una grande quantità, un sacco. Es.: "N'ho magnà 'na sgionfa" vale a dire "Ho mangiato troppo".
In senso figurato, "Ghe n'ho 'na sgiónfa" si potrebbe tradurre "Ne ho piene le tasche".
Il termine deriva dall'aggettivo "sgiónf" = "gonfio".
Nei periodi di siccità gli abitanti di Ranzo dovevano scendere fino alla sorgente del Tuf, nella gola del Sarca, con le "brentóle" e i secchi per prendere l'acqua ad uso domestico. Ci volevano due - tre ore di scosceso cammino. Qui vediamo un momento di incontro tra chi scendeva e chi tornava; si notano infatti dei secchi vuoti ed altri pieni d'acqua coperta da figlie, utili a trattenere lo sciabordio dell'acqua durante il percorso.
Per saperne di più leggi pagine 279 - 280 del "Libro delle acque" collegato.
tipica torta salata trentina. La traduzione letterale sarebbe "abbattifame". La base è quella del "tortèl" al quale si aggiunge "luganega" fresca o "cicòtoi".
"Mè" è usato quando non è seguito da un sostantivo, es: "L'è mè!" = "È mio!"
"Me" è usato come aggettivo e pronome possessivo quando è seguito da un sostantivo o come pronome riflessivo, es: "Me mare" = "Mia madre"; "Me grato" = "Mi gratto"
Plurale: matèi/putèi
Femminile: singolare: matèla/putèla; plurale: matèle/putèle
Putelòt è il diminutivo, dal significato quindi di bambino.
La foto è tratta da questo contenuto: