Lettera inviata da Innsbruck che annuncia una nuova edizione degli elenchi degli uffici telefonici e degli abbonati al telefono per i primi di gennaio del 1913.
Nella seconda parte viene richiesto l'invio di un elenco degli uffici e degli abbonati entro il 3 dicembre 1912.
Rapporto con una serie di regole da seguire per il Maestro di Posta per il Tirolo -Vorarlberg per gli anni 1900-1901 probabilmente in possesso del responsabile delle poste di Vezzano.
Nell'ultima pagina si scusano per non essere stati in grado di produrre una versione in italiano per i colleghi del Tirolo Meridionale a causa degli alti costi che hanno dovuto sostenere.
Delega a favore di Rosa Bachlechner di Innsbruck da parte delle sorelle Emma e Argia Andreis per il prelievo di 7300 Corone dalla filiale Tiroler Vereinsbank Innsbruck da depositare alla Pretura.
Le cifre sono espresse in corone.
Non siamo riusciti a collocare in mappa località Possevel o Fossevel (n.3); le altre località sono invece "al Campo", "Pra boran", "Sotto San Pietro" e "Soraprà".
Il documento misura 34 x 42 cm.
Antonio fu Cristoforo Chistè cede ai nipoti Augusto ed Angela di Giovanni Battista Bassetti tre terreni in località detta "ai Campetti" a Sarche come compenso per le eredità del fratello Basilio, della sorella Margherita e del padre Cristoforo.
Probabilmente il documento è una bozza perchè mancano la data e le firme, inoltre una parte della prima frase è scritta in matita.
Le misure sono 34 x 21 cm.
Stupendo diploma decorato ricevuto a Parigi nella prima metà del 1900 da Beniamino Bassetti per il suo Vino Santo.
Beniamino Bassetti, nato nel 1889, lavorò tutta la vita per la Cassa Rurale di Santa Massenza, fondata dal padre. Si dedicò anche alla cantina, che produceva in particolare Vino Santo. Morì nel 1956.
Diploma ricevuto nella prima metà del 1900 da Beniamino Bassetti, proprietario dell'omonima cantina a Santa Massenza, per il proprio Vino Santo. Fu premiato a Roma durante uno dei cicli di esposizioni della "Esposizione del Progresso Industriale".
Beniamino Bassetti, nato nel 1889, lavorò tutta la vita per la Cassa Rurale di Santa Massenza, fondata dal padre. Si dedicò anche alla cantina, che produceva in particolare Vino Santo. Morì nel 1956.
Baldassarre Bassetti, quale tuttore della propria moglie Teresina e della cognata Maria Bassetti, denuncia Gio Batta Bassetti per aver leso i diritti di consortalità e servitù delle sorelle apportando modifiche alla proprietà dominante, quindi gli impone di riportare tutto alla situazione originaria.
Apprendiamo che un locale della casa era adibito a bottega di proprietà delle due sorelle.
Nel documento si nomina il secchiaio, ovvero l'acquaio (il moderno lavandino).
Le misure sono 34 x 42 cm.
Nel secondo documento si fa riferimento a molti toponimi:
- al Gaggio
- località Sorbel
- località alle Giare (alla Barberina)
- Rovecchi
- Croce del Monte
- Barcolo
- Turrino (dov'è?)
- Chiesura
- Dorghelle (dov'è?)
- Caviciani
- Ronchione
- altre Sorte
- al Campo
Dal testo capiamo che i lotti sono stati comprati a seguito di un'asta volontaria nell'ambito delle leggi ottocentesche sull'alienazione ed aggravio fiscale dei beni ecclesiastici.
Si fa riferimento alla località "Penti[, nelle] pertinenze di Lasino".
Il documento misura 34 x 42 cm.
Le condizioni prevedevano che in caso di morte della sposa senza eredi i beni di proprietà del padre e dello sposo ritornassero ai rispettivi propietari, così come anche in quest'altra dote:
Accordo a seguito di un contenzioso per degli alberi sul confine tra le due proprietà al Dosso dei sassi di Sarche; il pagamento è in corone.
