. 286 - Trentino - La Chiesa". Scorcio della chiesa curaziale antica padergnonese dei santi Filippo e Giacomo di prima fabbrica risalente almeno al 1520, raffigurata sul lato meridionale con l'affresco del San Cristoforo e il campanile, a valle del gruppo del Gazza coperto di neve. Davanti alla chiesa, il vecchio Monumént dei Caduti, ora spostato sul lato est fuori campo dell'edificio sacro; fra la chiesa e casa Walzl, l'antico portico del Lunèl, ora demolito e recante l'alloggio per il vecchio albo comunale. A sinistra, l'altura protourbana dei Crozzòi, sostenuta dall'alto muro, edificato intorno alla metà dell'Ottocento per far posto al primitivo tracciato dello Stradon, e ospitante un rudimentale traliccio di legno per la corrente elettrica che fa da contraltare a quello più moderno che s'intravede alla sua destra. Questi "pali della luce" del 1921 sono una preziosa testimonianza dell'operosità dei nostri avi che realizzarono la rete di distribuzione dell'energia elettrica in paese costituendo il Consorzio Elettrico di Padergnone, investendo risorse proprie e molto lavoro di volontariato, compreso quello di andare nei boschi a tagliare il legname necessario, trasportarlo e piantarlo lì dove serviva, per poi passare tutto all'Enel nel 1964 con un indennizzo irrisorio per quanto realizzato. Oltre il paese, il grande traliccio dell'alta tensione per il trasporto dell'energia anche fuori regione, ci testimonia la presenza della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza entrata in funzione nel 1952. Da queste informazioni si desume la datazione approssimativa della fotografia. -
Lago di Massenza (Trentino)
Visuale delle rive intonse del lago a fianco della strada che porta ai "Due Laghi" come si presentava fino al 1947, quando sono iniziati i lavori alla centrale idroelettrica di Santa Massenza. I tavolini in primo piano ci fanno pensare che al momento dello scatto il palazzo vescovile sia stato albergo (dal 1905). L'olivo è nel suo ambiente naturale. -
Ex Palazzo Vescovile ora "Pensione Clementi"
Il palazzo vescovile nel 1905 venne venduto a privati e trasformato in albergo, fece di Santa Massenza la "Piccola Nizza de Trent" attirando molti turisti da tutto il Tirolo. Nel 1947 iniziarono a riempire la parte settentrionale del lago coi materiali di scavo provenienti dalle gallerie per la costruzione della centrale idroelettrica, allontanando così il palazzo dal lago. La foto pubblicitaria dell'albergo risale quindi a questo arco temporale, come si vede era collegato con una scala alla darsena. -
Fraveggio e S. Massenza m. 433 (Trento)
Il titolo della risorsa è tratto dalla descrizione sul verso della cartolina, comunque in lontananza è visibile anche l'abitato di Pietramurata. Il timbro postale riporta la data 4.10.56 ma la foto è stata presumibilmente scattata tra il 1947 e il 1951, periodo in cui il 10% del lago è stato riempito col materiale di risulta delle gallerie funzionali alla costruenda Centrale Idroelettrica di Santa Massenza; sull’ampia spianata sono stati poi innalzati gli impianti esterni. -
Foto di famiglia
La fotografia risale agli anni '90 dell'Ottocento e ritrae i coniugi Emilio Carlini e Margherita Bassetti di S. Massenza (seduti) con le figlie Giuseppina (a sinistra), poi sposa a Biagio Ricci di Calavino; Assunta (in centro), poi sposa a Germano Miori di Fraveggio; e Giulia (a destra), poi sposa a Enrico Parisi di Santa Massenza. Questi ultimi erano i genitori della stessa Gisella Parisi, di cui disponiamo il libretto scolastico. Da notare che le figlie tengono in mano l'una un libro di preghiere e le altre un fiore, all'epoca simboli di purezza per le giovani. Nello scatto è possibile osservare molto bene l'abbigliamento delle persone ritratte, che per l'occasione indossano gli abiti più belli, riservati alle festività . Le donne vestono con il classico abito lungo e scuro, caratterizzato dalla blusa allacciata alta e dall'ampia gonna coperta dal grembiule. L'acconciatura consiste in una riga centrale che separa le lunghe ciocche di capelli, che vengono raccolte sulla nuca. I gioielli consistono per tutte nella caratteristica collana portata alta. Anche Emilio indossa l'abito riservato alle festività, composto dalla classica camicia bianca, il gilet, i pantaloni e la giacca scura, e accompagnato dall'immancabile cappello scuro. -
