Un sonetto dedicato a don Alfonso Bolognani in occasione della prima S. Messa realizzato da d. Bonifacio Maria e dedicato al novello sacerdote dai parenti ed amici.
La cartolina mostra una parte degli affreschi del sec. XIII "Ultima Cena" scoperti nella chiesa San Biagio Vigo Cavedine.
La cartolina è stata realizzata da ediz. f.lli Orempuller di Trento.
Queste illustrazioni, realizzate quasi certamente da monsignor Manara, raffigurano in scala 1:100 i vari ampliamenti che ha subito la chiesa di San Biagio di Vigo Cavedine nel corso dei secoli.
Come dalle illustrazioni presenti le origini della chiesa risalgono al XIII secolo e fu realizzata in stile romanico.
L'antico cimitero sorgeva lungo il lato nord della struttura, mentre sul lato sud erano presenti alcune piccole finestre per raccogliere la luce del sole.
Nell'illustrazione successiva si passa al XVI secolo dove la struttura viene allungata verso est con l'aggiunta del presbiterio in stile gotico e la modifica del portale.
Qui l'autore cita anche la presenza di un quadro importante sull'altare. La finestra del XIII secolo che in precedenza si trovata ad est, sopra il vecchio altare, ora si trova sul lato sud.
Nell'illustrazione che raffigura la chiesa nel 1605 possiamo notare un'importante sviluppo del campanile la cui porta di accesso metteva sul presbiterio.
L'ampliamento successivo è possibile notarlo nelle illustrazioni che riportano la data del 1768. Viene innalzata tutta la struttura e seguendo le descrizione dell'autore per tale ragione l'orologio del campanile viene nascosto.
Viene sostituito il portale spostato il precedente sul lato nord. Il cimitero a nord rimarrà fino all'anno 1856 quando fu spostato verso sud. Il cancello del nuovo cimitero ottocentesco fu trasportato nel 1908 sul lato ovest.
Nell'illustrazione del 1768 che mostra il lato sud della chiesa, possiamo osservare l'aggiunta del corridoio che porta al pulputo del 1826 e l'aggiunta della sagrestia nel 1887.
Nell'illustrazione che mostra gli interni si notano elementi architettonici nuovi in stile barocco. Come dalla nota presente sul lato destro questa illustrazione è molto fedele, dato che l'autore del disegno frequentò di persona la chiesa.
Si notano la presenza di due tombe, i quadri della Via Crucis lungo l'unica navata, il pulpito laterale, l'altare maggiore e le nuove finestre poste molto alte. Fu realizzato anche il nuovo affresco nell'arco trionfale e sopra il presbiterio.
Infine, nell'ultima illustrazione, è possibile osservare la struttura odierna della chiesa di San Biagio, dopo l'ultimo ampliamento avvenuto nel 1905. Seguendo le descrizioni dell'autore scopriamo che viene modificato definitivamente il campanile antico nel 1913. La chiesa fu allungata e furono aggiunte le navate laterali. Il vano della chiesa fu abbassato di tre scalini e la porta cinquecentesca fu spostata definitivamente a sud, verso il cimitero.
Si tratta di scansioni di vecchie fotocopie delle illustrazioni originali.
Questa illustrazione, realizzata presumibilmente da monsignor Manara, raffigura in scala 1:10 come apparivano le nuove finestre principali della chiesa di San Biagio dopo l'ampliamento avvenuto nel 1768.
Si tratta di una scansione di una vecchia fotocopia dell'illustrazione originale.
L'illustrazione, realizzata da monsignor Manara, mostra l'interno della chiesa di San Biagio nell'anno 1768.
Nella nota in alto a sinistra si legge: "Nel 1887 fu fatta la porta della sagrestia e chiusa quella per il campanile".
Nella nota in basso a sinistra si legge: "Scala 1:100 ai gradini del presbiterio".
Nella nota in alto a destra si legge: "Vigo-Cavedine chiesa barocca anno 1768".
La nota più sotto invece è più recente e fu realizzata forse a seguito delle fotocopie delle illustrazioni originali. Si legge: "di questo interno non c'è fotografia; ma un disegno sicuramente fedelissimo di mons. Manara, che ha frequentato questa chiesa da ragazzo e studente."
Questa illustrazione, realizzata da mano ignota, raffigura l'altare maggiore della chiesa di San Biagio di Vigo Cavedine in scala 1:20.
Grazie alle note presenti possiamo presupporre che la sua collocazione precedente fosse presso la vecchia chiesa dei cappuccini di San Martino di Arco.
Si tratta di una scansione di una vecchia fotocopia dell'illustrazione originale.
