Il rasoio è della marca "R. Torrey razor Co.", modello "The Artist" (v. foto di dettaglio); ha il manico in bachelite, un materiale "antenato" della plastica. La coramella consiste in una correggia di cuoio montata su un supporto in legno, serviva per affilare la lama.
Oggetti appartenuti al Capitano
Mario Margoni di Ciago (secondo in piedi) fu arruolato nel Corpo di Sicurezza Trentino, abbreviato in CST insieme ad altri 3200 giovani appartenenti alla classe 1925-1927. Formalmente avevano il compito di tutelare l'ordine pubblico locale, ma in realtà furono impiegati massicciamente anche fuori provincia in operazioni antipartigiane, di rappresaglia, di controllo dei cantieri della Todt e furono ripartiti in tre battaglioni, ciascuno formato da 4 compagnie.
Dal novembre 1944 al gennaio 1945, i militi della IX Compagnia CST vennero mandati a San Giovanni Ilarione (Verona), con compiti di presidio, vigilanza antipartigiana e controllo dei lavori affidati in Val d'Alpone all'organizzazione Todt, l'apparato logistico tedesco che realizzava strade, ponti, opere di difesa...
Era terra di attivi partigiani dove i militari tedeschi, che li avevano preceduti in questo compito, avevano seminato, morte, distruzione e terrore.
Loro però erano giovani costretti in divisa, non certo fanatici nazisti, per cui il rapporto con la gente locale fu pacifico.
Era un inverno molto rigido e loro erano mal attrezzati: cartoni nelle scarpe e maglioni auto realizzati con pelli di coniglio furono le strategie che utilizzarono per difendersi dal gelo, come testimoniato da questa foto scattata prima del rientro.
Per approfondire:
Questa particolare tipologia di occhiale di fine Ottocento è denominata in francese "pince-nez", che significa appunto "stringi-naso": nella foto di dettaglio si possono notare bene le molle che permettevano la stabilità dell'occhiale anche senza aste o cordini.
Appartenevano al Capitano Oreste Caldini, quindi la custodia in metallo risultava utile sul campo di battaglia per evitare schiacciamenti o forti urti.
Testimonianza di un'avventura capitata a Carla quand'era bambina con la sua pecora Pot Pot raccontata durante un intervento in classe prima della scuola primaria di Vezzano all'interno del progetto memoria svolto con Ecomuseo.
Quattro amici, due fisarmoniche, una chitarra, un tamburo realizzato in casa con pelle di capra: tanto basta per metter su un concertino, il luogo poco conta, va bene il cortile di casa.
Giuseppe, Angelo, Olga e Rosetta Faes, Rita e Valeria Miori davanti ai cannoni antiaereo e anticarro da 88 mm piazzati dai tedeschi in Piazza Fiera a Vezzano negli ultimi giorni di guerra, dove furono poi presi in custodia dalle autorità militari americane senza essere stati lì utilizzati.
Valeria, Anna, Noemi e Tea pronte per il pranzo davanti alla baita sul monte Gazza. Una coperta per terra, un tovagliolo con la polenta, la pentola col cibo caldo, piatti, forchette, bicchieri e la tavola era imbandita.
In questa foto si vede bene la struttura esterna della tipica baita sul Gazza: realizzata in sassi, con tre facciate interrate e quella davanti con la porta in legno sprovvista di serratura; il tetto ad uno spiovente in lamiera zincata. La catasta della legna era indispensabile per cucinare nel focolare aperto.
Foto scattata a ricordo della venuta della Madonna Pellegrina a Ciago.
Posta sulla portantina sul presbiterio, subito oltre le balaustre circondata da fiori e illuminata da un grande lucernario realizzato ad hoc dai fedeli con l'uso delle carte veline colorate.
Si vede appena il vecchio capitello di San Rocco dietro Mario, Noemi ed il loro piccolo Bepino (1938-1945), ma ne testimonia l'esistenza. La lapide che si intravede nel basamento, documenta che era stato costruito "PIETAS FIDELIUM CIAGI EX VOTO PESTIS EREXIT ANNO D. 1835". Oltre un secolo dopo verrà demolito e ricostruito dall'altro lato della strada in uno slargo realizzato per ospitarlo.
Il superamento della visita di leva, che rendeva i giovani abili al servizio militare, costituiva un rito di passaggio alla vita adulta. Evento importante dunque, che andava festeggiato. Il cappello ornato di fiori e piume era il simbolo che i giovani portavano in questa occasione e che veniva tradizionalmente addobbato dalle loro coetanee.
Dietro di loro possiamo vedere due "bene" appoggiate alle case, contenitori in rami intrecciati per il trasporto con il carro di merci e del letame.
