Quante gite indimenticabili col camion di Raimondo Miori di Padegnone!
Questa volta si trattava del giro del Garda e la foto è stata scattata a Bardolino. La posizione in mappa si riferisce al paese di partenza della gita.
Numerosi bambini giocano fuori dalla scuola che verrà poi chiusa nel 1969.
Il parroco ha il lungo abito talare nero.
Davanti alla scuola c'era uno dei tre pozzi del paese e appoggiata alla canonica si vede una piccola fontana realizzata grazie all'arrivo dell'acqua di Canal con la costruzione dell'acquedotto nel 1954, per cui lo scatto è sicuramente successivo a tale data.
Sulla sinistra campeggia la scritta dell'albergo Stella d'oro con giardino, ristorante, caffè e birra, deposito di vino santo, inscrizione messaggeria ... Trento-Tione.
Era qui che si fermava e faceva il cambio di cavalli il servizio di trasporto pubblico della posta e delle persone su prenotazione.
Nell'angolo l'artistica fontana resa poi monumentale nel 1917, con accanto un uomo con "bazilón e crazidèi" per il trasporto dell'acqua.
Sulla destra l'albergo Croce d'oro e due negozi: D. Piccoli e ...
Gli alberghi hanno elaborate insegne in ferro battuto.
Si nota sulla destra anche una lanterna, che verrà sostituita dalla luce elettrica nel 1911.
L'artistica fontana in pietra di piazza Fiera assomigliava a quella nella piazza centrale di Vezzano ed è stata poi spostata accanto alla canonica di Santa Massenza.
Vediamo due donne che prendono l'acqua alla fontana con due secchi a testa. Una di loro ha appoggiato alla fontana stessa il suo arcuccio (bazilón), utile strumento per trasportare a spalla i secchi quando la fontana non era vicina a casa.
La piazza era alberata ed intorno alla fontana c'era un riquadro di selciato.
La data ultima ipotizzata si basa sul fatto che dopo i lavori all'acquedotto del 1954 solo le case periferiche non erano ancora raggiunte dall'acqua in casa.
Questa foto della pizza di Lasino è databile ad inizio novecento.
Sulla destra si vede un palo della luce, servizio che ha raggiunto Lasino nel 1900 con la costruzione della centrale idroelettrica a maso Modriz da parte del Consorzio Cooperativo di Cavedine.
Nella parte Sud della piazza si può notare la presenza di un pozzo con tettuccio, poi andato in disuso e demolito.
Nei periodi di siccità gli abitanti di Ranzo dovevano scendere fino alla sorgente del Tuf, nella gola del Sarca, con le "brentóle" e i secchi per prendere l'acqua ad uso domestico. Ci volevano due - tre ore di scosceso cammino. Qui vediamo un momento di incontro tra chi scendeva e chi tornava; si notano infatti dei secchi vuoti ed altri pieni d'acqua coperta da figlie, utili a trattenere lo sciabordio dell'acqua durante il percorso.
Per saperne di più leggi pagine 279 - 280 del "Libro delle acque" collegato.
Una giovane donna sorridente elegantemente vestita in bianco, con in mano un cestino di fiori, è accanto ad un militare dell'esercito austroungarico.
In uno scatto sono davanti ad un portale aperto dal quale escono altre ragazze col cesto fiorito vestite di bianco.
Nell'altro scatto si vedono anche altri militari, uno dei quali con fiori in mano. Dietro di loro si vede l'insegna bilingue italiano-tedesco dei Fratelli Corradini mercerie e manifatture.
Sul retro la cartolina riporta la dicitura: "Feldpost Korrespondenzkarte", era cioè una cartolina postale che viaggiava senza affrancatura attraverso la "Feldpost" ossia la "posta militare" , servizio garantito da militari a questo adibiti.
Cerchiamo informazioni utili a contestualizzare l'evento.
Durante il carnevale di Vezzano, Roberto Garbari a cavallo rappresenta l'entrata del Negus (monarca etiopico) ad Addis Abeba.
Nella foto si intravedono anche due carri allegorici tra le molte persone.
Come spesso succedeva, la foto è stampata per essere usata anche come cartolina, in questo caso su carta prodotta dalla Gevaert, infatti dietro riporta la scritta: Cartolina postale - Carte postale - "Gevaert".
In una prima ipotesi avevamo datato la foto al 1942, poiché il fatto era successo il 5 maggio 1941 dopo che gli italiani avevano dovuto cedere la capitale etiopica agli inglesi, ma da quanto scrive Annely Zeni in "Momenti di vita comunitaria: Storia delle Bande Sociali delle Valle dei Laghi" a pag 113, la possiamo presumibilmente retrodatare al 1936: "Per il Carnevale 1936 la grande sfilata mascherata cui partecipavano elementi della Filodramamtica con la Banda, rappresentava la conquista dell'Etiopia e la famiglia del Negus, cioè il sogno colonizztore italiano".
Un gruppo di giovani riunito presso le colonne, luogo descritto in altra scheda sotto collegata.
Tra loro sono stati riconosciuti: Silvano Faes, Flavio Bonomi, Alfredo Morandi, Augusto Gentilini, Tullio Morandi, Vladimiro Bonomi, Valerio Molpen.
