In primo piano una macchina d'epoca con autista in sosta sul Lago di Toblino, sullo sfondo Castel Toblino.
La cartolina è acquerellata.
Anche se la cartolina non è viaggiata, dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Una delle particolarità di Castel Toblino è la sua antichità, infatti ne troviamo testimonianza a partire dal 201 d.C. con un tempietto dedicati ai fati e alle fate ad opera di Druino, amministratore dei Tublinati per conto del console Marco Manilo Avio Muciano.
Nel 1100 viene affidato dal Principe Vescovo alla famiglia dei Toblino che inizierà la costruzione del fortilizio con annessa dogana.
Nel XII secolo viene realizzato il fortilizio quadrangolare con grosse mura medievali e la torre circolare.
Nel XIV secolo passa nelle mani dei signori Da Campo.
Nel XV secolo vengono rialzati e ampliati gli edifici già esistenti, viene collegata la parte antica con quella più recente e viene costruita la casetta delle guardie.
Dal 1459 viene incamerato dalla Chiesa di Trento.
Dal XVI secolo assume funzione residenziale e vive il suo periodo più florido. Bernardo Clesio fa addirittura chiamare il Fogolino per affrescare una stanza.
Dal 1544 assistiamo all'ascesa della famiglia Madruzzo. Viene ristrutturata la cinta muraria con la caratteristica merlatura ghibellina a coda di rondine.
Con la morte di Carlo Emanuele Madruzzo, Principe Vescovo morto senza lasciare eredi legittimi, il maniero passa ad una delle eredi femmine, Giovanna Madruzzo in Wolkenstein. E poi al figlio Gaudenzio Fortunato Wolkenstein.
I Wolkenstein ne mantennero il controllo fino al 1960 quando viene venduto all'attuale proprietario.
In primo piano il viale dei cipressi che dal Castello di Toblino portava alla dépendance dove un tempo vivevano il fattore e la servitù del Castello. Sullo sfondo una donna. La strada sterrata con muri in pietra era utilizzata anche per raggiungere l'abitato di Ranzo dalla località "Paone".
Questo mulino sfruttava l'acqua della Roggia di Ranzo o Rio Valbusa.
È uno dei più antichi documentati in Trentino anche se non conosciamo l'anno di costruzione.
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A pag 147 del libro di Giuseppe Sebesta
Fotografia acquerellata di castel Toblino con barcaiolo.
La cartolina, viaggiata, riporta la data del 1922 ma il timbro postale è del 1926. Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
È siglata "Uff. Rev. Stampa Milano N.6521"
Detta anche strada di Paone o della Valbusa, dalle località che attraversa, era l'unica strada di collegamento di Ranzo al fondovalle prima della costruzione dell'attuale SP18 nei primi anni '50 del novecento. Quando questa viene chiusa per manutenzione è ancora la strada per Castel Toblino ad essere utilizzata, seppure a senso unico alternato.
Parte dal viale alberato di fronte a castel Toblino, fiancheggia una casa colonica che per secoli è stato un mulino, e si inerpica poi nella forra del rio Ranzo o Val Busa, che nella parte alta è asciutto e lascia allo scoperto un pozzo circolare. Lungo la risalita si incontra una palestra di roccia e deviazioni che portano al sentiero della Madruzziana verso Santa Massenza, alla finestra di servizio della condotta forzata Ponte Pià - Santa Massenza, al sentiero naturalistico del Monte Oliveto panoramico sul lago di Toblino. Ogni punto di interesse è ben presentato da relativa cartellonistica. Prima di arrivare a Ranzo si incontra anche l'impianto di fitodepurazione delle acque reflue dell'abitato e quindi si giunge in paese.
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Bibliografia
Fotografia acquerellata di castel Toblino.
La cartolina è viaggiata. Risulta molto particolare l'apposizione del francobollo piegato su ambo i lati della cartolina. Il timbro postale è illeggibile ma sembra partita da Brescia, considerato anche il francobollo italiano da 5 centesimi risalente al 1906; da questo particolare si deduce una datazione ipotetica dello scatto.
