Eroe fiumano nato a Vezzano nel 1893 e morto a Fiume nel 1920.
Italo (Beniamino Giacomo Giuseppe) Conci è nato a Vezzano il 7.2.1893 da Pellegrinati Teresa e Angelo Conci (1853-1926). Il padre, oriundo di Trento, arrivato in paese in qualità di medico condotto, acquistò la casa in via Roma 5, dove nacquero Ada nel 1891 (che sposerà l'ingegnere Anselmo Anesi), Italo nel 1893 e Ivo nel 1901 (che emigrerà in Argentina nel 1934).
Nel 1910 Italo emigrò in Argentina, dove rimase fino al 1915 quando l'Italia entrò in guerra contro l'Austria. A quel punto andò in Italia e nel marzo 1916 si arruolò volontario nell'esercito italiano, col nome di guerra loris Lionello, nella ferma convinzione irredentista che il popolo italiano dovesse essere tutto unito in un'unica patria. Fu valoroso, divenne ufficiale negli Arditi, venne ferito gravemente e guadagnò due medaglie d'argento al valore.
Mentre lui combatteva al fronte contro la sua patria natale, la sua famiglia venne incarcerata in Austria.
Col trattato di Versailles del 1919 l'Austria dovette cedere all'Italia il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia, ma non la Dalmazia e Fiume come previsto inizialmente dal patto di Londra in caso di vittoria.
Nella notte tra l’11 e il 12 settembre 1919 partecipò alla spedizione per l’annessione di Fiume all’Italia partita da Ronchi (Gorizia) guidata da Gabriele D’Annunzio, di cui lui divenne un fedelissimo seguace, addetto alla vigilanza della sua persona. Combattè a Fiume nelle fila della Legione trentina “Cesare Battisti” e morì il 26 dicembre 1920 nella "notte di fuoco" colpito dall'esercito italiano intervenuto per far rispettare quanto stabilito dal trattato di pace.
La salma di Italo Conci venne portata al Vittoriale e poi deposta in un'arca, seguita nel tempo da quelle di altri dieci legionari che insieme circondano la tomba di Gabriele D'Annunzio.
A Vezzano, una lapide commemorativa lo ricorda sulla sua casa natale ed un'altra lapide a memoria è posta nella cappella cimiteriale.
A lui è venne intitolato il "Gruppo di Azione" di Vezzano, organizzazione istituita con la riforma scolastica Gentile del 1923 con lo scopo di togliere gli insegnanti dal loro isolamento e riunirli in una sorta di cenacolo culturale. Questo gruppo fu segnalato nella relazione-studio sulle scuole della circoscrizione di Trento (1925-1926) tra i più attivi a organizzare convegni, gare, scambi di visite, «feste per la dote della scuola» (una recita, un saggio ginnico, una lotteria), mostre didattiche locali. C'è chi rammenta una targa ad Italo Conci nell'entrata della vecchia scuola elementare di Vezzano e qualcuno ricorda che il grande cedro che c'era un tempo davanti alla scuola dell'infanzia fosse stato piantato in sua memoria.
Anche la Banda di Vezzano venne intitolata ad Italo Conci (1931?) anche se dopo l'elevazione della Villa di Vezzano a Borgo nel 1998, essa assunse il nome di "Corpo Bandistico del Borgo di Vezzano".
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Fonti:
Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta. Pubblichiamo, in questo terzo video a lei dedicato, la voce di tre delle sue nipoti nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi.
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Qui le prime audio-testimonianze:
Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta; pubblichiamo in questo video le prime cinque voci nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi.
Questo video è stato localizzato a Covelo sulla piazza che è stata poi dedicata a Maria, anche se le interviste provengono da luoghi diversi.
Nata in Brasile il 2.01.1890 Maria Cappelletti, detta "Faiòta", di Giovanni e Rosa Mottes, è vissuta e ricordata a Covelo.
Ha passato la sua vita prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno.
È morta a Rovereto il 15.5.1965 all'età di 75 anni. I suoi compaesani le hanno dedicato una lapide sul cimitero e, nel 2023, hanno proposto il suo nome per intitolarle la piazza del paese.
La localizzazione in mappa si riferisce alla casa accanto alla fontana di Villa Bassa, dove ha vissuto a lungo, alla casa ex-cappella dove viveva gli ultimi anni e alla piazza a lei dedicata.
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Si parla di lei a pag. 36-37 di
Video realizzato da alcuni volontari di Vigo Cavedine in occasione del Natale 2022.
Il video è un omaggio a Giorgio Galetti, un benefattore di Chicago che nel 1930 ha donato la scultura lignea delle Anime del Purgatorio (posto sotto l'altare della chiesetta del Santuario di Cavedine).
Nel 1962 ha contribuito all'acquisto dell'organo della chiesa di S. Biagio di Vigo Cavedine.
Attilio Ernesto Tonelli nacque a Vezzano nel 1880 ed è figlio di Teodoro Domenico Tonelli (di Vezzano) e (Giuseffa Chistè di Calavino). Nel 1905 emigrò negli Stati Uniti e lavorò in una miniera di carbone a South Wilmington (un villaggio minerario dell'Illinois): qui conobbe sua moglie. In seguito cambio attività, aprendo un negozio di alimentari, e quando si spostò a Joliet (un altra cittadina dell'Illinois) nel 1912, aprì anche lì un negozio.
Teofilo Tonelli, suo fratello, lo raggiunse e aprì anche lui un negozio nella cittadina. Un terzo fratello, Evaristo Lorenzo Tonelli emigrò a Buenos Aires, in Argentina, mentre il quarto fratello, Giuseppe Oreste Tonelli, giunse nel Michigan.
Fra il 1905 e il 1908, Attilio mandò in patria, ai genitori rimasti a Vezzano, parte dei soldi guadagnati col lavoro in miniera.
Mandò l'equivalente di circa 10,403.00 dollari, quasi 9.000,00 euro, una cifra cospicua per l'epoca. Una delle ricevute la mandò alla sorella, Cesarina Garbari Tonelli, per poter aiutare la sua famiglia a compiere il viaggio per raggiungerlo in America e fargli visita.
I genitori, la sorella e qualche altro familiare lo raggiunsero. Sua madre Giuseffa, purtroppo, morì in America per cause non note e non si riuscì a reimpatriare la salma: fu quindi seppellita in Illinois, a Braidwood.
Attilio morì in Illinois nel 1961.
Quasi un secolo dopo, Rodney, discendente di Attilio, ricostruisce la vita da emigrato del bis nonno cercando e collegando documenti e fotografie.
Nato a Vezzano il 18 dicembre 1905, undicesimo figlio dello stalliere Emiliano Piccoli e di Aorinda Garbari.
Nel 1924 emigrò in Lussemburgo dove faceva il minatore, poi passò in Francia ed entrò nel Partito Comunista. Sorvegliato dalla polizia, tornò in Lussemburgo nel 1929.
Nel 1931 venne invitato a Mosca dal Partito ed entrò nella scuola per ufficiali.
Nell'agosto 1937 andò in Spagna a combattere nella guerra civile spagnola, quale tenente amministratore della compagnia di Tank del quinto Battaglione distinguendosi nel suo lavoro e passò poi alle Brigate Internazionali.
Ricevette la Stella Rossa per il suo eroismo nella Battaglia di Teruel.
A fine 1938 fu ospedalizzato per tubercolosi.
Uscito dalla Spagna, nel 1939 finì nel campo di concentramento di Gura in Francia da dove riuscì ad evadere nell'aprile del '39 e rientrare in URSS.
Nel 1941, con l'invasione tedesca si unì all'esercito sovietico e morì pochi mesi dopo sul fronte meridionale combattendo contro i nazisti con l’Armata Rossa.
Nella sua attività di antifascista assunse diversi nomi: Gino Tosi, Gino Piccoli, Cedeon Picelli.
Il figlio, russo, è venuto a Vezzano negli anni '70 per vedere il paese di origine del padre e conoscere i parenti qui residenti.
Bibliografia
La fotografia è stata scattata in occasione della prossima partenza per l'America di Silvia Ceschini, una delle nipoti dell'autore di canti popolari Giovanni Dorigatti, detto "Nane Periòt". Con loro un'altra nipote: Maria Dorigatti. Era usanza all'epoca recarsi dal fotografo per avere un ricordo degli emigranti in forma di fotografia.
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
In Archivio abbiamo anche una fotografia successiva di Silvia con la sua famiglia allargata in Pennsylvania:
Grazie alla collaborazione dei gruppi culturali Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano, La Roda, Retrospettive, Centro Studi Judicaria, Ecomuseo della Valle dei Laghi, Piccola Nizza de Trent, del gruppo Pensionati e Anziani di Vezzano, di molti privati e del patrimonio fotografico degli autori, la nascita del Comune di Vallelaghi ha visto la pubblicazione di questo libro fotografico. Le numerose foto storiche, accompagnate da brevi didascalie e introduzioni ai capitoli tematici, permettono di conoscere peculiarità e similitudini fra le 11 frazioni che compongono il neo comune favorendo così lo sviluppo di uno spirito di appartenenza ad un'unica comunità dei cittadini provenienti dai tre comuni fusi di Terlago, Vezzano e Padergnone.
Diverse foto pubblicate su questo volume sono disponibili nell'Archivio della Memoria per il riutilizzo.