Lo scorcio raffigura una casa contadina tipica del paese, forse illustrata dall'artista perchè la più rappresentativa o particolare. Si notano i caratteristici poggioli di legno e un muretto a secco che delimita la strada.
La fotografia ritrae un momento della processione avvenuta nel paese di Stravino durante una visita pastorale dell'arcivescovo Celestino Endrici.
È possibile notare le pareti dei muri abbellite con preziosi copriletti e tovaglie. Tale usanza era simbolo di rispetto da parte dei fedeli durante le processioni religiose.
Gioco di fortuna usato tradizionalmente alla festa della Commemorazione del Voto di San Valentino a Vezzano la prima domenica di settembre. È formato da una griglia in cui sono inseriti dei cilindri di legno, detti "pirolòti", che si differenziano nella parte nascosta in tre tipologie. Quelli bucati sono collegati ai premi più belli, i rossi a quelli di medio valore, i bianchi a quelli di consolazione.
Libretto del porto d'armi del "Regno d'Italia" per la caccia, di Celeste Faes: su alcune pagine sono presenti degli scarabocchi che, ci racconta Carlo Faes, sono opera di un bambino (fatti probabilmente per gioco).
È presente anche la registrazione, in fondo al libretto, del versamento della tassa.
Processione della Madonna del 1960 circa. La popolazione si trova riunita nelle campagne di Fraveggio, delle quali si intuisce una posizione incerta grazie alla montagna (versante del Monte Gazza).
Benedizione dei Motori del 1963 circa a Fraveggio in Piazza Giovanni Bressan. Accanto al cedro presente nella fotografia, che fu abbattuto nel 1995 poiché era diventato troppo alto, in passato c'era una fontana (tolta nel 1960). Dal numero di Ape Car presenti è evidente l'occupazione principale degli abitanti, per la maggior parte contadini, che si spostavano per poter vendere il loro raccolto
Festa in piazza a Fraveggio nell'anno 1953 in occasione dell'ordinazione di don Celestino Faes: per l'occasione era presente la banda di Vezzano, poiché a Fraveggio non ce n'è mai stata una.
Da notare la vecchia fontana sulla destra, demolita nel 1960.
Scorcio di Fraveggio visto dalla piazza Giovanni Bressan: dalla piazza si guarda verso la chiesa, lungo via San Bartolomeo. L'occasione rappresentata è la Processione della Madonna.
Sull'angolo della casa sulla destra si vedono il classico lampione a piatto e il braccio di sostegno delle linee elettriche aeree con i cinque isolatori di corrente in ceramica.
Piazza Giovanni Bressan di Fraveggio, scattata nel periodo della Prima Guerra Mondiale. Sei uomini e due donne siedono e sostano attorno ad un tavolo bevendo, probabilmente del vino, dando le spalle alla fontana che fu demolita nel 1960, quando l'acqua potabile ormai arrivava in tutte le abitazioni. Solo tre dei presenti sono in abiti civili (ovvero il primo uomo e le due donne, Giovanni Bressan e Pia Bressan, non si sa chi sia l'altra donna): gli altri sono tutti in divisa.
Processione della Madonna a Fraveggio in data 8 dicembre 1932, in occasione dell'Immacolata. Si vede la gente che porta in processione la statua della Madonna, con la partecipazione anche della banda di Vezzano.
Processione alla Madonna nel paese di Fraveggio, fra il 1932 e il 1936. La Processione si svolgeva probabilmente sulla strada che conduce all'abitato di Lon.
Scuola elementare di Fraveggio, 1920. Alunni dalla 1° alla 5° radunatisi all'esterno dell'edificio: si usavano le pluriclassi.
Alcuni reggono dei libri o forse dei quaderni, mentre un bambino sulla destra della prima fila regge una lavagnetta che recita "Fraveggio".
In alto, un altro bambino sventola la bandiera italiana.
Visuale del Lago di Santa Massenza dell'anno 1958: le due bambine sulla destra guardano alle spalle del fotografo. La visuale prende per intero il Lago di Santa Massenza, dove si vedono vari coltivi e la centrale, oltre all'abitato sulla destra. Si può vedere anche parte della Valle di Cavedine con Castel Madruzzo. Sul retro della fotografia è indicato "piai", località dello scatto da cui passa la vecchia strada che da Fraveggio giunge a Lon.
Fraveggio, 1950 circa. Popolazione riunita in occasione di una festa, si pensa fosse la Festa di San Bartolomeo, che si svolge il 24 agosto, per via degli abiti leggeri indossati dalla gente, per lo più donne.
La fotografia è stata scattata guardando alla chiesa e alla scalinata che vi sale. La nicchia sopra il portone principale ospita la statua settecentesca di San Pietro, oggi custodita nella sacrestia.
