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Documento storico
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Locandina cantina Beniamino Bassetti
Locandina che elogia la produzione di Vino Santo della cantina Beniamino Bassetti, che ha operato a Santa Massenza fino alla seconda metà del 1900. -
Cartolina cantina Beniamino Bassetti
Cartolina della cantina Beniamino Bassetti ancora vuota. La cartolina recita la specialità di produzione della cantina, il Vino Santo, oltre a vini bianchi, neri, acquavite e altre. La cantina chiuse la sua attività nella seconda metà del 1900. -
Etichette cantina Beniamino Bassetti
Varie etichette di alcune delle produzioni della cantina Beniamino Bassetti, non più in attività (chiuse nella seconda metà del 1900). Ci sono il Teroldico, ovvero Teroldego, il Moscato Passito, Vino Vermouth e Acquavite. -
Libro comunale di Ranzo
Sul numero 45 di retrospettive Ettore Parisi descrive brevemente la storia ed il contenuto di questo libro. Qui invece lo si può vedere fotografato e si può leggere la trascrizione integrale che Ettore ha fatto. -
Certificato ipotecario 1886
Nel documento vengono riportati toponimi relativi a Santa Massenza: Campagna, alla Medega, ai Nosiolli, di cui gli ultimi due caduti in disuso, ed a "Sarca di Calavino": Ponte dei Sacchetti e Parti. Quali coltivazioni viene fatto riferimenti a viti e gelsi. La banca presso cui era stata fatta l'ipoteca in oggetto era la Cassa di Risparmio di Trento. A tal riguardo ricordiamo che solo poi nasceranno le casse rurali su questo territorio, in particolare nel 1896 a Vezzano, nel 1910 a Calavino, nel 1912 a Santa Massenza. --- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione del documento curata da Rosetta Margoni: N. 1518/VI.3-1886 A xxxx Giovanni fu Pietro Parisi di Santa Massenza Ad evasione della sua istanza pres. ? N. 1518, diretta ad ottenere il certificato ipotecario rispettivamente agli stabili sotto descritti, ed invero al nome di Gottardi 1. Andrea fu Giuseppe di Aldeno dal 1° luglio 1869, al 30 maggio 1884 a riguardo dello stabile al ponte dei Sacchetti =N24= ,e 2. al nome di Parisi Giovanni fu Pietro di Santa Massenza dal 1 luglio 1869, al 3 maggio 1884 in poi a riguardo di tutti gli stabili. Riandati con diligenza questi registri dei diritti reali, si certifica avere rinvenute le seguenti passive inserzioni: I. Li 23 maggio 1884 al N. 225, i fratelli Andrea e Giuseppe Gottardi di Aldeno vennero inseriti dalla Cassa di Risparmio di Trento per l’importo di aust. Fiorini 1000, con ipoteca sopra due arative con viti e gelsi in Sarche l. d. = al ponte di Sacchetti ed anche Parti =. II. Li 31 maggio 1884, al N. 233 venne inscritto il documento 24 stesso mese col quale Andrea e Giuseppe Gottardi vendettero a Giovanni fu Pietro padre, ed Antonio di Gio’.Parisi, figlio di Santa Massenza due arative vitate ? in Sarche l. d. Al Ponte dei Sacchetti per l’importo di aust. f. 1500, dei quali f. 1000 vennero accollati da pagare alla Cassa di Risparmio di Trento avente per tale importo ipoteca sugli stabili stessi, in forza del documento inscritto li 23 maggio 1884 al N. 225, mentre per il residuo prezzo di compra d’austr. f. 500 vennero oltre gli stabili medesimi vincolati di ipoteca da Giovanni Parisi, padre un’arativa = alla Campagna = ed altra Medega; - e da Parisi Antonio figlio la quarta parte di 9 stabili di sua proprietà III. Li 6 luglio 1885 al N. 344 i coniugi Giovanni fu Pietro e Petronilla Parisi di Santa Massenza vennero inscritti da Giuseppe fu Giovanni Cappelletti di Ciago per austr. f. 246:50 con ipoteca sopra gli stabili tutti sotto descritti. IV Li 20 luglio 1885 al N 360 venne inscritto il decreto 15 maggio 1882 N 2638 col quale furono aggiudicati nelle esenzioni in danno di Alfonso Perini e cons. a Giovanni fu Pietro Parisi di S. Massenza gli stabili = alla Campagna = alla Medega = ed ai Nosiolli = sotto descritti coll’assegno di pagamento di austr. f. 239:15 a Teresa Pollini di Rovereto, e – 1442:45 ad Angela Benvenuti di detto luogo; Quindi austr. f. 1681:60 godente ipoteca sugli stabili stessi in forza del documento notarile arch. Gli 11 Novembre 1874 al N. 591. V. Li 22 Agosto 1885 al N. 437 Giovanni fu Pietro Parisi di Santa Massenza venne inscritto dalla propria moglie Petronilla Parisi per austr. f. 1067:65 con ipoteca sugli stabili: alla Campagna =alla Medega = ed ai Nosiolli = fatta descritti stabili 1. Arativa con viti e gelsi pertinenze di S. Massenza ora posseduta dal sunnominato Giovanni Parisi l. d. Alla Campagna con poco prato, a cui 1.3 strada 2. Rosa Bassetti, 4 fratelli Polli fu Francesco. 2. Arativa con viti e gelsi detta pertinenza l. d. Ai Nosiolli, cui 1 Francesco Bassetti, 2 fratelli Polli, 3 strada, e 4 Francesco Bassetti. 3. Arativa con viti e gelsi detta pertinenza l. d. Alla Medega, cui 1.3 strada, 2 Clemente Polli, 4 Damiano Bassetti. 4. Arativa con gelsi e poche viti in Sarca di Calavino l. d. Ponte dei Sacchetti, cui 1 il Rimone, 3 strada, 4 Antonio Chisté da Gian. Chi ne avesse un interesse potrà prendere ispezione di questi registri dei diritti reali per convincersi dell’esattezza del presente certificato. Dall’I. Giudizio Distrettuale Vezzano 20 aprile 1886 [firmato] -
Eredità di Claudio Bassetti - 1899