In preparazione dell'inaugurazione del “Parco fluviale della Sarca”, celebrata domenica 14 dicembre 2014 a Sarche, la classe quarta, coordinata dalla maestra Raffaela Zanoni, ha scritto e musicato il “Rap del Sarca”, con l'aiuto di un esperto esterno: Simone Daves.
Qui in allegato troviamo il testo, il ritornello cantato da Simone e la prima strofa in una delle prove del 19 novembre 2014.
Se qualcuno avesse la registrazione della canzone completa, o il video da cui estrapolare l'audio, e la volesse condividere, contatti archiviomemoria@ecomuseovalledeilaghi.it. Grazie.
La cartolina 10x15 cm non è viaggiata, ma l'affrancatura da 15 lire ne fa ipotizzare la datazione negli anni '50.
Nelle due panoramiche si vede che non c'erano ancora case sulla via nuova a ovest della chiesa, al valle era coltivata ed il Bondone innevato. Nei due scorci, posizionati in mappa, si vedono la chiesa e la canonica da dietro e l'edificio che allora era "Albergo passo San Udalrico".
Terminata la scuola professionale Tullio, diciottenne, entra nel mondo del lavoro in Valle d'Aosta dove suo padre, che fa il minatore lì, gli ha trovato lavoro in un'officina.
Nelle sue lettere rassicura la mamma che è un bel posto, il lavoro è gratificante e non pesante anche se occupa 11-12 ore al giorno, papà lo aiuta in casa.
Gli mancano il paese natale, la famiglia, gli amici, tutto il vicinato, la compagnia della musica.
Da questo documento si ricava che a Vigo era in funzione la settima classe.
Tra le discipline previste c'erano anche "Computisteria e scrittura d'affari" e "Attività manuali e pratiche".
Era prevista una valutazione trimestrale ed una relativa all'esame finale.
Questa alunna, nata nel 1943, al suo ottavo anno di scuola ha frequentato la classe 7^, "ha completato gli studi del grado superiore ed ha adempiuto all'obbligo scolastico".
grembiule in cotone da scuola o da lavoro per proteggere il vestito, solitamente con maniche lunghe, ma le casalinghe lo portavano anche senza maniche.
In questo angolo di cucina molti sono gli elementi tipici degli anni '60-'70: pavimento in graniglia, stufa a legna col camino a vista, mobili in formica.
Tre donne sono impegnate nel riordino, tutte indossano le gonne: la più anziana ha calze pesanti e il tipico grembiule che copriva tutto il corpo fin sotto le ginocchia (la "telara" o "grombiàla"), le giovani invece hanno gonne sopra le ginocchia e grembiule allacciato in vita con o senza pettorina (el "grombial").
L'8 settembre si festeggia la Natività della Madonna ed a Vigo Cavedine viene portata in processione per le vie del paese la statua dell'Immacolata Concezione.
La tradizione assegna il compito di preparare le arche sul sagrato e portare la statua in processione ai coscritti, ovvero i diciottenni che, fino al 2004, erano chiamati alla coscrizione obbligatoria con la visita di leva.
Nel 1973 è toccato perciò ai coscritti nati nel 1955 portare la statua di oltre un quintale dandosi più volte il cambio. Usciti dalla chiesa, sono passati sotto le arche, scesi dalla "pontèra" (non c'era ancora l'attuale strada che sale alla chiesa da ovest), via Garibaldi, via San Biagio, per poi risalire via Capitello, via Piave, via Cavour e rientrare da via Nuova.
Il fotografo in visita a scuola ha ritratto Tullio Comai in terza elementare davanti ad una cartina. Al muro sono appese fotografie e mensole. Dagli oggetti sulle mensole possiamo capire gli argomenti che si stavano trattando: peso netto (patate) e tara (scatola vuota), risparmio (salvadanaio).
Tessera attestante che Comai Rosa ha superato l'esame del corso professionale per tagliatore sarto da uomo presso "La moda maschile", Scuola Professionale di Taglio di Milano
Compiere i 18 anni, raggiungere la maggiore età, è un momento importante, di passaggio alla vita adulta: si può votare, fare la patente, donare il sangue, fare scelte autonome. Tullio Comai, classe 1955, come tutti i diciottenni italiani vissuti tra il 1861 e il 2004 è chiamato alla coscrizione e compie questo rito di passaggio con la visita di leva. Abile: tricolore intorno al collo e pon pon bianchi e rossi ne sono i simboli. La foto ci mostra un tipico ragazzo degli anni ‘70: capelli lunghi e pantaloni a zampa di elefante.
La fotografia fu realizzata a seguito della celebrazione solenne della prima Santa Messa di don Attilio Comai, avvenuta il 3 aprile 1932 nella chiesa di San Biagio a Vigo Cavedine.