La contessa di Castel Toblino con il Decano visita la Famiglia Cooperativa di Ranzo fondata su iniziativa di don Alfonso Amistadi, nel 1894. Insieme a questi tre personaggi altra gente di Ranzo. Si notano diversi particolari caratteristici della casa rustica: scale in pietra ed in legno senza ringhiere, ballatoio su cui essiccare le pannocchie, aperture senza infissi sui solai ("bochéri") per essiccare il fieno, orto recintato a protezione dagli animali.
Il Comune di Cavedine è stato istituito il
Provincia: Trento (TN)
Regione: Trentino-Alto Adige
Popolazione: 2.947 abitanti(01/01/2019 - Istat); 3.004 ab. al 31.12.2020 - aggiornamento dati Comune di Cavedine
Superficie: 38,23 km²
Densità: 77,09 ab./km²
Codice Istat: 022053
Codice catastale: C393
Prefisso: 0461
CAP: 38073
Indirizzo Municipio: Comune di Cavedine - Via XXV Aprile 26 - 38073 Cavedine TN
Numeri utili: Centralino 0461 568518 - Fax 0461 569030
Sito istituzionale: www.comune.cavedine.tn.it
Zona sismica 3: Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti.
Zona climatica F: Nessuna limitazione per l'accensione degli impianti termici.
Queste informazioni sono desunte da:
Il Comune di Madruzzo è stato istituito il 1° gennaio 2016 mediante la fusione dei comuni di Calavino e Lasino.
Provincia: Trento (TN)
Regione: Trentino-Alto Adige
Popolazione: 2.908 abitanti (01/01/2019 - Istat)
Superficie: 28,93 km²
Densità: 100,52 ab./km²
Codice Istat: 022243
Codice catastale: M357
Prefisso: 0461
CAP: 38076
Indirizzo Municipio: Comune di Madruzzo - Piazza Alcide De Gasperi (Lasino) 25 - 38076 Madruzzo TN
Numeri utili: Centralino 0461 564141 - Fax 0461 563040
Sito istituzionale: www.comune.madruzzo.tn.it
Zona sismica 3: Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti.
Zona climatica F: Nessuna limitazione per l'accensione degli impianti termici.
Queste informazioni sono desunte da:
L'Atlas Tyrolensis (atlante del Tirolo) è stata pubblicata nel 1774 in forma di incisione in rame decorata. A causa della grande scala adottata (1:104.000), della sua precisione e della dimensione dell'area visualizzata, questa carta risulta essere uno dei più importanti risultati cartografici internazionali del XVIII secolo.
Su Wikimedia si trovano diversi estratti di questa mappa da uno dei quali abbiamo ritagliato questa sezione della Valle dei Laghi.
Scatto che raffigura l'interno della chiesa di S. Biagio durante i primi anni del 1900. È possibile notare molti dettagli architettonici e decorativi ora non più presenti. In particolare si nota un bozzetto che mostra come sarebbe dovuta apparire la decorazione attorno alla pala d'altare di S. Biagio.
Qui altre foto:
La fotografia ritrae tutti gli attori protagonisti del dramma sacro della Passione di N. S. Gesù Cristo avvenuta nel 1925 a Vigo Cavedine. Lo scatto è opera dello studio fotografico F. Emanuelli di Arco.
Una delle particolarità di Castel Toblino è la sua antichità, infatti ne troviamo testimonianza a partire dal 201 d.C. con un tempietto dedicati ai fati e alle fate ad opera di Druino, amministratore dei Tublinati per conto del console Marco Manilo Avio Muciano.
Nel 1100 viene affidato dal Principe Vescovo alla famiglia dei Toblino che inizierà la costruzione del fortilizio con annessa dogana.
Nel XII secolo viene realizzato il fortilizio quadrangolare con grosse mura medievali e la torre circolare.
Nel XIV secolo passa nelle mani dei signori Da Campo.
Nel XV secolo vengono rialzati e ampliati gli edifici già esistenti, viene collegata la parte antica con quella più recente e viene costruita la casetta delle guardie.
Dal 1459 viene incamerato dalla Chiesa di Trento.
Dal XVI secolo assume funzione residenziale e vive il suo periodo più florido. Bernardo Clesio fa addirittura chiamare il Fogolino per affrescare una stanza.
Dal 1544 assistiamo all'ascesa della famiglia Madruzzo. Viene ristrutturata la cinta muraria con la caratteristica merlatura ghibellina a coda di rondine.
Con la morte di Carlo Emanuele Madruzzo, Principe Vescovo morto senza lasciare eredi legittimi, il maniero passa ad una delle eredi femmine, Giovanna Madruzzo in Wolkenstein. E poi al figlio Gaudenzio Fortunato Wolkenstein.
I Wolkenstein ne mantennero il controllo fino al 1960 quando viene venduto all'attuale proprietario.