Nell'immagine possiamo notare la parte visibile del pozzo n.9 - detto anche "Van 1", come si presentava nel 1975.
I pozzi n 9 e n 10 (Van 1° e Van 2°) non sono stati svuotati e serviti dal sentiero geologico, anche se ritenuti di notevoli dimensioni.
Nel n. 9 sono stati trovati reperti che indicano sia stato abitato o utilizzato come rifugio in epoca preistorica (come il 3 e l'8).
Il sentiero geologico Antonio Stoppani unisce una serie di pozzi glaciali, noti anche col nome di "marmitte dei giganti", generati lungo le falde inferiori del versante nord-occidentale del Monte Bondone in corrispondenza dell’abitato di Vezzano,
La loro origine è dovuta all’azione dell’ultima glaciazione, chiamata “Würmiana”, iniziata circa 110.000 anni fa e terminata circa 12.000 anni fa, quando l'antico ghiacciaio atesino scorreva nella nostra valle. Secondo le più comuni spiegazioni potrebbero essere stati scavati sia dall'acqua che scorreva sotto il ghiacciaio, sia da quella che vi scorreva sopra, infiltrata nel corpo del ghiacciaio con moto vorticoso attraverso alti pozzi naturali verticali, chiamati "inghiottitoi" o "mulini".
È intitolato ad Antonio Stoppani, poiché fu lui che per primo comprese l’origine glaciale dei pozzi nel 1875 e li descrisse poi nella sua opera "Il Bel Paese: conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d'Italia" .
La S.A.T. eseguì nel 1878 i rilievi sul primo pozzo scoperto e dedicato a Stoppani (n.3) e nel 1879 gli scavi, subito seguiti da quelli del "Bus dei Poieti" (n.8), continuati nel 1906 e tra il 1966 e il 1975.
La realizzazione del "Parco glaciologico A. Stoppani", ad opera del del Museo Trentino di Scienze Naturali, risale al 1971. Diversi sono poi stati i lavori successivi di manutenzione, messa in sicurezza, segnaletica e le attività di valorizzazione da parte del Comune, dell'Agenzia del Lavoro, della Pro Loco, dell'A.P.T., del MUSE, della Rete delle Riserve della Sarca, dell'Ecomuseo...
Il sentiero, ben segnalato e curato dal Comune di Vallelaghi, permette di raggiungere i primi 8 pozzi; i pozzi n 9 e n 10 (Van 1° e Van 2°) non sono stati svuotati e serviti dal sentiero geologico, anche se ritenuti di notevoli dimensioni e nel n. 9 sono stati trovati reperti che indicano sia stato abitato o utilizzato come rifugio in epoca preistorica, come il 3 e l'8.
Per chi ama vivere il territorio si consiglia la visita all'intero sentiero geologico, qui sono proposte due diversi punti di partenza:
94^ edizione economica cogli accenti tonici sulle parole, ad uso delle scuole ed indice alfabetico.
La parte riguardante la Valle dei Laghi, Vezzano in particolare, è descritta nell'appendice, alla V serata da pag. 612 a pag. 640 col titolo "Le marmitte dei giganti".
Antonio Stoppani racconta ai nipoti come ha scoperto, per la prima volta in Italia, un pozzo glaciale e ne ipotizza la modalità di formazione.
La pubblicazione presenta le origini ed evoluzioni geologiche della Valle dei Laghi, i punti di interesse geologico e ricreativo in Valle dei Laghi ed i paesaggi in verticale ossia le falesie presenti in valle.
Viene qui proposto un itinerario immerso nel bosco lungo il sentiero Stoppani, intitolato a chi per primo comprese l’origine glaciale dei pozzi, generati lungo le falde inferiori del versante nord-occidentale del Monte Bondone, in corrispondenza dell’abitato di Vezzano.
Qui è possibile conoscere l’antica storia dei pozzi glaciali e di chi con passione, dedizione e grande studio ne ha scoperto il significato, riconoscendone e tramandandone il valore.
Estratto da "Rivista Tridentina" anno VI fasc. 3, rassegna di cultura edita dall'Associazione Universitaria Cattolica Tridentina tra il 1901 e il 1915.