Il documento misura 33.5 x 20.5 cm.
Articolo riguardante la pigiatura di uva Nosiola per Vino Santo uscito il 24 marzo 1978 sul quotidiano "L'Adige".
Si parla del lungo processo di produzione, fatto di molti momenti di attesa. Si fa una nota sulla resa, parlando del fatto che da 5-7 chili di uva si ottiene un litro di Vino Santo.
L'appassimento, che dura 6 mesi, fa sì che del raccolto ne resti un 30% scarso.
Articolo uscito su L'Adige il 1 dicembre 2005 che parla dell'evento Dulcenda, che si svolgeva a Castel Toblino. In particolare si fa riferimento alla produzione di 400 bottiglie, prodotte unendo i Vino Santo dei componenti dell'Associazione dei Vignaioli del Vino Santo: la prima bottiglia fu mandata a papa Ratzinger mentre la seconda andò al Vescovo di Trento, Luigi Bressan.
Articolo di M.E.
Richiesta mandata a mezzo di cartolina dalla Cantina Pisoni a Padova il 21 maggio 1927, per avere un campione di legacci per covoni e conoscerne il prezzo.
A Castel Toblino, in occasione della manifestazione "I Vignaioli del Vino Santo incontrano i grandi passiti siciliani", il 25 marzo 2002 si riuniscono i vignaioli fondatori dell'Associazione.
Da sinistra Graziano Poli, Alessandro Poli, Giuseppe Pedrotti, Marco Pisoni e Carlo Bleggi a rappresentanza delle rispettive cantine.
Sul depliant sono riassunte le varie attività previste.
Diplomi ricevuti dal Vino Santo prodotto da Giacomo Sommadossi a Vienna, all'esposizione di articoli alimentari e all'esposizione agraria del 1894.
Interessante leggere come fosse "adoperato da autorità mediche qual vino medicinale, raccomandato agli anemici di ogni età, ai convalescenti".
Usciti su Strenna dell'Alto Adige nel 1901.
Lettera d'invito alla presentazione del "Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Vino Santo Classico Trentino", in occazione della 47° mostra dei vini del Trentino.
La lettera è firmata da Arrigo Pisoni, che fu il presidente del Consorzio per tutta la sua durata.
Ricevuta d'acquisto che mostra vari prodotti e il loro prezzo.
Interessante il prezzo del Vino Santo, a confronto ad esempio col prezzo dell'acquavite o di un altro vino citato nelle prime righe: il prezzo è il triplo rispetto a quello del vino da tavola.
Il Vino Santo, visto il lungo processo di produzione e la resa (di tutta l'uva raccolta ne rimane circa un 30% per via del processo di appassimento di 6 mesi) ha sempre avuto un prezzo più elevato rispetto ad altri vini.
Etichette di Vino Santo della cantina Pisoni di Calavino. Fondata la cantina nel 1879 da Mansueto Pisoni, in seguito la produzione di Vino Santo passò alla discendenza. Poi la cantina fu spostata a Padergnone; dopo il calo di popolarità che subì il Vino Santo, nel secondo dopoguerra la cantina fu ceduta a Cirillo Morelli.
(Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagina 103 e 104)
Etichetta di Vino Santo della cantina Costante Roncher di Cavedine: Costante Roncher è nato intorno al 1830 e, a seguito dell'apertura dell'Albergo Corona e dello spaccio adiacente, apre anche una cantina, che produceva Vino Santo. In seguito la cantina fu portata avanti dalla discendenza finché terminò la propria attività nel 1956.
(Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagine 104 e 106)
Etichetta di Vino Santo della cantina di Ugo Angelini di Dro, attività iniziata dal bis nonno Giuseppe Angelini. La cantina produsse Vino Santo fino al 1954: chiuse l'attività a seguito delle ristrettezze dovute al secondo dopoguerra e alla concorrenza di vini più facili e meno cari.
(Informazioni prese dal libro di Andrea Andreotti, "Vino Santo Trentino, un luogo un mito", Valentina Trentini Editore, 2005, pagina 103)