Ora laboratorio Manzoni ma un tempo...

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Titolo
Ora laboratorio Manzoni ma un tempo...
Autore della fotografia
Data della fotografia
22 novembre 2021
Licenza d'uso
CC BY
Nome
Ora laboratorio Manzoni ma un tempo...
Descrizione
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Lavorazione del rame
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In questo edificio Franco Manzoni continua l'attività storica di famiglia di lavorazione artigianale del rame, con vendita dei prodotti, iniziata dal bisnonno Pietro nell'edificio che si trova poco sotto a questo:
Fucina ramaiolo Manzoni
L'attività è continuata poi col nonno Antonio ed il papà Mario che hanno acquistato anche questo edificio trasferendovi poi l'attività.
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Un tempo...
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Questo edificio, posto sulla roggia all'entrata del paese, ospitava un tempo diversi opifici grazie alla presenza, sul retro, di diverse ruote idrauliche che muovevano altrettanti macchinari, si andava dalla segheria, alla fucina, dalla lavorazione della ceramica a quella dello scotano. Tanta potenza era garantita da un bacino di accumulo, alimentato da una derivazione della Roggia Grande, che portava l'acqua sul retro dell'edifico e, terminato il suo compito, la riportava subito dopo nel corso naturale della roggia.
Bacino di carico Manzoni
La derivazione Manzoni
La cartina storica del 1860 mostra chiaramente la presenza di numerose ruote dietro questo edificio e del ponte con cui l'antica strada di accesso a Vezzano superava la roggia proprio al termine di questa casa:
Tante ruote idrauliche sulla stessa casa
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La Segheria
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Non sappiamo quando sia iniziata qui l'attività, ma la Carta di Regola di Vezzano e Padergnone del 2 aprile 1420 cita “il ponte presso la Sega di Vezzano”, e la presenza del ponte ci fa presumere che la segheria in questione fosse proprio in questo edificio. Forse è quella stessa “sega di Vezzano” citata in una pergamena del 1208.
Per stare a tempi più vicini a noi, Leonardi Luigi e poi il figlio Eugenio hanno svolto questa attività fino al 1933, tagliando per ultimi i castagni della località “Alberoni” di Vezzano, dopodiché hanno venduto la bottega ai signori Manzoni che l’hanno trasformata in laboratorio per la lavorazione del rame.
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La lavorazione dello scotano
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Accanto alla segheria due grosse macine di pietra dal diametro di 1,20-1,50 metri riducevano in polvere le foglie ed i rami secchi dello scotano ("foiaròla"). Insaccata e venduta questa polvere veniva utilizzata rispettivamente per la concia delle pelli e per la tintura dei tessuti. L'ultimo a praticare questa attività è stato Enrico Leonardi, che era anche sindaco di Vezzano.
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Le ceramiche Leonardi
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Antonio Leonardi, tornato dalla guerra con la passione per la ceramica, nel 1922/23 decide di iniziare questa attività in proprio nel laboratorio nel quale suo padre (Enrico, sindaco di Vezzano) lavorava la «foiarola».
Prende così vita la “Premiata Fabbrica Ceramiche Trentine” riguardo la quale è pervenuto fino a noi un interessante articolo pubblicato sulla rivista "Artieri del Trentino".
Artieri del Trentino - ceramica
I Leonardi come i Pardi si avvalevano della collaborazione di un esimio artista del tempo:
Francesco Trentini
Alcune delle sue opere, realizzate qui, sono state acquistate dal Comune di Lasino.
I Leonardi hanno poi lasciato Vezzano per continuare la loro attività a Rovereto avvalendosi della collaborazione di altri importanti artisti quali Fortunato Depero e Romano Conversano.
Livello di precisione della collocazione geografica
Collocazione precisa
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