Il nome scientifico dell'albicocco è "Prunus armeniaca L.". Originario della Cina è arrivato in Europa nel periodo romano attraverso l'Armenia, di qui il vocabolo "armelin", sia per la pianta che per il frutto; in ambedue i casi il termine è maschile.
Denominazioni: Studio fotografico F. Emanuelli Arco - Fotografia F. Emanuelli Arco.
Francesco Emanuelli (1888-1974) inizia la sua attività nel 1901 come aiutante del grande fotografo austriaco Otto Grasemann. Dopo la Grande guerra ritorna ad Arco ed apre un suo studio fotografico. Continuano la sua attività i figli Natalino ed Armando e poi il nipote Fabio. Quest'ultimo a fine 2011 cede la bottega storica a "Foto alla Rotonda" di Giorgio Zorzini di Trento e prosegue la sua attività liberamente.
Fonte:
Flora racconta momenti positivi vissuti a Fraveggio dopo la distruzione della sua casa a Trento il 2 settembre 1943.
Cesarino Bassetti, insegnante di musica di Flora, appare in foto mentre suona la chitarra.
Le foto del rifugio di cui ci racconta Flora sono attuali: la vista sul lago e la valle è ora interrotta dalla vegetazione.
Le vasche si riempivano tramite l'acqua lì condotta dalla grondaia. Venivano usate per fare il "verderam" per bagnare le vigne: si metteva a sciogliere il verderam e poi si aggiungeva la calcina ottenuta dalla vicina calchèra.
L'apertura a sinistra era il pollaio per le galline ("polinèr"), poi c'era un'apertura per il maiale e il bagno era un semplice buco (ora coperto dal moderno wc). I liquami cadevano direttamente sulla "grassa" (letame) di sotto.
Dato che la camera in casa era troppo piccola per ospitare i genitori, i nonni, la zia e tutti e 7 i fratelli, venne costruita questa casetta dove dormivano i bambini assieme ai genitori sul "paión" "a caf pè", ovvero tutti coi piedi verso il centro.
Come indicano la targa in cemento in facciata e l'iscrizione "C | 1932 | P" (Cesare Pedrotti) sull'architrave della porta, la costruzione risale al 1932, ovvero la data del matrimonio del figlio Albino, padre di Giulio. Il tetto è stato ricostruito verso il 2010.
Il confine è marcato da un muretto a secco; inizialmente la famiglia coltivava vigne, poi quando divennero vecchie, verso il 1975 piantarono prugne per la vendita, ma c'erano anche altri alberi da frutto per autoconsumo: "ciresère", "perèri", "armelini", "fighèri", "pomèri", "perseghèri". Con i pomi facevano le persecche, che mettevano a seccare su un fil di ferro steso sul muro della casa.
Poi si è ritornati alle vigne.