Estratto da "Il Bel Paese"- appendice - V serata.
Antonio Stoppani racconta ai nipoti come ha scoperto, per la prima volta in Italia, un pozzo glaciale e ne ipotizza la modalità di formazione.
94^ edizione economica cogli accenti tonici sulle parole, ad uso delle scuole ed indice alfabetico.
La parte riguardante la Valle dei Laghi, Vezzano in particolare, è descritta nell'appendice, alla V serata da pag. 612 a pag. 640 col titolo "Le marmitte dei giganti".
Antonio Stoppani racconta ai nipoti come ha scoperto, per la prima volta in Italia, un pozzo glaciale e ne ipotizza la modalità di formazione.
In questa pubblicazione viene presentata la figura di Padre Beniamino Miori, originario di Lon e vissuto nel Salento da dove nel 2017 è partita la causa di beatificazione che lo ha fatto conoscere anche ai suoi conterranei.
Opuscolo realizzato per presentare la devozione secolare della gente tirolese al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1991 la Compagnia degli Schützen di Vezzano, in occasione dell'inaugurazione della sua sede sotto il municipio, celebrò per la prima volta dal 1918 la ricorrenza del voto al Sacro Cuore portando in processione la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, di proprietà della famiglia dell'allora decano di Vezzano don Luciano Anesi.
A fine 2018 lo stesso don Luciano donò alla Compagnia degli Schützen di Vezzano la scultura lignea della sua famiglia, risalente alla seconda metà del 1800 e questa fu l'occasione per realizzare la presente pubblicazione.
Questo articolo riprende e sintetizza il testo pubblicato all’interno del catalogo della mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla, a cura di Domizio Cattoi e Aldo Galli (Trento, Museo Diocesano Tridentino, 8 luglio-6 novembre 2017). All’intero volume si rimanda per ogni approfondimento sulla vita e sull’opera del pittore e per ulteriori riferimenti bibliografici.
Le fotografie sono state gentilmente concesse dal Museo Diocesano Tridentino.
Questa pubblicazione riporta una omonima pubblicazione del 2002 integrata con interessanti note archeologiche relative anche ai ritrovamenti del 2012 grazie agli scavi fatti in occasione dell'opera di restauro del santuario.
Si tratta di un corposo volume di oltre 500 pagine, in grande
formato, arricchito da oltre 2.000 fotografie, curato da Danilo Mussi in collaborazione con diversi storici della valle.
L’idea nasce con l’intento di valorizzare e testimoniare quella presenza cristiana che da sempre ha coinvolto le nostre genti, non solo nelle monumentali espressioni di fede come chiese e santuari, ma anche nei più piccoli e popolari “segni di fede”, come i capitelli, le cappellette, le Vie Crucis, le croci ed i crocifissi, gli affreschi sacri, le piccole nicchie ed edicole poste sulle facciate delle case, o su tronchi d’albero o seminascoste lungo le strade dei paesi, nei boschi, in montagna. Né mancano le lapidi sparse, i monumenti ai caduti, i cimiteri, espressioni di desiderio di dare pace ai defunti accostandoli al loro ricongiungimento a Dio.
Un lavoro durato tre anni, iniziato nei primi mesi del 2010, una certosina mappatura che si è concretizzata nell’esposizione di un percorso che dalla conca di Terlago si è portata nel Vezzanese per continuare in Val di Cavedine, e terminare nella zone dei laghi di Cavedine e Toblino. Un percorso che oltre a riportare notizie storiche, artistiche, culturali dei manufatti ritrovati, arricchendole con altre informazioni e curiosità, illustra attraverso un corposo numero di fotografie ed immagini la loro reale ed attuale presenza.
[Recensione di Attilio Comai su Retrospettive n. 48 del 2013]