Luoghi dedicati agli emigrati
Troviamo anche punti che chi è rimasto ha dedicato agli emigrati, fra essi:
Non si sa a quando risale la "Cros del Mèla" a Vigo Cavedine, ma la tradizione ricorda che era uso che la popolazione accompagnasse fino a questa croce gli emigranti, che andavano all'estero in cerca di lavoro e di fortuna, per dar loro un affettuoso saluto collettivo.
Il monumento ai caduti di Cavedine fu eretto nell'anno del giubileo 1933-34 e riporta: "Cavedine in memoria dei suoi figli caduti in guerra e di quelli morti lontano dalla terra dei padri perché tutti qui vivano nell'affetto e nella prece [preghiera] dei fratelli".
Il murales "Emigrazione", dipinto nel 2012 su iniziativa della Pro Loco di Margone da Jordi Galindo (immigrato spagnolo che ha vissuto due anni nel paese), è dipinto sulla casa da dove è partito il pauroso incendio del 1887, che ha provocato 10 morti e ha messo in ginocchio un paese che al tempo contava un centinaio di abitanti costringendo molti ad emigrare. Suo anche il murales della patata blu portata a Margone da un emigrato in Svizzera nei suoi viaggi al paese natio.
A Covelo nel 2024 è stata intitolata la piazza a Maria Cappelletti, nata in Brasile nel 1890 e poi rientrata con la sua famiglia nel paese di origine del padre, se vuoi conoscere la sua figura in archivio trovi molte informazioni
A Vezzano ben due lapidi sono dedicate ad un personaggio noto, anche se non sono legate alla sua esperienza di emigrazione in Argentina. Ripercorrendo la sua storia, nella scheda a lui dedicata, si può però capire la motivazione che spinge persone come lui a rientrare nella loro patria. Chi è? Quando e perché è rientrato in Italia?
Scopri tu
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Eccoti qualche aiuto per cominciare:
A pag. 93 (47 pdf on-line) in "Emigrazione dalla Valle dei Laghi: testimonianze della sua gente" puoi scoprire cosa hanno fatto i nostri vicini di Drena nel 1983 per ricordare i loro compaesani emigrati in Belgio.
Nel 2001 Carlo Sartori dipinge il fenomeno dell'emigrazione a Ranzo, il suo paese natale. Come?
Trovi la risposta a pag. 39 in "Vezzano 7 (2001/1)"
Nel libro "I segni del sacro nella Valle dei Laghi" sono citati anche molti luoghi legati agli emigrati; di alcuni di essi non troviamo notizia nelle pubblicazioni on-line, ti invitiamo perciò a consultare questo libro nella sua versione cartacea a disposizione per il prestito nelle biblioteche. Ecco cosa puoi trovare:
- a pag 73, riguardo il cimitero Covelo, oltre alla lapide della benefattrice locale Cappelletti Maria "Faiota", di cui abbiamo già parlato si fa cenno ad altre due antiche lapidi dei primi anni del ‘900 affisse alla parte del muro perimetrale, di cui una ricorda un emigrante morto in Argentina nel 1900. Chi era? Riesci a scoprire qualcosa di lui? Puoi fare una foto alla sua lapide?
- a pag. 146 si accenna ad una commovente lapide sporgente dal muro occidentale del cimitero di Lon da emigrati in America. Quando l'hanno fatta? Perché? Quale desiderio hanno espresso?
- pag. 172 si nomina un vicolo che si trova a Ranzo legato agli emigranti. Come si chiama? Perché? Dov'è?
- a pag. 267 si parla di due fratelli missionari, ricordati sulla tomba di famiglia di Oliva e Mario Pisoni nel cimitero di Calavino, l'uno morto nel Togo e l'altro in Uganda a 68 anni. Le loro storie sono degne di interesse.
- a pag. 369 si cita una lapide posta lungo la Via Crucis a Cavedine posta da persone emigrate in Nord America, a ricordo di chi?