Documento scritto a matita L'analisi della "eredità abbandonata" da Claudio Bassetti, che descrive tutte le proprietà facendo riferimento alle particelle catastali ed ai nomi di località, ci permette di localizzare in mappa questi toponimi: Campagna, Vai, Roggiole, Pontare, Giare all'interno del CC Fraveggio di cui Santa Massenza fa parte ed inoltre Sottovi di Padergnone, Fossà e ai Colmi di Vezzano, Valle di Ranzo. Riguardo l'uso del terreno fa riferimento a zappative, arative con viti e gelsi, prate e boschi. Il valore dei beni è espresso in fiorini. Quando indicate, le superfici sono espresse in pertiche (4,3899 mq circa). --- Trascrizione del documento per una prima rapida lettura a cura di Rosetta Margoni: N° d’affari A44/99/8 A Bassetti Emmanuele fu Claudio S. Massenza L’eredità abbandonata da Bassetti Claudio fu GianBattista di S. Massenza ivi decesso li 21 Marzo a. c. Con testamento ?cupativo apparente del promemoria 16 agosto 1898, venne da quest’I. R. Giudizio distrettuale in base al testamento ed alla rinuncia di Vincenzo Bassetti al legatogli usufrutto ed alla incondizionata adizione contenuta nel protocollo 14 aprile 1899 aggiudicata in parti eguali ai tre figli dell’ereditando Emmanuele, Celeste, e Beniamino Bassetti, coll’obbligo adempiere i legati imposti dal testatore. Con ciò si dichiara chiusa la presente ventilazione ereditaria, abilitando gli eredi a far qui iscrivere questo decreto per ogni effetto di legge riguardo alla metà pro indivisa dei seguenti stabili: 1. metà della casa rustica d’abitazione in S. Massenza l.d. alla Piazza, civ n.23, p. n. 64, con cortile annesso, a cui 1 Bassetti fratelli fu Giuseppe e strada, 2 Polli Giuseppe, 3. Bassetti Rosa ved. Di Giuseppe, 4 Polli Casimiro e Parisi Pietro, valutata la metà f. 125.- 2. Metà orticello attiguo alla detta casa, p. N. 599 cui 1 il cortile della casa, 2 Rosa v. Bassetti, 3 Giuseppe Bassetti, 4 Polli Casimiro, valutato la metà f. 5.- 3. Metà dell’arativa vignata pertinenze di Santa Massenza l.d. alla Campagna, p. N 426, cui 1 Parisi Mansueto, 2 Polli fratelli fu Eugenio, 3 strada, 4 Pio e Sisto flli Bassetti, val. la metà f. 20.- 4. Metà arativa, con viti e gelsi s. pertinenze l. d. Alla Campagna, p. N. 436, cui 1 e 4 Polli eredi fu Eugenio, 2 Danielli Dr Daniele, 3 strada valutato la metà f 25.- 5. Metà arativa vignata in Vai, di pertinenza p. N. 518 cui 1 Polli Clemente e Polli eredi fu Beniamino, 2 Bassetti eredi fu Beniamino, 3 Righi Silvio, 4 strada, val. la metà f. 15.- 6. Metà di altra arativa in Vai stesse pertinenze N. 484, cui 1 Polli Casimiro, 2 Bassetti Caro ed eredi fu Placido, 3 e 4 Polli Leopoldo, val f. 20.- 7. Metà d’altro stabile in Vai s. Pertinenze . p. N. 450, 451, 452, 510/1, 512, 513, 515, cui 1 strada, 2 Parisi Bortolo, Polli Franco, Bassetti fratelli Pio e Sisto, strada cons. Bassetti Giuseppe e Polli Leopoldo, 3 Righi Silvio, 4 Bassetti Vincenzo, v. la ½ f 100.- 8. Metà prato con bosco l.d. alle Roggiole, tenere di S. Massenza p. N. 658, 659, 660, 662, 663, 664, cui 1 Bortolo Parisi e strada, 2 il Comune, 3 Bassetti Angelo e Beniamino flli, 4 il Comune, Margonar Eugenio, e Bassetti Angelo e Beniamino flli, valutato la metà f. 25.- 9. Metà zappativa l.d. alle Pontare s. Pertinenze. p. N 628, cui 1 strada, Bassetti Carlo ed eredi fu Placido, 2 Parisi Antonio, 3 Parisi Bortolo, 4 Polli Casimiro, valutato la metà f. 15.- 10. Metà bosco l.d. alle Giare stesse pertinenze p. N 584, cui 1 Polli Leopoldo, 2 assetti Pio e Sisto flli, 3 il Comune, 4 Polli eredi di Eugenio valutato la metà f. 5.- 11. Metà arativa nelle pertinenze di Padergnone l.d. Sottovi, p. N. 273, 274, 275, 276, cui 1 e 2 Ferrari Fanny, 3 e 4 Mensa P. V., v. la ½ f. 70.- 12. Metà arativo con viti e gelsi nelle pertinenze di Vezzano l.d. al Fossà, p. n. 632, cui 1 strada erariale e comunale, 2 e 3 la roggia, 4 il passo consortale, val. La metà f. 600.- 13. Metà bosco alla Valle di Ranzo, comune di Ranzo, p. N. 1231/3, di circa pert. 300 a cui 1 e 2 il Comune di Ranzo, 3 Bortolo Parisi e 4 Pio e Sisto Bassetti, val. La metà f. 5.- 14. Metà prato l.d. ai Colmi nel tenere comunale di Vezzano e Sopramonte al n. Di part. 2504, di circa pert. 600, cui 1 il Comune di Sopramonte e Vigolo, 2 Isabella vedova de Negri Contessa Sizzo, 3 il Comune di Vezzano e 4 Conte Saracini, val. La ½ f. 10.- I.R.Giudizio distr. Vezzano 2 dicembre 1899 Consigliere Provinciale [firmato] -
Compromesso di compravendita Sottovi 1893
Il documento testimonia la coltivazione di gelsi e fichi a Sottovi di Padergnone. La moneta usata erano i fiorini viennesi. --- Padergnone 14 ottobre 1893 Compromesso di Compravendita Fra i sottoscritti Cesare Graziadei venditore di Padergnone e fratelli Claudio Vincenzo fu Gio Batta di Santa Massenza compratori, passarono oggidì al seguente contratto di Compravendita Cesare Graziadei di Padergnone vende e trasferisce in assoluta proprietà libero da qualsiasi ipoteca ai fratelli Claudio e Vincenzo fi Gio Batta di Santa Massenza un suo fondo, greggivo con gelsi e fichi l. d. a Sottovi fra i confini 1° Ferrari V.a Famis di Stenico, 2° la stessa e la Mensa Vescovile, 3° Mensa Vescovile, 4° Mensa e strada comunale, pertinenza di Padergnone. Tale vendita viene fatta dal venditore Graziadei ai fratelli Bassetti per la somma di fiorini 745 diconsi fiorini settecentoquarantacinque v. a che i compratori Bassetti si obbligano di pagare in contanti all’atto dell’assunzione del rispettivo documento, il quale verrà assunto entro 8 giorni descrivibili da oggidì. Cesare Graziadei accusa ricevuta di una caparra di fiorini 50 diconsi cinquanta. Letto e firmato alla presenza dei presenti testimoni Graziadei Cesare venditore Vincenzo e Claudio Bassetti Beatrici Emanuelle testimonio Luigi Graziadei testimonio -
