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  • Asini

    In questo murale, in un cerchio dallo sfondo rosso che emana calore, pascolano tre asini che vediamo solo in parte, come guardando dentro un foro. Il loro raglio si sente ancora a Margone e ricordano la loro infaticabile presenza a supportare la fatica degli uomini di un tempo e il divertimento con la tradizionale corsa degli asini che si disputava in paese. Sulla mappa dei murales di Margone è segnato col numero 5 e lo si può ammirare insieme agli altri:
  • Camosci

    Una coppia di camosci arrampicata sulle rocce, di primo mattino con alle spalle le montagne ed il cielo rosato, sono simbolo di agilità e forza, necessaria a loro, come agli abitanti di Margone, per superare grandi dislivelli nei loro spostamenti. Sulla mappa dei murales di Margone è segnato col numero 7 e lo si può ammirare insieme agli altri:
  • Polli e girasoli

    Particolarmente colorato e vivace il murale di questa coppia di polli tra i girasoli. La padrona di casa ha una vera passione per galli e galline di tutte le razze che alleva con amore in grande varietà. Sulla mappa dei murales di Margone è segnato col numero 8 e lo si può ammirare insieme agli altri:
  • engalà

    si dice di uovo fecondato dal gallo
  • lumaga

    gasteropode senza conchiglia, se in italiano si usa anche il termine chiocciola in dialetto i due termini sono nettamente separati. In senso figurato significa lento.
  • Maria e modi di dire

    Maria nel raccontare alla figlia il freddo che fa e la pazienza che ci vuole nell'attesa che l'inverno passi scrive: "Il proverbio dice che l'inverno non lo hanno mai mangiato i lupi". Non manca una importante raccomandazione: "Fatevi anche voi un po' di compagnia e vogliatevi bene, che non abbiamo altro noi, che volerci bene tutti." La sua fede comprende ogni momento della vita; parlando delle nipoti scrive: " Pregherò lo S. Santo che le illumini e che sieno diligenti nei loro compiti, perché mi parevano un po' svogliate nel farli." Racconta di aver ricevuto soldi dalla figlia e dal nipote emigrati in Svizzera ed avere così la possibilità di pagare "da bere quello che vi piace" sottolineando che "È proprio vero che, mentre noi dormiamo, la Providenza veglia, se in Lei si confida: Intendiamo bene: Non mica per questo stare con le mani in mano, quello che si può fare si deve farlo." Usa poi un modo di dire per rivolgersi alle bambine nel concludere: "quando verrò peri e pomi gli porterò" e spiritosamente si firma "Nonna brontolona".
  • Uomini con carro agricolo a Brusino

    La fotografia mostra un giovane che dirige un carro agricolo trainato da due buoi lungo il viale della chiesa di San Rocco Pellegrino a Brusino. L'attacco doppio prevede un palo centrale (temon) sul quale all'altezza del collo dei buoi viene legato il giogo (giof) con appese due cinghie (canagole) che passano sotto il collo di ciascun bue. Questi sono uniti al timone per le corna con una fune (gioncola).
  • af

  • Taxi a cavallo

    Massimo Zanella di Covelo col figlio Livio. Taxista, trasportava persone e materiali con carro e cavallo, vendeva in città latte, prodotti caseari e della campagna che produceva o acquistava in paese. Qui a Piedicastello in direzione Terlago. Data approssimativa.
  • Discesa dal Gazza sul broz dei Marianèi

    Gruppo di persone di Covelo scendono dal Gazza sul "bròz dei Marianèi". Alla guida della coppia di buoi uno dei "Marianei": Angelo Cappelletti. A seguire si intravede la presenza di un altro bròz; spesso infatti lungo la discesa si incolonnavano. L'ingrandimento 40x27,5 cm è conservato incorniciato.
  • Raccolta di farfalle

