Cinghia in cuoio, con cuciture anch'esse in cuoio, collegata ad anello da ambo le parti con una fune di cuoio intrecciato chiusa a formare un anello.
La cinghia veniva messa intorno alle corna del bue e l'anello finale veniva fissato al timone del carro con il cavicchio di legno.
Si infilava della saggina, si pareggiava , si chiudeva la morsa e si cuciva. Ne usciva una scopa piatta alla quale si aggiungeva poi il manico.
Veniva usata nella stalla durante il filò.
Parte dei finimenti, collegata alle redini, usata per direzionare il cavallo durante il lavoro. Questa imboccatura è del tipo "filetto", snodata, tutta metallica.
I due cerchi sono posti ai lati della bocca e la parte snodata (cannoni) va ad infilarsi nella parte senza denti della bocca, tra gli incisivi e i premolari.
Agisce sui punti d'incontro delle labbra e sulla lingua.
Grande setaccio usato per pulire il grano dopo essere stato battuto per togliere tutte le impurità.
È formato da un telaio di legno di forma circolare con due fori rettangolari opposti da usare come maniglie ed il fondo è composto da strisce sottili di legno intrecciate.
Parte superiore di una vecchia spannatrice. Vi si versava il latte che entrava nel macchinario. Girando una manovella si imprimeva una forza centrifuga che separava la panna dal latte. La panna, essendo più leggera, usciva dall'apertura superiore ed il latte scremato da quella inferiore, andando in due diversi contenitori.
Questo processo accelerava i tempi rispetto all'attesa che la panna affiorasse sopra il latte, produceva più panna e latte più scremato.
Riporta il marchio ALFA LAVAL - COLIBRI III - 150 LITER, grande azienda nata nel 1883.
Contenitore con chiusura ermetica, dalla capacità di 20 litri, per il trasporto a spalla del latte dalla stalla al caseificio. Era munito di cinghie di cuoio.
Misura 53 x 35 x 15 cm.
Vi è inciso il marchio del produttore composto da un arco tra due torri merlate e la scritta Alluminio Bipi - B.P. & F. - AL 99% - RIV.M. - Made in Italy - Modello Depositato.
Questo anello si apre tirando indietro il parallelepipedo cavo centrale, una volta inserito nel naso del toro lo si riposiziona così che l'anello rimanga fissato al naso. Questo strumento che va ad agire su una parte sensibile dell'animale è utile per governare il toro rendendolo più docile.
Le forbici per pecore si impugnano con una mano mentre con l'altra si tiene sollevato il pelo della pecora. Un tempo, nei nostri paesi molte famiglie avevano almeno una pecora per la produzione della lana ad uso privato.
Il rasoio per asini viene impugnato a due mani e permette il taglio del pelo stringendo i due manici in legno in modo che le lame di acciaio del rasoio possano tagliare. Si usa tosare l'asino all'inizio dell'estate in modo che sia più fresco .
Stampa su carta della Valle dei Laghi vista da Trento. Si distinguono i laghi di Terlago, di Santa Massenza e di Toblino; i paesi sono stilizzati. In lontananza le Dolomiti di Brenta.
Cartolina cromolitografica di Castel Toblino ripreso dall'omonimo lago, con le montagne sullo sfondo. La fotografia è antecedente il 1908, anno in cui la cartolina è stata spedita. Appaiono note del mittente.
Cartolina acquerellata con veduta della piazza di Vezzano spedita il 10 maggio 1908.
Si notano alcuni negozi, l'hotel Croce d'oro, la farmacia Tononi, un gruppo di uomini, una lanterna in primo piano, dei comignoli elaborati.
Si vedono inoltre un mezzo d'epoca e l'angolo con la fontana presentati su altre foto:
Cartolina in bianco e nero che mostra alcuni scorci di Cavedine: la cappella e la grotta della Madonna di Lourdes, il monumento ai caduti e una panoramica del paese. Cartolina spedita nel gennaio del 1944.
Il succhiello viene utilizzato in falegnameria per praticare piccoli fori nel legno al posto del trapano. La punta metallica e pungente è protetta da una capsula di legno.
La stadèra è una bilancia con due braccia di lunghezza diversa ed un fulcro. Veniva appesa grazie ad un gancio sul fulcro. Sul braccio corto veniva agganciata la cosa da pesare su un piatto o in un secchio; sul braccio lungo, graduato, si muoveva un peso, detto "romano" fino a raggiungere l'equilibrio con la posizione orizzontale del braccio e poter così leggere il peso.
Questa stadèra poteva essere appesa con due ganci diversi a seconda dell'esigenza: cose più leggere o più pesanti (15-110 kg).
Spostando il fulcro si capovolgeva il braccio sul quale erano impresse misure diverse.
Su un lato del braccio lungo sono impressi dei simboli che non sappiamo decifrare.
La tagliola veniva innescata nei pressi dei pollai per difenderli dalla volpe che spesso li attaccava. Se la volpe vi inseriva inavvertitamente la zampa si richiudeva a scatto imprigionandola, cosicché veniva catturata ed uccisa.