Incanto giudiziale 1876
In questo documento la superficie del campo viene espressa in are. Un'ara corrisponde a 100 mq. Il valore viene espresso in fiorini austriaci e soldi (centesimi di fiorini) separati da .., es.: "aust. fiorini 2..70". Per quanto riguarda la toponomastica viene citata la località "alla Roggiola". --- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni: - N. 2580. III 75-1876 A Claudio e Vincenzo fu Giobatta Bassetti di Santa Massenza. Al quarto incanto giudiziale tenuto il 30 Novembre 1876 dietro l’Editto 2 Ottobre stesso anno N. 4701 per la vendita degli stabili nelle abbinate esecuzioni promossi da Nicolò Parolini di Trento e da Secondiano Pisoni quale ricevitore comunale di Calavino in danno di Carlo e Tommaso fu Francesco Parisi, nonché di Eugenio, Emmanuele e Maria figli minori del fu Giuseppe Parisi rappresentati dalla tutrice madre Catterina - tutti di Santa Massenza – il Tammara dimorante a Trento – essi Claudio e Vincenzo Bassetti si rendevano levatari per il prezzo di aust. f. 132 della seguente realità: Zappativa nelle pertinenze di Santa Massenza detta alla Roggiola, cui 1 Pietro Parisi, 2 il Comune, 3 eredi di Luigi Bassetti, 4 Pietro Bassetti di ari 20 stimata aust. f. 210.- In osservanza delle condizioni d’asta vengono pagati all’atto a sconto del suddetto prezzo aust. f. 27.- Il residuo presso di aust. f. 105 pagabile a senso delle condizioni d’asta in quattro eguali annue rate decorribili dal giorno della delibera col relativo annuo interesse del 6 p% venne nel riparto della massa esentata 8 Giugno p. p. N. 2580 non eccepito da alcun interessato entro il termine legale, assegnato come segue: a Sigismondo e Gaetano ? Manci di Trento con austriaci f. 99..60, compresi austriaci fiorini 2..62 di conteggiato interesse al 6 p% su tutto il residuo prezzo di austraici f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente. 2. a Pietro Baroni di Trento con au fiorini 5..32 3 a Francesco fu Francesco Parisi di Pietramurata con aust. Fiorini 2..70- Stante la comprensione nell’assegno ad 1 degli interessi dovuti su tutto il residuo prezzo di aust. f. 105 dal giorno della delibera fino al 1 maggio anno corrente, l’interesse sugli assegni suesposti, e per quello ad 1 in quanto riguarda il prezzo di delibera, è decorribile dal 1 maggio anno corrente in poi. Essi deliberatari colle quietanze e certificato del locale i. r. Ufficio delle Imposte prodotti il 15 corrente mese hanno giustificato il pagamento dei predetti assegni, e la franchiaggia dello stabile deliberata da ogni aggravio dipendentemente dall’esonero del suolo a favore del rispettivo fondo. In conseguenza quest’I. R. Giud. Distrett. Aggiudica ad essi deliberatari Claudio e Vincenzo Bassetti a termine delle condizioni d’asta l’assoluta proprietà dello stabile sopra ascritto e gli autorizza a far archiviare il presente decreto nei pubblici libri dei documenti per ogni effetto di legge. Vezzano 19 dicembre 1877 N.1019 Iscritto oggidì al N. 158 ½ dei diritti reali Dall’I. R. Giudiszio D. Vezzano 1. Marzo 1878 Eseguita la voltura catastrale dalla pag. 159 alla pag. 17 ed esata la tassa di soldi 26 ½ ventisei e mezzo. I. R. Ufficio delle Imposte Vezzano 13 Gennaio 1879 [firmato] N. 1019 VI 158 a Claudio Bassetti per sé e fratello Vincenzo di Santa Massenza -
Contratto di Mezzadria
Contratto di mezzadria stipulato tra Emma Andreis e Adriano Bones datato 1930. -
Restituzione Titoli del Prestito di Guerra Austriaco
Documento dell' Ufficio Italiano di Verifica e Compensazione che testimonia la restituzione di titoli di prestito di Guerra austriaco nei confronti della Signora Emma Andreis di Vezzano. -
Dote di Margherita Chistè - 1857
Margerita era figlia di Cristoforo Chistè del fu Francesco e sposa di Giovanbattista del fu Pietro Bassetti. Ai numeri 4 e 6 troviamo l'orleans, un tipo di tessuto leggero, lucido, di cotone o misto di cotone e lana, come riporta il -
Eredità di Giobatta Bassetti - 1866
L'analisi della "eredità abbandonata" da GioBatta Bassetti, che descrive tutte le proprietà facendo riferimento alle particelle catastali ("segnata in catastro") ci dovrebbe permettere di individuare nomi di località ancora d'uso comune ma anche in parte dimenticati: Redardella, Vai, Parisoti, Campagna, alla Medega, Fontanamorta, Valle di Ranzo, Sopravilla. I numeri di particella segnati non corrispondono però agli attuali. Curioso come le misure vengano espresse in pertiche e piedi (pertica = quadrato da 12 piedi di lato e piede di Vienna = 31,61024 cm) a parte una che vien data in quantità di prodotto: "Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo". Tutti i valori sono espressi in fiorini austriaci. --- Per una prima rapida lettura, segue trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni. N° d’aff. IV/22/1865 A Claudio fu Batta Bassetti di Santa Massenza L’eredità abbandonata fu Batta fu Vincenzo Bassetti decesso a Santa Massenza li 18 Novembre 1865 con testamento di 24 Luglio 1855 e codicillo 16 settembre 1859, consistente a) In mobili e semoventi aust. f. 210.