Bruno Cozzini del Coro Valle dei Laghi spiega ed esegue il rito dell'aspersione degli occhi con il vino Nosiola e le "glorie" pasquali in memoria di Beppino (Giuseppe) Morelli.
L'evento si è svolto a Casa Caveau del Vino Santo ed è stato parte della rassegna "DiVinNosiola".
Per un approfondimento sulla figura di Giuseppe Morelli si veda la scheda a lui dedicata:
La didascalia dietro la foto riporta: "Processione Corpus Domini con i bambini dell'asilo Vezzano 1960 n.14", da ciò si è potuta ricavare la data precisa dello scatto.
Il Corpus Domini, fino al 1977, si festeggiava il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste. La foto ci mostra come i bambini dell'asilo seguissero la processione con la loro maestra, grembiulino e cuffia bianca, calla in mano.
Sulla destra si vede la farmacia ed il negozio di alimentari dei Benigni da poco ristrutturati, al piano di sopra un copriletto è esposto alla finestra com'era tradizione in occasione di questa festività. Su via Roma vediamo quella che allora era la sede della famiglia cooperativa.
L'intervista alla signora Gemma è stata fatta su invito di Gaia, una delle bambine coinvolte nel "Progetto calendario" che Ecomuseo sta svolgendo con la collaborazione delle scuole del territorio.
Gemma, classe 1939, nel raccontare le esperienze legate al calendario si è soffermata anche a narrare episodi della sua vita di bambina: qualche marachella, gli interventi educativi del papà e della maestra, ...
Alla visione del video assemblato ha poi voluto aggiungere ancora qualche ricordo.
Come di consueto, in fondo alla scheda trovate i termini dialettali utilizzati da Gemma ed inseriti nel nostro glossario; se non capite qualche altra parola provate ad utilizzare la ricerca libera, se avete richieste o precisazioni da fare non esitate a contattarci.
L'intervista alla signora Elvira è stata fatta su invito di Nicholas, uno dei bambini coinvolti nel "Progetto calendario" che Ecomuseo sta svolgendo con la collaborazione delle scuole del territorio.
Come si vede dall'indice, molte sono le esperienze raccontate da Elvira, classe 1947, tra vita di campagna, religiosità, vita ed eventi del paese, alimentazione.
Riportiamo a parte il suo racconto sulla vita nel "cason gris".
In fondo alla scheda trovate i termini dialettali utilizzati da Elvira ed inseriti nel nostro glossario; se non capite qualche altra parola provate ad utilizzare la ricerca libera.
Il 14.2.1944, come ogni anno, si festeggiava a Vezzano il Patrono San Valentino, ma in un contesto particolarmente grave: la guerra, coi pericoli, i dolori e le privazioni che essa porta con sé, in assenza dei molti giovani soldati e dei lavoratori impegnati in luoghi lontani e pericolosi.
Nonostante tutto ciò, migliaia di fedeli, accorsi da tutto il circondario, presenziarono alla messa solenne in cui fu emesso il voto a San Valentino, sottofirmato dalle autorità ecclesiastiche e civili e da molti capofamiglia delle otto comunità dell'allora Comune di Vezzano.
I cannoni piazzati a Vezzano non furono usati: la guerra cessò appena in tempo ed in ottemperanza a quel voto, la comunità vezzanese dal 1945 la prima domenica di settembre ricorda e rinnova quel voto con una solenne precessione alla chiesa di San Valentino in agro.
Alla commemorazione religiosa si è poi affiancata dagli anni '90 una manifestazione dedicata alla pace organizzata al tempo dai Comuni di Vezzano e Padergnone, ora Vallelaghi, con la collaborazione di associazioni e scuole, che col passare del tempo si è arricchita di offerte culturali ed ha preso il nome "Tutti i colori della pace".
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In questo Archivio potete consultare articoli a riguardo pubblicati sul notiziario comunale di Vezzano:
60º anniversario del Voto a San Valentino - di Rosetta Margoni - pag. 15-18 sul n. 2 del 2004;
Mostra fotografica a cura del Museo Storico in Trento: “Vezzano, la IIª guerra mondiale e il voto a San Valentino” - di Lorenzo Gardumi - pag. 12-14 sul n. 2 del 2005;
La Candelora (2 febbraio) è la festa della Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio; è chiamata così perché nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme.
Superata questa data il freddo dell'inverno sta per finire.
La foto ritrae la processione della Madonna Addolorata. Era appena stato costruito il muro di sostegno del piazzale della chiesa e la ripida strada selciata di accesso era intervallata da scalini.
In primo piano gli uomini della confraternita portano una lunga tunica rosso scuro, i giovani che portano la Madonna indossano invece una tunica bianca con mantellina e cinto azzurri, le ragazze che seguono col cero hanno vestito e velo bianco.
In questo tratto del paese di Lon, la vecchia piazza, era presente un antico portale che racchiudeva il cortile di una casa, ed incorporava un grande capitello. Sotto l'arco si vede una donna dal nero vestito lungo fino ai piedi. Sulla destra due "bène" sono appoggiate all'alto muro di sostegno dell'orto. Di fronte, un cancello costruito con sottili pali chiude l'accesso ad un portico.
