La fotografia ritrae tutti gli attori protagonisti del dramma sacro della Passione di N. S. Gesù Cristo avvenuta nel 1925 a Vigo Cavedine. Lo scatto è opera dello studio fotografico F. Emanuelli di Arco.
Una delle particolarità di Castel Toblino è la sua antichità, infatti ne troviamo testimonianza a partire dal 201 d.C. con un tempietto dedicati ai fati e alle fate ad opera di Druino, amministratore dei Tublinati per conto del console Marco Manilo Avio Muciano.
Nel 1100 viene affidato dal Principe Vescovo alla famiglia dei Toblino che inizierà la costruzione del fortilizio con annessa dogana.
Nel XII secolo viene realizzato il fortilizio quadrangolare con grosse mura medievali e la torre circolare.
Nel XIV secolo passa nelle mani dei signori Da Campo.
Nel XV secolo vengono rialzati e ampliati gli edifici già esistenti, viene collegata la parte antica con quella più recente e viene costruita la casetta delle guardie.
Dal 1459 viene incamerato dalla Chiesa di Trento.
Dal XVI secolo assume funzione residenziale e vive il suo periodo più florido. Bernardo Clesio fa addirittura chiamare il Fogolino per affrescare una stanza.
Dal 1544 assistiamo all'ascesa della famiglia Madruzzo. Viene ristrutturata la cinta muraria con la caratteristica merlatura ghibellina a coda di rondine.
Con la morte di Carlo Emanuele Madruzzo, Principe Vescovo morto senza lasciare eredi legittimi, il maniero passa ad una delle eredi femmine, Giovanna Madruzzo in Wolkenstein. E poi al figlio Gaudenzio Fortunato Wolkenstein.
I Wolkenstein ne mantennero il controllo fino al 1960 quando viene venduto all'attuale proprietario.
Lo scatto ritrae l'allora Vicario generale della diocesi di Trento mons. Guido Bortolameotti durante una celebrazione tenutasi al Santuario di Cavedine. Sullo sfondo si nota il paese di Cavedine visto dall'alto.
Il sonetto d'occasione rispetta la sua forma tipica in 14 endecasillabi raggruppati in due quartine e due terzine, ed è incorniciato da una stampa; il contenuto sottolinea l'aspetto sacrale cattolico del legame coniugale.
in calce alla composizione è riportato "La sorella Sabina ed i zii Augusto e Enrica.
Sfruz [Val di Non], 24 Febbraio 1906."
Le nozze sono state celebrate come da tradizione nel paese di origine della sposa ma poi hanno vissuto a Calavino, paese di origine dello sposo (Pedrini del ramo Mentol). I loro figli si sono poi trasferiti a Vezzano, lei era la maestra Celestina Giuseppina detta Bepina e lui l'ingegnere dell'Enel Aldo Maria.
Il quadro ha le dimensioni di 44 x 30 cm.
Il Comune di Vallelaghi è stato istituito il 1° gennaio 2016 mediante la fusione dei comuni di Padergnone, Terlago e Vezzano.
Provincia: Trento (TN)
Regione: Trentino-Alto Adige
Popolazione: 5.065 abitanti (01/01/2019 - Istat)
Superficie: 72,46 km²
Densità: 69,90 ab./km²
Codice Istat: 022248
Codice catastale: M362
Prefisso: 0461
CAP: 38096
Indirizzo Municipio: Comune di Vallelaghi - Via Roma (Vezzano) 41 - 38096 Vallelaghi TN
Numeri utili: Centralino 0461 864014 - Fax 0461 864612
Sito istituzionale: www.comune.vallelaghi.tn.it
Zona sismica 3: Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti.
Zona climatica E: Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al 15 aprile (14 ore giornaliere), salvo ampliamenti disposti dal Sindaco.
Queste informazioni sono desunte da:
Piccolo gruppo familiare intento alla pulitura di un mucchio di prezzemolo ammassato sul cassone di un'Ape Car. L'operazione consisteva nella sottrazione delle foglie secche o marce e il raggruppamento delle piante in mazzetti, che venivano poi venduti nei mercati cittadini.