- b) In stabili f.740.- Totale aut. f. 950.- aggravati da un passivo di aust. f. 943:31 per cui l’esso si depura in aust. f. 6.69 viene in base al testamento e codicillo predetti da questa I. R. Pretura qual Giudizio e coll’appoggio dell’adizione condizionata espressa nel protocollo 24 aprile 1866 da questa I. R. Pretura qual giudizio aggiudicata beneficiariamente ai figli Claudio e Vincenzo colla legittima alle figlie Rosa e Margherita col prelegato alla Rosa dell’usufrutto della camera e cucina assieme alla madre ed al percipimento annuo di aust. f. 16:80 dopo la morte di quest’ultima, e coll’usufrutto ancora alla superstite moglie, di annui f. 16:80; sempre però che ambedue rimangano la moglie vedova e la figlia nubile. Incomberà agli eredi di sottostare ai pesi inerenti all’eredità e di sodisfare i legati imposti dal testatore. Si dichiara con ciò ultimata la ventilazione ereditaria in morte di Batta Bassetti e ci autorizzano gli eredi a far inscrivere il presente decreto in questi registri dei diritti reali per l’acquisto della proprietà seguenti stabili: 1. Casa in Santa Massenza segnata in catastro ai N. 255, 282, 261 e 281 rustica ad uso abitazione f. 200.- a cui 1 strada, 2 l’orto della massa, 3 Giuseppe fu Andrea Bassetti e 4 Pietro Perini salvi--- 2. Arativa pertinenze di Santa Massenza di pertiche 103. p. 4 segnata al N. 286 a cui 1 Francesco Bassetti, e così al 2, 3. strada comune, e 4 Vincenzo Bassetti-- f. 52.- 3. Arativa alla tosto detta pertinenza a cui 1 il ciengio, 2. Vincenzo Bassetti, 3 Giacomo Bassetti, e 4 Vincenzo fu Vincenzo Bassetti salvi segnata in catastro ai N. 289, e 345.- 4. Arativa al Redardella di pertiche 80 stesse pertinenze, e segnata in catastro al N. 290 a cui 1 Antonio Polli 2 Gio. Bassetti, 3 la roggia e 4 la strada. – f 28.- f. tot 336 Riporto f. 336 5. Altra in Vai pertinenza medesima di pertiche 46 segnata in catastro al N. 291 a cui 1 Antonio Polli, 2 lo stesso, 3 Felicita Cattoni, e così al 4-- f. 16.- 6. Altra ai Parisoti stessa pertinenza, di pertiche 72 p. 2 e segnata al N. 292 a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Antonio Polli, 3 lo stesso e 4 Felicita Cattoni f. 27.- 7. Bosco sopra la casa al N. 224 del catastro, a cui 1 Vincenzo Bassetti, 2 Francesco Polli, 3 i Cengi, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 8.- 8. Arativa in Campagna pertinenza suddetta l. d. [luogo detto] Alla Medega segnata al N. 287 di pertiche 139 a cui 1 Francesco Polli, 2 Vedova Giovanni Danielli, 3 strada, e 4 Giacomo Bassetti salvi-- f. 70.- 9. Altra detta in Fontanamorta stesse pertinenze al N. 403, di pertiche 90 a cui 1 strada, 2 Vincenzo Bassetti, 3 Andrea Bassetti, e 4 lo stesso – f. 21.- 10. Un piccolo orto di pertiche 5 detto agli orti in S. Massenza segnato al N. 214, a cui 1 strada, 2 Francesco Polli, 3 Vincenzo Bassetti, e 4 la casa della massa salvi f.2.- 11. Un piccolo prato sterile in Ranzo del prodotto di un biroccio fieno annuo a cui, 1 Vincenzo Bassetti, 2 strada, 3 Vincenzo Basetti e 4 fratelli Beatrici-- f . 6.- ./. 486.- Riporto f. 486.- 12. Un piccolo bosco nella Valle di Ranzo a cui 1 e 2 il Comune di Ranzo, 3 Giacomo Tonelli, e 4 Lorenzo Bassetti salvi 4.- 13. fondo arativo nelle pertinenze di Vezzano l. d. [luogo detto] Sopravilla di pertiche 600 circa a cui 1 strada comunale, 2 Francesco e Giacomo Bassetti, 3 la roggia, e 4 Antonio Benigni salvi – f. 250.- Totale aust. f. 740 Più fiorini - - 210 di mobili 950 I. R. Giudizio Distrettuale Vezzano 24 Aprile 1866 [firmato] -
Società di comunella pel reclutamento militare - 1856
Il servizio militare obbligatorio della durata di due anni venne introdotto nel territorio austriaco nel 1871; prima la difesa territoriale era compito dei volontari. Questo documento testimonia la presenza di una "società di comunella pel reclutamento militare" sul territorio di "Cavedine e Pedegazza compreso Ranzo e Margone" alla quale ci si associava versando "fiorini 40 di Vienna", dopodiché una "estrazione" avrebbe stabilito chi entrava nei reparti dei tiratori scelti volontari, chiamati comunemente Schützen. In questo caso per il ventitreenne Vincenzo Bassetti si era impegnato a pagare il padre Giobatta ed aveva fatto da garante il Curato di Santa Massenza Don Francesco Bassetti. --- Per una prima rapida lettura segue la trascrizione del documento a cura di Rosetta Margoni . Santa Massenza li 26 Marzo 1856 Il qua presente, e sottoscritto Gbatta Bassetti da Santa Massenza alla presenza degli infrascritti testimoni dichiara di concorrere nella società di comunella pel reclutamento militare che si farà nell’estrazione di domani 27 marzo del riparto di Cavedine e Pedegazza compreso Ranzo e Margone e si obbliga a prendervi parte per suo figlio Bassetti Vincenzo nell’importo di fiorini 40 di Vienna sono quaranta di Vienna. Esso Bassetti si obbliga di versare questo importo nelle mani del signor cassiere e collettore del riparto il signor Pietro Cattoni Capo Comune di Cavedine entro tre mesi dal giorno dell’estrazione a scanso di sommarissime esecuzioni a garanzia dell’importo suddetto e conseguenze si introdusse il Curato di Santa Massenza Don Francesco Bassetti il quale si dichiara solido debitore. In fede x segno di croce di G Battista Bassetti SiMone Dall’Antonio testimonio Beniamino Bassetti Testimonio Don Bassetti Francesco Sigurtà e debitore solidare Pagati fiorinini venti W. Cavedine li 3 agosto 1856 Don Pietro Catoni Cassiere -
