Compiere i 18 anni, raggiungere la maggiore età, è un momento importante, di passaggio alla vita adulta: si può votare, fare la patente, donare il sangue, fare scelte autonome. Tullio Comai, classe 1955, come tutti i diciottenni italiani vissuti tra il 1861 e il 2004 è chiamato alla coscrizione e compie questo rito di passaggio con la visita di leva. Abile: tricolore intorno al collo e pon pon bianchi e rossi ne sono i simboli. La foto ci mostra un tipico ragazzo degli anni ‘70: capelli lunghi e pantaloni a zampa di elefante.
La fotografia fu realizzata a seguito della celebrazione solenne della prima Santa Messa di don Attilio Comai, avvenuta il 3 aprile 1932 nella chiesa di San Biagio a Vigo Cavedine.
Nella fotografia si riconosce al centro il festeggiato, don Attilio Comai attorniato da parenti e amici. Il sacerdote sulla sinistra dovrebbe essere il compaesano don Alfonso Bolognani, mentre l'ultimo sacerdote sulla destra dovrebbe essere un altro compaesano ordinato sacerdote nel 1915: don Francesco Manara.
Lo scatto è avvenuto sul retro della chiesa, davanti alla canonica del paese.
La fotografia mostra l'arrivo di don Attilio Comai a Vigo Cavedine il 3 aprile 1932, in occasione della celebrazione solenne della sua prima Santa Messa.
Don Attilio è da poco sceso dalla macchina che lo ha condotto presumibilmente presso la "Cros del Mèla" dove gli abitanti lo accolgono con gioia e trepidazione sotto ad una leggera pioggia. Il novello sacerdote indossa il saturno (copricapo clericale) e l'abito talare. Stringe tra le mani un mazzo di fiori appena consegnatoli da qualche abitante e cammina accompagnato da un sacerdote (presumibilmente il compaesano don Alfonso Bolognani o forse l'allora parroco di Vigo Cavedine) verso il sagrato della chiesa.
Ad accompagnarlo, in piedi sulla destra, c'è anche don Evaristo Bolognani che fu ordinato sacerdote qualche anno prima, nel 1926.
In primo piano si vede la casa natale del Cav. Giuseppe Cappelletti, lo scatto risale al 1937 in occasione della richiesta di ampliamento dell'edificio con l'aggiunta del garage.
La fotografia risale presumibilmente agli anni 70 del 1900.
Il paese di Stravino si sta sviluppando gradualmente dal centro storico verso l'esterno con la costruzioni di nuove abitazioni in mattoni.
La fotografia mostra uno scorcio dell'abitato di Stravino presso il portico dove si incrociano l'attuale via Rosmini e via Monte Bondone, nella parte alta del paese.
Lo scatto risale ai primi anni del 1900.
Davanti al portone si notano due uomini in uniforme.
Presumibilmente potrebbero indossare la divisa militare dell'Impero austro-ungarico.
Sul lato opposto si notano alcuni bambini seduti.
Dietro ai tre fratellini si può osservare una porzione di tipica casa contadina: muri in pietra, balconi in legno con assi orizzontali dove appendere il granturco (zaldo) ad essiccare, cesso sul balcone (quando non era nell'orto), mucchio di legna sottile atta ad accendere il fuoco e ad aumentare temporaneamente la temperatura della stufa, lunghi pali (palanchi) che venivano usati per fermare alti cumuli di fieno sul broz e sul carro, grata su finestra e portone per trattenere galline o altri piccoli animali di allevamento.
Classica culla con cesta in vimini, ruote in legno, ricoperta di stoffa e completata con l'immancabile medaglione con l'angelo custode. Il bimbo, ben coperto, riposa al sole.
In questa foto possiamo vedere l'interno della chiesa di Covelo prima del Concilio Vaticano secondo, celebrato fra il 1962 e il 1965; in particolare notiamo l'assenza dell'altare rivolto ai fedeli.
La cartolina non è datata ed il timbro è illeggibile ma il monumento è stato inaugurato il 2 giugno del 1968 per cui si presume che lo scatto sia di allora o poco dopo.
La foto a Villa bassa dalla chiesa inquadra in primo piano la vecchia scuola di inizio '900 e, poco sotto, la nuova scuola, inaugurata il 27 aprile 1959 .
È stata utilizzata poi come parte di un'altra cartolina.
La foto alla chiesa da questa angolazione inquadra in primo piano la nuova scuola, inaugurata il 27 aprile 1959 e, sotto la chiesa, la vecchia scuola di inizio '900.
È stata utilizzata poi come parte di un'altra cartolina.
Accanto alla scritta "Saluti da Covelo" ci sono due stelle alpine, una foto della chiesa, una panoramica di Villa alta e una di Villa bassa, le due parti in cui storicamente era diviso il paese.
La datazione è posteriore al 1959, anno di costruzione della nuova scuola, e anteriore al 1963, data della spedizione di questa cartolina:
Sulla cartolina attorniano la scritta "Saluti da Covelo" rose, ciclamini e 5 immagini di Covelo: la chiesa, la scuola, il palazzo dalle 100 finestre e due panoramiche.
È affrancata con un francobollo da 25 lire.
La datazione è posteriore al 1959, anno di costruzione della nuova scuola, e anteriore al 1962, data della spedizione di questa cartolina:
La cartolina prodotta dalla famiglia cooperativa di Covelo è sicuramente antecedente al 1945, data in cui Maria la scrive con apprensione alla figlia Modesta, inserendo anche l'indirizzo del mittente, prudenza che le ha permesso di averla di ritorno e di sapere quindi che la figlia non l'aveva ricevuta.
Il paese è ancora ben distinto in Villa Alta e Villa Bassa.
La cartolina viaggiata, da Maria al futuro genero, permette di inserire la data entro cui lo scatto è stato fatto.
Cartolina non viaggiata.
Dalla divisione in due parti del verso si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Il testo stampato sul verso riporta: "Cartolina postale = Carte postale Paget".
Tre giovani vestite di bianco si trovano all'entrata di Terlago, provenendo da Covelo, nei pressi del capitello del crocefisso. Accanto a loro, come riportato sul retro, c'è "Giacomo da Covelo detto Giazintot" che porta un cesto di vimini. Appena superato il capitello c'è un'altra donna che riposa col suo sacco appoggiato sul muro. Sullo sfondo Terlago.