Quattro i pezzi prioritari dell'alambicco, apparecchio per la distillazione della grappa e altri distillati: la caldaia - detta cucurbita - dove sono custodite le vinacce, recipiente in rame chiuso da uno speciale coperchio l’elmo o duomo - collegato ad un tubo - collo d'oca o di cigno - che trasferisce poi i vapori della ‘cotta’ nella cosiddetta serpentina, tubazione contorta immersa in un recipiente d’acqua fredda.
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
31 scolari maschi col loro maestro e due parroci, separati dai piccoli e dalle femmine, riuniti in altra foto:
Già a metà del 1800 si registrano licenze per poter distillare, prima dall' Impero Asburgico e poi dalla Guardia di Finanza. In paese operarono contemporaneamente dai primi anni del '900 13 piccole distillerie diverse.
La produzione della grappa é sempre stata rigidamente regolamentata. Un tempo il permesso per ‘la cotta delle vinacce’ era dato ad ore, con un limite per ogni distilleria di 24 ore.
Cartolina da Castel Madruzzo con duplice fotografia e data nel mezzo. Il castello è visto da due diverse angolazioni; nella seconda si vede il muro che costeggia la strada che risale la collina e i tetti dell'abitato sulla sinistra. La prima foto è stata scattata dal Dòs delle Bonàghe ("Dòs Bonàl")
Cartolina da Lasino con quattro riquadri e rispettiva descrizione della località rappresentata. Notiamo la presenza nella piazza della cooperativa e di un negozio di alimentari e tabacchi, oltre che dei tralicci arerei. Lo stesso luogo, con un'inquadratura più ravvicinata, è visibile qui:
Nel 1912 la Cassa Rurale fu fondata con 39 soci consorziati di Santa Massenza, Fraveggio, Padergnone e Vezzano, con a capo il signor Angelo Bassetti. L'assemblea costitutiva della “Cassa Rurale Cattolica di prestito e di risparmio di Santa Massenza” venne tenuta a in paese il 3 marzo 1912. Il 24 aprile 1912 si dette inizio alle prime operazioni contabili. Il lavoro veniva svolto gratuitamente nei giorni festivi
La Famiglia Cooperativa
Nel 1907 fu istituita a Santa Massenza, la cooperativa di consumo. Alla cooperativa fu affidata anche la gestione e la distribuzione dell'energia elettrica (Consorzio Elettrico).
Nell'anno 1910 in Santa Massenza venne costruita una casa la quale fu addebita a uso negozio e magazzini per la Famiglia Cooperativa locale e per il Caseificio sociale. I fondi necessari per l'acquisto del suolo e costruzione di detta casa furono assegnati in dono alla Famiglia Cooperativa dal benemerito Curato Don Nicolò Chelodi.
La "Cassa rurale e artigiana" è poi stata fondata nel 1912.
I panettieri indossano per lo più una divisa a righe verticali. Fra loro anche giovanissimi lavoratori.
Risale al 1907 “l’erezione di un forno cooperativo con i mezzi destinati per il fondo Pellagra” a Lasino. Questo panificio operava sull’intero bacino della valle di Cavedine e poi su tutta la Valle dei Laghi.
La data della foto è desunta dal panettiere centrale dietro, Giuseppe Ceschini (Maibel), classe 1897, partito per la guerra nel 1915: la foto è perciò precedente, perchè a fine guerra, rientrato a Lasino, è emigrato in America, dove è morto nel 1970.
La foto, in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale, messo a disposizione per una mostra.
Cartolina acquerellata raffigurante Castel Toblino e l'omonimo lago. Si possono notare delle barche e un'antica rete da pesca denominata "nassa". Un tempo, quando il lago era molto pescoso, i pescatori alla sera calavano nel lago la nassa con l'esca per poi recuperarla al mattino seguente carica di pesci.
La cartolina, viaggiata, è datata 23.01.1915. La stampa è perciò sicuramente precedente a quella data ma comunque successiva al 1905, anno in cui è stata adottata in Austria la divisione in due parti del retro delle cartoline, come è in questa.
La fotografia è stampata su cartoncino pesante la cui trama è visibile nella foto.
La presenza di militari insieme ai civili lungo la via fa presumere che la foto risalga al 1944-45, periodo dell'occupazione tedesca.
Si può notare come la pavimentazione della strada fosse in terra battuta e come l'energia elettrica veniva trasportata con cavi aerei.
Interessante la presenza di ben due erker in un tratto così breve di via. Essi sono tipici dei luoghi di area tedesca, utili per dare volume e luce ad una stanza e maggiore vista sull'esterno. Quello in legno non c'è più mentre quello in muratura all'incrocio fra via Dante e via Roma è ancora lì.
Cartolina del paese di Lasino con il castello di Castel Madruzzo ben in evidenza sulla collina dello sfondo. Sopra, la Paganella. È stata spedita nel 1935. Si nota che non c'era ancora la strada provinciale che evita di passare per il paese e che in prossimità di quella che ora è l'entrata sud c'era, accanto all'asilo, il panificio con le sue ciminiere.