Svincolamento della gleba - 1851
Interessante documento che pone in evidenza gli interessi contrastanti tra il proprietario del terreno ed il possessore, cioè colui che lo gestiva come fosse suo anche per diverse generazioni, pagando al proprietario una "prestazione livellaria" annuale che in questo caso ammontava a 49 fiorini e 6 carantani. Sia proprietà che possesso potevano essere ceduti ad altri e non era detto che il possessore fosse quello che effettivamente lavorava la terra. La "Commissione per lo svincolamento della gleba" aveva lo scopo di stabilire la cifra con cui chi lavorava la terra (gleba) poteva svincolarsi da proprietari e possessori e diventare così coltivatore diretto, proprietario della terra che lavorava. In questo caso "l'importo capitale" era stato definito in 169 fiorini e 44 carantani ma non si evince dal documento chi abbia richiesto lo svincolamento e a chi doveva andare tale importo, è chiaro però che il proprietario intende far valere i suoi diritti chiedendo che sia l'importo capitale sia l'annuale prestazione livellaria siano saldate a lui. Per una prima sommaria lettura si riporta qui sotto la trascrizione del documento ed a seguire, per una analisi storica del contenuto, un approfondimento del pofessor Silvano Maccabelli. ---- Trascrizione, purtroppo incompleta, di Rosetta Margoni: Lod. I. R. Giud. Distrettuale La Signora Domenica nata Ducati domiciliata in Trento, qual legataria del fu Signor Don Francesco Ravelli, fra il resto, era proprietaria dell’utile dominio di tre realità descritte, e conferminate nella investitura 21 febbraio 1795 portante l’anno prestazione livellaria di f 49 x 6 [fiorini 49 e carantani 6], del Tirolo, il cui possessore utile attuale è il Signor Batta Bassetti di Santa Massenza: livello, che la I. R. Commissione per lo svincolamento della gleba venne testé pagato in liquidazione nell’importo capitale di f 169 x 44 W. ?. Lett. A. Collo scritto 4 Gennaio 1851 lett. a, la suddetta Ducati cesse a me, ed in parziale pagamento mi trasferì in uno al diretto dominio, anche il capitale liquidato, come sopra, e mi autorizzò a farmi per tale riconoscere da proprietario utile, e lasitore anzidetto. Ciò stante, insieme al sunnominato Bassetti la cessione relativa all’investitura 11 febbraio 1795 e la diffida a non pagare ad altri favori che a me già l’annua prestazione di f 49 x 6 del Tirolo, né il corrispondente liquidato capitale di f 169 x 44 W. ? e tanto meno gli interessi sopra il medesimo in pena del doppio pagamento, supplicando, che tanto venga loro intimato per norma, e contegno. Domenico Pedroni ?? a Gbata Bassetti dando relazione all’istanza presa come norma e contegno Dall’I? Vezzano 31 Gennaio 1851 [firma] Li 15 Febbraio 1851 a G Batta Bassetti Massi f I D 108/1851 Al Lod. I. R. Giud. Distr. di Vezzano Supplica di Domenica Pedroni nata in Ducato contro il Sig. Gio. Batta Bassetti di Sta Massenza perché anorma, e contegno venga a lui intimata la cessione operata da Domenica Ducati di Trento con documento 4 Gennaio 1851, relativa al livello, e suo capitale liquidato ? ? e duplicato 5e59 25 Gennaio 1851 --- La Commissione glebaria distrettuale e i fiti o livelli - Approfondimento di Silvano Maccabelli - Dopo la definitiva secolarizzazione del Principato vescovile a favore degli Asburgo d’Austria, venne nominata in Vezzano, verso la metà dell’Ottocento, la Commissione glebaria distrettuale ossia la Commissione per lo svincolamento della gleba [terra]. Scopo della commissione era quello di svecchiare le procedure economiche, che soffrivano ancora abbondantemente del fardello medievale. Nel Tirolo tedesco già erano state intaccate fin dal secolo XIII dalla cosiddetta riforma delle svaighe, messa in atto dall’intraprendente Mainardo II di Gorizia, allora conte di castel Tirolo, che aveva cominciato a trasformare i servi della gleba in coltivatori diretti, e in sèguito anche nel resto degli Alpenländer i vincoli di servitù vennero in gran parte riscattati in denaro. Tuttavia nei territori ex vescovili le cose erano sempre procedute a rilento e a gran fatica, tanto che nella prima metà dell’Ottocento sopravvivevano ancora le consuetudini antieconomiche legate all’esistenza dei contratti di livello o fiti, come venivano comunemente chiamati dalla nostra gente. Il termine fito non indicava soltanto quello che noi oggi intendiamo con affitto [agrario], vale a dire il dovuto in natura o in denaro per la fruizione contrattuale di un fondo in locazione, ma anche una transazione molto più ampia, che andava da arcaiche forme di prelievo di natura vassallatico-signorile – come quelli presi di mira fin dalla rivolta rustica del 1525 – sino ad arrivare a modalità più recenti, per le quali il fito era riscosso a copertura d’una somma precedentemente prestata, che raramente compare nei contratti: spesso il fito era addirittura perpetuo, rendendo l’atto del prestare, che lo aveva originato, una vera e propria operazione ad usura. Com’è noto, non solo quest’ultima, ma anche il semplice prestito ad interesse era vietato nell’ancien régime da pregiudizi di natura religiosa, e la modalità dei fiti era un ottimo sistema per trasformare l’ipocrisia in devozione. L’ammontare dei fiti poteva configurarsi sia in moneta che in natura, con