"pùtel" si usa per indicare un uomo giovane non sposato. Gli uomini che hanno raggiunto un età tale per la quale è presumibile che la loro situazione di non ammogliato sia permanente vengono poi citati con gli altri termini qui riportati.
La classe ha aderito all'uscita a Santa Massenza, proposta da Ecomuseo, per vedere la raccolta delle olive, coltivazione tradizionale nella bassa Valle dei Laghi.
Nei giorni successivi hanno rappresentato sui loro quaderni, col disegno, i loro ricordi della giornata, legati alle loro sensazioni visive, tattili, uditive, olfattive e gustative.
Sui disegni hanno poi inserito le parole chiave individuate per la giornata.
Attività partecipativa all'interno di un incontro autogestito all'Università della terza Età e del Tempo Disponibile di Vezzano.
L'incontro prevedeva la presentazione dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi con un momento dimostrativo di una possibile modalità di partecipazione diretta alla creazione di nuovi contenuti.
Seduti in cerchio chiunque poteva prendere la parola dicendo un termine in dialetto trentino, spiegandone o chiedendone il significato. Altri potevano poi intervenire per dare proprie spiegazioni e varianti dello stesso vocabolo. Si passava poi a catena ad un'altra parola seguendo una qualsiasi connessione logica. In assenza di voci collegate chiunque poteva proporre un altro termine, anche pescandolo da un cestino di parole scritte su bigliettini.
La fotografia risale presumibilmente agli anni 70 del 1900.
Il paese di Stravino si sta sviluppando gradualmente dal centro storico verso l'esterno con la costruzioni di nuove abitazioni in mattoni.
Questa illustrazione, realizzata da Mario Colombelli nel 1983, mostra uno scorcio di via Rosmini a Stravino.
Interessante appare la struttura edilizia rustica tipica delle case contadine che poggiava sugli androni (po'rteghi) e su imponenti sovrastrutture lignee composte di ballatoi, graticci e scale esterne.
gasteropode senza conchiglia, se in italiano si usa anche il termine chiocciola in dialetto i due termini sono nettamente separati. In senso figurato significa lento.
Riportiamo da Retrospettive n. 41 del 2009 la particolare storia di questo grande olio su tela:
"Nel 2001, in occasione della ristrutturazione della chiesetta di S. Siro, il parroco don Giuseppe Cattoni chiese a Teodora di eseguire la tela di S. Siro in sostituzione di quella originale che venne trafugata alcuni decenni prima.
Aderì alla richiesta con molto entusiasmo anche se il compito si presentava piuttosto arduo, soprattutto per la difficoltà di individuare i colori da utilizzare dato che mancavano fonti documentarie che li rendessero evidenti. Nemmeno la memoria degli anziani la aiutavano molto; quindi, dopo uno studio approfondito, ripiegò su una vecchia cartolina in bianco e nero che raffigurava il quadro affidandosi per i colori a quelli utilizzati in dipinti simili. A conclusione del lavoro Teodora fece dono della sua opera alla chiesa di S. Siro."
La fotografia mostra uno scorcio dell'abitato di Stravino presso il portico dove si incrociano l'attuale via Rosmini e via Monte Bondone, nella parte alta del paese.
Lo scatto risale ai primi anni del 1900.
Davanti al portone si notano due uomini in uniforme.
Presumibilmente potrebbero indossare la divisa militare dell'Impero austro-ungarico.
Sul lato opposto si notano alcuni bambini seduti.