Due giovani ridono sedute sulla panca in pietra accanto alla fontana secentesca posta sull'angolo della piazza di Vezzano. Sopra la fontana in pietra la testa del leone che la alimenta.
Questa fontana verrà poi monumentalizzata nel 1917 ed in quell'occasione verrà tolta la panca.
Interessante cartolina acquerellata della piazza di Vezzano.
Lo scatto è precedente al 1904, anno in cui venne demolita la chiesa, poi ricostruita più grande e con diverso orientamento. Il perimetro della vecchia chiesa è ora reso visibile nella pavimentazione in porfido del piazzale.
In primo piano si vede la diligenza trainata da due cavalli; oltre alla posta trasportava su prenotazione anche le persone con i loro bagagli. Proprio nella piazza di Vezzano c'era la sede del cambio cavalli.
Il servizio di trasporto pubblico che attraversava la nostra valle si chiamava "Il Pedone" ed era attivo sulla direttrice Trento-Sarche-Riva probabilmente da quando la strada venne ultimata nel 1848. Nel 1895 l'impresa Malacarne istituì una corsa giornaliera Trento-Ponte Arche con cambio di cavalli a Vezzano e tempo di percorrenza di 4 ore (6-10), ce ne volevano 7 per la tratta Treno-Tione.
Nel 1908 venne soppiantata da una vettura a motore come possiamo vedere in questa foto:
Foto panoramica con Fraveggio e Santa Massenza. Si può notare la strada che collega le due frazioni circondata da muri.
Sul lago di Santa Massenza si vedono i primi depositi di materiale di scavo che porteranno ad una riduzione della superficie del 10%.
La cartolina non è stata spedita.
La collocazione in mappa è approssimativa rispetto allo scatto.
Della stessa cartolina è stata individuata in archivio un'altra copia con altre informazioni nella descrizione:
Una barca a vela sfila davanti all'albergo Conti sul lago di Santa Massenza prima della costruzione della centrale. Questa parte di lago verrà poi riempita col materiale di scavo delle gallerie realizzate a servizio della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza.
Questa cartolina è stata spedita nel 1936 con un francobollo di 30 cent.
In occasione di una festa paesana, un folto gruppo posa davanti a quella che è stata la seconda sede della Famiglia Cooperativa di Ranzo, utilizzata dal 1907 al 1971.
Possiamo notare un grande gelso e il vecchio impianto di illuminazione pubblica coi cavi aerei ed il lampione con il classico piatto.
Due donne conversano tra loro lungo l'antica via del Borgo proprio dove si diparte via Picarèl. La strada è sterrata ma le parti accanto alle case sono selciate.
Sulla destra si vede l'edificio ora sede della Comunità di Valle; dopo il portone d'entrata della sala seminterrata, c'era una porta aperta dalla quale chiunque accedeva, tramite una scala interna, al piazzale della chiesa; la parte sporgente dell'edificio è stata poi demolita.
Sulla sinistra, la presenza dell'illuminazione pubblica elettrica accanto alla lanterna ad olio, oltre all'abbigliamento femminile, ci induce a datare lo scatto poco oltre il 1911, anno in cui l'elettricità è arrivata a Vezzano.
Accanto ai corpi illuminanti si vede la nicchia entro cui era presente un crocifisso, poi tolto dai Gentilini.
Altra lanterna, meglio definita, si può vedere in un'altra foto di Vezzano:
Al carro, carico di tre grandi botti, sono già aggiogati due cavalli pronti per partire per il viaggio Lavis-Vezzano. Davanti al carro Teresita Alberti di Vezzano col marito Armellini che aveva una grande cantina a Lavis e che riforniva Vezzano di vino e mosto.
Oggi il muretto sulla destra non è più presente; al suo posto c'è un piccolo parcheggio.
La datazione è motivata dal fatto che sappiamo che la bambina ritratta è del 1941.
Olga Morandi con la figlia Maria Carla in braccio sono ferme a bordo strada circondate dalla neve. Ben visibili gli ippocastani che hanno dato il nome al luogo, un carro parcheggiato e la salita al doss poi trasformata in scalinata, una slitta appoggiata al deposito della legna.
Era frequente che le giovani andassero a servizio dalle famiglie benestanti. Qui vediamo Olga Morandi nella casa privata in cui è stata a servizio per ben 15 anni a Lavis (1927-1942).
Fulvio Garbari, veterinario di Vezzano, impegnato nel suo servizio da ufficiale nel periodo dell'occupazione italiana del Regno di Albania che ebbe luogo tra il 1939 e il 1943. In allegato anche un trafiletto di giornale che testimonia la sua promozione a capitano.
Tullio Morandi, emigrato in Argentina, manda questa sua foto ricordo a Casimiro Morandi di Vezzano scrivendo "Accettate questo ricordo in segno di affetto dal vostro cugino e nipote Tullio"
Sulla foto ricordo della visita a Vezzano dell'arcivescovo Carlo De Ferrari (1941-1962) si vede il parroco di Vezzano don Narciso Strada (1938-1957) e tra i fedeli è segnato con una x Franco Garbari .