brente di brascato, staia di siligine, galede di olio di oliva, staia di frumento eccetera. Ma ciò che rendeva veramente antieconomica l’istituzione era, oltre naturalmente alla scarsa appetibilità della transazione, era la congerie burocratica che la contrassegnava: il fito poteva essere riscattato mediante affrancamento o liberazione o assoluzione da parte del debitore con una somma pattuita di denaro; poteva essere alienato e trasferito mediante contratto a un terzo sulla base di un prezzo concordato; poteva essere ceduto in possesso mantenendo la nuda proprietà. Nel nostro documento possiamo vedere in atto il comportamento della Commissione glebaria alle prese con un’azione giudiziaria tesa allo svincolamento mediante reluizione [disimpegno] e indennizzo di alcune pezze di terra gravate da fiti o livelli. La trentina Domenica, nata Ducati e maritata con Domenico Pedroni – che a causa della disparità di genere dell’epoca le fa da procuratore – nel febbraio del 1795 era stata investita come proprietaria dell’utile dominio di tre realità [tre ‘fiti’ o ‘livelli’] in qualità di legataria [erede o donataria] del fu signor don Francesco Ravelli, con la prestazione livellaria di 49 fiorini e 6 soldi o carantani all’anno. Con l’andare del tempo, la Ducati Pedroni aveva ceduto il possesso del proprio livello a un certo Gio Batta Bassetti di Santa Massenza, mantenendone tuttavia la proprietà. Il 4 gennaio del 1951, però, la signora, in occasione di una a noi ignota transazione col marito Domenico Pedroni, gli cedette la proprietà di detti fiti, trasferendogli in uno al diretto dominio anche il capitale liquidato di 169 fiorini e 44 soldi o carantani, oggetto proprio in quei giorni del sentenziato svincolamento glebario da parte della Commissione e in indennizzo della già [ormai pregressa e abolita] annua prestazione di f. 49 e x 6. A scanso di probabili equivoci, in data 25 gennaio 1851 il nostro bravo Pedroni informava dell’avvenuta cessione di proprietà d’una ventina di giorni prima tanto il Lodevole Imperial regio Giudizio Distrettuale quanto il possessore interessato Bassetti, diffidandoli dal pagare ad altri favori che a lui tanto la prestazione livellaria pregressa quanto l’indennità liquidata. -
Paket/Geld Bestellkarte (Buoni d'Ordine di Pacchi/Denaro)
Si tratta di buoni d'ordine di pacchi e denaro dell'ufficio postale di Vezzano datati 4-5 e 9 dicembre 1916. Possiamo riconoscere il numero dell'ordine (Nummer), l’ufficio postale (Postamt), il destinatario (Empfänger),il valore (Wert), le spese postali (Zustellgebühr). -
Memoria del denaro spedito a Giacomo Biotti
Il documento certifica l'elenco dei fiorini spediti al militare Giacomo Biotti dal fratello: sono elencate le lettere nelle quali Giacomo richiedeva il denaro e sulla destra i fiorini che sono stati spediti. Al numero 6 è anche indicata "la spedizione di un paio di braghe" avvenuta il 3 agosto del 1858. -
Lettere di Giacomo Biotti
Queste lettere sono state scritte da Giacomo Biotti di Padergnone, negli anni 1856 e 1859. Dalle date e dai luoghi da cui scriveva, non è chiaro in quali guerre abbia combattuto. Nelle sue lettere Giacomo saluta i familiari indicando sempre il luogo e il battaglione nel quale si trova. In una in particolare domanda se la famiglia abbia del denaro da spedirgli, perché la paga da miliare è miserabile, ma se non si potesse, fa niente. -
Bollette di pagamento imposte di consumo
Alcune bollette riportanti importi e dati risalenti al 1930-1932 del (forse) signor Tomasi Ferruccio. Da notare di particolare nella seconda la parte dedicata al trasporto, che è stata compilata con orari precisi. A parte le cifre, le scritte sono purtroppo per lo più illeggibili. I francobolli hanno mantenuto il loro colore brillante. -
Almanacco agrario pel 1908
Almanacco di Emanuele Caldini con interessanti annotazioni metereologiche, agricole e familiari (si sono scansionate solo le pagine annotate). A p. XI un elenco di tutte le fiere e i mercati del Triveneto e del Tirolo che cadono nei giorni fissi dell'anno; qui in valle si teneva il mercato due volte all'anno a Calavino (primo sabato di ottobre e il lunedì che segue la quarta domenica di quaresima) e a Vezzano (sabato precedente al terza domenica d'aprile e settembre). Si segnalano i riferimenti salienti: - 24 febbraio: "Raccolta strope", ovvero dei legacci ottenuti dai rami di salice, usati per legare le vigne ai pali - 29 febbraio: pagamento di corone 31.70 per legname da pergola - 1 marzo: evidentemente Todeschini possedeva una carrozza che veniva usata come mezzo pubblico - 18-20 marzo: come indicato a p. XV, il 19 marzo a Trento c'era il mercato di prodotti rurali - 23-28 marzo: potatura delle parti - 13-14 aprile: potatura delle viti - 29 aprile: "Spedito a Noemi [la figlia] un botticello di lit.