Il nome dell'autore è per la maggior parte coperto dal francobollo perciò anche qui si va per ipotesi.
Panoramica in bianco e nero su castel Toblino e la valle scattata dal monte Oliveto.
La cartolina viaggiata è stata scritta il 17 agosto del 1935 e stampata sicuramente dopo il 7.XI.1925, data della legge citata.
In primo piano due barche sul lago di Toblino, interessante sullo sfondo il lato sud del Castello e la penisola, a destra la lingua di terra che costeggia il lago chiamata "dossa.
È una cartolina viaggiata ma dal timbro non si riesce a ricavare la data. Dal fatto che il retro abbia un unico spazio indiviso si può dedurre una datazione della stampa precedente al 1905 anno in cui è stata adottata in Austria la sua divisione in due parti.
Cartolina acquerellata raffigurante Castel Toblino e l'omonimo lago. Si possono notare delle barche e un'antica rete da pesca denominata "nassa". Un tempo, quando il lago era molto pescoso, i pescatori alla sera calavano nel lago la nassa con l'esca per poi recuperarla al mattino seguente carica di pesci.
La cartolina, viaggiata, è datata 23.01.1915. La stampa è perciò sicuramente precedente a quella data ma comunque successiva al 1905, anno in cui è stata adottata in Austria la divisione in due parti del retro delle cartoline, come è in questa.
In primo piano un'auto d'epoca decapottabile viaggia sulla strada sterrata, i paracarri in pietra delimitano la strada, sul cartello a destra la scritta "attenzione alle automobili", sullo sfondo la penisola con Castel Toblino. La cartolina è acquerellata.
Anche se la cartolina non è viaggiata, dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
In primo piano due barche di villeggianti . La barca a sinistra con copertura per il sole era utilizzata per le gite sul lago, la barca di destra con vela utile per navigare più velocemente grazie all'ora del Garda, sullo sfondo Castel Toblino e il suo parco .
La cartolina, viaggiata, porta il timbro postale di Sarche con la data che sembra essere 1910. La stampa è perciò precedente a quella data ma comunque successiva al 1905, anno in cui è stata adottata in Austria la divisione in due parti del retro delle cartoline, come è in questa.
In primo piano una barca con barcaiolo in piedi, sullo sfondo Castel Toblino a destra in basso le scuderie del castello.
Anche se la cartolina non è viaggiata, dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Nel mezzo rivolto verso Toblino si può riconoscere la corriera di linea dell'impresa giudicariese Zontini e Leonardi che svolgeva il servizio di linea giornaliero da Ponte Arche a Trento a partire dal 1908.
Tra il 1908 e il 1909 è stata costruita dal comune di Trento la centrale di Fies con le linee che portavano l'elettricità in città. Lungo la strada, lato lago, è visibile la linea elettrica; in particolare, in primo piano sulla sinistra, si può notare un "palo della luce" con rispettivo sostegno ed il cavo elettrico che sostiene.
La strada che costeggia il lago era sterrata.
Sullo sfondo il castello.
In questa altra fotografia si vede la corriera in primo piano, con altre informazioni a riguardo:
Cartolina della serie "Visioni della Nuova Italia" con nastro tricolore sull'angolo superiore sinistro sormontato da una stella col ritratto di Sidney Sonnino e la scritta "S. E. Sidney Sonnino", figura di rilievo nel governo del Regno d'Italia.
È una cartolina viaggiata spedita il 23.12.1915. Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Strada sterrata, macchina d'epoca, giovani alberi e paracarri in pietra a bordo strada possono aiutare a datare questa cartolina non viaggiata.