La strada è sterrata ma davanti al capitello e nei cortili interni si intravede il selciato (in dialetto "salasà").
In questo capitello, poi distrutto nel corso dei lavori di ristrutturazione verso il 1970, era presente un dipinto raffigurante San Rocco. Durante il Corpus Domini e la Via Crucis questa era una tappa fissa dove ci si fermava a pregare, ed il 17 gennaio, ricorrenza di Sant'Antonio abate protettore degli animali e del paese, davanti ad esso veniva portato il bestiame per essere benedetto dal sacerdote.
Il Rosario è una preghiera devozionale e contemplativa tipica del rito latino della Chiesa cattolica. La preghiera consiste in cinquanta Ave Maria divise a gruppi di dieci dai misteri che contemplano momenti o episodi della vita di Cristo e di Maria. Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della "corona del Rosario". Le corone erano di diverso formato e grandezza con appeso un piccolo crocifisso. Ogni donna le portava con sé nella tasca della gonna. Si recitava il Rosario tutti i giorni del mese di maggio (mese dedicato alla Madonna), e anche in ottobre (altro mese mariano), così come tutte le sere si recitava in famiglia. La prima domenica si celebrava la supplica alla Madonna di Pompei. Anche nei momenti di lavoro durante la sfogliatura del “zaldo” (granoturco) si recitava il rosario con le litanie, così pure quando ci si ritrovava a far “filò".
Queste foto sono state scattate alla cerimonia di commemorazione del voto di San Valentino, che dal 1945 si celebra ogni anno la prima domenica di settembre a Vezzano.
Si vede San Valentino che lascia la chiesa seguito da un grande gonfalone. La confraternita che porta il santo veste una tunica bianca con lunga cintura rossa annodata in vita e mantellina rossa. Bandierine triangolari bianche e rosse ravvivano sia la piazza centrale che piazza Perli. Un copriletto ed un coperta sono stesi ai balconi, usanza molto praticata in passato per abbellire le case in queste occasioni. Alla processione partecipano, oltre i numerosi fedeli, la banda, gli alpini e i carabinieri.
In piazza centrale si notano le insegne dell'albergo Stella d'oro e del bar accanto alla fontana monumentale, lavori in corso sull'edificio al lato opposto della piazza che potrebbero permettere una datazione più precisa delle foto, le insegne della cassa rurale e di una edicola sul lato lungo via Roma, la vecchia illuminazione pubblica, i cavi aerei della corrente con i bracci di sostegno delle linee elettriche muniti di isolatori in ceramica.
La processione del Santo patrono veniva celebrata nel giorno esatto della ricorrenza, il 10 agosto; vi partecipavano anche gli abitanti dei paesi vicini, in particolar modo quelli di Lon, che rimpinguavano anche il coro. La confraternita che portava il Santo portava una tunica blu con sopra una bianca e sopra una mantellina blu.
Si notano le case in sassi a vista e la strada sterrata. La casa sulla sinistra ha la soffitta aperta sul lato strada con stretto balcone, vi si nota la presenza del fieno.
Sull'angolo della stessa si vede il braccio di sostegno delle linee elettriche aeree con i cinque isolatori di corrente in ceramica.
Nella seconda foto, in effetti scattata per prima, si vede che la processione era arrivata all'altro capo del paese; al capitello di San Rocco si girava per rifare il percorso a ritroso. In primo piano entra nell'immagine una pianta di fico.
Si notino gli stendardi e le lanterne portati dalla confraternita, tradizione che continua ancora oggi a ferragosto. I tre officianti sono in preghiera di fronte a un altare con ai lati due pini, allestito per l'occasione come una tappa del percorso della processione.
Gioco di fortuna usato tradizionalmente alla festa della Commemorazione del Voto di San Valentino a Vezzano la prima domenica di settembre. È formato da una griglia in cui sono inseriti dei cilindri di legno, detti "pirolòti", che si differenziano nella parte nascosta in tre tipologie. Quelli bucati sono collegati ai premi più belli, i rossi a quelli di medio valore, i bianchi a quelli di consolazione.
Festa del ringraziamento a Lasino avvenuta nel mese di novembre del 1976. La fotografia è stata scattata nel cortile della chiesa di Lasino e sullo sfondo è possibile notare le scuole elementari. Gli uomini hanno portato i trattori per la solenne benedizione delle macchine agricole.
Processione con la statua della Madonna di Vigo Cavedine in occasione della Natività di Maria, festeggiata l'8 settembre. Il corteo è preceduto da un gruppo di bambine vestite di bianco che percorrono la strada con un piccolo mazzo di fiori. Fanno seguito la statua della Madonna portata per l'occasione dai coscritti che hanno raggiunto la maggiore età (21 anni fino al 1975) e a seguire i fedeli. Si possono notare l'imponente struttura delle "arche" posizionate all'inizio della strada che porta verso la chiesa parrocchiale.