I mulini al Bailo

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Titolo
I mulini al Bailo
Autore della fotografia
Data della fotografia
13 aprile 2022
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Nome
I mulini al Bailo
Descrizione
I Mulini al Bailo, così chiamati dal toponimo della località, sono un complesso di edifici, ristrutturati negli anni ’90 del ‘900, posti sulla sponda in sinistra orografica della Roggia di Calavino poco sotto l'abitato.
Questo tratto del corso d’acqua è caratterizzato da un notevole dislivello con una serie di cascate, condizione favorevole in passato per movimentare proficuamente le ruote idrauliche.
Nel 1860 si fa riferimento alla presenza qui del mulino del conte Giuseppe Sizzo e di quello di Lutterini Antonio "Galinòta” (1815-1923):
I mulini di Calavino sulla mappa del 1860
Un certo Lutterini Odorico fu Odorico fu fra i firmatari della petizione del 1819, che vantavano diritti sull'uso dell'acqua della roggia di Calavino in qualità di proprietari della stessa, come risulta dal documento qui riportato:
Diritti sulla roggia di Calavino - 1819
Come ci racconta Emanuele Pisoni, riportando testimonianze di anziani che ora sarebbero abbondantemente ultra centenari, si tramanda che nel tempo sono state svolte qui diverse attività da parte di diversi artigiani: mulino, fabbrica di cappelli, fabbro ferraio, lavorazione del rame.
Anche i Manzoni, provenienti dalla Lombardia, hanno cominciato qui la loro attività in proprio di ramaioli, prima di acquistare la fonderia di Vezzano verso il 1927:
Fucina ramaiolo Manzoni
Testimoniano ancor oggi la passata lavorazione di metalli, la presenza di scorie di fusione nella roggia e di resti della tromba idroeolica (volgarmente chiamata “bót de l’òra”) teconologia indispensabile nelle fucine per la lavorazione dei metalli qui descritta:
bót de l'òra
Se qui si producevano cappelli, si può anche presumere che ci fosse una delle follerie attive in paese; anche i folli, utilizzati per infeltrire e rendere impermeabile la lana, necessitavano infatti della ruota idraulica; il loro funzionamento è qui descritto:
fól
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Bibliografia:
Mariano Bosetti ne parla a pag. 447 di
Il Libro delle acque - rogge e sorgenti della Valle dei Laghi dalle viscere della terra alle opere dell'uomo.
e a pag. 85 - 87 e 99-101 di
Il bacino idrografico del Sarca nella Bassa Valle dei Laghi : vicende secolari di un territorio, legate alla risorsa idrica
dove pubblica anche interessanti foto, sia dell'orrido che dei reperti conservati nelle abitazioni, e delle belle rappresentazioni grafiche: “bót de l’òra” di Alvaro Periotto, fucina e della folleria di Ferruccio Morelli.
Livello di precisione della collocazione geografica
Collocazione precisa
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