Un bambino porta la sorellina con la carriola. Interessanti le informazioni paesaggistiche: la pavimentazione della Piazzetta di Sant'Anna era in sterrato e della strada in selciato; la zona ora occupata dal parco giochi e da diverse case era allora tutta campagna. Si intravede anche il capitello di S. Anna.
Ad inizio 900 erano comuni le famiglie molto numerose, anche con più di 10 figli tanto che succedeva frequentemente che madri e figlie avessero figli coetanei. Povertà, elevata mortalità (per malattie, guerra, lavoro), emigrazione erano flagelli comuni.
Qui vediamo la famiglia di Eugenio e Maria Miori che avevano avuto 10 figli tra il 1896 ed il 1915 e quasi tutti hanno poi raggiunto l'età adulta. La più piccola nella foto è Noemi Miori, l'ultima nata.
Un bimbo muove i primi passi nel cortile di casa aiutato da un girello di legno. Sullo sfondo i campi terrazzati che contraddistinguono l'ambiente di Ranzo.
Operai al lavoro con pale e carriole per la costruzione della strada di collegamento Vezzano-Ranzo. Fino ad allora Ranzo era collegato al fondovalle solo con la strada di Paone che porta a Castel Toblino.
Mansueto Leonardi, come prevede il codice della strada, cammina tenendo il bue che tira il carro carico lungo la strada statale, il fratello Aldo lo segue. Sono loro gli ultimi bovari della zona.
La tromba idraulica, come veniva chiamata un tempo la pompa idraulica, era fornita di una vasca riempita a mano dai pompieri che prelevavano l'acqua a secchi dalla roggia, 4-6 uomini la trasportavano poi a mano sul luogo dell'incendio, lì altri 8 uomini pompavano l'acqua nella manichetta ed un altro pompiere con la lancia dirigeva il getto d'acqua a pressione sulle fiamme. Se l'incendio era lontano dalla roggia l'autopompa veniva caricata su un carro trainato da cavalli. Questa vecchia tromba idraulica era probabilmente in dotazione al "Corpo Volontari Zappatori Pompieri di Vezzano" formato nel 1887 dal gruppo dei Comuni di Vezzano, Calavino, Padergnone, Ranzo, Fraveggio, Lon, Ciago e Baselga. Il gruppo era formato da tre sezioni: zappatori, pompieri ed assistenti; la tromba idraulica faceva parte dell'equipaggiamento dei pompieri. La data presunta si riferisce alla data di nascita del Corpo.
All'interno del magazzino concesso ai pompieri di Vezzano don Dante celebra la cerimonia di inaugurazione assistito da un chierichetto e circondato dai vigili del fuoco volontari.
Il Gruppo culturale “La roda” è nato nel 1991 in occasione del 40° anniversario di ricostruzione del Comune di Padergnone allo scopo di realizzare una pubblicazione su storia, tradizioni e tessuto sociale nei suoi multiformi aspetti di questo paese-comune. In una delle pergamene esaminate, datata 11 dicembre 1612, i ricercatori hanno trovato che “li maggiori siano in perpetuo elletti Drio La Roda” cioè a turno, di qui il nome del gruppo e la decisione di svolgere a turno il ruolo di responsabile dell'associazione stessa. Dopo la pubblicazione di questo libro, il gruppo si è sempre occupato della redazione del notiziario comunale ed ha curato altre pubblicazioni sia per il Comune che per le associazioni del paese con le quali collabora anche nell'organizzazione di particolari ricorrenze.
---
Bibliografia:
pag. 18
Retrospettive è nata nel 1985 a Vigo Cavedine grazie ad un gruppo di persone amanti del loro territorio e della ricerca storica.
Dal 1988 pubblica il semestrale culturale che viene distribuito a tutte le famiglie della Valle di Cavedine: "Retrospettive Periodico culturale della Valle di Cavedine". Dal 2005 è diventato "Retrospettive Periodico culturale della Valle dei Laghi" avvalendosi anche del contributo editoriale degli altri gruppi culturali della Valle e viene distribuito a tutte le famiglie della Valle dei Laghi.
La rivista "Retrospettive" è consultabile anche qui:
Lo spazio espositivo "La dòna de 'sti ani" è nato nel 2012 da un progetto tra l'ex Comune di Lasino e l'Associazione Culturale Retrospettive. Si trova a Lasino presso gli avvolti del Municipio di Madruzzo in Piazza Alcide Degasperi 25. Contiene la ricostruzione di una cucina, una stanza da letto e un magazzino con molti oggetti del passato oltre una sala in cui vengono svolti laboratori per il recupero delle tradizioni.
