Il porfido è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il calcare grigio è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La selce è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il basalto è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il micascisto è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il marmo è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il lapillo vulcanico è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La dolomia è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
L'arenaria è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La tonalite è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il tufo calcareo è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il rosso ammonitico è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Sono qui raccolte in forma anonima le fotografie delle rocce analizzate dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”.
Esse si trovano fisicamente nell'aula all'aperto di geologia.
Le fotografie numerate delle singole rocce costituiscono la soluzione del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare sul posto o anche qui:
Questo video è il prodotto finale del lavoro di ricerca svolto dal gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia” realizzato allo scopo di arricchire l’aula didattica all’aperto di geologia da Davide, Davide Luigi, Diego, Elisa, Emma, Sara, Simone, Sofia.
Partendo da alcune rocce i ragazzi e le ragazze hanno ricercato informazioni sulla base di una schedatura tipo da loro predisposta. Hanno poi realizzato un gioco e questo video; ambedue spiegano come è fatta ciascuna delle rocce analizzate, la sua origine, dove si trova e per cosa viene usata. Il video è stato poi arricchito dalle fotografie messe a disposizione dall’insegnante che ha guidato l’attività, Federica Bressan, e dalla collaboratrice di ecomuseo che ha realizzato il video, Rosetta Margoni.
Ecomuseo ringrazia il gruppo per il prezioso lavoro messo a disposizione della comunità.
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Qui trovate il gioco collegato a questo video:
Nell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi è stato coinvolto un gruppo di 7 alunni della classe 3A della SSPG di Vezzano frequentanti il I trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale ludico, didattico e informativo, con la presenza e il supporto della geologa Angela Castagna.
In particolare nella scheda "Caccia al bus con Geocaching" gli alunni hanno descritto sinteticamente che cos'è il Geocaching, le istruzioni per potervi giocare e i tre punti "geocache" da loro individuati lungo il sentiero geologico A. Stoppani. Durante la visita guidata al sentiero geologico, gli alunni hanno appreso la storia, la formazione e le caratteristiche dei pozzi glaciali e dei fenomeni carsici che caratterizzano il nostro territorio; hanno inoltre individuato e rilevato i punti "geocache" con l'esperta. Successivamente, con l'aiuto della docente, gli alunni hanno lavorato in gruppo alla ricerca e alla rielaborazione dei contenuti da pubblicare nell'applicazione Geocaching e da inserire nell'aula fisica.
Nell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi è stato coinvolto un gruppo di 7 alunni della classe 3A della SSPG di Vezzano frequentanti il I trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24).
Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale ludico, didattico e informativo, con la presenza e il supporto della geologa Angela Castagna.
Gli alunni hanno partecipato ad alcune lezioni sul ciclo litogenetico e sulla storia geologica del Trentino, durante le quali hanno potuto visionare e manipolare diversi campioni di rocce, minerali e fossili. Successivamente hanno lavorato in gruppo alla ricerca di informazioni online e cartacee e alla rielaborazione dei contenuti, con l'aiuto della docente.
In particolare nella scheda "Le rocce del Trentino" gli alunni hanno rappresentato il ciclo litogenetico e descritto sinteticamente le tre principali tipologie di rocce presenti in Trentino (magmatiche, metamorfiche e sedimentarie) in termini di formazione, caratteristiche, tipologia e ubicazione.
La struttura quadrata che ospita questi contenuti è composta da un 16 mattonelle girevoli.
Nelle prime tre colonne, preparate dalle calssi 2^ e 3^ Primaria di Terlago, 4^ Primaria e 3^ secondaraia di I grado di Vezzano, ci sono informazioni sulla geologia del Trentino, sui punti di interesse geologico del Trentino in generale e della Valle dei Laghi in particolare ed infine informazioni sui pozzi glaciali ed Antonio Stoppani. Ogni colonna termina con un simpatico gioco.
L’ultima colonna, comune alle tre aule, è stata pensata dagli esperti coinvolti, per presentare il paesaggio e l’ambiente della Valle dei Laghi attraverso le tre discipline Geologia, Archeologia e Natura.
Sul retro le 16 mattonelle formano una mappa geologica del Trentino.
All'interno del progetto "Si.VAL - educazione all'aperto", al termine dell'attività con la geologa e della successiva rielaborazione collettiva, gli alunni della classe quarta di Vezzano hanno scritto le definizioni di alcuni termini geologici prestabiliti, ideando questo cruciverba.
I contenuti relativi sono presentati nella relazione qui sotto collegata.
Per il controllo finale queste sono le soluzioni: 1. glaciale, 2. giurassico, 3. inghiottitoio, 4. porfido, 5. ghiacciaio, 6. carbonati, 7. dolomite, 8. placche, 9. carsismo, 10. lagune.