Si festeggia il 25° di fondazione della Cooperativa. Sulla destra si vede il nuovo fabbricato che ospita i forni essiccatoi per i bachi da seta. Sulla facciata dell'edificio sono riportate le varie attività della Cooperativa nel cui fabbricato, come si nota sulla sinistra, ha sede anche la Cassa Rurale.
Panorama dall'alto di Cavedine e della valle verso sud, probabilmente dell'inizio degli anni '30. Si notano le strade interpoderali che risalgono la valle verso le frazioni di Brusino e Vigo. Di quest'ultimo si vede come la chiesa segnasse l'inizio dell'abitato.
Don Ermenegildo Tonelli in posa davanti al monumento dedicato ai caduti situato lungo la via crucis che conduce al Santuario di Cavedine.
Il monumento è stato eretto nel 1934, per ricordare “i figli caduti in guerra e quelli morti lontani dalla terra dei padri, perché tutti qui vivano nell'affetto e nella prece dei fratelli”.
Sullo sfondo è possibile notare la Chiesa di Santa Maria Assunta che domina il paese di Cavedine.
Illustrazione di cm 43 x 26 con riportati i ritratti con i nomi degli alpini del gruppo. Ottavio Bassetti, a cui era dedicato il gruppo, reduce dalla Russia, è morto durante l'internamento in Germania nel 1944. La sorella Rosetta è stata nominata madrina del gagliardetto. Il loro cappellano era don Dante Clauser, parroco di Vezzano tra il 1957 ed il 1964. Il gruppo, costituito nel 1953, è stato inaugurato l'8 giugno 1958 e probabilmente questo elaborato grafico è stato fatto proprio per questa occasione. Nel 1966 si staccherà da Vezzano il gruppo Monte Gazza.
Veduta di Brusino. Lo scatto è stato realizzato in prossimità dell'attuale strada provinciale che attraversa la Valle di Cavedine. È possibile notare la struttura dell'attuale casa sociale, la chiesa più antica del paese e sullo sfondo il gruppo di case che lo compongono. L'assenza della nuova chiesa ci permette di stabilire che questo scatto è antecedente al 1954.
Ritratto fotografico di giovane donna. L'abbigliamento e l'acconciatura dimostrano che si tratta di uno scatto successivo agli anni '20. Si può notare il timbro fotografico "fotografia G. Bruner & C Trento".
Sul retro della fotografia appare il nome "Bressan Leopolda".
Le donne stanno sgranando l'uva per poi riporla nelle cassette. La fotografia riporta sul retro: "saluto Menn Hilihenbach Jahnsh 23. – nonno Guido e mamma Poldina … a engabiar ua"
Dal punto di vista amministrativo la Valle dei Laghi coincide con la Comunità della Valle dei Laghi e comprende il territorio dei tre comuni di Cavedine, Madruzzo e Vallelaghi. Dal punto di vista geografico i confini non sono così precisi: indicativamente si apre con l'uscita dal "Bus de Vela" e si chiude con le Marocche di Dro.
Parte dell'antica Judicaria, veniva considerata lembo delle Valli Giudicarie ed al suo interno vi si trova la Valle di Cavedine, il Basso Sarca, il Vezzanese, la Conca di Terlago.
L'idea che questa valle dovesse aver un'identità ed un nome proprio trovò in Giuseppe Morelli un appassionato sostenitore. Molte furono le proposte e le discussioni tra studiosi, associazioni, popolazione. Alla fine di questo percorso, il 20 settembre 1964 presso l’Hotel due Laghi di Padergnone, Morelli propose il nome Valle dei Laghi che, messo in votazione, raccolse l’unanimità dei voti. Dopo quella scelta nacque il Comitato per la promozione culturale sociale ed economica della Valle dei Laghi da lui presieduto. Questo nuovo nome ha preso sempre più piede fino ad essere istituzionalizzato con la nascita della Comunità della Valle dei Laghi nel 2006.
