Immagine del ristorante "Fior di Roccia" in primo piano, sullo sfondo il paese di Lon. L'ultimo edificio sulla destra era la scuola di Lon costruita nel 1958 e funzionante fino al 1969. Sulla sinistra, oltre il centro storico, c'era tutta compagna (ora parco giochi e zona residenziale).
Stampa in bianco e nero 10x15 cm riportante sul retro scritto a mano "Lon di Vezzano m. 600 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9332 TRENTO"
Veduta in bianco e nero del paese e del lago di Santa Massenza, sullo sfondo il Monte Stivo. Si intravedono il paese di Padergnone e Castel Madruzzo.
Cartolina formato 9 x 14 cm, datata 20 settembre 1948: indirizzata a Don Valentino, Lodrone (Trentino); il testo privato è censurato in foto.
Il francobollo è stato rimosso, il timbro di spedizione annota luogo e data: Sarche 21 settembre.
Sul retro è riportata la dicitura "Vera fotografia" e l'identificativo, ma non il nome del fotografo.La datazione è ricavata basandosi sulla seguente cartolina, che ha il numero identificativo 2033:
Veduta in bianco e nero dell'albergo "Ai Laghi" con veduta della Paganella.
Cartolina di formato 10 x 15 cm, non viaggiata.
Non si intravedono ripetitori sulla Paganella, installati dal 1955.
Veduta in bianco e nero del paese di Monte Terlago con sfondo del Gruppo della Paganella.
Cartolina formato 10 x 15 cm, viaggiata nel 1959 con affrancatura di 20 lire (due francobolli da 10 lire). Lo scatto è sicuramente antecedente a tale data in quanto proprio nel 1959 è stata inaugurata la scuola, edificio qui non presente. Al tempo erano ancora chiaramente visibili alcuni dei masi che sono andati a formare il paese: in primo piano il maso Canova poi sulla sinistra della strada la canonica (al tempo anche scuola) e sulla destra la chiesa, a seguire sulla sinistra il “Mas dei Toniòi” e sulla destra il “Mas dei Frati”, in cima Maso Valar. Altri masi rimangono fuori da questa inquadratura.
Non si intravedono ripetitori sulla Paganella, installati dal 1955.
Cartolina con scorcio di Padergnone: vista chiesa e teleferica.
Durante la prima guerra mondiale, la teleferica, che collegava il comando militare di Trento con le zone operative giudicariesi dell'Adamello, attraversava il paese.
Non viaggiata, misura 8 x 11 cm.
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Approfondimento
Condividiamo con piacere le preziose informazioni storiche che ci ha inviato Silvano Maccabelli osservando questa fotografia:
La teleferica militare è noto che faceva parte della "cintura difensiva della fortezza di Trento", messa a punto nel 1915 con una serie di opere di difesa che partiva da Ischia Podetti e arrivava sino al Monte Rosta, interessando tutta l'odierna Valle dei Laghi, con concentrazioni strutturali particolarmente intense nella località padergnonese di Van e in quota sopra l'abitato di Santa Massenza. Dopo il palo di sostegno, che nella foto vediamo stazionare nei pressi della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ve n'era un altro più a sud sul "Doss dei Tomasini" che tuttora sovrasta l'ex Cantina Bressan. Di lì l'impianto raggiungeva Sarche per per inoltrarsi sino a Breguzzo e raggiungere le pendici dell'Adamello. La "forza elettrica" utilizzata era quella che dalla "centrale in Dro", giungeva sino a Trento con una "conduttura divisa da tre interruttori in quattro tronchi", uno dei quali era costituito dalla "cabina" di Padergnone, edificata dal Comune di Trento nel 1908. L'intera "cintura" venne smantellata nel 1916, quando ormai l'Intelligence asburgica s'era convinta - meglio tardi che mai - che un eventuale attacco italiano alla città si sarebbe comunque prodotto lungo la Vallagarina. Come puntualmente avvenne.
Veduta a colori della cima della Paganella con i cavi della funivia Direttissima, realizzata nel 1957 e dismessa nel 1979.
Cartolina di formato 10 x 15 cm, non viaggiata.
Cartolina Albergo Padergnone con vista albergo, garage dell'albergo e scuole sullo sfondo.
Da notare come sul retro della cartolina si valorizzi la presenza dell'acqua corrente.
Pur non essendo stata spedita presenta un testo in tedesco riguardante il vino santo, datato 9 giugno 1938 dimostrante il fatto che lo scatto è precedente a questa data. Misura 9 x 14 cm, formato in uso soprattutto precedentemente al 1931.
Veduta dal lago Santo e della cima della Paganella.
Si intravede il ripetitore della RAI montato dal 1955
Fotografia in bianco e nero, formato 10 x 15 cm, non viaggiata.
Sul retro è riportata la dicitura "Vera fotografia" e l'identificativo, ma non il nome del fotografo.
Cartolina di Padergnone con vista dell'Albergo 2 Laghi e della troticoltura.
Non viaggiata. Misura 9 x 14 cm per cui potrebbe essere precedente al 1931, anno in cui a livello l’U.P.U. autorizzò l’aumento del formato a 10 x 15 cm ed oltre.
Dopo anni di abbandono, il sistema molitorio a cilindri, che aveva sostituito il sistema molitorio a pietre ad inizio novecento nel mulino Garbari, era ancora nella sua posizione originale.
La classe quinta della Scuola Primaria di Sarche ha raccolto la testimonianza di Lino Zanlucchi, classe 1955, di Sarche, che ha accettato il loro invito per un confronto all'interno del progetto:
Fotografia rappresentante 3 uomini in divisa militare austro-ungarica con un carretto, percorrono una strada ripida in selciato tipica del territorio. In secondo piano a sinistra è presente un arco d'ingresso in pietra, al centro un edificio, a destra un bue. Sullo sfondo il Monte Gaza.