L’aula all’aperto di geologia è stata realizzata all’interno del progetto SI.VAL (acronimo di Sazio Immersivo Valle dei Laghi) - educazione all’aperto, insieme all’aula di archeologia ed a quella di natura, nell'anno scolastico 2023/24, grazie alla collaborazione di Ecomuseo della Valle dei Laghi, Istituto comprensivo della Valle dei Laghi, Comunità della Valle dei Laghi, Comune di Vallelaghi, con finanziamento Caritro.
Le classi seconda e terza della Scuola Primaria di Terlago, la classe quarta della Scuola Primaria di Vezzano, un gruppo opzionale delle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado di Vezzano, l’esperta geologa Angela Castagna sono i protagonisti che hanno progettato e realizzato i contenuti dell’aula, selezionato quelli da porre sui pannelli e condiviso altro materiale nell’aula virtuale ospitata dall’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi, collegata all’aula fisica tramite qr-code.
Con dei percorsi di presentazione creati ad-hoc per ogni età, agli studenti è stata introdotta la geologia del Trentino e in particolare della Valle dei Laghi e la formazione dei pozzi glaciali. Questo ha dato modo a tutti i ragazzi coinvolti di poter ampliare ed approfondire le loro conoscenze di Scienze della Terra e soprattutto della geologia della Valle in cui vivono.
Sui pannelli ci sono informazioni che partono dalla geologia del Trentino e dei punti di interesse geologico del Trentino in generale e della Valle dei Laghi in particolare ed infine informazioni sui pozzi glaciali ed Antonio Stoppani. Alla fine di ogni colonna c’è un simpatico gioco pensato dai ragazzi.
I pannelli propongono inoltre un collegamento anche alle altre aule così da presentare il paesaggio e l’ambiente della Valle dei Laghi dai punti di vista geologico, archeologico e naturalistico e invitano alla riflessione sul futuro che vorremmo.
Un’attenzione particolare è stata rivolta all’accessibilità attraverso l’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) ed una breve presentazione è stata fatta anche in lingua inglese.
Accanto ai pannelli, delle sedute con tronchi naturali ed un bug hotel completano l’arredamento dell’aula.
Molto interessante è anche la raccolta di minerali catalogati e messi a disposizione dal Muse nell'aula didattica del vicino Casino di Bersaglio degli Schützen.
Essa può essere utilizzata dalle scuole per la didattica outdoor, che vede nell’ambiente naturale un contesto di apprendimento privilegiato, ed anche da famiglie e viaggiatori, come punto di arrivo o di partenza per esplorare il territorio circostante.
Nell'aula virtuale collegata trovano spazio gli stessi contenuti dell'aula fisica ed altri riguardanti la Valle dei Laghi su questa tematica:
All'interno del progetto "Si.VAL - educazione all'aperto", promosso da Ecomuseo, la classe IV è stata accompagnata dalla geologa Angela Castagna nel riprendere e approfondire il percorso sulla orogenesi della Valle dei Laghi, svolto in classe terza in geografia.
L’esperta, il 13 e il 27 novembre 2023, ha presentato ai bambini la struttura del pianeta Terra, il ciclo delle rocce, la storia geologica che ha interessato l’ambiente, la deriva dei continenti, la formazione dei carbonati, l’erosione degli stessi, dovuta al passaggio dell’ultima glaciazione e al fenomeno del carsismo. Il 4 dicembre, la classe ha visitato alcuni pozzi glaciali del Sentiero Stoppani; con l’aiuto della geologa ha ricostruito le fasi della loro formazione e ha discriminato diversi tipi di roccia riconoscendo alcune delle loro caratteristiche.
In seguito, gli alunni hanno composto, con l’aiuto dell’adulto, un testo collettivo sintetizzando le informazioni; hanno disegnato alcuni aspetti trattati e, in gruppo, hanno scritto le definizioni di alcuni termini prestabiliti, ideando un cruciverba. Il lavoro si è concluso nel mese di gennaio 2024.
Nell'immagine possiamo notare la parte visibile del pozzo n.9 - detto anche "Van 1", come si presentava nel 1975.
I pozzi n 9 e n 10 (Van 1° e Van 2°) non sono stati svuotati e serviti dal sentiero geologico, anche se ritenuti di notevoli dimensioni.
Nel n. 9 sono stati trovati reperti che indicano sia stato abitato o utilizzato come rifugio in epoca preistorica (come il 3 e l'8).
"Sas Gris", ossia "sasso grigio", è nome proprio di questo masso erratico di quasi 20 metri cubi, a testimonianza della particolare affezione degli abitanti di Monte Terlago, che ad esso, oltre un nome proprio, hanno dedicato poesie e dipinti.
La composizione di roccia metamorfica (porfido) con grosse venature di quarzo, così diversa dalle rocce calcaree locali, testimonia il passaggio del ghiacciaio dell'Adige che lo ha trasportato e abbandonato qui col suo scioglimento oltre 15000 anni fa.
Si trova sulla destra della strada che porta ai Laghi di Lamar poco dopo Vallene.