Quota m: 414, Superficie mq: 120.000 c. (a livello idrometrico 1,90), Volume mc: 445.000, Prof. mass. m: 11, Prof. media m: 3,8.
Si trova alle pendici orientali del Gruppo Gazza-Paganella in una depressione in cui passava anticamente il fiume Adige.
La sua forma è oblunga, con un restringimento mediano, che lo suddivide in due bacini distinti; quello meridionale più naturalistico e quello settentrionale più turistico, separati dalla strada provinciale che lo attraversa.
Due immissari portano il loro contributo al lago meridionale: la Roggia di Terlago, che nasce nei pressi del Lagostel, raccoglie le rogge di Monte Terlago e di Castel e il piccolo Rio Rodèl, attraversa interrato il paese (un tempo dava energia ai mulini) e dal Fosso Maestro che nasce dal pianoro di Sant'anna (Sopramonte). Le sue acque affluiscono all'Adige attraverso un emissario sotterraneo di tipo carsico attraverso alcuni inghiottitoi, localmente chiamati "lóre" che si trovano lungo la riva orientale.
Sulle sponde settentrionali sono stati individuati i resti di un accampamento del Tardo Paleolitico-Mesolitico (VIII- IX Millenio a. c.) ed a livello naturalistico la vegetazione presente nei prati aridi di questa zona sono molto interessanti.
La zona che comprende l'intero lago e le sue sponde, la zona meridionale umida e quella settentrionale arida, con un'area di 109.3 ettari, costituiscono un'area protetta denominata "Zona Speciale di Conservazione Terlago", Codice Rete Natura 2000: IT3120110.
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Bibliografia:
- Gino Tomasi, La Valle dei Laghi - 6. Di Lago in Lago - Lago di Terlago, IN: Di lago in lago: un percorso fra storia e natura nella Valle dei Laghi, Associazioni Culturali della Valle dei Laghi, 2005, pp. 17-19
- Depaoli Verena, Il Lago di Terlago, IN: Di lago in lago: un percorso fra storia e natura nella Valle dei Laghi, Associazioni Culturali della Valle dei Laghi, 2005, pp. 31-67
- Depaoli Verena, Terlago e le sue acque - 2. I corsi d'acqua, IN: Il Libro delle Acque, Associazioni Culturali della Valle dei Laghi 2008, pp. 94-100
- Cavagna Stefano, Acqua Viva Terlago - Punti di scoperta intorno al lago,
Vezzano (TN): Ecomuseo della Valle dei Laghi 2016
Il Monte Bondone delimita ad Est la Valle dei Laghi e la separa dalla Valle dell'Adige. Verso Nord termina con la forra del torrente Vela, chiamata "Bus de Vela", che lo separa da Monte Soprassasso. Verso Sud prosegue col Monte Stivo.
Le cime più alte sono: il Palon (2090 m s.l.m.) verso Nord, seguito dalla dorsale Cornetto o Cronicello (2180 m,), Doss d'Abramo (2140 m) e Cima Verde (2102 m), che costituiscono la "Riserva Integrale delle Tre Cime del Monte Bondone, e, verso Ovest, la Rosta (1832 m).
Fra loro, a circa 1500 metri di quota, si trova l'altopiano delle Viote con un importante giardino botanico alpino, un Centro di Ecologia Alpina, la zona protetta della Torbiera, la "Terrazza delle Stelle - sito UNESCO connesso al cielo” per l'osservazione astronomica.
Verso la Valle dei Laghi c'è poi il Lago di Lagolo (950 m s.l.m.).
Dal punto di vista amministrativo la parte occidentale del monte, che guarda verso la Valle dei Laghi, fa parte dei territori di Vallelaghi, Madruzzo e Cavedine, quella settentrionale appartiene al comune di Trento e quella orientale, volta verso la Valle dell'Adige è di Garniga, Cimone e Villa Lagarina.