Sorge a sud del paese lungo l’antica strada romana 'la Traversara'. Ne abbiamo testimonianze scritte a partire dal XII secolo come cappella appartenente alla famiglia Madruzzo.
Durante i secoli ha subito vari ampliamenti e modifiche e a partire dal XIV secolo il luogo di culto viene indicato con il termine 'chiesa' e non più “cappella”.
La chiesa conserva l’originaria struttura dell’abside dipinta mentre le pareti, non affrescate invece, segnalano gli ulteriori lavori effettuati. La sagrestia fu aggiunta in un secondo momento.
L’interno a navata unica con due volte a crociera ospita un’antica mensa in pietra. L’abside regala alla vista degli affreschi (attribuiti all'artista Simone Baschenis) che rappresentano una 'Madonna con Bambino in Trono', alcuni santi, i quattro Evangelisti ed i principali 'Dottori della Chiesa'.
Sulla parete destra troviamo i resti di un antico altare che conserva una pala seicentesca rappresentante Sant’Udalrico.
Un pronao annesso alla facciata principale, sotto il quale passava la strada, crollò all’inizio degli anni 60, mentre venivano eseguiti i lavori per la realizzazione dell’attuale strada provinciale.
Nel 2001 è stata ristrutturata è riportata ai suoi antichi splendori grazie al lavoro del 'Comitato per il restauro della chiesetta di Sant’Udalrico'.
Le persone sono inginocchiate verso il capitello della Madonna, le bambine che nell'anno avevano ricevuto la Prima Comunione sono vestite di bianco inginocchiate in gruppo. Altri fedeli seguono la cerimonia chi in ginocchio chi in piedi.
Piazza di Fiera era separata da Via Dante da un marciapiede.
Nella foto scattata durante il trasporto dalla casa alla chiesa della salma di Settimo Pedrini, ex podestà a Vezzano, possiamo notare un numeroso corteo. In primo piano una scolaresca accompagnata dalla maestra, ogni bambino porta un garofano rosso.
Anche la bara, accompagnata dagli alpini, è coperta di fiori rossi.
La segue il gonfalone nero.
Numerose le automobili parcheggiate nell'allora Piazza Fiera, separata da Via Dante da un marciapiede, ambedue asfaltati.
In questa sequenza di fotografie si vede la processione della Madonna partire della chiesa, col sagrato addobbato con le caratteristiche "arche", e dirigersi verso la piazzetta di Sant'Anna.
La sequenza ci permette di vedere bene come era composta la processione: davanti il crocefisso con due fiaccole, poi gli uomini, il coro, un'altra croce con le fiaccole, le bambine vestite di bianco con mazzetti di fiori, la madonna portata dai ragazzi con la tunica bianca con mantella azzurra ed affiancata dalle ragazze con i ceri vestite di bianco con velo azzurro, il parroco ed infine le donne.
Da notare che al tempo le strade erano sterrate e al posto della piazza di Sant'Antonio, realizzata nel 1961, c'era un campo coltivato.
La foto è stata scattata aI funerale di Isidoro Cattoni, chiamato Dòro, nato nel 1855 a Ciago, dove è morto nel 1958. In archivio abbiamo una foto del suo
Angelina Miori visita il capitello ai Piovesi costruito da Donato Miori nel 1961 quale ex voto a Santa Rita dopo aver recuperato l'uso delle gambe, perso nel 1957 in seguito ad una paralisi che l'ha costretto in ospedale per ben 28 mesi.
Queste foto sono state scattate alla cerimonia di commemorazione del voto di San Valentino, che dal 1945 si celebra ogni anno la prima domenica di settembre a Vezzano.
Si vede San Valentino che lascia la chiesa seguito da un grande gonfalone. La confraternita che porta il santo veste una tunica bianca con lunga cintura rossa annodata in vita e mantellina rossa. Bandierine triangolari bianche e rosse ravvivano sia la piazza centrale che piazza Perli. Un copriletto ed un coperta sono stesi ai balconi, usanza molto praticata in passato per abbellire le case in queste occasioni. Alla processione partecipano, oltre i numerosi fedeli, la banda, gli alpini e i carabinieri.
In piazza centrale si notano le insegne dell'albergo Stella d'oro e del bar accanto alla fontana monumentale, lavori in corso sull'edificio al lato opposto della piazza che potrebbero permettere una datazione più precisa delle foto, le insegne della cassa rurale e di una edicola sul lato lungo via Roma, la vecchia illuminazione pubblica, i cavi aerei della corrente con i bracci di sostegno delle linee elettriche muniti di isolatori in ceramica.
Negli anni '50, primi anni '60 i bambini venivano ancora battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia.
La processione del Santo patrono veniva celebrata nel giorno esatto della ricorrenza, il 10 agosto; vi partecipavano anche gli abitanti dei paesi vicini, in particolar modo quelli di Lon, che rimpinguavano anche il coro. La confraternita che portava il Santo portava una tunica blu con sopra una bianca e sopra una mantellina blu.
Si notano le case in sassi a vista e la strada sterrata. La casa sulla sinistra ha la soffitta aperta sul lato strada con stretto balcone, vi si nota la presenza del fieno.
Sull'angolo della stessa si vede il braccio di sostegno delle linee elettriche aeree con i cinque isolatori di corrente in ceramica.
Nella seconda foto, in effetti scattata per prima, si vede che la processione era arrivata all'altro capo del paese; al capitello di San Rocco si girava per rifare il percorso a ritroso. In primo piano entra nell'immagine una pianta di fico.
Si notino le due strutture lignee con le tende e con in cima due piccole statue di santi, ai lati del tabernacolo: sono scomparse sicuramente prima del 04.05.2008 (dato ricavato da un'altra fotografia della collezione, non pubblicata).
L'occasione dello scatto è un battesimo.
Al centro appare Don Pedrotti, che lasciò la parrocchia di Cavedine nel 1911: dato che la Bandina indossa la divisa ricevuta in occasione del giubileo hoferiano del 1909, possiamo quindi restringere il campo cronologico al 1909-11.
Si notino gli stendardi e le lanterne portati dalla confraternita, tradizione che continua ancora oggi a ferragosto. I tre officianti sono in preghiera di fronte a un altare con ai lati due pini, allestito per l'occasione come una tappa del percorso della processione.
Documentario realizzato in occasione del 120° anniversario dalla fondazione della Banda Sociale di Cavedine caricato in una playlist sul canale Youtube dell'associazione, scomposto nei suoi capitoli
Fotografia di gruppo realizzata al termine della processione con la nuova statua della Madonna destinata alla Chiesetta delle Coste donata da Aleandro Merlo nell'autunno del 1952. Nello scatto sono presenti l'allora parroco di Vigo Cavedine don Domenico Vanzetta, don Evaristo Bolognani e la Banda di Cavedine.