Sul retro: -rußn in Covello - 27. M. Buon - März 17
(scritta in penna in corsivo, in parte in tedesco e in parte in italiano; il 17, abbreviazione indicante l'anno, è sopralineato).
Dimensioni: 5,8 cm x 8,6 cm
Cartolina a sfondo scuro con tre immagini del paese di Ciago, fiori decorativi e scritta "Saluti da Ciago". Uno scatto è dedicato alla panoramica del paese, in uno degli scorci si vede il campanile con davanti la canonica e si intravede la scuola, nell’altro si vedono in primo piano gli edifici che ospitavano tre dei mulini presenti un tempo in paese: Cappelletti, Eccel, Zuccatti.
Sul retro è riportata a mano la scritta "Ciago m. 573 (Trentino) ed il timbro "FotoCINE N.10805 Trento".
La datazione è ipotetica.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino)" ed il timbro "Foto CINE N. 10805 TRENTO".
Due immagini sono dell'esterno e dell'interno della chiesa di Sant'Antonio Abate, le altre due sono vedute del paese da sud e nord-ovest.
Stampa in bianco e nero 10x15 cm riportante sul retro scritto a mano "Lon di Vezzano m. 600 (Trentino)" ed il timbro "Foto CINE N. 10812 TRENTO"
Cartolina colorata rappresentante il paese di Fraveggio, in particolare la chiesa. È datata 1912 ed è stata inviata nel 1931.
Risultano curiosi l'assenza del francobollo con la presenza del timbro postale e l'assenza dell'indirizzo.
Misura 14 x 9 cm
Immagine del paese di Lon dalla strada che da Fraveggio sale a Ranzo. Sulla sinistra si vede il ristorante "Fior di roccia" costruito nel 1958, da questo particolare la datazione ipotetica.
Stampa in bianco e nero 10x15 cm riportante sul retro scritto a mano "Lon di Vezzano m. 600 (Trentino)" ed il timbro "Foto CINE N. 9336 TRENTO"
Ivo Cappelletti, classe 1932, ci racconta la sua esperienza nella costruzione ed avvio della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza, offrendoci una testimonianza di come si lavorava negli anni cinquanta.
Ivo Cappelletti, classe 1932, racconta i suoi ricordi di bambino quando nel 1942 il mulino di famiglia è stato trasformato per passare dalla macinazione a pietra a quella a cilindri. Un ricordo chiama l'altro e così riporta aneddoti che ci illustrano la vita nel dopoguerra a Ciago (Vallelaghi-Trento).
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Volendo approfondire, visitare le schede collegate e leggere "Il Consorzio Irriguo e di Miglioramento Fondiario di Ciago" a pag. 287-294 su:
Trascrizione dell'iscrizione:
"PREGATE | L'ETERNA REQUIE | A | STEFANO LUNELLI | CHE | AI 15 GENNAJO 1870 | QUI | COLPITO D'APOPLESSIA | SPIRÓ | OTTIMO CRISTIANO | VISSE NUBILE 58 ANNI | R.I.P."
Interessante l'antico uso della parola "nubile", col significato di "in età da matrimonio", riferito anche agli uomini.
V.
Questa piccola fotografia in formato 8,2 x 5,4 cm mostra un gruppo di militari sulla scalinata dell'edificio che al tempo era municipio e scuola.
Tra queste due parole impresse sopra la porta d'entrata c'è lo stemma del comune con le tre barche una sopra l'altra separate da due fasce.
Il nome "Scuola Primaria" è dovuto alla "riforma Moratti" del 2003.
Nel 1969 aveva assunto il nome di "Centro Scolastico di Terlago", una scuola sperimentale a tempo pieno, come anche quelle di Cavedine e Vezzano, che ha accolto gli alunni delle scuole uniche pluriclasse vicine soppresse quell'anno per volontà della Provincia, in questo caso le scuole di Covelo e Monte Terlago.
Il nome però ancora utilizzato da molti è quello previsto dalla riforma Gentile del 1923: "Scuola elementare", mentre risale al 1869 quello di Scuola popolare".
Altra data importante è quella del 1962, che ha visto la nascita della scuola media, ora scuola secondaria di primo grado, separando così gli alunni delle prime 5 classi da quelli delle ultime tre.
Troviamo le prime tracce di una scuola a Terlago nel 1778 quando gli esecutori testamentari del prete Valentino Gilberti da Terlago, che aveva lasciato tutti i suoi beni alla Chiesa e ai poveri di Terlago, “aumentarono l’assegno di altri fior. 20.-, a condizione che il cappellano facesse anche scuola insegnando gratis da Novembre a Marzo, cioè a leggere e scrivere e far di conti ai fanciulli dei vicini poveri di Terlago, e riguardo a quelli benestanti mediante il solito onorario di troni uno al mese per leggere, troni uno e mezzo per il leggere e scrivere, e troni due per il conteggiare, oltre il solito legno per riscaldare la stufa, che da tutti tanto poveri che bene stanti, doveva essere portato.”
Nella descrizione del distretto di Vezzano del 1834, Carlo Clementi descrisse anche le scuole presenti sul territorio, fra le quali una “scuola elementare” a Covelo e una “buona” scuola a Terlago.
Rispetto all'edificio scolastico la nuova scuola è entrata in funzione nel 2013 in sostituzione della precedente, posta a poca distanza sulla stessa via risalente agli anni '60. Prima di allora la scuola era ospitata nello stesso stabile del municipio dove ora c'è la biblioteca.
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Bibliografia: