La cartolina prodotta dalla famiglia cooperativa di Covelo è sicuramente antecedente al 1945, data in cui Maria la scrive con apprensione alla figlia Modesta, inserendo anche l'indirizzo del mittente, prudenza che le ha permesso di averla di ritorno e di sapere quindi che la figlia non l'aveva ricevuta.
Il quaderno della Cassa Rurale di Santa Massenza veniva fornito in omaggio ai soci e figli di soci che frequentavano la scuola. Nella terza di copertina è inserito un testo per invogliare al risparmio.
Il formato è 15 x 20,5 cm. È composto dalla copertina e 8 fogli uniti da un punto metallico in centro, per un totale di 32 facciate a quadretti di 6 mm con margini.
Questo quaderno è stato utilizzato da Margoni Mario che frequentava la scuola popolare serale di Ciago nel 1959/60, data da cui è desunta la costruzione del quaderno che però può essere anche antecedente.
Il documento, in formato 21x29,7 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta il decreto di concessione alla Società cooperativa "Officina elettrica industriale di Cavedine".
L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra una cartolina di Cavedine di inizio '900.
Nella parte superiore è raffigurata una panoramica della chiesa di S. Maria Assunta con in primo piano il cimitero.
Nella fotografia sottostante la nuova officina elettrica industriale.
In quegli anni infatti la Cooperativa si ampliò con un edificio a nord. Sulla sinistra si vede la tettoia della segheria che venne ingrandita nel settembre del 1900 dopo soli tre mesi dall'inaugurazione. Nella vecchia segheria era presente un magazzino per derrate alimentari e agrarie.
Sulla facciata si nota la statua di S. Giuseppe collocata nel 1908.
L'ingrandimento in formato 70x50 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta il primo edificio della Cooperativa, inaugurato il 13 maggio 1900. Una parte del piano terra è occupato dalla segheria che verrà trasferita dopo pochi mesi sotto una tettoia sulla sinistra dello stabile.
Con la chiusura del caseificio sociale di Vezzano, Enrico Aldrighetti ha acquistato 3 capre per poter continuare ad avere a disposizione latte fresco e le ha tenute per quattro anni.
Qui lo vediamo insieme alla moglie, i figli, le capre ed alcuni dei loro 7 capretti.
"El Richéto" è nato a Vezzano il 22 ottobre 1924 dove è morto il 26 marzo 2014 dopo una vita dedicata alla famiglia e al volontariato.
Nel 1946 è entrato nel corpo dei Vigili del Fuoco Volontari entro il quale ha svolto per 40 anni il ruolo di caposquadra. Ha vissuto i tempi in cui si muovevano a cavallo trainando l’antica pompa funzionante a forza di braccia (scheda collegata) e tutte le successive trasformazioni.
Anche se le strade sono ormai trafficate, Mansueto Leonardi rientra a casa col suo bue bianco che traina il carro carico di legna.
Vicino all'incrocio si può notare un irrigatore a girandola del vecchio impianto irriguo a pioggia con la protezione verso la strada.
In occasione di una festa paesana, un folto gruppo posa davanti a quella che è stata la seconda sede della Famiglia Cooperativa di Ranzo, utilizzata dal 1907 al 1971.
Possiamo notare un grande gelso e il vecchio impianto di illuminazione pubblica coi cavi aerei ed il lampione con il classico piatto.
Lettera d'invito alla presentazione del "Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Vino Santo Classico Trentino", in occazione della 47° mostra dei vini del Trentino.
La lettera è firmata da Arrigo Pisoni, che fu il presidente del Consorzio per tutta la sua durata.
Intervista ad Arrigo Pisoni, classe 1932, che ci parla della nascita del Consorzio per la valorizzazione del Vino Santo Trentino, nato il 30 settembre 1976, del quale Arrigo è stato presidente per 21 anni.
Ci parla anche di come, in passato, era visto in Vino Santo, durante la Seconda Guerra Mondiale, e di come si sia lottato insieme per far riemergere questa perla della Valle dei Laghi.
Nella prima fotografia si nota la presenza delle due casa INA; nella seconda la sede in piazza della Famiglia Cooperativa; nella terza la presenza del pulpito, delle balaustre, dell'altare unico sul presbiterio ed è esposta la Madonna; nella quarta i muri di delimitazione della strada verso Ciago.
Cartolina non viaggiata 9 x 13,5 cm con fascia bianca in basso.
In questa foto possiamo notare che in luogo dell'attuale porta d'entrata c'era una finestra.
Questa parte della chiesa, che si vede a sinistra del campanile, costituisce un'aggiunta all'edificio risalente al 1924, ma qui riporta già i segni del tempo per cui è certamente successiva almeno di qualche anno.
L'attuale porta è stata aperta in occasione del secondo ampliamento, verso destra, realizzato nel 1948, che da questa angolatura non si vedrebbe comunque. Anche nella seconda aggiunta è stata aperta una nuova porta cosicché uomini e donne usavano porte diverse per raggiungere la parte della chiesa a loro destinata. Un tempo infatti nelle chiese gli uomini utilizzavano le bancate di sinistra e le donne quelle di destra, mentre i bambini stavano nei banchi davanti.
Con l’apertura dei Bandi del Gal Trentino centrale nel 2018 si è presentata l’occasione di proporre e condividere l’idea, inizialmente concepita dall’Associazione Vignaioli del Vino Santo Trentino della Valle dei Laghi, di poter valorizzare il vecchio appassitoio di Padergnone, da anni in disuso, realizzando una Casa Caveau del Vino Santo. Il Comune di Vallelaghi ha confermato la validità dell’idea anche per la sua valenza sovra comunale. Il fine del progetto è la valorizzazione di una delle tipicità del territorio, unica in Trentino, quella del Vino Santo, ridonando vita a un luogo storico, l'antico appassitoio di Padergnone, attraverso il restauro conservativo, la riconversione, l'allestimento e la messa in rete delle Cantine dei produttori di Vino Santo Trentino attraverso la sentieristica secondaria che percorre le zone dei coltivi.
La frazione di Padergnone, nel Comune di Vallelaghi, oltre ad essere un luogo culturalmente e storicamente importante, è molto famosa specialmente in campo enologico per essere la sede dei Vivai Cooperativi, fondati nel 1910 da Lodovico Pedrini. A Padergnone anche la famiglia Rigotti fa parte di una importante dinastia in campo enologico, da essa sono nati personaggi illustri che hanno lasciato un’impronta in campo enologico, come Rebo Rigotti, genetista e agronomo italiano.
Il progetto: il progetto di fattibilità, redatto dal dott. Marsilli di Albatros S.r.l. , presentato sulla misura 7.6 per l’ottenimento del contributo del Gal Trentino centrale, ha ottenuto un ottimo punteggio, arrivando primo. Il Comune di Vallelaghi si è impegnato a sostenere la spesa non coperta dal contributo, con il sostegno anche della Cassa Rurale. L’affido su appalto del restauro conservativo degli avvolti è andato all’architetto Patton dello studio Faes - Patton.
Il progetto culturale di allestimento per conoscere la storia del Vino Santo Trentino è stato affidato alla dott.ssa Bonomi – Paratolina aRtelier progettuale con la direzione lavori affidata all’arch. Marega dello studio di architettura Matteo Marega.
IL PERCORSO SUL TERRITORIO
La Casa Caveau Vino Santo è un percorso fatto di storia, profumi, sensazioni, immagini e racconti.
Il percorso è esperienziale, lo si può iniziare avendo già visitato le cantine dei Produttori di Vino Santo della Valle dei Laghi, oppure come punto di partenza per la scoperta della storia del Vino Santo Trentino D.O.C. e al termine andando a visitare le cantine dei Produttori. Il percorso parte con una breve e piacevole passeggiata che ti accompagna dal parcheggio del Parco del Lago di Santa Massenza alla Piazzetta del Mercato a Padergnone frazione del Comune di Valle Laghi, dove si trova la Casa Caveau Vino Santo. Lungo il percorso 7 stazioni didattiche, le cui linee moderne rimandano alle vecchie arèle, corredate da pannelli descrittivi, permettono di scoprire le fasi della storia del Vino Santo. Il racconto si conclude dentro la Casa Caveau Vino Santo, con altri pannelli didattici, una linea del tempo, un bellissimo filmato dove il vento, i coltivi di Nosiola e il Vino Santo fanno da protagonisti e un tavolo multimediale con cui interagire per ascoltare i racconti dei Vignaioli Produttori di Vino Santo, ognuno dei quali svelerà qualche aneddoto legato a questo "oro liquido".
A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero.
Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità.
Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.
Cartolina da Lasino con quattro riquadri e rispettiva descrizione della località rappresentata. Notiamo la presenza nella piazza della cooperativa e di un negozio di alimentari e tabacchi, oltre che dei tralicci arerei. Lo stesso luogo, con un'inquadratura più ravvicinata, è visibile qui:
Nel 1912 la Cassa Rurale fu fondata con 39 soci consorziati di Santa Massenza, Fraveggio, Padergnone e Vezzano, con a capo il signor Angelo Bassetti. L'assemblea costitutiva della “Cassa Rurale Cattolica di prestito e di risparmio di Santa Massenza” venne tenuta a in paese il 3 marzo 1912. Il 24 aprile 1912 si dette inizio alle prime operazioni contabili. Il lavoro veniva svolto gratuitamente nei giorni festivi
La Famiglia Cooperativa
Nel 1907 fu istituita a Santa Massenza, la cooperativa di consumo. Alla cooperativa fu affidata anche la gestione e la distribuzione dell'energia elettrica (Consorzio Elettrico).
Nell'anno 1910 in Santa Massenza venne costruita una casa la quale fu addebita a uso negozio e magazzini per la Famiglia Cooperativa locale e per il Caseificio sociale. I fondi necessari per l'acquisto del suolo e costruzione di detta casa furono assegnati in dono alla Famiglia Cooperativa dal benemerito Curato Don Nicolò Chelodi.
La contessa di Castel Toblino con il Decano visita la Famiglia Cooperativa di Ranzo fondata su iniziativa di don Alfonso Amistadi, nel 1894. Insieme a questi tre personaggi altra gente di Ranzo. Si notano diversi particolari caratteristici della casa rustica: scale in pietra ed in legno senza ringhiere, ballatoio su cui essiccare le pannocchie, aperture senza infissi sui solai ("bochéri") per essiccare il fieno, orto recintato a protezione dagli animali.
Si festeggia il 25° di fondazione della Cooperativa. Sulla destra si vede il nuovo fabbricato che ospita i forni essiccatoi per i bachi da seta. Sulla facciata dell'edificio sono riportate le varie attività della Cooperativa nel cui fabbricato, come si nota sulla sinistra, ha sede anche la Cassa Rurale.
Nella foto, scattata a Fraveggio davanti alla scuola in occasione del raduno annuale dei soci della Cassa Rurale di Santa Massenza che aveva una filiale anche lì, si vedono un gran numero di soci, tutti maschi. La Cassa Rurale di Santa Massenza, nata nel 1912, a seguito di successive fusioni, nel 1999 è confluita nella Cassa Rurale della Valle dei Laghi e nel 2017 nella Cassa Rurale dell'Alto Garda.