[ri] 30 vino" - 14 maggio: "Irrorazione fichi, peri e pomi con nicotina": il tabacco fungeva da insetticida - 16-18 maggio: acquisto dei bachi da seta - 25 maggio: "Tiziano zolfora": la solforazione (o solforatura o inzolfatura) è un'operazione consistente nel cospargere gli organi verdi delle piante di preparati a base di zolfo per combattere malattie crittogamiche. - 1 giugno: "Spedito cesto a Gisella [l'altra figlia di Emanuele] con 60 uova e piselli" - 3 giugno: "Giacomo [...] rincalza patate e fagiuoli": "rincalzare" significa accumulare terra al piede di una pianta per sostenerne la crescita. - 4 giugno: "Tempo bellissimo. Giacomo zolfora parti e campo poi travaza vino. L'uva del campo principia fioritura" - 17 giugno: "Piantano frasche fagiuoli parti": le frasche venivano usate come sostegno per le piante di fagioli - 4-5, 8-11 aprile, 19, 23 giugno: commovente notare come questa agenda pensata per il commercio agrario diventi anche una sorta di diario personale. - 20 giugno - 8 luglio: probabilmente Emanuele andò a trovare le figlie a Trento, in occasione della nascita dei nipoti - 9 luglio: "Vendo a Stefano Pisoni il frumento per cor[one] 90. Vedi 15/8 saldato." - 25 luglio: "L'uva bianca del campo principia maturenza", poi sono riportate le date delle annate precedenti nelle quali è maturata l'uva - 4 ottobre: "Vendemmia bianca e consegna alle Sarche" - 12 ottobre: "Maria [la moglie] va a Vezzano e vende il teroldico alla ditta Cembran di Lavis a cor[one] 12 l'Et.[tolitro] franco Lavis" - Le ultime pagine sono tutte dedicate alla vendemmia. -
Corrispondenza tra Emanuele e Oreste Caldini 09.04.1915
Trascrizione: «Non dici mai di avere da noi notizie dopo diverse corrispondenze che ci ab[b]iamo mandate. Qui incomincia la primavera e sbocciano già i fiori. Anche i lavori di campagna proseguono regolari. L'ultima tua aveva la data del 16 Marzo. Molti sono stati gli avvenimenti nei Carpazi e quindi desideriamo tue notizie per sapere se stai ancora ab[b]astanza bene e crediamo che sarai sano come noi. Saluti cordiali.» L'apprensione del padre sarà fortunatamente sciolta il giorno dopo, alla ricezione di una precedente missiva del figlio: -
Una pagina del diario di guerra del Capitano Oreste Caldini del 1917
In questa pagina, tra le informazioni di guerra, il Capitano annota con una croce nera il giorno della morte di suo padre Emanuele (24.07.1917) -
Compravendita terreni 1845
Il documento tratta di una compravendita di "un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla" a Vezzano confinanti con "la strada nuova" e fa riferimento ad un altro fondo in Cignon. Le misure sono indicate in pertiche (quadrato da 12 piedi di lato) e piedi di Vienna (31,61024 cm). I valori sono espressi sia in fiorini e carantani in valuta di Vienna che in fiorini e carantani abusivi plateali. I carantani valevano 1/60 di di fiorino. Il documento è redatto su carta legale da 30 kreuzer (carantani) e riporta in calce il timbro del Imperial Regio Giudizio Distrettuale di Vezzano. ------- Per una prima rapida lettura si riporta la trascrizione: Vezzano li 18 ottobre 1845 In ordine al compromesso dei 28 agosto po. po. ed alla misurazione fatta dal peritto Tommaso Trentini dei 10 settembre po. po. i qui presenti Antonio del fu Giuseppe Benigni di Vezzano, Giombattista del fu Vincenzo Bassetti di Santa Massenza sono passati al seguente dfinitivo contratto di compravendita. Antonio Benigni trasferisce in assoluta proprietà a titolo di vendita a Giambattista del fu Vincenzo Bassetti un’arrativa con viti, e Gelsi, e crozzivo annesso luogo detto al Campo nuovo in Sopravilla di sopra pertinenza di Vezzano, cui confinano a mattina la strada nuova, e Giorgio Benigni, mezzodì lo stesso Giorgio Benigni, e Giuseppe fu Bortolo Benigni, sera la roggia, a settentrione il venditore Antonio Benigni, l’arativo di pertiche 651 piedi 5 di Vienna, ed il Crozzivo pertiche 204 piedi 3.- Questa compravendita viene fatta per lo prezzo convenuto di fiorini 2(?) la pertica viennese dell’arativo, e di fiorini 4 la pertica del crozzivo in valuta abusiva di piazza e quindi in complesso per lo prezzo di fiorini 1317..18 Mille trecento dieci sette e carantani dieciotto abusivi plateali. A conto di questo prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Gio’Batt: Bassetti d pagare in solieno (?) di esso venditore la metà del capitale ipotecario di fiorini 800 d’impero dipendente da documento primo febbraio 1791, coi relativi interessi fin qui goduti qual metà di capitale ed interessi inposta in valuta di Vienna moneta di convenzione fiorini 429..40 ½ pari ad abusivi plateali.- - - f. 533–1/4 ritenuto che altra simile metà sta a carico di Giorgio Benigni fratello del venditore.- Egualmente in isconto di detto prezzo il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare al seminario vescovile di Trento fiorini 148..43 ½ in M (??) pari ad abusivi plateali - fi 193..20 per metà di capitale, interessi, e spese dipendente da documento 3 Maggio 1788, ritenuta che altra simile metà stà a carico di Giorgio Benigni fratello del Venditore. In isconto pure del detto mezzo di compravendita il venditore Benigni assegna al compratore Bassetti da pagare entro due settimane fiorini 25 ed entro due anni altri fiorini 300 in tutto ab. plateali fi 325..- ad Antonio figlio di esso venditore per la metà del capitale ipotecario di quello dovuto in forza del documento dei 6 (?) archiviato li 15 Novembre 1837 sotto N° 542. Anzi trovandosi qui presente esso assegnatario Antonio Benigni figlio, dichiara d’accettare il premesso assegnamento, e dichiara pure in riguardo all’altra metà di capitale donatogli in forza del sopracitato documento fi 1051..20 1/4 di rimozione all’ipoteca a lui compettente sul fondo a sopravilla e di attenersi a quella dell’altro fondo a Cignon ferma però fino al pagamento degli assegnati fi 325 abusivi ? anche l’ipoteca sul fondo a sopravilla. Il compratore Bassetti in isconto del pari del prezzo suddetto ha sborsati al venditore Anto= Benigni abusivi - - - fi. 150..