Cuneo in legno per spaccare grossi tronchi ("bóre"), oppure usato un tempo nelle cave di pietra: si usava bagnare dei cògni per inserirli, battendoli, nelle fessure delle pietre e si lasciavano lì. Col freddo di gennaio, gelandosi, crescevano e spaccavano la pietra.
Plurale: gai. Diminutivo: galét
"En galét" è colui che si dà arie, vuole fare il gallo del pollaio ed essere dominante sulle donne.
Diverso è il significato del "gal" che essendo voce del verbo avere diventa "g'hal", ad esempio: "Che g'hal?" "Cos'ha?"
Presente: mi vago, ti te vai, el el va, noi nén, voi né, lóri i va.
Imperfetto; mi névo, ti te névi, elo el néva, noi néven, voi néve, lóri i néva.
Passato prossimo: mi son na, ti te sei na, elo lè na, noi sen nadi, voi se nadi, lori i è nadi.
Futuro semplice: mi narò, ti te narai, elo el narà, noi narén, voi naré, lori i narà.
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Un particolare modo di "nar" è
In senso figurato viene usato nel modo di dire "'l scorla 'n del manèc", riferendosi a persona che non è completmente in possesso delle capacità cognitive o comunque non ha comportamenti adeguati. La traduzione in italiano corrisponde a "dondola nel manico"; pensando a una scopa, o una zappa, o qualsiasi attrezzo non ben fissato al suo manico il significato può essere palese.
La Candelora (2 febbraio) è la festa della Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio; è chiamata così perché nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme.
Superata questa data il freddo dell'inverno sta per finire.