Nella fotografia si riconosce al centro il festeggiato, don Attilio Comai attorniato da parenti e amici. Il sacerdote sulla sinistra dovrebbe essere il compaesano don Alfonso Bolognani, mentre l'ultimo sacerdote sulla destra dovrebbe essere un altro compaesano ordinato sacerdote nel 1915: don Francesco Manara.
Lo scatto è avvenuto sul retro della chiesa, davanti alla canonica del paese.
La fotografia mostra l'arrivo di don Attilio Comai a Vigo Cavedine il 3 aprile 1932, in occasione della celebrazione solenne della sua prima Santa Messa.
Don Attilio è da poco sceso dalla macchina che lo ha condotto fino al piazzale della chiesa del paese dove gli abitanti lo accolgono con gioia e trepidazione sotto ad una leggera pioggia. Il novello sacerdote indossa il saturno (copricapo clericale) e l'abito talare. Stringe tra le mani un mazzo di fiori appena consegnatoli da qualche abitante e cammina accompagnato da un sacerdote (presumibilmente il compaesano don Alfonso Bolognani o forse l'allora parroco di Vigo Cavedine) verso il sagrato della chiesa.
Ad accompagnarlo, in piedi sulla destra, c'è anche don Evaristo Bolognani che fu ordinato sacerdote qualche anno prima, nel 1926.
La tela raffigura la Madonna del Rosario che tiene in braccio il Bambino Gesù con ai suoi piedi San Domenico e Santa Teresa mentre un angelo ad ali spiegate consola alcuni penitenti che soffrono fra le fiamme dell’inferno.
All'esterno del cimitero di Ciago c'è un bel capitello, immerso tra il verde ed i fiori.
Un cancello in ferro lavorato protegge la nicchia che custodisce una tela di Vittorio Bertoldi con la Madonna del Rosario, una piccola statua in bronzo della Madonna Immacolata e alcuni vasi di fiori.
Subito sotto il tetto una targa recita:
PER GRAZIA RICEVUTA
COMM. GIUSEPPE CAPPELLETTI
E
ALICE CAPPELLETTI-SIMONINI
A MEMORIA FECERO
A.D.1949
Giuseppe Cappelletti è nato nella casa che si vede in foto accanto alla chiesa e lì ha poi vissuto con la moglie Alice Simonini.
Alla sua figura è dedicata la scheda
In primo piano si vede la casa natale del Cav. Giuseppe Cappelletti, lo scatto risale al 1937 in occasione della richiesta di ampliamento dell'edificio con l'aggiunta del garage.
Di questa richiesta all'allora Comune di Vezzano è stato offuscato il contenuto per dare maggiore risalto alla carta intestata che ci offre una visione dei quello che la sua ditta faceva nel 1937: “Stabilimento Chimico Industriale Cav. Giuseppe Cappelletti […] Premiata Officina farmaceutica – Diplomata erboristeria medicinale ed aromatica con laboratorio a forza elettrica per la triturazione, selezione e polverizzazione delle piante officinali e droghe aromatiche - Preparazione Pastigliaggi Compresse a secco Boli gomma Malto ed affini – Commercio all’ingrosso di prodotti Chimico-Farmaceutici, Tecnici, Ortopedici e e Fotografici – Prodotti chimici per Enologia – Enoliti medicinali e da dessert – “Novasalus” energico depurativo, potente rigeneratore dell’organismo umano – “Chinavale” supera il Ferro-China, è aperitivo, stomachico ed energetico.”
Questa statua, definita volgarmente "la Madòna de Vic", è custodita presso la nicchia di un altare laterale della chiesa di San Biagio di Vigo Cavedine e raffigura l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
La statua fu realizzata presumibilmente durante i primi anni del 1900.
In basso completano la statua anche due angeli in ginocchio.
Viene portata in processione ogni anno in occasione della Natività della Beata Vergine Maria e per tradizione vengono sempre costruite le caratteristiche "arche" realizzate con i rami di conifere.
Si narra che a Vigo Cavedine il maltempo legato alla stagionalità rendesse impossibile festeggiare l'Immacolata Concezione il giorno 8 dicembre.
Fu allora deciso di spostare la festa in periodo di bella stagione, in particolare il giorno 8 settembre e tutt'oggi la "festa mariana" del paese viene festeggiata in occasione della Natività della Beata Vergine Maria, una festa liturgica che ricorda la nascita di Maria.
Busto bronzeo raffigurante Mons. Evaristo Bolognani situato lungo il lato nord della chiesa di San Biagio di Vigo Cavedine.
Fu fatto costruire dal paese di Vigo Cavedine e dedicato al suo illustre concittadino.
Nella descrizione sono indicate la data di nascita e di morte.
La fotografia è stata realizzata nel 2019.