- Finalmente a solito del convenuto prezzo il compratore pagherà il venditore entro un anno fi 115..57 ¾ Il venditore Benigni dichiara di garantire fi. 1317..18 il venduto stabile per libero di ipoteche a riserva di quelle riferibili alla fatta accolazioni(?) - Sulle somme assegnate, e insolute dovrà dal compratore corrispondersi fino al pagamento l’interesse del 5/6& Fino al pagamento dell’intiero prezzo resta riservata a favore dei creditori, e del venditore l’ipoteca speciale porvileggiata (?) sul venduto stabile suddetto. Le parti si autorizzano vicendevolmente all’archiviazione del presente nel libro degli istromenti (?) presso il Giudizio.- Ora letto si firmano Antonio Benigni segno di croce di Gio. Bassetti x Antonio Benigni figlio Nazzaro Ronchetti testimonio Francesco Patuzzi in nome di Gio’ Batt’ Bassetti, che fece la croce, e fu testimonio N. 5919 Inscritto oggi a ore 11 ant= al N° 515 in questi pubblici registri dei diritti coli (?) dall’i. a. Giud. ? Vezzano li 19 8bre 1845 de Vigillio La presente è conforme al suo originale e stesa in carta (?) da fi. 4.- dall’i r giudizio di Vezzano li 24 8bre 1845 [firmato] [Trascrizione da ricontrollare di Rosetta Margoni, 11.2.2021] -
Convenzione per diritti di passo - 1837
Il documento tratta una convenzione fra due famiglie Bassetti per i diritti di "passo, e ripasso a piedi, e col bestiame disgiunto" in un "vòlto" posto al piano terra di una casa "in località detta al Torchio" e in un orto accanto ad essa. Si parla anche della costruzione di un barbacane a sostegno di una casa. Le firme degli interessati alla convenzione vengono fatte col segno della croce. Si riporta la trascrizione per una prima rapida lettura: Santa Massenza li 12 dodici ottobre 1837 trentasette Si premette che ai fratelli Andrea e Giovanni de fu Gio’ Bassetti di S. Massenza competteva il diritto di passo, e ripasso a piedi, e col bestiame disgiunto a traverso ad un volto apiano terra della casa di GBattista del fu Vincenzo Bassetti di S. Massenza, esistente questo volto nella casa di vagione d’esso Giobatta Bassetti sita in questa Villa in loco detto al Torchio. Si premette altresì, che questo diritto di servitù attiva spettante ai fratelli suddetti Andrea, e Gio’ Bassetti, è da riguardarsi come un diritto reale accordato in perpetuo ai proprietari della casa sita in S. Massenza in località detta al Torchio di gagione dei fratelli Andrea e Gio’ fratelli Bassetti.- Dopo tutto ciò le parti qui presenti divennero alla seguente Convenzione I qui presenti, e sottoscritti anzi con croce firmati fratelli Andrea , e Giovanni Bassetti per se agendo ed eredi rinunziano al paso presente, e per se ed eredi accetante Gbattista Bassetti il diritto del passo e ripasso a piedi, e con bestiame sciolto ad essi loro spettante quai possessori della casa da loro attualmente abitata in S. Massenza a traverso del volto apiano terra di compendio della casa di Gbattista Bassetti. Esso Gbattista Bassetti poi dà e concede ai predetti Gio e Andrea Bassetti quai proprietari della casa di S. Massenza al Torchio confinante 1° Gbatta Bassetti fu Vincenzo e così pure al 2°, 3° fratelli Parisi, 4° gli stessi e Giuseppe Polli salvi (?), il diritto di servitù attiva del passo, e ripasso a piedi, e bestiame sciolto a tramezo l’orto di vagione di Gbattista fu Vincenzo Bassetti e ciò nella larghezza di quattro piedi; al quale orto confina al 1° la strada comune, 2° Giuseppe Polli, e i sud. [suddetti] fratelli Andrea e Gio Bassetti, 3° gli stessi, 4° i fratelli Parisi salvi (?) E ciò fanno i suddetti fratelli Gio’, ed Andrea Bassetti perché oltre il suddetto diritto di passo esso Gbatta fu Vincenzo Bassetti si obbliga, e promette di pagare ai predetti Andrea e Gio Bassetti l’importo di fiorini 15 quindici abusivi nel prossimo S. Martino 1837 sette, riservato a Gio, e Andrea Bassetti di poter costruire all’occorrenza un barbacano nell’orto suo a sostegno della loro casa sopra descritta. - Gbattista Bassetti autorizza i fratelli Gio, e Andrea Bassetti a far inscrivere da se soli il presente documento nei libri relativi del Lod. I. R. Giudizio Distrettuale di Vezzano. Le spese sono tutte a carico di Gbattista Bassetti. Preletto le parti si firmano con croce Segno di croce di Gbattista Bassetti Segno di croce di Giovanni Bassetti Segno di croce di Andrea Bassetti Gio Danieli (?) ? sottoscritto per Gio Bassetti, Gio, ed Andrea Bassetti Antonio ? ? ? e testimonio come sopra [firma] Acquistato nel libro dei strumenti di questo Giudizio li 13 care alle ore 10 ante al N° 616 Vezzano 13 Xmbre 1837 [Trascrizione da ricontrollare di Rosetta Margoni, 12.2.2021] -
Biglietto della lotteria nazionale
Biglietto della lotteria nazionale completo della "Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi". Sulla parte destra della pagina finale campeggia uno dei motti di Mussolini. -
Carta dotale di Irene Poli - 1887
Carta di dota di donna benestante data la quantità di vestiti, oltre ai mobili ed ai fiorini spettanti "in conto di legitima". Come di consueto l'atto vede come protagonisti il padre della futura sposa e quello del futuro sposo. Lo stimatore dei beni è un sarto. La trascrizione completa per una prima rapida lettura è allegata.