Illustrazione utilizzata a corredo dell'articolo: "I pozzi glaciali di Vezzano" IN: Annuario SAT n. 6 1879/80 p. 70 così descritta dallo stesso ing. Apollonio:
"Sotto il labbro della conca si scorge la generatrice quasi circolare di un altro bacino trapanato dall'acqua ed è certo che il pozzo di Projeti si estende ancora [...] Sfortunatamente non s’' è potuto completare gli scavi perchè il materiale gettato giù per quel valloncello fortemente inclinato cominciava già a precipitare sullo stradone rendendo mal sicuro il passaggio e danneggiando le campagne sottostanti; non si dubita però che l'onorevole Municipio di Vezzano compreso ormai dall'interesse anche materiale che possono avere quei pozzi per il villaggio, voglia ultimare un lavoro condotto a buon porto da una piccola Società che deve sobbarcarsi a tante altre spese; e voglia ridurre alcun poco anche le vie d'accesso di maniera che sien comodamente praticabili per qualunque forestiero che volesse visitarli. [...] Nel pozzo glaciale dei Pojeti a 4.00 m. di profondità sotto il piano d’ interrimento si trovò dalla parte del monte varie ossa umane e d’animali. Fra le ossa umane c’era la parte superiore d’un cranio dolicocefalo assai bello e regolare ma molto piccolo. Le ossa animali erano spezzate trasversalmente in pezzi lunghi otto o dieci centimetri probabilmente allo scopo di estrarne la midolla. Vicino a queste ossa si trovò un coccio di vaso grosso 16 millim. composto della stessa pasta di quelli trovati nel pozzo Stoppani soltanto un po’più fina e rossiccia verso la superficie esterna del vaso. [...] Al medesimo livello, ma alla distanza di circa 4 metri verso la valle, si scavarono altre ossa umane e di animali, ed in vicinanza un centinaio di cocci di varie forme e grandezze. Esaminati attentamente questi frammenti si riconobbe appartenere essi a tre vasi differenti uno dei quali si è potuto ristaurare completamente, ed è ora depositato nel Civico Museo di Trento."
Illustrazione utilizzata a corredo dell'articolo: "I pozzi glaciali di Vezzano" IN: Annuario SAT n. 6 1879/80 p. 70 così descritta dallo stesso ing. Apollonio: "Fatti i rilievi dello stato anteriore pubblicato per cura della Società nell’Annuario dell’anno 1878 s'incominciò nello scorso autunno lo scavo della marmitta indicata da Stoppani come la più bella, e detta dai terrieri “El bus della Maria matta, e dopo due settimane di lavoro la si poteva vedere nella sua integrità che qui si verrà esponendo. [...]
La superficie della roccia è nuda e la cavità del pozzo vi è incisa netta, ben delineata, colle labbra all’intorno ben arrotondate nella forma rappresentata dagli spaccati qui uniti; solo osservasi una squarciatura nello strato superficiale, la quale partendo dal punto più depresso del labbro inferiore e seguendo la direzione da valle a monte con un’inclinazione di forse 80 gradi (vedi la pianta segnata nell’Annuario dell’anno 1878) costituiva il canale emissario. La sezione orizzontale del pozzo presa sul piano di interrimento misurava 7.50 metri nel senso longitudinale e 6.80 metri nel senso trasversale della valle: il volume del detrito scavato fu calcolato a 50 metri cubi e quello della roccia trapanata dall'acqua e dai massi perforatori di 120 metri cubi. Lo strato superiore dell’interrimento constava di sabbia, scheggie e massi calcarei franati dal monte e dal ciglio superiore della marmitta dopo la sua formazione, lo strato inferiore invece era composto di un terriccio calcareo assai fino il quale racchiudeva qualche ciottolo e qualche pezzo di pietra calcarea. Sul fondo della marmitta si trovò una ventina di ciottoli di varia grandezza, il maggiore dei quali ha un peso di circa 30 chilogrammi. La maggior parte di questi ciottoli appartiene alle roccie cristalline e fra di esse vi predomina il porfido della valle superiore dell’Adige e della valle Avisana. La superficie interna delle pareti diremo verticali è assai regolare, sagomata a linee curve molto morbide e lavorata come se fosse battuta colla martellina fina. Il fondo della marmitta invece è irregolare ed ha una prominenza nel mezzo precisamente là ove dovrebbe essere più incavato (vedasi la sezione trasversale). Quest’anomalia dipende in primo luogo dalla maggior durezza e compatezza del terzo strato, poi dalla esistenza di canali e fessure fra i piani di combaciamento del secondo, terzo e quarto strato dai quali l’acqua scappava direttamente dalla marmitta diminuendo la forza motrice rotatoria e con essa l’azione erodente della cascata, scavando invece maggiormente il fondo in prossimità delle fessure. Queste circostanze, la mancanza di massi perforatori di un certo volume, e forse uno spostamento laterale sfavorevole della cascata, furono certamente i motivi per cui il pozzo Stoppani non potè raggiungere quella perfezione o quella profondità che tutti s’aspettavano vedendolo prima che si effettuasse lo scavo.”