Nello scatto è ben visibile una parte dell'insegna della fucina Manzoni che riporta la scritta: "articoli da cucina, albergo, caseificio". Risulta visibile il canale di carico nella parte destra del caseggiato.
Carlo Zuccatti, classe 1910, qui immortalato in una foto ricordo in divisa militare, ha partecipato alle operazioni di guerra in Africa Orientale nel 1935-36.
Sul retro della foto la scritta "defunto" non si riferisce alla guerra, egli infatti è morto nel 1945 in un incidente stradale mentre rientrava in bicicletta da Trento a Ciago.
La sua partecipazione alle operazioni militari, con matricola n. 18149, è documentata in
Sono qui presenti alcuni scatti della solenne celebrazione mariana svoltasi in occasione del restauro della cappella ai Caschi dedicata alla Immacolata Concezione.
Nel 2004, su iniziativa del Circolo Pensionati ed Anziani di Padergnone e col contributo del Comune è stato restaurata la Cappella ai Caschi che col passare degli anni si era deteriorata.
Gli interventi sono stati effettuati soprattutto per fermare le infiltrazioni dal tetto che hanno danneggiato l’intonaco, le decorazioni e il serramento in legno. Anche lo statua lignea della Madonna scolpita nel legno di cirmolo alta 165 cm ha subito dei danni ed è stata parzialmente restaurata dallo scultore ;arco Monteleone: pulitura, sverniciatura, stuccature crepe, pittura e doratura in vera foglia oro con ricami in oro metallico dipinti in pizzo come dall'originale.
ll progetto ha previsto inoltre la nuovo pavimentazione, con elementi in porfido, del vialetto d’accesso.
Lo sci è storicamente uno degli sport praticati in valle, qui vediamo uno dei partecipanti alla "Galopèera", gara organizzata sul monte Bondone.
La collocazione geografia si riferisce alla montagna in generale.
Dissodamento dei terreni alle Cime per realizzarne vivai per la coltivazione della vite. Le barbatelle prodotte venivano un tempo vendute alle fiere. Esse hanno costituito un volano per l'economia di Padergnone.
Questo terreno verrà poi utilizzato per la costruzione delle case alloggi a servizio della Centrale di Santa Massenza.
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In questo archivio abbiamo un'altra copia della stessa fotografia:
Davanti vediamo i bambini dell'asilo con la loro maestra, grembiulino colorato, colletto bianco e le femmine col fiocco in testa. Seguono gli scolari col maestro Ermete Piccoli e gli uomini coi gonfaloni. Dietro si vede il vecchio essiccatoio.
La data è desunta dall'età dei bambini riconosciuti.
Compagnia Schützen di Vezzano in posa per una foto ricordo.
Sul retro di questo ingrandimento è scritta la data ma non il luogo dello scatto, che perciò solo presumibilmente è Vezzano.
Massimo Zanella di Covelo col figlio Livio. Taxista, trasportava persone e materiali con carro e cavallo, vendeva in città latte, prodotti caseari e della campagna che produceva o acquistava in paese.
Qui a Piedicastello in direzione Terlago.
Data approssimativa.
Gruppo di persone di Covelo scendono dal Gazza sul "bròz dei Marianèi". Alla guida della coppia di buoi uno dei "Marianei": Angelo Cappelletti.
A seguire si intravede la presenza di un altro bròz; spesso infatti lungo la discesa si incolonnavano.
L'ingrandimento 40x27,5 cm è conservato incorniciato.
La costruzione della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza ha comportato grandi lavori, sia per captare le acque del bacino del Sarca, sia per la costruzione delle linee elettriche ed ha dato lavoro per diversi anni a molta gente. Qui vediamo Urbano Zuccatti di Ciago con i suoi compagni di lavoro in Val Nambrone.
Le fotografie sono datate sul retro e sulla seconda è specificato con maggior precisione il luogo: "agosto 1965 Linea elettrica Nambrone-Cornisello palo 7".
Abbiamo qui riunito due scatti che ci mostrano una pozione dello stesso edificio da due diverse angolazioni, casa Zuccatti della stirpe dei "Casimiri". Possiamo notare la recinzione della terrazza in mattoni rossi con spazi forati e la scala di accesso in cemento senza alcuna recinzione, elementi architettonici utilizzati al tempo.
Il bimbo in primo piano porta i tipici pantaloncini di lana fatti in casa.
Dietro al bimbo si intravede la fontana in "pietra morta" già descritta in altra scheda:
Il piccolo Silvano Zuccatti in braccio alla sua mamma è coperto con maglia e cuffia di lana perché "La gènt senza dènt la g'ha frét da ogni tèmp", ed avvolto dal mollettone, indispensabile per assorbire la pipì al tempo in cui non esistevano i pannolini. Il fratello più grande, come la mamma, indossa abbigliamento estivo. In primo piano la carrozzina che alcune famiglie già utilizzavano anche in paese.
La fontana in "preda morta" visibile in questo scatto era stata posta in opera privatamente dagli abitanti di via San Rocco poco dopo l'omonimo capitello a Ciago- Acquistata ad Arco e smantellata negli anni '60 era alimentata dalla sorgente che si trova tra il parco ed il paese ed è ora relegata in campagna in rovina.
Davanti alla fontana vediamo Ida Zanella con in braccio il suo primogenito, Alberto Zuccatti, con l'acconciatura a banana tanto in voga per i piccoli.
Natalia Zuccatti (1892-1961) in posa dal fotografo coi figli Renato (1914) e Ammiranda (1915).
Di lei ci riporta una testimonianza Antonia Zuccatti al minuto 2:04:
Alla conferenza “L’Uomo e la storia: Nereo Cesare Garbari”, organizzata dal Gruppo culturale N.C.G. del Distretto di Vezzano, hanno ricordato questo personaggio Gino Tomasi, direttore emerito del Museo di scienze naturali e “amico” dell’Associazione, Enzo Zambaldi, giornalista e insegnante già collega di Garbari e Giuseppe Morelli naturalista e grande “pasionario” della Valle dei Laghi.
Il gruppo culturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano ha organizzato per domenica 15 maggio 2005 ore 9:00-11:30 una passeggiata botanica nella località Masere di Ranzo in compagnia di GIUSEPPE MORELLI,
esperto di botanica, che ha descritto le proprietà officinali delle specie vegetali incontrate lungo il percorso.
La foto pubblicata sul quotidiano "Alto Adige" del 4.11.1969 mostra la fermata dello scuolabus, che da quell'anno è arrivato in paese, per il trasporto dei bambini alla scuola elementare di Vezzano.
Grazie alle piccole dimensioni della corriera la fermata era in "piazza", proprio davanti al negozio, che vediamo in foto, e al bar sull'altro lato.
In primo piano possiamo osservare alcune bambine con la cartella in mano o sulle spalle, il cappotto, la gonna, i calzettoni e le ginocchia scoperte.
Utilizziamo questi scatti del carnevale per parlare della nuova piazza di Ciago, riconosciuta come tale solo dai residenti, presente in paese fin dal 1966 come si vede in quest'altro contenuto: