Fascicolo scritto con la macchina da scrivere, illustrato con disegno al tratto dai bambini e riportante alcuni interessanti documenti a corredo della ricerca svolta sia su testi, sia incontrando anziani testimoni.
La pubblicazione presenta la camera del primo novecento ed il suo arredamento, basandosi su quanto presente nello spazio espositivo permanente "La dòna de 'sti ani" a Lasino e sulle testimonianze raccolte fra gli anziani della Valle di Cavedine.
Le foto di quanto esposto e l'impaginazione grafica sono di Attilio Comai.
Stampa Litografia Amorth.
Cartolina scritta da Eugenio Leonardi in partenza per l'America da Genova fra il 1900 e il 1910: Eugenio si recò in America a lavorare, ma partecipò anche a delle gare automobilistiche in Argentina. Quando tornò, insegnò a guidare ad alcune persone di Vezzano. Chiese alla fidanzata, Onorina Faes, di raggiungerlo, ma siccome lei rifiutò fu lui a tornare in Italia.
La cartolina presenta sul davanti una fotografia e la dicitura "GENOVA - Piroscafo in partenza per l'America". Sul retro, indirizzata a Signorina Onorina Faes, Eugenio scriveva: "Cara Onorina, Scusami tanto che io son partito da Vezzano senza salutarti ma perquesto me ricorderò sempre" e "di te e io ... in .. io ti saluto adeso che io parto da Genova ... con questo vapore ti saluto e sono e sarò sempre il tuo A Eugenio Leonardi".
Tornato a Vezzano lavorò anche ai primi impianti elettrici del paese: probabilmente in America aveva svolto lavori simili e laggiù aveva imparato il mestiere.
Di lui abbiamo anche:
Assunta Gianordoli di Lasino, in posizione centrale dietro nella foto, prima di partire per gli Stati Uniti d'America col marito Giuseppe Ceschini, saluta le parenti con una visita al santuario di Piné. La sorella suora dona a tutte una medaglietta della Madonna di Caravaggio alla quale è dedicato il luogo sacro. Si recano poi dal fotografo per immortalare questa uscita e conservare un ricordo dei parenti lontani.
Questo quadro a carboncino acquerellato è stato realizzato a partire dalle due fotografie di famiglia allegate per ricongiungere virtualmente con la mamma i sei fratelli della famiglia Ceschini di Lasino ("Maibei"), tre dei quali emigrati negli Stati Uniti. Nel quadro è raffigurato evanescente anche uno dei bimbi di famiglia morto nel frattempo.
All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle.
Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa.
Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
La fotografia è stata scattata in occasione della prossima partenza per l'America di Silvia Ceschini, una delle nipoti dell'autore di canti popolari Giovanni Dorigatti, detto "Nane Periòt". Con loro un'altra nipote: Maria Dorigatti. Era usanza all'epoca recarsi dal fotografo per avere un ricordo degli emigranti in forma di fotografia.
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
In Archivio abbiamo anche una fotografia successiva di Silvia con la sua famiglia allargata in Pennsylvania:
I panettieri indossano per lo più una divisa a righe verticali. Fra loro anche giovanissimi lavoratori.
Risale al 1907 “l’erezione di un forno cooperativo con i mezzi destinati per il fondo Pellagra” a Lasino. Questo panificio operava sull’intero bacino della valle di Cavedine e poi su tutta la Valle dei Laghi.
La data della foto è desunta dal panettiere centrale dietro, Giuseppe Ceschini (Maibel), classe 1897, partito per la guerra nel 1915: la foto è perciò precedente, perchè a fine guerra, rientrato a Lasino, è emigrato in America, dove è morto nel 1970.
La foto, in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale, messo a disposizione per una mostra.
In Archivio abbiamo anche una fotografia successiva di Silvia con la sua famiglia allargata in Pennsylvania:
La processione lascia il colle della chiesa di Covelo per scendere in paese. Si possono notare la classica disposizione della sfilata, le tuniche bianche-blu della confraternita che porta la statua, le donne in nero col crocefisso e i ceri. Si intravedono le tradizionali arche in rami di pino.
Sullo sfondo, appoggiato alla casa, l'assito di un carro, testimone dell'uso ancora vivo di questo mezzo di trasporto.
Foto di famiglia davanti alla fucina. Si può leggere "Aldrighetti fabbro" sopra l'entrata.
I personaggi ritratti nella foto sono il fabbro Giacinto Giuseppe Aldrighetti (1857-1937) con la moglie Barbara (o Barberina) Poli di Santa Massenza (1859-1930) e in piedi una delle figlie, Virginia (1902-1982), emigrata giovane in America del Nord.
La data dello scatto è stata desunta approssimativamente dall'età dei protagonisti.
Questo scatto ci permette inoltre di notare il selciato, comune sulle strade ripide com'è via Borgo.
Il battente in ferro è andato perso negli anni '60 con la sostituzione della porta.
Si presume che l’accessorio in ferro pendente sul lato destro fosse collegato ad una campanella, come era uso un tempo.
Sugli stipiti laterali ci sono due tratti in pietra più scura che riportano una scritta non chiaramente leggibile (10?), forse una data o il numero di casa.
Grazie alla collaborazione dei gruppi culturali Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano, La Roda, Retrospettive, Centro Studi Judicaria, Ecomuseo della Valle dei Laghi, Piccola Nizza de Trent, del gruppo Pensionati e Anziani di Vezzano, di molti privati e del patrimonio fotografico degli autori, la nascita del Comune di Vallelaghi ha visto la pubblicazione di questo libro fotografico. Le numerose foto storiche, accompagnate da brevi didascalie e introduzioni ai capitoli tematici, permettono di conoscere peculiarità e similitudini fra le 11 frazioni che compongono il neo comune favorendo così lo sviluppo di uno spirito di appartenenza ad un'unica comunità dei cittadini provenienti dai tre comuni fusi di Terlago, Vezzano e Padergnone.
Diverse foto pubblicate su questo volume sono disponibili nell'Archivio della Memoria per il riutilizzo.
Il libro riporta, oltre le ricerche fatte su testi, testimonianze, fotografie e documenti raccolti dai ragazzi nei loro paesi di provenienza e contattando direttamente gli emigrati.
Dall'introduzione: "Partendo dal presupposto che la salvaguardia della memoria della nostra piccola comunità risulta essere elemento di interesse educativo fondamentale per la crescita della nuova generazione, il progetto “Frammenti...” ha come obiettivo quello di raccontare la quotidianità vissuta sul nostro territorio negli anni precedenti il boom economico per stimolare un raffronto con il modo di vivere attuale.
Il progetto vuole rivolgersi soprattutto ai ragazzi e la formula pensata per raggiungere lo scopo è di proporre i vari argomenti attraverso degli aneddoti, semplici da capire ma efficaci nel dipingere una situazione che oggi non appare nemmeno reale ma che è stata il vivere quotidiano dei nostri anziani."
La pubblicazione, qui nella versione a colori, è stata stampata in toni di grigio.
Contiene una serie di schede tematiche realizzate in occasione della decima edizione del Palio delle sette frazioni disputato a Ciago. Esse erano state sparse per il paese nei luoghi più adatti ad accoglierle per far conoscere storia, tradizioni, cultura, società, ambiente ai numerosi ospiti. A ricordo della manifestazione, arricchite con i suggerimenti e gli approfondimenti che esse hanno stimolato, sono state riunite in questo fascicolo che intendeva essere solo il punto di partenza di un lavoro più vasto e completo, che negli anni successivi avrebbe dovuto proseguire negli altri paesi essendo questa manifestazione itinerante nelle sette frazioni del Comune di Vezzano.
A pag. 17 un tratto a sfondo grigio segnala una errata corrige inserita dopo la stampa in fase di divulgazione della pubblicazione.
Prospero Bressan, emigrato negli Stati Uniti nel 1929, ha conosciuto e sposato là Ines Genovese emigrata dall’Italia nel 1912. Questa foto ricordo è stata scattata sul suolo dove sarebbe sorta la loro casa a Fraveggio, in occasione del loro breve viaggio fatto per acquistare il terreno e dare disposizioni per la costruzione. Dietro la coppia si vede la scuola di Fraveggio com'era nella prima fase della sua esistenza con una sola grande aula. Si notano la coltivazione della vite e dei broccoli, una catasta di ramaglie, l'ambiente sullo sfondo spoglio, il capitello sulla vecchia strada per Lon e, a ben guardare, anche i resti del muraglione di "Castel Tonin" sul doss Tonin (a sinistra).