A Ciago, come in tutti i piccoli centri abitati c'era una scuola con una unica pluriclasse: Ezio, Giovanna, Giuseppe, Maestra Elina Manara, Dolores, Gemma, Pierina, Celestino, Guglielmo, Anna Barberina, Elvio, Luigia, Sandro, Palmina, Carla Enrico, Danilo, Franco, Emmanuele, Renzo, Graziella, Rosetta, Silvana, Flora, Elda, Lucia.
A settembre, Angelina, Giannina, Olga, Santa, Rita, Valeria, Angelo e Bepi in pausa durante la vendemmia.
Il carro era il mezzo di trasporto del tempo e le ceste, di diversa forma e dimensione, prodotte artigianalmente, erano i contenitori usati per qualsiasi prodotto.
In primo piano si notano i broccoli.
Renzo, Mariuccio, Giorgio, Elvio, Giordano, Danilo, Carla, Maria Luisa ed Emmanuele in posa per la foto della loro prima comunione in tempo di guerra.
Le bambine portavano un lungo vestito bianco ed il velo bianco, una anche i guanti bianchi.
I bambini avevano pantaloni e giacca con una fascia bianca intorno al braccio sinistro.
Come si può notare il piazzale della chiesa non aveva ancora i muretti di recinzione.
Ingrandimento 20x12,5 cm di una foto appartenente alla famiglia.
Emigrati in visita al paese natio lo trovano stravolto dai lavori per la costruzione della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza: il paese è pieno di vita, case e baracche accolgono i numerosi lavoratori, è stata realizzata una una strada camionabile e su ai Gaggi si scava una delle gallerie che entra nella montagna per realizzare la condotta forzata sotterranea che dal Lago di Molveno arriva a Santa Massenza.
Insieme ai familiari sono qui in visita all'entrata di questa galleria: la finestra ai Gaggi.
Cartolina non viaggiata 14,9x10,3 cm bordo leggermente dentellato.
In questa foto si può notare che il Bar Blu ancora non c’era dato che manca la sua strada di accesso.
Sopra il paese si vede il deposito dell’acqua vecchio mentre quello nuovo non c’era ancora.
Poco oltre l'acquedotto si vede "El Balót griso" luogo di gioco dei bambini di Margone come descritto a pag. 39 di
Nella prima fotografia si nota la presenza delle due casa INA; nella seconda la sede in piazza della Famiglia Cooperativa; nella terza la presenza del pulpito, delle balaustre, dell'altare unico sul presbiterio ed è esposta la Madonna; nella quarta i muri di delimitazione della strada verso Ciago.
Cartolina non viaggiata 9 x 13,5 cm con fascia bianca in basso.
In questa foto possiamo notare che in luogo dell'attuale porta d'entrata c'era una finestra.
Questa parte della chiesa, che si vede a sinistra del campanile, costituisce un'aggiunta all'edificio risalente al 1924, ma qui riporta già i segni del tempo per cui è certamente successiva almeno di qualche anno.
L'attuale porta è stata aperta in occasione del secondo ampliamento, verso destra, realizzato nel 1948, che da questa angolatura non si vedrebbe comunque. Anche nella seconda aggiunta è stata aperta una nuova porta cosicché uomini e donne usavano porte diverse per raggiungere la parte della chiesa a loro destinata. Un tempo infatti nelle chiese gli uomini utilizzavano le bancate di sinistra e le donne quelle di destra, mentre i bambini stavano nei banchi davanti.
In queste foto si vede come l'abito bianco, seppur corto, abbia raggiunto anche i nostri paesi. Lo ha realizzato la sposa stessa usando per la prima volta il bianco; diverse spose le hanno poi richiesto modelli in bianco.
Molti fiori decorano la chiesa.
Il parroco celebra la messa dando la schiena ai fedeli come era d'uso prima del Concilio Vaticano II (1962-65).
Alle balaustre, che separavano il presbiterio dalla navata, si inginocchiavano i fedeli per ricevere la comunione; ora sono custodite ai lati della navata.
La foto ritrae la processione della Madonna Addolorata. Era appena stato costruito il muro di sostegno del piazzale della chiesa e la ripida strada selciata di accesso era intervallata da scalini.
In primo piano gli uomini della confraternita portano una lunga tunica rosso scuro, i giovani che portano la Madonna indossano invece una tunica bianca con mantellina e cinto azzurri, le ragazze che seguono col cero hanno vestito e velo bianco.
In questa cartolina panoramica si può osservare la presenza della nuova variante al paese realizzata verso il 1968/70 e della scuola media con la palestra senza i muri perimetrali, così utilizzata fino alla sua ultimazione nel 1971.