Questo pesante masso incavato serviva da enorme mortaio per pestare il granoturco ("zaldo") per preparare la razione ("pastón") per gli animali da cortile quali galline ("galine"), conigli ("cunèi"), maiali ("ruganti"); è dotato di maniglie laterali per agevolarne lo spostamento, realizzate sempre incavando la pietra. Una pila di dimensioni più grandi serviva a pestare il granoturco per ottenere la farina. Come "pestello" Loretta usava la testa ("òcio") di un "pal de fèr", un attrezzo in ferro con terminazione a forma di cuneo che serviva a scavare delle buche nell'orto per seminare.
Macchina da cucire marca Junker & Ruh modello Renania intitolata alla Regina Margherita di Savoia: sul piano infatti c'è una sua fotografia, molto rovinata ma contraddistinta dalla sua caratteristica capigliatura. La datazione è per l'appunto tratta dal periodo del suo regno, prima come "regina consorte d'Italia" (09.01.1878 – 29.07.1900), poi come "regina madre" (29.07.1900 – 04.01.1926).
Questo posacenere fu realizzato artigianalmente sul campo di battaglia incavando una bomba scoppiata; attorno infatti c'è la ghiera. È dotato anche di un "pestello" per spegnere le sigarette o i sigari.
Data l'iscrizione dorata sulla fodera della custodia ("Ostern im Felde" = "Pasqua sul campo [di battaglia]"), presumiamo si tratti di un dono fatto dagli ufficiali superiori ai loro sottoposti in occasione della Pasqua, che nel 1917 cadeva l'8 aprile. Sul coperchio, la custodia reca una targhetta con la sigla del 3° Reggimento Tyroler Kaiserjäger, del quale Oreste Caldini era capitano (Hauptmann).
Il bocchino in bachelite sembra spezzato ad un'estremità e l'altra è morsicata; il supporto in argento per la sigaretta reca una decorazione vegetale.
Ferro da stiro utilizzato dal Capitano Oreste Caldini in guerra per stirare le sue camicie. Nella prima fotografia si vede lo sportello aperto nel quale venivano inserite le braci; il manico è mancante.
Gli speroni potevano venire allacciati allo stivale tramite una cinghia di cuoio oppure infilati in un apposito buco nel tacco, come i due esemplari sulla destra.
L'intestazione è scritta in tedesco e in ungherese.
Finita la guerra, le pagine con i dati personali sono state strappate, ma il Caldini ha voluto conservare la sua fotografia firmata e con impresso il timbro "K.U.K. [= "kaiserlich und königlich" = dal tedesco: "imperiale e regio"] 14 KORPSKOMMANDO". Nell'Impero austro-ungarico "k.u.k." era l'acronimo prefisso a tutti gli enti, istituti e unità militari che facevano capo all'amministrazione pubblica dal 1867 al 1918. (FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/K.u.k.)
Il grado militare di tenente è contraddistinto dalle due stellette sul colletto.
La carbonella veniva accesa e inserita nella rete metallica cilindrica, in modo che il calore si propagasse all'involucro esterno.
Oggetto appartenuto al Capitano
Il rasoio è della marca "R. Torrey razor Co.", modello "The Artist" (v. foto di dettaglio); ha il manico in bachelite, un materiale "antenato" della plastica. La coramella consiste in una correggia di cuoio montata su un supporto in legno, serviva per affilare la lama.
Oggetti appartenuti al Capitano
Questa particolare tipologia di occhiale di fine Ottocento è denominata in francese "pince-nez", che significa appunto "stringi-naso": nella foto di dettaglio si possono notare bene le molle che permettevano la stabilità dell'occhiale anche senza aste o cordini.
Appartenevano al Capitano Oreste Caldini, quindi la custodia in metallo risultava utile sul campo di battaglia per evitare schiacciamenti o forti urti.
Bambola di plastica di 46 cm con braccia, gambe e testa collegati fra loro tramite elastici che ne permettono il movimento.
In posizione verticale tiene gli occhi aperti, da sdraiata li chiude.
I capelli sono realizzati in rilievo sulla plastica.
Non riporta alcun marchio.
Abbigliamento fatto ai ferri.
Bambola di gomma di 28 centimetri con braccia, gambe e testa mobili regalata ad una bimba alla sua nascita.
Gli occhi si chiudono quando è sdraiata e si aprono se è in posizione verticale.
Sulla schiena ha inserita una trombetta cosicché premendo sul petto emetteva un suono.
La bocca, decorata in rosso vivo, ha un foro in cui si poteva inserire e togliere un succhiotto andato poi perso.
I capelli sono realizzati in rilievo nella gomma.
Non riporta alcun marchio.
Abbigliamento fatto ai ferri.
Sulla copertina in cartoncino leggero è inserito un cestino in paglia intrecciata contente paglia e oggetti in cartoncino.
Vi compare il prezzo di vendita al negozio Bassetti di Fraveggio: 30 lire.
Nella seconda di copertina troviamo: Cappuccetto rosso, dalla favola di G. Perrault, versione di A. Mingucci, disegni di E. Tonelli, Editrice Vecchi S.R.L. Milano, Collana Piccolo Fiore.
Nella terza di copertina troviamo la data di pubblicazione: 1952.
La storia viene narrata in 10 pagine illustrate con 32 strofe in rima, mostrando una grafica tipica del tempo e l'uso delle rime molto utilizzato allora. Misura 16x24 cm.