La foto è datata tenendo conto di altre due informazioni:
nel 1905 è stata adottata in Austria la divisione in due parti del retro delle cartoline,
nel 1908/1909 è stata costruita dal comune di Trento la centrale di Fies con la linea elettrica che portava l'elettricità in città, a lato di questa strada, come si vede in quest'altra foto:
Si tratta di una cartolina postale che raffigura Padergnone e il lago di Toblino. La foto è antecedente all’agosto 1909, data in cui è stata presumibilmente spedita. La data è scritta in modo particolare, con il giorno e il mese posti fra le cifre dell’anno. Da quanto si può presumere dal testo, verosimilmente in lingua ceca, la cartolina è stata spedita in Cecoslovacchia, allora parte dell’Impero Austro-Ungarico, a Černosiče, vicino a Praga.
Da quel che si evince dal poco rimasto del timbro postale, è stata spedita dall'ufficio postale di Vezzano. Il formato è 9 x 14 cm.
La posizione in mappa è approssimativamente quella dello scatto.
Vista del paese con sullo sfondo il lago e Castel Toblino.
Il traliccio in primo piano fa presumere una datazione successiva al 1952 (data di entrata in funzione della centrale).
Stampa in bianco e nero 10x15 cm riportante sul retro scritto a mano "Padergnone m. 286 (Trentino) Panorama col lago di Castel Toblino" ed il timbro "Foto CINE N. 3851 TRENTO".
Non ci è dato sapere il motivo di questa riunione a Castel Toblino ma ci permette di conoscere alcuni personaggi del tempo, osservare il loro abbigliamento ed i diversi modi di fumare.
Il primo a sinistra è Carlo Corradini (1902) il cantiniere del conte, poi c'è un rappresentante del comune con la pipa in mano, quindi il maresciallo dei carabinieri col toscano, il figlio del conte ed un daziere toscano con la sigaretta in mano ed infine un ultimo daziere.
Calcografia; 156x247 mm, su foglio 196x290 mm. Disegno di Agostino Perini, pubblicata probabilmente contemporaneamente all'analoga calcografia presente in Agostino Perini, I castelli del Tirolo colla storia delle relative antiche potenti famiglie, Milano, Pirrotta, a spese di Giuseppe Antonio Marietti, 1834-1839
Sulla barca a vela un uomo è seduto al timone e una donna è in piedi accanto all'albero maestro.
Questa cartolina non è viaggiata e la data è desunta da un'altra dello stesso autore e con la stessa barca:
Il titolo corrisponde a quello posto sul retro della cartolina - VERA FOTOGRAFIA R. V..
La cartolina non è stata scritta, la data è presunta dalla presenza dell'edificio attuale Hotel Ideal (1919?) e dal formato della cartolina 13,6x8,8 cm (nel 1931 vengono autorizzate quelle da 10x15 cm).
In primo piano il rione del "Ghèto" (dove un tempo c'era il traghetto per l'attraversamento del fiume), il fiume Sarca col ponte; poi gli storici "casoni" "Nòf" (distrutto nel 1974), "Ros", "del Convent", "Gris" e pochi altri edifici; più lontano il Lago di Toblino con "la Toresèla", il castello ed il mulino, sullo sfondo Padergnone e Calavino.
Angelina, classe 1935, ci racconta alcuni suoi ricordi legati al paese di Ranzo dove ha vissuto dalla nascita fino all'età adulta ed al quale è molto legata.
Ci racconta della vita povera che condivideva con molti a Ranzo, del lavoro che occupava tutti sin da bambini, della fatica per procurarsi l'acqua e negli spostamenti su e giù da Castel Toblino quando ancora la strada di collegamento con Vezzano non c'era, della morte del padre proprio nella sua costruzione,
dei legami che avevano con quelli del Banale, degli incendi frequenti, del suo lavoro di sarta, del venditore ambulante di stoffe e dei calzolai presenti in paese, delle tristezze che la vita le ha riservato ma anche dell'amore nella sua famiglia e dell'aiuto vicendevole con cui in paese ci si aiutava.