A cavallo tra gli anni '40 e '50 a servizio della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza, in fase di costruzione, è stata scavata la Galleria ai Gaggi, sopra Lon:
L'Ecomuseo Valle dei Laghi ha fatto i primi passi nel 2012, è stato ufficialmente costituito con atto notarile firmato il 26 gennaio 2015 dal Presidente della Comunità di Valle e dai Sindaci dei 6 comuni della Valle dei Laghi (Terlago, Vezzano, Padergnone, Calavino, Lasino e Cavedine), è stato riconosciuto dalla PAT con determina del 30 maggio 2016. Fra i molti progetti attivati, nel gennaio 2020 ha dato il via a questo "Archivio della Memoria della Valle dei Laghi" offrendo visibilità sia ai materiali prodotti e raccolti direttamente da Ecomuseo sia a quelli messi a disposizione da enti, associazioni e privati.
Sono qui riuniti gli oggetti raccolti dai bambini della classe prima primaria di Vezzano, all'interno del "Progetto memoria" realizzato in collaborazione con Ecomuseo della Valle dei Laghi, ed esposti in una mostra da loro presentata il 6 maggio 2019 presso l'aula magna del Polo Scolastico di Vezzano. Accanto al tema degli animali i bambini hanno sviluppato quello dei cereali ed hanno accettato anche oggetti di vario genere portati a scuola da parenti e amici.
Oltre a portare, conoscere ed usare gli oggetti i bambini hanno raccolto foto, realizzato cartelloni e ricostruzioni, partecipato ad uscite ed interviste, presentando il tutto alla mostra.
Si trovano qui le foto, scansionate e restituite ai legittimi proprietari, dal Gruppo Culturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano in molti anni di attività di ricerca sulla storia locale; è attivo infatti fin dal 1986, così come le pubblicazioni edite e/o curate dal gruppo.
Fra i soci fondatori c'erano:
Il Comune di Vallelaghi ha un archivio storico contenente documenti che risalgono fino al 1208 provenienti dagli ex comuni in esso confluiti e da altri archivi aggregati. I documenti dell'archivio storico comunale hanno oltre 40 anni e sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla se l'archivio non si trova in fase di ordinamento, salvo eccezioni che dovranno essere valutate caso per caso.
Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti sono accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi nell'archivio di deposito, ove sono conservate tutte le pratiche chiuse.
Il Comune possiede inoltre una raccolta di fotografie storiche del suo territorio accessibile su richiesta.
Nella foto, scattata a Fraveggio davanti alla scuola in occasione del raduno annuale dei soci della Cassa Rurale di Santa Massenza che aveva una filiale anche lì, si vedono un gran numero di soci, tutti maschi. La Cassa Rurale di Santa Massenza, nata nel 1912, a seguito di successive fusioni, nel 1999 è confluita nella Cassa Rurale della Valle dei Laghi e nel 2017 nella Cassa Rurale dell'Alto Garda.
Al tempo in cui il caffè era considerato un bene di lusso, al posto del "cafè bòn" si usava il caffè di orzo. L'orzo veniva tostato sulla stufa per mezzo di questa pentola di ferro detta "brustolin", munita di una manovella sul coperchio, collegata ad una spatola anch'essa di ferro al suo interno, che permetteva di muovere l'orzo. Una piccola apertura chiudibile sul coperchio permetteva di inserire i chicchi, controllare il grado di tostatura dell'orzo e toglierlo dalla pentola dopo il raffreddamento.
Il catino era attrezzo di uso comune in ogni casa per la pulizia personale prima della costruzione delle stanze da bagno. Qui è usato per fare il bagno ad una bimba di pochi mesi.
Libretto di servizio di Pia Bressan rilasciato dall'I.R. Commissariato di Polizia Trento in conformità del Regolamento per la gente di servizio del 22 Gennaio 1879 valevole per la Contea Principesca del Tirolo. Da questo libretto di servizio si evince che Pia Bressan, nata a Fraveggio nel 1885, ha lavorato in qualità di domestica a Trento dal 1901 al 1915 presso diverse famiglie ottenendo da tutte ottime credenziali.
Interessante nota spese estratta da un quaderno di classe quarta della scuola elementare di Fraveggio - anno scolastico 1931-32 - da cui si ricava il corredo scolastico che si utilizzava per un anno di scuola ed i relativi costi.
La bambina, nata nel 1920, doveva assolvere l'obbligo scolastico di 8 anni in una scuola con sole 5 classi.