    Vetrina contenente 19 farfalle e un bozzolo raccolte da Armando Pederzolli in quarta elementare durante le attività di esplorazione ambientale e studiate poi in classe. Ne parla descrivendo anche il processo di conservazione in un intervento in classe del nipote ai minuti 37:25-38:25, 42:50-43:49, 57:20-58:19:
  • Caterina Eccher nei ricordi di Elsa Bolognani

    Andando alla ricerca di figure femminili del passato, grazie ai ricordi di Elsa Bolognani, abbiamo incontrato Caterina Eccher (nata nel 1893), figura importante per il paese di Vigo Cavedine al tempo in cui la bachicoltura era la principale fonte di sostentamento per molte famiglie. Era lei che portava in paese i seme-bachi e li accudiva fino alla nascita dei bacolini che distribuiva poi alle famiglie interessate alla produzione dei bozzoli.
  • pelarìn

    Era chiamato "pelarin" quel lavoratore stagionale che andava a "pelare" le foglie del gelso, cioè a sfrondare i gelsi per l'alimentazione dei bachi da seta, nel periodo della bachicoltura.
  • Capriolo a Ronch

    Grazie all'aiuto delle famiglie, della forestale e del Comune i bambini di prima della locale scuola primaria, nel 2008/09 hanno iniziato a realizzare in questa zona "il bosco incantato" con installazioni e "libri" da loro realizzati lungo il percorso. Nella foto vediamo accanto alla sorgente di Ronch la sagoma di un capriolo a dimensioni naturali col calco delle sue impronte impresso nel cemento ed una "casetta" con il libretto ambientato qui col capriolo protagonista, da leggere direttamente sul posto, al quale ne è stato aggiunto un altro cinque anni dopo.
  • Tasso al Casino di Bersaglio

    Grazie all'aiuto delle famiglie, della forestale e del Comune i bambini di prima della locale scuola primaria, nel 2008/09 hanno iniziato a realizzare in questa zona "il bosco incantato" con installazioni e "libri" da loro realizzati lungo il percorso. Nella foto vediamo accanto ai ruderi del Casino di Bersaglio la sagoma di un tasso col calco delle sue impronte impresso nel cemento ed una "casetta" con il libretto ambientato qui, da leggere direttamente sul posto.
  • Volpe al bersaglio n. 3

    Grazie all'aiuto delle famiglie, della forestale e del Comune i bambini di prima della locale scuola primaria, nel 2008/09 hanno iniziato a realizzare in questa zona "il bosco incantato" con installazioni e "libri" da loro realizzati lungo il percorso. Nella foto vediamo all'esterno del tomo n. 3 la sagoma di una volpe col calco delle sue impronte impresso nel cemento ed una "casetta" con il libretto ambientato qui, da leggere direttamente sul posto.
  • ciciòtol

    Termine usato solitamente al plurale per indicare il rimasuglio di pezzettini di grasso abbrustoliti scolati a caldo dal grasso di maiale cotto per ottenere lo strutto. Questo termine è usato anche per indicare una piccola escrescenza.
  • Il burro - cartellone

    Cartellone realizzato dai bambini della classe prima primaria di Vezzano in collaborazione con Ecomuseo della Valle dei Laghi nel 2019 per la mostra "Animali e cereali nel progetto memoria". Illustra la procedura utilizzata un tempo per la produzione del burro.
  • I "brozzadóri" di Cavedine

    Roberto Pedrotti ci porta a scoprire quel che rimane dei "brozzadóri" di Cavedine, luoghi in cui il carro a due ruote che scendeva dalla montagna veniva trasformato in carro a quattro ruote per proseguire il viaggio in paese. Sono luoghi abbandonati in cui la natura sta prendendo il sopravvento anche laddove l'uomo non ha già distrutto, ma permettono comunque di capire il loro funzionamento di un tempo.
  • minaròla

    Tavolato in legno su cui si allevavano i piccoli bachi da seta o su cui si essiccava la frutta .