Anello da naso per toro
Questo anello si apre tirando indietro il parallelepipedo cavo centrale, una volta inserito nel naso del toro lo si riposiziona così che l'anello rimanga fissato al naso. Questo strumento che va ad agire su una parte sensibile dell'animale è utile per governare il toro rendendolo più docile. -
La chiesa di San Nicolò a Ranzo
La curaziale dipendeva dalla parrocchia di S. Lorenzo in Banale. È larga e corta ed ha tre navate. L'abside presenta costoloni gotici. La parte centrale è datata 1537, la laterale sinistra 1924, la destra 1948 ed il campanile 1557. Nel suo interno un popolaresco quadro ex voto ricorda la frana caduta dalle "Cruze al tof de la confin", verso Margone, durante la processione delle prime rogazioni, senza causare vittime (12 maggio 1890). -
La chiesa dei Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano a Brusino
L'antica chiesa di Brusino sorge nella parte bassa del paese e la struttura architettonica fa pensare ad un origine medievale. Non abbiamo notizie certe sulla data di costruzione ma è menzionata per la prima volta negli Atti Visitali del 1537 e la sua consacrazione è registrata in data 18 ottobre 1539. Era allora dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano. Nel 1575, dopo le numerosi morti per peste fu aggiunto come protettore San Rocco; la devozione particolare a questo santo ha fatto si che sia chiamata semplicemente chiesa di San Rocco. La facciata principale, a doppio spiovente, è suddivisa da cornici, ha un portale in pietra rossa orato da motivi floreali datato 1629, un frontone ricurvo. L'interno si presenta con una navata centrale e due piccole navate laterali. Il campanile, in stile romanico, si trova a fianco del presbiterio sul lato Sud e risale al periodo 1620-1644. Ha una cella campanaria a bifore ed il quadrante dell'orologio con un'unica lancetta. Dello stesso periodo è la costruzione della cappella a settentrione dedicata ai santi Carlo e Romedio. Successivamente vi sono poi stati aggiunti la cappella a Sud, la sacrestia, un ripostiglio, l'abside col coro. Con la consacrazione della nuova chiesa nel 1954, questa è stata abbandonata divenendo un semplice deposito agricolo. Nel 1977 è stato poi effettuato un primo restauro ed uno più consistente nel 1998/99 che ne ha permesso la riapertura al culto. Il 16 settembre 2001 è stata posta nella nicchia dietro l'altare maggiore la statua della Madonna Addolorata realizzata da Giuseppe Moroder nel 1903 (copia della scultura presente nel Duomo di Trento) ed in suo onore fu dedicata la chiesa (a tutt'oggi però nessun documento ufficiale identifica questa chiesa con tale nome). La solenne inaugurazione risale al 26 settembre 2004. Fonte: pag. 415-417 di -
Mostra Santa Massenza un viaggio tra turbine e alambicchi
Nel Borgo di Santa Massenza, Capitale della Grappa, nel 2006 è stata allestita all'interno di una casa storica del 1875 la mostra permanente “Un viaggio tra turbine e alambicchi”, testimonianza storica delle due facce del paese: vocazione centenaria della distillazione artigianale della grappa e volto industriale dell’Italia del dopoguerra con la costruzione della Centrale Idroelettrica. Modo originale per evocare la ricchezza costituita dall'intreccio tra la modernizzazione e la tradizione. L'iniziativa è stata realizzata sotto l’egida del Progetto memoria per il Trentino. -
La chiesa di Sant'Andrea a Terlago
Dedicata a Sant'Andrea che viene festeggiato il 30 novembre, si trova nella piazza centrale del paese. Ha uno stile rinascimentale ed è documentata sin dal 1183. In passato era conosciuta per la 'Madonna delle Grazie' che attirava pellegrini da tutto il Trentino. La cupola è stata affrescata da Francesco Giustiniani di Roma nel 1909 e da Vittorio Bertoldi di Trento nel 1947. Riformata e modificata nel 1667, anche negli anni successivi subì numerose trasformazioni. Venne ulteriormente ampliata e consacrata il 17 ottobre 1852. L'ultima modifica risale al 1984. L'interno è costituito da tre navate con volte a crociera poggianti su quattro pilastri. Sono presenti tre altari in marmo, diversi affreschi e anche numerose statue. Curiosa è anche la presenza delle lapidi funerarie di alcune famiglie nobili e lo stemma lapideo dei Conti Graziadei. Sulla parete del lato sud esterno della chiesa, c'è anche il monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Bibliografia: - D. Mussi, “I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012 - Speciale Frazione: Terlago, in "Vallelaghi informa", Vallelaghi, TN, 2019, 1 -
