Sei componenti del Circolo Pensionati e Anziani di Cavedine offrono in questa intervista i loro ricordi relativi alla personale esperienza scolastica. Ciascuno di loro si presenta, indicando la data di nascita e il luogo in cui ha trascorso l'infanzia, così da collocare nel tempo e nello spazio i racconti proposti.
Dalle parole degli intervistati si ricavano numerose informazioni relativamente alla scuola del secolo scorso, sia in riferimento all'organizzazione delle attività didattiche, sia per quanto riguarda gli stili educativi del tempo, sia, infine, in merito all'organizzazione della giornata dei bambini di allora.
L'intervista si colloca all'interno del progetto coordinato da ecomuseo della Valle dei Laghi per la ricostruzione della storia delle scuole del Comune di Cavedine.
Questo quaderno dalla copertina nera formato A5 è stato scritto da un alunno della 6^ classe elementare di Stravino. Abbiamo selezionato alcune pagine da cui si evince l'importanza della coltivazione delle patate in Val di Cavedine e la nascita dei consorzi per la loro commercializzazione, l'arrivo della televisione, la costruzione del plastico delI'Italia.
La fotografia ritrae un gruppo di persone di Cavedine.
Si tratta presumibilmente di un gruppo di scolari e in prima fila seduti gli insegnanti.
È presente l'allora capo comune Giacomo Bortolotti.
La fotografia ritrae un gruppo di persone in abito elegante.
Probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. I signori sono amici della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
Lo scatto dovrebbe essere realizzato in una zona di Stravino facilmente raggiungibile a piedi.
La fotografia ritrae un gruppo di persone in abito elegante.
Probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. I signori sono amici della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
La fotografia ritrae la piccola montagna rocciosa detta "crozoi" presente a Stravino sul lato sinistro della strada principale, nei pressi del capitello della Pietà, ora poco visibile.
Sullo sfondo si vede il monte Brento.
La fotografia ritrae una giovane donna in abito elegante alla moda degli anni '20-'30 del 1900.
Lo scatto fu fatto sulla strada principale che attraversava Stravino e sullo sfondo è possibile notare la roccia oggigiorno nascosta quasi completamente dalle case.
La fotografia ritrae un uomo, probabilmente di Stravino, in abito elegante.
Lo scatto è stato fatto davanti al calzaturificio Dallapè, quando i fratelli si dilettavano con la fotografia.
Sullo sfondo si nota il capitello della Pietà e la strada principale che prosegue in direzione del capoluogo.
La fotografie ritrae Dallapè Bortolo e consorte in uno scatto del 1916.
L'uomo indossa la tipica divisa militare dell'Impero austro-ungarico, mentre la donna l'"abito della domenica".
Sullo sfondo la campagna con alberi da frutto.
I vestiti sono eleganti sia per le signore che per il rematore. Ci sono anche mazzi di fiori, probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. Le signore sono amiche della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
Lo scatto risale agli anni '30 quando i fratelli Dallapè iniziarono a dilettarsi come fotografi.
La fotografia mostra l'arrivo dell'arcivescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930.
Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada.
A sinistra è presente Albina Pederzolli, maestra del paese che segue e coordina i bambini durante la cerimonia.
Al centro è presente l'arcivescovo Celestino Endrici intento ad ascoltare la recita del sonetto eseguita dal bambino. Accanto a lui alcuni sacerdoti tra cui don Ermenegildo Tonelli.
Fotografia ricordo di famiglia Dallapè di Stravino.
La prima donna a sinistra è Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. La fotografia riporta la seguente data: 13.9.31
La fotografia mostra l'arrivo del vescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930.
Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada.
La fotografia rappresenta una specie di duplicato fotografico artigianale. Si tratta di uno scatto fatto ad un ritratto artistico di una famiglia di Stravino. Dato l'abbigliamento si tratta di un ritratto risalente massimo ai primi anni del 1900.
La fotografia ritrae due donne di Stravino, presumibilmente madre e figlia.
Nelle due donne si evidenzia la gonna stretta in vita ed il corpetto separato.
La fotografia mostra un ragazzo che posa con la sua bicicletta nei pressi di casa Dallapè, sulla strada principale che attraversa la valle di Cavedine.
Sullo sfondo si vede il capitello della pietà di Stravino.
La fotografia, risalente al 1932, ritrae un gruppo di uomini di Stravino.
Al centro, seduto in prima fila, è presente l'allora curato del paese.
Potrebbe trattarsi presumibilmente di una foto di gruppo del coro della chiesa. Qualcuno sa darci conferma o smentita di questa ipotesi?
La fotografia mostra il rituale della processione con la statua della Madonna del Carmine a Stravino.
Lo scatto risale al 1956.
Sullo sfondo si nota il capitello di San Rocco completo di gradini e di un piccolo cancello che furono distrutti negli anni a seguire per la viabilità.
Lo scatto ritrae un signore che posa seduto mostrando due fotografie di edifici su un piccolo album. Se qualcuno riconosce i luoghi può cortesemente comunicarcelo?
Manca la copertina da questo quaderno scritto da una bimba, ma i semplici testi sono comunque datati. Ricaviamo come al tempo si riparavano dal freddo con indumenti di lana e stando accanto al fuoco. e come la sua casa era fornita di gabinetto.