Mostra permanente "Un viaggio tra turbine e alambicchi"
Nel Borgo di Santa Massenza, Capitale della Grappa, nel 2006 è stata allestita all'interno di una casa storica del 1875 la mostra permanente “Un viaggio tra turbine e alambicchi”, testimonianza storica delle due facce del paese: vocazione centenaria della distillazione artigianale della grappa e volto industriale dell’Italia del dopoguerra con la costruzione della Centrale Idroelettrica. Modo originale per evocare la ricchezza costituita dall'intreccio tra la modernizzazione e la tradizione. L'iniziativa è stata realizzata sotto l’egida del Progetto memoria per il Trentino. È possibile prenotare la visita alla mostra e alle distillerie storiche inviando una email al seguente indirizzo alambicchi.accesi@gmail.com o telefonando al seguente numero Ecomuseo Valle dei Laghi 333/5360188. -
Il saluto di Assunta Gianordoli
Assunta Gianordoli di Lasino, in posizione centrale dietro nella foto, prima di partire per gli Stati Uniti d'America col marito Giuseppe Ceschini, saluta le parenti con una visita al santuario di Piné. La sorella suora dona a tutte una medaglietta della Madonna di Caravaggio alla quale è dedicato il luogo sacro. Si recano poi dal fotografo per immortalare questa uscita e conservare un ricordo dei parenti lontani. -
Mezzi pubblici d'epoca in sosta presso Castel Toblino
Nel mezzo rivolto verso Toblino si può riconoscere la corriera di linea dell'impresa giudicariese Zontini e Leonardi che svolgeva il servizio di linea giornaliero da Ponte Arche a Trento a partire dal 1908. Tra il 1908 e il 1909 è stata costruita dal comune di Trento la centrale di Fies con le linee che portavano l'elettricità in città. Lungo la strada, lato lago, è visibile la linea elettrica; in particolare, in primo piano sulla sinistra, si può notare un "palo della luce" con rispettivo sostegno ed il cavo elettrico che sostiene. La strada che costeggia il lago era sterrata. Sullo sfondo il castello. In questa altra fotografia si vede la corriera in primo piano, con altre informazioni a riguardo: -
Veduta del Paese di Padergnone
Veduta del Paese di Padergnone, sullo sfondo Castel Toblino con il suo omonimo lago. La data presunta è determinata dalla presenza delle case alloggi costruite all'inizio degli anni '50 per i dipendenti della centrale idroelettrica e l'assenza della nuova chiesa dedicata alla Madonna della pace costruita a cominciare dal 1964. -
Gruppo di donne di Cavedine
La fotografia ritrae un gruppo di donne di Cavedine di varie fasce di età, probabilmente un gruppo AC (Azione Cattolica). Nell'insieme si distinguono poche donne che, disponendo di condizioni economiche agiate, vestono più ricercate e alla moda. Lo scatto è stato realizzato nel cortile della canonica di Cavedine in data 3 marzo 1932. Nella parte centrale del gruppo è presente la maestra Bortolotti e la prima donna posta in seconda fila da destra è Giuseppina in Angeli, comunemente soprannominata "comare", ostetrica della zona. -
I panettieri di Lasino
I panettieri indossano per lo più una divisa a righe verticali. Fra loro anche giovanissimi lavoratori. Risale al 1907 “l’erezione di un forno cooperativo con i mezzi destinati per il fondo Pellagra” a Lasino. Questo panificio operava sull’intero bacino della valle di Cavedine e poi su tutta la Valle dei Laghi. La data della foto è desunta dal panettiere centrale dietro, Giuseppe Ceschini (Maibel), classe 1897, partito per la guerra nel 1915: la foto è perciò precedente, perchè a fine guerra, rientrato a Lasino, è emigrato in America, dove è morto nel 1970. La foto, in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale, messo a disposizione per una mostra.